X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=intro.tex;h=1f0474347dc3816a8c59e048abfd8d62dfdd7898;hp=f18cc3a3018d2138fe714ebfbfea38e83f6ae28c;hb=de137402ded9a730854f908315767d73c5308d9d;hpb=4d46f47e3a0e08440812b334f79489d92814e6d2 diff --git a/intro.tex b/intro.tex index f18cc3a..1f04743 100644 --- a/intro.tex +++ b/intro.tex @@ -1,6 +1,6 @@ %% intro.tex %% -%% Copyright (C) 2000-2015 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% Copyright (C) 2000-201 Simone Piccardi. Permission is granted to %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo", @@ -405,8 +405,8 @@ il concetto dell'\textit{everything is a file}, deve fornire una interfaccia che consenta di operare sui file, sia che questi corrispondano ai normali file di dati, o ai cosiddetti ``\textsl{file speciali}'', come i file di dispositivo (o \textit{device file}) che permettono di accedere alle -periferiche o le fifo ed i socket che forniscono funzionalità di comunicazione -fra processi (torneremo su questo in sez.~\ref{sec:file_mknod}). +periferiche o le \textit{fifo} ed i socket che forniscono funzionalità di +comunicazione fra processi (torneremo su questo in sez.~\ref{sec:file_mknod}). Il secondo aspetto è che per poter utilizzare dei normali file di dati il kernel deve provvedere ad organizzare e rendere accessibile in maniera @@ -516,8 +516,8 @@ filesystem, compresa un'altra directory, si ottiene naturalmente un'organizzazione ad albero inserendo nomi di directory dentro altre directory. All'interno dello stesso albero si potranno poi inserire anche tutti gli altri oggetti previsti l'interfaccia del VFS (su cui torneremo in -sez.~\ref{sec:file_file_types}), come le fifo, i collegamenti simbolici, i -socket e gli stessi file di dispositivo. +sez.~\ref{sec:file_file_types}), come le \textit{fifo}, i collegamenti +simbolici, i socket e gli stessi file di dispositivo. La convenzione usata nei sistemi unix-like per indicare i \textit{pathname} dei file è quella di usare il carattere ``\texttt{/}'' come separatore fra i @@ -555,16 +555,21 @@ alle directory indicate nel \textit{pathname} (torneremo su questo sez.~\ref{sec:file_access_control}) dovranno consentire l'accesso all'intero \textit{pathname}. +\itindsubbeg{pathname}{assoluto} +\itindsubbeg{pathname}{relativo} + Se il \textit{pathname} comincia con il carattere ``\texttt{/}'' la ricerca parte dalla directory radice del processo. Questa, a meno di non avere eseguito una \func{chroot} (funzione su cui torneremo in sez.~\ref{sec:file_chroot}) è la stessa per tutti i processi ed equivale alla directory radice dell'albero dei file montata dal kernel all'avvio del -sistema; in questo caso si parla di un \textsl{pathname assoluto} -\itindsub{pathname}{assoluto}. Altrimenti la ricerca parte dalla directory di -lavoro corrente del processo (su cui torneremo in -sez.~\ref{sec:file_work_dir}) ed il \textit{pathname} è detto -\itindsub{pathname}{relativo} \textsl{pathname relativo}. +sistema; in questo caso si parla di un \textsl{pathname assoluto}. Altrimenti +la ricerca parte dalla directory di lavoro corrente del processo (su cui +torneremo in sez.~\ref{sec:file_work_dir}) ed il \textit{pathname} è detto +\textsl{pathname relativo}. + +\itindsubend{pathname}{assoluto} +\itindsubend{pathname}{relativo} Infine i nomi di directory ``\file{.}'' e ``\file{..}'' hanno un significato speciale e vengono inseriti in ogni directory quando questa viene creata (vedi @@ -573,12 +578,12 @@ corrente e il secondo alla directory \textsl{genitrice} (o \textit{parent directory}) cioè la directory che contiene il riferimento alla directory corrente. -In questo modo con ``\file{..}'' si può usare un \itindsub{pathname}{relativo} -\textit{pathname} relativo per indicare un file posto al di sopra della -directory corrente, tornando all'indietro nell'albero dei file. Questa -retromarcia però su fermerà una volta raggiunta la directory radice, perché -non esistendo in questo caso una directory superiore, il nome ``\file{..}'' -farà riferimento alla radice stessa. +In questo modo con ``\file{..}'' si può usare un \textit{pathname} relativo +per indicare un file posto al di sopra della directory corrente, tornando +all'indietro nell'albero dei file. Questa retromarcia però su fermerà una +volta raggiunta la directory radice, perché non esistendo in questo caso una +directory superiore, il nome ``\file{..