X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=intro.tex;h=27a1d33c44848d3b5904ceffc56b393356369e86;hp=0ec6bcba922aaca57504b852568a198b7c91ae33;hb=613d2f30d1c3ec28c569578a7b7bab23a40e8fea;hpb=1f493b7bd0e23555189857fbfa9937a5337e1109 diff --git a/intro.tex b/intro.tex index 0ec6bcb..27a1d33 100644 --- a/intro.tex +++ b/intro.tex @@ -1,3 +1,13 @@ +%% intro.tex +%% +%% Copyright (C) 2000-2002 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free +%% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the +%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione", +%% with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the +%% license is included in the section entitled "GNU Free Documentation +%% License". +%% \chapter{L'architettura del sistema} \label{cha:intro_unix} @@ -181,17 +191,22 @@ programma. Quanto appena illustrato mette in evidenza il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi,\footnote{esistono implementazioni diverse delle librerie - del C, come le \textit{libc5} o le \textit{uclib}, che non derivano dal - progetto GNU, ma oggi sono, tranne casi particolari, completamente - soppiantate dalle \acr{glibc}.} si dovrebbe usare il nome GNU/Linux -(piuttosto che soltanto Linux) in quanto una parte essenziale del sistema -(senza la quale niente funzionerebbe) è la GNU Standard C Library (in breve -\acr{glibc}), ovvero la libreria realizzata dalla Free Software Foundation -nella quale sono state implementate tutte le funzioni essenziali definite -negli standard POSIX e ANSI C, utilizzabili da qualunque programma. + Standard del C, come le \textit{libc5} o le \textit{uClib}, che non derivano + dal progetto GNU. Le \textit{libc5} oggi sono, tranne casi particolari, + completamente soppiantate dalle \acr{glibc}, le \textit{uClib} pur non + essendo complete come le \acr{glibc}, restano invece molto diffuse nel mondo + embedded per le loro di dimensioni ridotte (e soprattutto la possibilità di + togliere le parti non necessearie), e pertanto costituiscono un valido + rimpiazzo delle \acr{glibc} in tutti quei sistemi specializzati che + richiedono una minima occupazione di memoria.} si dovrebbe usare il nome +GNU/Linux (piuttosto che soltanto Linux) in quanto una parte essenziale del +sistema (senza la quale niente funzionerebbe) è la GNU Standard C Library (in +breve \acr{glibc}), ovvero la libreria realizzata dalla Free Software +Foundation nella quale sono state implementate tutte le funzioni essenziali +definite negli standard POSIX e ANSI C, utilizzabili da qualunque programma. Le funzioni di questa libreria sono quelle riportate dalla terza sezione del -\textsl{Manuale di Programmazione di Unix }(cioè accessibili con il comando +\textsl{Manuale di Programmazione di Unix} (cioè accessibili con il comando \cmd{man 3 }) e sono costruite sulla base delle chiamate al sistema del kernel; è importante avere presente questa distinzione, fondamentale dal punto di vista dell'implementazione, anche se poi, nella realizzazione di normali @@ -350,20 +365,24 @@ usare le varie estensioni al linguaggio e al preprocessore da esso supportate. Uno dei problemi di portabilità del codice più comune è quello dei tipi di dati utilizzati nei programmi, che spesso variano da sistema a sistema, o anche da una architettura ad un altra (ad esempio passando da macchine con -processori 32 bit a 64). - -Storicamente alcuni tipi di dati definiti dallo standard ANSI C sono sempre -stati associati ad alcune variabili nei sistemi Unix, ad esempio la posizione -corrente all'interno di un file è sempre stato associato ad un intero a 32 -bit, mentre il numero di dispositivo è sempre stato associato ad un intero a -16 bit. Tutto questo ovviamente costituisce un incubo per la portabilità tutte -le volte che, con l'evolversi delle piattaforme hardware, alcuni di questi -tipi si sono rivelati