X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=filestd.tex;h=6730757a57cdb01d0fbea3d4153e3cf06cefaa89;hp=da1f600a03304454da3745f70f386afaf9706830;hb=c35e7552a4a8ef0b39b306f516c00aca1b5a02d3;hpb=056bbc90c8a0710b57fa7b13f5f0dfdad1b3ff3f diff --git a/filestd.tex b/filestd.tex index da1f600..6730757 100644 --- a/filestd.tex +++ b/filestd.tex @@ -1,91 +1,487 @@ -\chapter{I files: l'interfaccia standard ANSI C} + \chapter{I file: l'interfaccia standard ANSI C} \label{cha:files_std_interface} -% -% Questa va per ultima. Va bene che e` la più usata, ma è basata sulle altre -% -\section{I file stream e gli oggetti \texttt{FILE}} -\label{sec:filestd_stream} +Esamineremo in questo capitolo l'interfaccia standard ANSI C per i file, +quella che viene comunemente detta interfaccia degli \textit{stream}. +Dopo una breve sezione introduttiva tratteremo le funzioni base per la +gestione dell'input/output, mentre tratteremo le caratteristiche più avanzate +dell'interfaccia nell'ultima sezione. -Esamineremo in questa sezione l'interfaccia per i file stream, le modalità per -crearli, e le funzioni disponibili per leggere, scrivere e compiere le varie -operazioni connesse all'uso dei file. L'interfaccia è accessibile includendo -l'header file \texttt{stdio.h}. -Per ragioni storiche la struttura di dati che rappresenta un stream è stata -chiamata \texttt{FILE}, questi oggetti sono creati dalle funzioni di libreria -e contengono tutte le informazioni necessarie a gestire le operazioni sugli +\section{Introduzione} +\label{sec:file_stream_intro} + +Come visto in \capref{cap:file_unix_interface} le operazioni di I/O sui file +sono gestibili a basso livello con l'interfaccia standard unix, che ricorre +direttamente alle system call messe a disposizione dal kernel. + +Questa interfaccia però non provvede le funzionalità previste dallo standard +ANSI C, che invece sono realizzate attraverso opportune funzioni di libreria, +queste, insieme alle altre funzioni definite dallo standard, vengono a +costituire il nucleo\footnote{queste funzioni sono state implementate la prima + volta da Ritchie nel 1976 e da allora sono rimaste sostanzialmente + immutate.} delle \acr{glibc}. + + +\subsection{I \textit{file stream}} +\label{sec:file_stream} + +Come più volte ribadito l'interfaccia dei file descriptor è una interfaccia di +basso livello, che non provvede nessuna forma di formattazione dei dati e +nessuna forma di bufferizzazione per ottimizzare le operazioni di I/O. + +In \textit{Advanced Programming in the Unix Environment} Stevens descrive una +serie di test sull'influenza delle dimensioni del blocco di dati (il parametro +\param{buf} di \func{read} e \func{write}) nell'efficienza nelle operazioni di +I/O con i file descriptor, evidenziando come le prestazioni ottimali si +ottengano a partire da dimensioni del buffer dei dati pari a quelle dei +blocchi del filesystem (il valore dato dal campo \var{st\_blksize} di +\var{fstat}). + +Se il programmatore non si cura di effettuare le operazioni in blocchi di +dimensioni adeguate, le prestazioni sono inferiori. La caratteristica +principale dell'interfaccia degli stream è che essa provvede da sola alla +gestione dei dettagli della bufferizzazione e all'esecuzione delle operazioni +di lettura e scrittura in blocchi di dimensioni appropriate all'ottenimento +della massima efficienza. + +Per questo motivo l'interfaccia viene chiamata anche interfaccia dei +\textit{file stream}, dato che non è più necessario doversi preoccupare di dei +dettagli della comunicazione con il tipo di hardware sottostante (come nel +caso della dimensione dei blocchi del filesystem), ed un file può essere +sempre considerato come composto da un flusso continuo (da cui il nome +\textit{stream}) di dati. + +A parte i dettagli legati alla gestione delle operazioni di lettura e +scrittura (sia per quel che riguarda la bufferizzazione, che le +formattazioni), i file stream restano del tutto equivalenti ai file descriptor +(sui quali sono basati), ed in particolare continua a valere quanto visto in +\secref{sec:file_sharing} a proposito dell'accesso condiviso ed in +\secref{sec:file_access_control} per il controllo di accesso. + + +\subsection{Gli oggetti \type{FILE}} +\label{sec:file_FILE} + +Per ragioni storiche la struttura di dati che rappresenta uno stream è stata +chiamata \type{FILE}, questi oggetti sono creati dalle funzioni di libreria e +contengono tutte le informazioni necessarie a gestire le operazioni