}'' farà riferimento alla radice +stessa. \itindend{pathname} \itindend{pathname~resolution} @@ -682,7 +687,7 @@ VMS.\footnote{questo vale anche per i dispositivi a blocchi: la strutturazione attraverso un filesystem, il cosiddetto \textit{raw access}, introdotto coi kernel della serie 2.4.x ma ormai in sostanziale disuso.} -\index{file!di~dispositivo|} +\index{file!di~dispositivo|)} \index{file!speciali|)} Una differenza che attiene ai contenuti di un file però esiste, ed è relativa @@ -887,30 +892,30 @@ infinita serie di problemi di portabilità. \textbf{Tipo} & \textbf{Contenuto} \\ \hline \hline - \type{caddr\_t} & Core address.\\ - \type{clock\_t} & Contatore del \textit{process time} (vedi + \typed{caddr\_t} & Core address.\\ + \typed{clock\_t} & Contatore del \textit{process time} (vedi sez.~\ref{sec:sys_cpu_times}.\\ - \type{dev\_t} & Numero di dispositivo (vedi sez.~\ref{sec:file_mknod}).\\ - \type{gid\_t} & Identificatore di un gruppo (vedi + \typed{dev\_t} & Numero di dispositivo (vedi sez.~\ref{sec:file_mknod}).\\ + \typed{gid\_t} & Identificatore di un gruppo (vedi sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\ - \type{ino\_t} & Numero di \textit{inode} + \typed{ino\_t} & Numero di \textit{inode} (vedi sez.~\ref{sec:file_vfs_work}).\\ - \type{key\_t} & Chiave per il System V IPC (vedi + \typed{key\_t} & Chiave per il System V IPC (vedi sez.~\ref{sec:ipc_sysv_generic}).\\ - \type{loff\_t} & Posizione corrente in un file.\\ - \type{mode\_t} & Attributi di un file.\\ - \type{nlink\_t} & Contatore dei collegamenti su un file.\\ - \type{off\_t} & Posizione corrente in un file.\\ - \type{pid\_t} & Identificatore di un processo (vedi + \typed{loff\_t} & Posizione corrente in un file.\\ + \typed{mode\_t} & Attributi di un file.\\ + \typed{nlink\_t} & Contatore dei collegamenti su un file.\\ + \typed{off\_t} & Posizione corrente in un file.\\ + \typed{pid\_t} & Identificatore di un processo (vedi sez.~\ref{sec:proc_pid}).\\ - \type{rlim\_t} & Limite sulle risorse.\\ - \type{sigset\_t}& Insieme di segnali (vedi sez.~\ref{sec:sig_sigset}).\\ - \type{size\_t} & Dimensione di un oggetto.\\ - \type{ssize\_t} & Dimensione in numero di byte ritornata dalle funzioni.\\ - \type{ptrdiff\_t}& Differenza fra due puntatori.\\ - \type{time\_t} & Numero di secondi (in \textit{calendar time}, vedi + \typed{rlim\_t} & Limite sulle risorse.\\ + \typed{sigset\_t}& Insieme di segnali (vedi sez.~\ref{sec:sig_sigset}).\\ + \typed{size\_t} & Dimensione di un oggetto.\\ + \typed{ssize\_t} & Dimensione in numero di byte ritornata dalle funzioni.\\ + \typed{ptrdiff\_t}& Differenza fra due puntatori.\\ + \typed{time\_t} & Numero di secondi (in \textit{calendar time}, vedi sez.~\ref{sec:sys_time}).\\ - \type{uid\_t} & Identificatore di un utente (vedi + \typed{uid\_t} & Identificatore di un utente (vedi sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\ \hline \end{tabular} @@ -922,7 +927,7 @@ Per questo motivo tutte le funzioni di libreria di solito non fanno riferimento ai tipi elementari dello standard del linguaggio C, ma ad una serie di \index{tipo!primitivo} \textsl{tipi primitivi} del sistema, riportati in tab.~\ref{tab:intro_primitive_types}, e definiti nell'\textit{header file} -\headfile{sys/types.h}, in modo da mantenere completamente indipendenti i tipi +\headfiled{sys/types.h}, in modo da mantenere completamente indipendenti i tipi utilizzati dalle funzioni di sistema dai tipi elementari supportati dal compilatore C. @@ -1229,18 +1234,18 @@ Le macro disponibili per controllare l'aderenza ai vari standard messi a disposizione della \acr{glibc}, che rendono disponibili soltanto le funzioni in essi definite, sono illustrate nel seguente elenco: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.7cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\macro{\_\_STRICT\_ANSI\_\_}] richiede l'aderenza stretta allo standard +\item[\macrod{\_\_STRICT\_ANSI\_\_}] richiede l'aderenza stretta allo standard C ISO; viene automaticamente predefinita qualora si invochi il \texttt{gcc} con le opzione \texttt{-ansi} o \texttt{-std=c99}. -\item[\macro{\_POSIX\_SOURCE}] definendo questa macro (considerata obsoleta) +\item[\macrod{\_POSIX\_SOURCE}] definendo