X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=intro.tex;h=79b337fca2b5a4e7d9159123b800bb626cee25f6;hp=e8d8a1f75c0bc11ffa3348772b082ad8a892e65f;hb=2c682ba44f85eb183ddf75760b38bf048f89de53;hpb=c3e498249706436db56faaa3be03458b7ac1113d diff --git a/intro.tex b/intro.tex index e8d8a1f..79b337f 100644 --- a/intro.tex +++ b/intro.tex @@ -2,12 +2,12 @@ \label{cha:intro_unix} In questo primo capitolo sarà fatta un'introduzione ai concetti generali su -cui è basato un sistema di tipo unix come GNU/Linux, in questo modo potremo +cui è basato un sistema di tipo Unix come GNU/Linux, in questo modo potremo fornire una base di comprensione mirata a sottolineare le peculiarità del sistema che sono più rilevanti per quello che riguarda la programmazione. Dopo un'introduzione sulle caratteristiche principali di un sistema di tipo -unix passeremo ad illustrare alcuni dei concetti base dell'architettura di +Unix passeremo ad illustrare alcuni dei concetti base dell'architettura di GNU/Linux (che sono comunque comuni a tutti i sistemi \textit{unix-like}) ed introdurremo alcuni degli standard principali a cui viene fatto riferimento. @@ -26,7 +26,7 @@ anche la parte che prevede l'interazione con l'utente, deve venire realizzato tramite programmi eseguiti dal kernel e che accedano alle risorse hardware tramite delle richieste a quest'ultimo. -Fin dall'inizio uno unix si presenta come un sistema operativo +Fin dall'inizio uno Unix si presenta come un sistema operativo \textit{multitasking}, cioè in grado di eseguire contemporaneamente più programmi, e multiutente, in cui è possibile che più utenti siano connessi ad una macchina eseguendo più programmi ``in contemporanea'' (in realtà, almeno @@ -38,7 +38,7 @@ a rotazione). %computer (e quindi per un uso personale), sui quali l'hardware (allora %limitato) non consentiva la realizzazione di un sistema evoluto come uno unix. -Gli unix più recenti, come Linux, sono realizzati sfruttando alcune +Gli Unix più recenti, come Linux, sono realizzati sfruttando alcune caratteristiche dei processori moderni come la gestione hardware della memoria e la modalità protetta. In sostanza con i processori moderni si può disabilitare temporaneamente l'uso di certe istruzioni e l'accesso a certe @@ -75,7 +75,7 @@ il lavoro di accesso e gestione a basso livello \subsection{User space e kernel space} \label{sec:intro_user_kernel_space} -Uno dei concetti fondamentali su cui si basa l'architettura dei sistemi unix è +Uno dei concetti fondamentali su cui si basa l'architettura dei sistemi Unix è quello della distinzione fra il cosiddetto \textit{user space}, che contraddistingue l'ambiente in cui vengono eseguiti i programmi, e il \textit{kernel space}, che è l'ambiente in cui viene eseguito il kernel. Ogni @@ -86,11 +86,11 @@ essere messi in esecuzione dal kernel. Per questa separazione non è possibile ad un singolo programma disturbare l'azione di un altro programma o del sistema e questo è il principale motivo -della stabilità di un sistema unix nei confronti di altri sistemi in cui i -processi non hanno di questi limiti, o che vengono per vari motivi eseguiti al -livello del kernel. +della stabilità di un sistema unix-like nei confronti di altri sistemi in cui +i processi non hanno di questi limiti, o che vengono per vari motivi eseguiti +al livello del kernel. -Pertanto deve essere chiaro a chi programma in unix che l'accesso diretto +Pertanto deve essere chiaro a chi programma in Unix che l'accesso diretto all'hardware non può avvenire se non all'interno del kernel; al di fuori dal kernel il programmatore deve usare le opportune interfacce che quest'ultimo fornisce allo user space. @@ -100,8 +100,8 @@ fornisce allo user space. \label{sec:intro_kern_and_sys} Per capire meglio la distinzione fra kernel space e user space si può prendere -in esame la procedura di avvio di un sistema unix; all'avvio il BIOS (o in -generale il software di avvio posto nelle EPROM) eseguirà la procedura di +in esame la procedura di avvio di un sistema unix-like; all'avvio il BIOS (o +in generale il software di avvio posto nelle EPROM) eseguirà la procedura di avvio del sistema (il cosiddetto \textit{boot}), incaricandosi di caricare il kernel in memoria e di farne partire l'esecuzione; quest'ultimo, dopo aver inizializzato le periferiche, farà partire il primo processo, \cmd{init}, che @@ -144,9 +144,9 @@ operazioni interne come la gestione del multitasking e l'allocazione della memoria) eseguirà la funzione richiesta in \textit{kernel space} restituendo i risultati al chiamante. -Ogni versione unix ha storicamente sempre avuto un certo numero di queste +Ogni versione di Unix ha storicamente sempre avuto un certo numero di queste chiamate, che sono riportate nella seconda sezione del \textsl{Manuale della - programmazione di unix} (quella cui si accede con il comando \cmd{man 2 + programmazione di Unix} (quella cui si accede con il comando \cmd{man 2 nome}) e GNU/Linux non fa eccezione. Queste sono poi state