X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=intro.tex;h=cd878bf60b6361f6ffbfa667dd6cf3c9d6042f87;hp=6e6fe60f5d13b01038d7627e28955375f0f63436;hb=608bbf38416013dc331e1ef2e5dfe01855b6158b;hpb=13d5256e7b8cf624dc3a8a94f8dd9ded27f6eb4f diff --git a/intro.tex b/intro.tex index 6e6fe60..cd878bf 100644 --- a/intro.tex +++ b/intro.tex @@ -236,13 +236,10 @@ disattivati\footnote{i controlli infatti vengono sempre eseguiti da un codice \section{Gli standard di unix e GNU/Linux} \label{sec:intro_standard} -In questa sezione prenderemo in esame alcune caratteristiche generali del -sistema e gli standard adottati per le funzioni, i prototipi, gli errori, i -tipi di dati. - -\subsection{Prototipi e puntatori} -\label{sec:intro_function} - +In questa sezione prenderemo faremo una breve panoramica yrelativi ai vari +standard che nel tempo sono stati formalizzati da enti, associazioni, e +organizzazioni varie riguardanti interfacce di programmazioni e +caratteristiche di un sistema unix-like. \subsection{Lo standard ANSI C} \label{sec:intro_ansiC} @@ -264,7 +261,7 @@ quindici header files, uno per ciascuna delle quindici aree in cui suddivisa la libreria. In \ntab\ si sono riportati questi header, insieme a quelli definiti negli altri standard descritti nelle sezioni successive. -\subsection{Lo standard POSIX} +\subsection{Lo standard IEEE -- POSIX} \label{sec:intro_posix} In realtà POSIX è una famiglia di standard diversi, il nome, suggerito da @@ -290,16 +287,40 @@ internazionale con la sigla ISO/IEC 9945-1:1990. \subsection{Lo standard X/Open -- XPG3} \label{sec:intro_xopen} -Il consorzio X/Open nacque come consorzio di venditori di sistemi unix, che -nel 1989 produsse una voluminosa guida chiamata \textit{X/Open Portability - Guide, Issue 3} al cui interno definiva una ulteriore standardizzazione -dell'interfaccia ad un sistema unix. +Il consorzio X/Open nacque nel 1984 come consorzio di venditori di sistemi +unix per giungere ad una armonizzazione dele varie implementazioni di unix. +Per far questo iniziò a pubblicare una serie di documentazioni e specifiche +sotto il nome di \textit{X/Open Portability Guide} (che chiameremo XPGn). + + +Nel 1989 produsse una terza versione della sua guida particolarmente +voluminosa (la \textit{X/Open Portability Guide, Issue 3}), che venne presa +come riferimento da vari produttori, e al cui interno definiva una ulteriore +standardizzazione dell'interfaccia ad un sistema unix. Questo standard, detto anche XPG3 dal nome della suddetta guida, è sempre -basato sullo standard POSIX.1, ma prevede una serie di funzionalità -aggiuntive. +basato sullo standard POSIX.1, ma prevede una serie di funzionalità aggiuntive +fra cui le specifiche delle API per l'interfaccia grafica (X11). + +Nel 1992 lo standard venne rivisto con una nuova versione della guida (XPG4) +che aggiungeva l'interfaccia XTI (\textit{X transport Interface}) mirante a +soppiantare (senza molto successo) quella l'interfaccia dei socket derivata da +BSD. + -Il consorzio +\subsection{Gli standard UNIX -- Open Group} +\label{sec:intro_opengroup} + +Nel 1993 il marchi Unix passò di proprietà dalla Novell (che a sua volta lo +aveva comprato dalla AT\&T) al consorzio X/Open, che iniziò a pubblicare le +sue specifiche sotto il nome di \textit{Single UNIX Specification}, + + + + + +\subsection{Prototipi e puntatori} +\label{sec:intro_function} \subsection{Tipi di dati primitivi}