questa macro (considerata obsoleta) si rendono disponibili tutte le funzionalità dello standard POSIX.1 (la versione IEEE Standard 1003.1) insieme a tutte le funzionalità dello standard ISO C. Se viene anche definita con un intero positivo la macro \macro{\_POSIX\_C\_SOURCE} lo stato di questa non viene preso in considerazione. -\item[\macro{\_POSIX\_C\_SOURCE}] definendo questa macro ad un valore intero +\item[\macrod{\_POSIX\_C\_SOURCE}] definendo questa macro ad un valore intero positivo si controlla quale livello delle funzionalità specificate da POSIX viene messa a disposizione; più alto è il valore maggiori sono le funzionalità: @@ -1266,7 +1271,7 @@ in essi definite, sono illustrate nel seguente elenco: \item in futuro valori superiori potranno abilitare ulteriori estensioni. \end{itemize} -\item[\macro{\_BSD\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le +\item[\macrod{\_BSD\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le funzionalità derivate da BSD4.3, insieme a quelle previste dagli standard ISO C, POSIX.1 e POSIX.2; alcune delle funzionalità previste da BSD sono però in conflitto con le corrispondenti definite nello standard POSIX.1, in @@ -1292,14 +1297,14 @@ in essi definite, sono illustrate nel seguente elenco: \macro{\_DEFAULT\_SOURCE} che è definita di default, è stata deprecata a partire dalle \acr{glibc} 2.20. -\item[\macro{\_SVID\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le +\item[\macrod{\_SVID\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le funzionalità derivate da SVID. Esse comprendono anche quelle definite negli standard ISO C, POSIX.1, POSIX.2, e X/Open (XPG$n$) illustrati in precedenza. Questa macro, essendo ricompresa in \macro{\_DEFAULT\_SOURCE} che è definita di default, è stata deprecata a partire dalle \acr{glibc} 2.20. -\item[\macro{\_DEFAULT\_SOURCE}] questa macro abilita le definizioni +\item[\macrod{\_DEFAULT\_SOURCE}] questa macro abilita le definizioni considerate il \textit{default}, comprese quelle richieste dallo standard POSIX.1-2008, ed è sostanzialente equivalente all'insieme di \macro{\_SVID\_SOURCE}, \macro{\_BSD\_SOURCE} e @@ -1310,7 +1315,7 @@ in essi definite, sono illustrate nel seguente elenco: dalle \acr{glibc} 2.19 e consente di deprecare \macro{\_SVID\_SOURCE} e \macro{\_BSD\_SOURCE}. -\item[\macro{\_XOPEN\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili +\item[\macrod{\_XOPEN\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le funzionalità descritte nella \textit{X/Open Portability Guide}. Anche queste sono un sovrainsieme di quelle definite negli standard POSIX.1 e POSIX.2 ed in effetti sia \macro{\_POSIX\_SOURCE} che @@ -1332,14 +1337,14 @@ in essi definite, sono illustrate nel seguente elenco: estensioni XSI. \end{itemize} -\item[\macro{\_XOPEN\_SOURCE\_EXTENDED}] definendo questa macro si rendono +\item[\macrod{\_XOPEN\_SOURCE\_EXTENDED}] definendo questa macro si rendono disponibili le ulteriori funzionalità necessarie ad essere conformi al rilascio del marchio \textit{X/Open Unix} corrispondenti allo standard Unix95, vale a dire quelle specificate da SUSv1/XPG4v2. Questa macro viene definita implicitamente tutte le volte che si imposta \macro{\_XOPEN\_SOURCE} ad un valore maggiore o uguale a 500. -\item[\macro{\_ISOC99\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili +\item[\macrod{\_ISOC99\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le funzionalità previste per la revisione delle librerie standard del C introdotte con lo standard ISO C99. La macro è definita a partire dalla versione 2.1.3 della \acr{glibc}. @@ -1351,13 +1356,13 @@ in essi definite, sono illustrate nel seguente elenco: viene tuttora riconosciuta come equivalente di \macro{\_ISOC99\_SOURCE} per compatibilità. -\item[\macro{\_ISOC11\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili +\item[\macrod{\_ISOC11\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le funzionalità previste per la revisione delle librerie standard del C introdotte con lo standard ISO C11, e abilita anche quelle previste dagli standard C99 e C95. La macro è definita a partire dalla versione 2.16 della \acr{glibc}. -\item[\macro{\_GNU\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili +\item[\macrod{\_GNU\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili tutte le funzionalità disponibili nei vari standard oltre a varie estensioni specifiche presenti solo nella \acr{glibc} ed in Linux. Gli standard coperti sono: ISO C89, ISO C99, POSIX.1, POSIX.2, BSD, SVID, X/Open, SUS. @@ -1370,7 +1375,7 @@ in essi definite, sono illustrate nel seguente elenco: \macro{\_XOPEN\_SOURCE\_EXTENDED} e \macro{\_XOPEN\_SOURCE} con valore 600 (o 500 per le versioni della \acr{glibc} precedenti la 2.2); oltre a queste vengono pure attivate le ulteriori due macro \macro{\_ATFILE\_SOURCE} e - \macro{\_LARGEFILE64\_SOURCE} che definiscono funzioni previste + \macrod{\_LARGEFILE64\_SOURCE} che definiscono funzioni previste esclusivamente dalla \acr{glibc}. \end{basedescript} @@ -1391,18 +1396,18 @@ una opportuna macro; queste estensioni sono illustrate nel seguente elenco: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.7cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\macro{\_LARGEFILE\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono +\item[\macrod{\_LARGEFILE\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili alcune funzioni che consentono di superare una inconsistenza presente negli standard con i file di grandi dimensioni, ed in particolare definire le due funzioni \func{fseeko} e \func{ftello} che al contrario delle corrispettive \func{fseek} e \func{ftell} usano il tipo di dato - specifico \ctyp{off\_t} (vedi sez.~\ref{sec:file_io}). + specifico \type{off\_t} (vedi sez.~\ref{sec:file_io}). -\item[\macro{\_LARGEFILE64\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono +\item[\macrod{\_LARGEFILE64\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le funzioni di una interfaccia alternativa al supporto di valori a 64 bit nelle funzioni di gestione dei file (non supportati in certi sistemi), caratterizzate dal suffisso \texttt{64} aggiunto ai vari nomi di - tipi di dato e funzioni (come \type{off64\_t} al posto di \type{off\_t} o + tipi di dato e funzioni (come \typed{off64\_t} al posto di \type{off\_t} o \funcm{lseek64} al posto di \func{lseek}). Le funzioni di questa interfaccia alternativa sono state proposte come una @@ -1414,7 +1419,7 @@ una opportuna macro; queste estensioni sono illustrate nel seguente elenco: di \texttt{64} consente di usare in maniera trasparente le funzioni dell'interfaccia classica. -\item[\macro{\_FILE\_OFFSET\_BITS}] la definizione di questa macro al valore +\item[\macrod{\_FILE\_OFFSET\_BITS}] la definizione di questa macro al valore di \texttt{64} consente di attivare la conversione automatica di tutti i riferimenti a dati e funzioni a 32 bit nelle funzioni di interfaccia ai file con le equivalenti a 64 bit, senza dover utilizzare esplicitamente @@ -1430,21 +1435,21 @@ una opportuna macro; queste estensioni sono illustrate nel seguente elenco: dimensioni. Su sistemi a 64 bit invece, dove il problema non sussiste, la macro non ha nessun effetto. -\item[\macro{\_ATFILE\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili +\item[\macrod{\_ATFILE\_SOURCE}] definendo questa macro si rendono disponibili le estensioni delle funzioni di creazione, accesso e modifica di file e directory che risolvono i problemi di sicurezza insiti nell'uso di \textit{pathname} relativi con programmi \textit{multi-thread} illustrate in sez.~\ref{sec:file_openat}. -\item[\macro{\_REENTRANT}] definendo questa macro, o la equivalente - \macro{\_THREAD\_SAFE} (fornita per compatibilità) si rendono disponibili le +\item[\macrod{\_REENTRANT}] definendo questa macro, o la equivalente + \macrod{\_THREAD\_SAFE} (fornita per compatibilità) si rendono disponibili le versioni rientranti (vedi sez.~\ref{sec:proc_reentrant}) di alcune funzioni, necessarie quando si usano i \textit{thread}. Alcune di queste funzioni sono anche previste nello standard POSIX.1c, ma ve ne sono altre che sono disponibili soltanto su alcuni sistemi, o specifiche della \acr{glibc}, e possono essere utilizzate una volta definita la macro. -\item[\macro{\_FORTIFY\_SOURCE}] definendo questa macro viene abilitata +\item[\macrod{\_FORTIFY\_SOURCE}] definendo questa macro viene abilitata l'inserimento di alcuni controlli per alcune funzioni di allocazione e manipolazione di memoria e stringhe che consentono di rilevare automaticamente alcuni errori di \textit{buffer overflow} nell'uso delle