codificate da vari standard, che esamineremo brevemente in \secref{sec:intro_standard}. @@ -180,7 +180,7 @@ quello di una chiamata al sistema. \subsection{Un sistema multiutente} \label{sec:intro_multiuser} -Linux, come gli altri unix, nasce fin dall'inizio come sistema multiutente, +Linux, come gli altri Unix, nasce fin dall'inizio come sistema multiutente, cioè in grado di fare lavorare più persone in contemporanea. Per questo esistono una serie di meccanismi di sicurezza, che non sono previsti in sistemi operativi monoutente, e che occorre tenere presente. @@ -224,7 +224,7 @@ sicurezza interna in quanto anche l'accesso ai file (vedi \secref{sec:file_access_control}) è regolato da questo meccanismo di identificazione. -Infine in ogni unix è presente un utente speciale privilegiato, il cosiddetto +Infine in ogni Unix è presente un utente speciale privilegiato, il cosiddetto \textit{superuser}, il cui username è di norma \textit{root}, ed il cui \acr{uid} è zero. Esso identifica l'amministratore del sistema, che deve essere in grado di fare qualunque operazione; per l'utente \textit{root} @@ -233,7 +233,7 @@ disattivati.\footnote{i controlli infatti vengono sempre eseguiti da un codice del tipo \texttt{if (uid) \{ ... \}}} -\section{Gli standard di unix e GNU/Linux} +\section{Gli standard di Unix e GNU/Linux} \label{sec:intro_standard} In questa sezione faremo una breve panoramica relativa ai vari standard che @@ -264,7 +264,7 @@ anche una libreria di funzioni che devono poter essere implementate su qualunque sistema operativo. Per questo motivo, anche se lo standard non ha alcun riferimento ad un sistema -di tipo unix, GNU/Linux (per essere precisi le glibc), come molti unix +di tipo Unix, GNU/Linux (per essere precisi le glibc), come molti Unix moderni, provvede la compatibilità con questo standard, fornendo le funzioni di libreria da esso previste. Queste sono dichiarate in quindici header file (anch'essi provvisti dalla \acr{glibc}), uno per ciascuna delle quindici aree @@ -316,15 +316,15 @@ e Linux; \label{sec:intro_xopen} Il consorzio X/Open nacque nel 1984 come consorzio di venditori di sistemi -unix per giungere ad un'armonizzazione delle varie implementazioni. Per far +Unix per giungere ad un'armonizzazione delle varie implementazioni. Per far questo iniziò a pubblicare una serie di documentazioni e specifiche sotto il nome di \textit{X/Open Portability Guide} (a cui di norma si fa riferimento con l'abbreviazione XPGn). Nel 1989 produsse una terza versione di questa guida particolarmente voluminosa (la \textit{X/Open Portability Guide, Issue 3}), contenente -un'ulteriore standardizzazione dell'interfaccia sistema unix, che venne presa -come riferimento da vari produttori. +un'ulteriore standardizzazione dell'interfaccia di sistema di Unix, che venne +presa come riferimento da vari produttori. Questo standard, detto anche XPG3 dal nome della suddetta guida, è sempre basato sullo standard POSIX.1, ma prevede una serie di funzionalità aggiuntive @@ -341,10 +341,10 @@ Nel 1993 il marchio Unix pass aveva comprato dalla AT\&T) al consorzio X/Open che iniziò a pubblicare le sue specifiche sotto il nome di \textit{Single UNIX Specification}, l'ultima versione di Spec 1170 diventò così la prima versione delle \textit{Single UNIX - Specification}, SUSv2, più comunemente nota come \textit{Unix 95}. + Specification}, SUSv1, più comunemente nota come \textit{Unix 95}. -\subsection{Gli standard UNIX -- Open Group} +\subsection{Gli standard Unix -- Open Group} \label{sec:intro_opengroup} Nel 1996 la fusione del consorzio X/Open con la Open Software Foundation (nata @@ -373,10 +373,10 @@ di Berkley e la AT/T gener mondo Unix. L'Università di Berkley proseguì nello sviluppo della base di codice di cui disponeva, e che presentava parecchie migliorie rispetto alle allora versioni disponibili, fino ad arrivare al rilascio di una versione -completa di unix, chiamata appunto BSD, del tutto indipendente dal codice +completa di Unix, chiamata appunto BSD, del tutto indipendente dal codice della AT/T. -Benchè BSD non sia uno standard formalizzato, l'implementazione di unix +Benchè BSD non sia uno standard formalizzato, l'implementazione di Unix dell'Università di Berkley, ha provveduto nel tempo una serie di estensioni e di API grande rilievo, come il link simbolici, la funzione \code{select}, i socket. @@ -478,7 +478,7 @@ Le macro disponibili per i vari standard sono le seguenti: sia \macro{\_POSIX\_SOURCE} che \macro{\_POSIX\_C\_SOURCE} vengono automaticamente definite. Sono incluse anche ulteriori funzionalità disponibili in BSD e SVID. Se il valore della macro è posto a 500 questo - include anche le nuove definizioni introdotte con la \textit{Single Unix + include anche le nuove definizioni introdotte con la \textit{Single UNIX Specification, version 2}, cioè Unix98. \item[\macro{\_XOPEN\_SOURCE\_EXTENDED}] definendo questa macro si attivano le ulteriori funzionalità necessarie ad essere conformi al rilascio del marchio