sugli stream, come la posizione corrente, lo stato del buffer e degli indicatori di -stato e di fine del file. Per questo motivo gli utenti non devono mai -utilizzare direttamente o allocare queste strutture, ma usare sempre puntatori -del tipo \texttt{FILE *} (tanto che in certi caso il termine di puntatore a -file è diventato sinonimo di stream). +stato e di fine del file. + +Per questo motivo gli utenti non devono mai utilizzare direttamente o allocare +queste strutture, ma usare sempre puntatori del tipo \type{FILE *} ottenuti +dalla libreria stessa (tanto che in certi casi il termine di puntatore a file +è diventato sinonimo di stream). + +Tutte le funzioni della libreria che operano sui file accettano come parametri +solo variabili di questo tipo, che diventa accessibile includendo l'header +file \file{stdio.h}. + + \subsection{Gli stream standard} -\label{sec:filestd_stdfiles} +\label{sec:file_std_stream} -Quando un programma viene lanciato il processo ha sempre tre stream -predefiniti aperti, che rappresentano i canali standard di input/output -prestabiliti per il processo; anche questi tre stream sono definiti -nell'header \texttt{stdio.h} e sono: +Ai tre file descriptor standard (vedi \secref{sec:file_std_descr}) aperti per +ogni processo, corrispondono altrettanti stream, che rappresentano i canali +standard di input/output prestabiliti; anche questi tre stream sono +identificabili attraverso dei nomi simbolici definiti nell'header +\file{stdio.h} che sono: \begin{itemize} -\item \texttt{FILE * stdin} Lo \textit{standard input} cioè lo stream da cui +\item \var{FILE * stdin} Lo \textit{standard input} cioè lo stream da cui il processo riceve ordinariamente i dati in ingresso. Normalmente è associato dalla shell all'input del terminale e prende i caratteri dalla tastiera. -\item \texttt{FILE * stdout} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su cui +\item \var{FILE * stdout} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su cui il processo invia ordinariamente i dati in uscita. Normalmente è associato dalla shell all'output del terminale e scrive sullo schermo. -\item \texttt{FILE * stderr} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su cui +\item \var{FILE * stderr} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su cui il processo è supposto inviare i messaggi di errore. Normalmente anch'esso è associato dalla shell all'output del terminale e scrive sullo schermo. \end{itemize} +Nelle \acr{glibc} \var{stdin}, \var{stdout} e \var{stderr} sono effettivamente +tre variabili di tipo \type{FILE *} che possono essere usate come tutte le +altre, ad esempio si può effettuare una redirezione dell'output di un +programma con il semplice codice: +\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{} + fclose (stdout); + stdout = fopen ("standard-output-file", "w"); +\end{lstlisting} +ma in altri sistemi possono essere definite come macro, se si hanno problemi +di portabilità e si vuole essere sicuri, diventa opportuno usare la funzione +\func{freopen}. + + +\subsection{Le modalità di bufferizzazione} +\label{sec:file_buffering} + +La bufferizzazione è una delle caratteristiche principali della interfaccia +degli stream; lo scopo è quello di ridurre al minimo il numero di system call +(\func{read} o \func{write}) eseguite nelle operazioni di input/output. Questa +funzionalità è assicurata automaticamente dalla libreria, ma costituisce anche +una degli aspetti più comunemente fraintesi, in particolare per quello che +riguarda l'aspetto della scrittura dei dati sul file. + +I caratteri che vengono scritti su uno stream normalmente vengono accumulati +in un buffer e poi trasmessi in blocco in maniera asincrona rispetto alla +scrittura (quello che viene chiamato lo \textsl{scarico}, dall'inglese +\textit{flush}, dei dati) tutte le volte che il buffer viene riempito. Un +comportamento analogo avviene anche in lettura (cioè dal file viene letto un +blocco di dati, anche se se ne sono richiesti una quantità inferiore), ma la +cosa ovviamente ha rilevanza inferiore, dato che i dati letti sono sempre gli +stessi; in caso di scrittura invece, quando si ha un accesso contemporaneo +allo stesso file (ad esempio da parte di un altro processo) si potranno vedere +solo le parti effettivamente scritte, e non quelle ancora presenti nel buffer. + +Allo stesso modo, se si sta facendo dell'input/output interattivo bisognerà +tenere presente le caratteristiche delle operazioni di scarico dei