X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=ipc.tex;h=33319a7c6e1929b5d97b97632327910ca6498fae;hp=092d40fdc6bc27f655f8a1b35802a49ac7399613;hb=7208522fd60468969d96dba5d8dd2cbd24b75b89;hpb=7b43a7843d483c826a6ed13224208c615a23c4d6 diff --git a/ipc.tex b/ipc.tex index 092d40f..33319a7 100644 --- a/ipc.tex +++ b/ipc.tex @@ -999,9 +999,8 @@ con i 16 bit meno significativi \itindex{inode} dell'inode del file \param{pathname} (che vengono ottenuti attraverso \func{stat}, da cui derivano i possibili errori), e gli 8 bit meno significativi del numero del dispositivo su cui è il file. Diventa perciò relativamente facile ottenere delle -collisioni, specie se i file sono su dispositivi con lo stesso -\itindex{minor~number} \textit{minor number}, come \file{/dev/hda1} e -\file{/dev/sda1}. +collisioni, specie se i file sono su dispositivi con lo stesso \textit{minor + number}, come \file{/dev/hda1} e \file{/dev/sda1}. In genere quello che si fa è utilizzare un file comune usato dai programmi che devono comunicare (ad esempio un header comune, o uno dei programmi che devono @@ -1314,22 +1313,26 @@ l'uso di \func{sysctl} o scrivendo nei file \sysctlrelfile{kernel}{msgmax}, \sysctlrelfile{kernel}{msgmnb} e \sysctlrelfile{kernel}{msgmni} di \file{/proc/sys/kernel/}. -Una coda di messaggi è costituita da una \itindex{linked~list} \textit{linked - list}.\footnote{una \itindex{linked~list} \textit{linked list} è una tipica - struttura di dati, organizzati in una lista in cui ciascun elemento contiene - un puntatore al successivo. In questo modo la struttura è veloce - nell'estrazione ed immissione dei dati dalle estremità dalla lista (basta - aggiungere un elemento in testa o in coda ed aggiornare un puntatore), e - relativamente veloce da attraversare in ordine sequenziale (seguendo i - puntatori), è invece relativamente lenta nell'accesso casuale e nella - ricerca.} I nuovi messaggi vengono inseriti in coda alla lista e vengono -letti dalla cima, in fig.~\ref{fig:ipc_mq_schema} si è riportato uno schema -semplificato con cui queste strutture vengono mantenute dal kernel. Lo schema -illustrato in realtà è una semplificazione di quello usato fino ai kernel -della serie 2.2. A partire della serie 2.4 la gestione delle code di messaggi -è effettuata in maniera diversa (e non esiste una struttura \struct{msqid\_ds} -nel kernel), ma abbiamo mantenuto lo schema precedente dato che illustra in -maniera più che adeguata i principi di funzionamento delle code di messaggi. +\itindbeg{linked~list} + +Una coda di messaggi è costituita da una \textit{linked list}.\footnote{una + \itindex{linked~list} \textit{linked list} è una tipica struttura di dati, + organizzati in una lista in cui ciascun elemento contiene un puntatore al + successivo. In questo modo la struttura è veloce nell'estrazione ed + immissione dei dati dalle estremità dalla lista (basta aggiungere un + elemento in testa o in coda ed aggiornare un puntatore), e relativamente + veloce da attraversare in ordine sequenziale (seguendo i puntatori), è + invece relativamente lenta nell'accesso casuale e nella ricerca.} I nuovi +messaggi vengono inseriti in coda alla lista e vengono letti dalla cima, in +fig.~\ref{fig:ipc_mq_schema} si è riportato uno schema semplificato con cui +queste strutture vengono mantenute dal kernel. Lo schema illustrato in realtà +è una semplificazione di quello usato fino ai kernel della serie 2.2. A +partire della serie 2.4 la gestione delle code di messaggi è effettuata in +maniera diversa (e non esiste una struttura \struct{msqid\_ds} nel kernel), ma +abbiamo mantenuto lo schema precedente dato che illustra in maniera più che +adeguata i principi di funzionamento delle code di messaggi. + +\itindend{linked~list} \begin{figure}[!htb] \centering \includegraphics[width=13cm]{img/mqstruct} @@ -3323,7 +3326,7 @@ relativamente poco diffuso. \subsection{I \textsl{file di lock}} \label{sec:ipc_file_lock} -\index{file!di lock|(} +\index{file!di~lock|(} Come illustrato in sez.~\ref{sec:ipc_sysv_sem} i semafori del \textit{SysV-IPC} presentano una interfaccia inutilmente complessa e con alcuni difetti @@ -3396,23 +3399,23 @@ usa spesso per evitare interferenze sull'uso delle porte seriali da parte di più programmi: qualora si trovi un file di lock il programma che cerca di accedere alla seriale si limita a segnalare che la risorsa non è disponibile. -\index{file!di lock|)} +\index{file!di~lock|)} \subsection{La sincronizzazione con il \textit{file locking}} \label{sec:ipc_lock_file} -Dato che i \index{file!di lock} file di lock presentano gli inconvenienti -illustrati in precedenza, la tecnica alternativa di sincronizzazione più -comune è quella di fare ricorso al \itindex{file~locking} \textit{file - locking} (trattato in sez.~\ref{sec:file_locking}) usando \func{fcntl} su un -file creato per l'occasione per ottenere un write lock. In questo modo potremo -usare il lock come un \textit{mutex}: per bloccare la risorsa basterà -acquisire il lock, per sbloccarla basterà rilasciare il lock. Una richiesta -fatta con un write lock metterà automaticamente il processo in stato di -attesa, senza necessità di ricorrere al \itindex{polling} \textit{polling} per -determinare la disponibilità della risorsa, e al rilascio della stessa da -parte del processo che la occupava si otterrà il nuovo lock atomicamente. +Dato che i file di lock presentano gli inconvenienti illustrati in precedenza, +la tecnica alternativa di sincronizzazione più comune è quella di fare ricorso +al \itindex{file~locking} \textit{file locking} (trattato in +sez.~\ref{sec:file_locking}) usando \func{fcntl} su un file creato per +l'occasione per ottenere un write lock. In questo modo potremo usare il lock +come un \textit{mutex}: per bloccare la risorsa basterà acquisire il lock, per +sbloccarla basterà rilasciare il lock. Una richiesta fatta con un write lock +metterà automaticamente il processo in stato di attesa, senza necessità di +ricorrere al \itindex{polling} \textit{polling} per determinare la +disponibilità della risorsa, e al rilascio della stessa da parte del processo +che la occupava si otterrà il nuovo lock atomicamente. Questo approccio presenta il notevole vantaggio che alla terminazione di un processo tutti i lock acquisiti vengono rilasciati automaticamente (alla