X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=ipc.tex;h=290fe6777ac55a23230a7075fb0fd8f4c96c7511;hp=c3fa85aa6b49d8891183a7195facad3fe8487ad6;hb=08af34cce07cd25685c8e6f867f1729c84ac65bb;hpb=c1b22636d04ef04d31842b40878c83fa63ebe739 diff --git a/ipc.tex b/ipc.tex index c3fa85a..290fe67 100644 --- a/ipc.tex +++ b/ipc.tex @@ -792,7 +792,6 @@ la richiesta, se non si fosse fatto cos quanto senza la richiesta, il server non avrebbe potuto aprirne il capo in scrittura e l'apertura si sarebbe bloccata indefinitamente. - Benché il nostro sistema client-server funzioni, la sua struttura è piuttosto complessa e continua ad avere vari inconvenienti\footnote{lo stesso Stevens, che esamina questa architettura in \cite{APUE}, nota come sia impossibile @@ -1120,7 +1119,6 @@ di volte. Al solito non si a riga di comando, che permette di specificare quante volte effettuare il ciclo \var{n}, e su quale tipo di oggetto eseguirlo. - La figura non riporta il codice di selezione delle opzioni, che permette di inizializzare i valori delle variabili \var{type} al tipo di oggetto voluto, e \var{n} al numero di volte che si vuole effettuare il ciclo di creazione, @@ -1209,11 +1207,65 @@ Se si imposta anche il bit corrispondente a \macro{IPC\_EXCL} la funzione avr successo solo se l'oggetto non esiste già, fallendo con un errore di \macro{EEXIST} altrimenti. +Si tenga conto che l'uso di \macro{IPC\_PRIVATE} non impedisce ad altri +processi di accedere alla coda (se hanno privilegi sufficienti) una volta che +questi possano indovinare o ricavare l'identificatore ad essa associato. Per +la loro implementazione non esiste cioè una maniera che garantisca l'accesso +esclusivo ad una coda di messaggi. Usare \macro{IPC\_PRIVATE} o +macro{IPC\_CREAT} e \macro{IPC\_EXCL} per \param{flag} comporta solo la +creazione di una nuova coda. + +Una coda di messaggi è costituita da una \textit{linked list}\footnote{una + \textit{linked list} è una tipica struttura di dati, organizzati in una + lista in cui ciascun elemento contiene un puntatore al successivo. In questo + modo la struttura è veloce nell'estrazione ed immissione dei dati dalle + estremità dalla lista (basta aggiungere un elemento in testa o in coda ed + aggiornare un puntatore), e relativamente veloce da attraversare in ordine + sequenziale (seguendo i puntatori), è invece relativamente lenta + nell'accesso casuale e nella ricerca.} in cui nuovi messaggi vengono +inseriti in coda per poi essere letti dalla cima, con una struttura del tipo +di quella illustrata in \secref{fig:ipc_mq_schema}.\footnote{la struttura è + effettivamente in uso fino ai kernel della serie 2.2.x. Viene mantenuta nei + kernel della serie 2.4.x, dove la gestione è effettuata con strutture + diverse, solo per compatibilità; essa comunque è quella restituita dalle + funzioni dell'interfaccia ed illustra in maniera adeguata i principi di + funzionamento delle code di messaggi.} + +\begin{figure}[htb] + \centering + \includegraphics[width=15cm]{img/mqstruct} + \caption{Schema della struttura di una coda messaggi.} + \label{fig:ipc_mq_schema} +\end{figure} + +Le code di messaggi sono caratterizzate da tre limiti fondamentali, definiti +negli header e corrispondenti alle prime tre costanti riportate in , come +accennato però in Linux è possibile modificare questi limiti attraverso l'uso +di \func{syscntl} o scrivendo nei file \file{msgmax}, \file{msgmnb} e +\file{msgmni} di \file{/proc/sys/kernel/}. -Una coda di messaggi è costituita da una \textit{linked list} in cui nuovi -messaggi vengono inseriti in coda e letti dalla cima, con una struttura del -tipo di quella illustrata in +\begin{table}[htb] + \centering + \begin{tabular}[c]{|c|c|l|l} + \hline + \textbf{Costante} & \textbf{Valore} & \textbf{File in \texttt{proc}} + & \textbf{Significato} \\ + \hline + \hline + \macro{MSGMNI}& 16& \file{msgmni} & Numero massimo di code di + messaggi. \\ + \macro{MSGMAX}& 8192& \file{msgmax} & Dimensione massima di un singolo + messaggio.\\ + \macro{MSGMNB}&16384& \file{msgmnb} & Dimensione massima di una coda di + messaggi.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Valori delle costanti associati ai limiti delle code di messaggi.} + \label{tab:ipc_msg_limits} +\end{table} + +Una volta creata una coda di messaggi se ne può controllare