inadeguati, e se ne è dovuto cambiare la dimensione. +processori 32 bit a 64). In particolare questo è vero nell'uso dei cosiddetti +\textit{tipi elementari}\index{tipo!elementare} del linguaggio C (come +\ctyp{int}) la cui dimensione varia a seconda dell'architettura hardware. + +Storicamente alcuni tipi nativi dello standard ANSI C sono sempre stati +associati ad alcune variabili nei sistemi Unix, dando per scontata la +dimensione. Ad esempio la posizione corrente all'interno di un file è sempre +stata associata ad un intero a 32 bit, mentre il numero di dispositivo è +sempre stato associato ad un intero a 16 bit. Storicamente questi erano +definiti rispettivamente come \ctyp{int} e \ctyp{short}, ma tutte le volte +che, con l'evolversi ed il mutare delle piattaforme hardware, alcuni di questi +tipi si sono rivelati inadeguati o sono cambiati, ci si è trovati di fronte ad +una infinita serie di problemi di portabilità. \begin{table}[htb] \footnotesize \centering - \begin{tabular}[c]{|l|c|c|l|} + \begin{tabular}[c]{|l|l|} \hline \textbf{Tipo} & \textbf{Contenuto} \\ \hline @@ -372,7 +391,7 @@ tipi si sono rivelati inadeguati, e se ne \type{clock\_t} & contatore del tempo di sistema.\\ \type{dev\_t} & Numero di dispositivo.\\ \type{gid\_t} & Identificatore di un gruppo.\\ - \type{ino\_t} & Numero di \textit{inode}.\\ + \type{ino\_t} & Numero di \textit{inode}\index{inode}.\\ \type{key\_t} & Chiave per il System V IPC.\\ \type{loff\_t} & Posizione corrente in un file.\\ \type{mode\_t} & Attributi di un file.\\ @@ -381,8 +400,8 @@ tipi si sono rivelati inadeguati, e se ne \type{pid\_t} & Identificatore di un processo.\\ \type{rlim\_t} & Limite sulle risorse.\\ \type{sigset\_t}& Insieme di segnali.\\ - \type{ssize\_t} & Dimensione di un oggetto.\\ - \type{ssize\_t} & Dimensione in numero byte ritornata dalle funzioni.\\ + \type{size\_t} & Dimensione di un oggetto.\\ + \type{ssize\_t} & Dimensione in numero di byte ritornata dalle funzioni.\\ \type{ptrdiff\_t}& Differenza fra due puntatori.\\ \type{time\_t} & Numero di secondi (in tempo di calendario).\\ \type{uid\_t} & Identificatore di un utente.\\ @@ -393,10 +412,11 @@ tipi si sono rivelati inadeguati, e se ne \end{table} Per questo motivo tutte le funzioni di libreria di solito non fanno -riferimento ai tipi standard del linguaggio C, ma ad una serie di \textsl{tipi - primitivi}, riportati in \tabref{tab:intro_primitive_types}, caratteristici -di ogni sistema, definiti nell'header file \file{sys/types.h}, che associano i -tipi utilizzati dalle funzioni di sistema ai tipi elementari supportati dal +riferimento ai tipi elementari dello standard del linguaggio C, ma ad una +serie di \textsl{tipi primitivi}\index{tipo!primitivo} del sistema, riportati +in \tabref{tab:intro_primitive_types}, e definiti nell'header file +\file{sys/types.h}, in modo da mantenere completamente indipendenti i tipi +utilizzati dalle funzioni di sistema dai tipi elementari supportati dal compilatore C. @@ -425,15 +445,14 @@ identificati fra IEEE ed ISO; si tenga conto inoltre che molto spesso si usa l'estensione IEEE anche come aggiunta al nome POSIX (ad esempio si può parlare di POSIX.4 come di POSIX.1b). -Si tenga presente però che nuove specifiche e proposte di standardizzazione si -aggiungono continuamente, mentre le versioni precedenti vengono riviste; +Si tenga presente inoltre che nuove specifiche e proposte di standardizzazione +si aggiungono continuamente, mentre le versioni precedenti vengono riviste; talvolta poi i riferimenti cambiamo nome, per cui anche solo seguire le denominazioni usate diventa particolarmente faticoso; una pagina dove si possono recuperare varie (e di norma piuttosto intricate) informazioni è: \href{http://www.pasc.org/standing/sd11.html} {http://www.pasc.org/standing/sd11.html}. - \begin{table}[htb] \footnotesize \centering