dati, +poiché non è detto che ad una scrittura sullo stream corrisponda una immediata +scrittura sul dispositivo. + +Per rispondere ad esigenze diverse, lo standard definisce tre distinte modalità +in cui può essere eseguita la bufferizzazione, delle quali occorre essere ben +consapevoli, specie in caso di lettura e scrittura da dispositivi interattivi: +\begin{itemize} +\item \textit{unbuffered}: in questo caso non c'è bufferizzazione ed i + caratteri vengono trasmessi direttamente al file non appena possibile + (effettuando immediatamente una \func{write}). +\item \textit{line buffered}: in questo caso i caratteri vengono normalmente + trasmessi al file in blocco ogni volta che viene incontrato un carattere di + \textit{newline} (il carattere ASCII \verb|\n|). +\item \textit{fully buffered}: in questo caso i caratteri vengono trasmessi da + e verso il file in blocchi di dimensione opportuna. +\end{itemize} + +Lo standard ANSI C specifica inoltre che lo standard output e lo standard +input siano aperti in modalità \textit{fully buffered} quando non fanno +riferimento ad un dispositivo interattivo, e che lo standard error non sia mai +aperto in modalità \textit{fully buffered}. + +Linux, come BSD e SVr4, specifica il comportamento di default in maniera +ancora più precisa, e cioè impone che lo standard error sia sempre +\textit{unbuffered} (in modo che i messaggi di errore siano mostrati il più +rapidamente possibile) e che standard input e standard output siano aperti in +modalità \textit{line buffered} quando sono associati ad un terminale (od +altro dispositivo interattivo) ed in modalità \textit{fully buffered} +altrimenti. + +Il comportamento specificato per standard input e standard output vale anche +per tutti i nuovi stream aperti da un processo; la selezione comunque avviene +automaticamente, e la libreria apre lo stream nella modalità più opportuna a +seconda del file o del dispositivo scelto. + +La modalità \textit{line buffered} è quella che necessita di maggiori +chiarimenti e attenzioni per quel che concerne il suo funzionamento. Come già +accennato nella descrizione, \emph{di norma} i dati vengono inviati al kernel +alla ricezione di un carattere di a capo; questo non è vero in tutti i casi, +infatti, dato che le dimensioni del buffer usato dalle librerie sono fisse, se +le si eccedono si può avere uno scarico dei dati anche prima che sia stato +inviato un carattere di \textit{newline}. + +Un secondo punto da tenere presente, particolarmente quando si ha a che fare +con I/O interattivo, è che quando si effettua una lettura su uno stream che +comporta l'accesso al kernel\footnote{questo vuol dire sempre se lo stream da + cui si legge è in modalità \textit{unbuffered}.} viene anche eseguito lo +scarico di tutti i buffer degli stream in scrittura. + +In \secref{sec:file_buffering_ctrl} vedremo come la libreria definisca delle +opportune funzioni per controllare le modalità di bufferizzazione e lo scarico +dei dati. + -\subsection{La bufferizzazione} -\label{sec:filestd_buffering} \section{Funzioni base} -\label{sec:filestd_base_func} +\label{sec:file_ansi_base_func} + +Esamineremo in questa sezione le funzioni base dell'interfaccia degli stream, +analoghe a quelle di \secref{sec:file_base_func} per i file descriptor. In +particolare vedremo come aprire, leggere, scrivere e cambiare la posizione +corrente in uno stream. + + +\subsection{Apertura e chiusura di uno stream} +\label{sec:file_fopen} + +Le funzioni che permettono di aprire uno stream sono tre\footnote{\func{fopen} + e \func{freopen} fanno parte dello standard ANSI C, \func{fdopen} è parte +dello standard POSIX.1.}, i loro prototipi sono: +\begin{functions} + \headdecl{stdio.h} + \funcdecl{FILE * fopen(const char * path, const char *mode)} + Apre il file specificato da \param{path}. + \funcdecl{FILE * fdopen(int fildes, const char * mode)} + Associa uno stream al file descriptor \param{fildes}. + \funcdecl{FILE * freopen(const char * path, const char * mode, FILE * + stream)} + Apre il file specificato da \param{path} associandolo allo stream + specificato da \param{stream}, se questo è già aperto prima lo chiude. + + Le funzioni ritornano un puntatore valido in caso di successo e \macro{NULL} + in caso di errore, in tal caso \var{errno} viene settata al valore ricevuto + dalla funzione sottostante di cui è fallita l'esecuzione. + + Gli errori pertanto possono essere quelli di \func{malloc} per tutte e tre + le funzioni, quelli \func{open} per \func{fopen}, quelli di \func{fcntl} per + \func{fdopen} e quelli di \func{fopen}, \func{fclose} e \func{fflush} per + \func{freopen}. +\end{functions} + +Normalmente la funzione che si usa per aprire uno stream è \func{fopen}, essa +apre il file specificato nella modalità specificata da \param{mode} che è una +delle stringhe elencate in \tabref{tab:file_fopen_mode}. + +L'uso di \func{freopen} è in genere per redirigere uno dei tre file standard +(vedi \secref{sec:file_std_stream}): il file \param{path} viene associato a +\param{stream} e se questo è uno stream aperto prima viene chiuso. + +Infine \func{fdopen} viene usato per associare uno stream ad un file +descriptor esistente ottenuto tramite una altra funzione (come \func{open}, +\func{dup}, \func{pipe}) e serve quando si vogliono usare gli stream con file +speciali come le fifo od i socket, che non possono essere aperti con le +funzioni delle librerie standard del C. + +\begin{table}[htb] + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{8cm}|} + \hline + \textbf{Valore} & \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \texttt{r} & Il file viene aperto in sola lettura; lo stream è posizionato + all'inizio del file.\\ + \texttt{r+} & Il file viene aperto in lettura e scrittura; lo stream è + posizionato all'inizio del file. \\ +% \hline + \texttt{w} & Il file viene troncato a lunghezza nulla (o creato se non + esiste), ed aperto in sola lettura; lo stream è posizionato all'inizio del + file.\\ + \texttt{w+} & Il file viene troncato a lunghezza nulla (o creato se non + esiste), ed aperto in scrittura e lettura; lo stream è posizionato + all'inizio del file.\\ +% \hline + \texttt{a} & Il file è aperto in \textit{append mode} in sola scrittura + (o creato se non esiste). \\ + \texttt{a+} & Il file è aperto in \textit{append mode} in lettura e + scrittura (o creato se non esiste). \\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Modalità di apertura di uno stream} + \label{tab:file_fopen_mode} +\end{table} + +In realtà lo standard ANSI C prevede un totale di 15 possibili valori +diversi per \param{mode}, ma in \tabref{tab:file_fopen_mode} si sono +riportati solo i sei valori effettivi, ad essi può essere aggiunto pure +il carattere \func{b} (come ultimo carattere o nel mezzo agli altri per +le stringhe di due caratteri) che in altri sistemi operativi serve a +distinguere i file binari dai file di testo; in un sistema POSIX questa +distinzione non esiste e il valore viene accettato solo per +compatibilità, ma non ha alcun effetto. + +Inoltre nel caso si usi \func{fdopen} i valori specificati da +\param{mode} devono essere compatibili con quelli con cui il file +descriptor è stato aperto. Inoltre i modi \cmd{w} e \cmd{w+} non +troncano il file. La posizione nello stream viene settata a quella +corrente nel file descriptor, e le variabili di errore e di fine del +file sono cancellate. Il file non viene duplicato e verrà chiuso alla +chiusura dello stream. + +I nuovi file saranno creati secondo quanto visto in +\secref{sec:file_ownership} ed avranno i permessi di accesso settati al +valore \macro{S\_IRUSR|S\_IWUSR|S\_IRGRP|S\_IWGRP|S\_IROTH|S\_IWOTH} +(pari a \macro{0666}) modificato secondo il valore di \acr{umask} per il +processo (si veda \secref{sec:file_umask}). + +In caso di file aperti in lettura e scrittura occorre ricordarsi che c'è +di messo una bufferizzazione; per questo motivo lo standard ANSI C +richiede che ci sia una operazione di posizionamento fra una operazione +di output ed una di input o viceversa (eccetto il caso in cui l'input ha +incontrato la fine del file), altrimenti una lettura può ritornare anche +il risultato di scritture precedenti l'ultima effettuata. + +Per questo motivo è una buona pratica (e talvolta necessario) far seguire ad +una scrittura una delle funzioni \func{fflush}, \func{fseek}, \func{fsetpos} o +\func{rewind} prima di eseguire una rilettura; viceversa nel caso in cui si +voglia fare una scrittura subito dopo aver eseguito una lettura occorre prima +usare una delle funzioni \func{fseek}, \func{fsetpos} o \func{rewind}. Anche +una operazione nominalmente nulla come \func{fseek(file, 0, SEEK\_CUR)} è +sufficiente a garantire la sincronizzazione. + +Una volta aperto lo stream, si può cambiare la modalità di bufferizzazione +(vedi \secref{sec:file_buffering_ctrl}) fintanto che non si è effettuato +alcuna operazione di I/O sul file. + +Uno stream viene chiuso con la funzione \func{fclose} il cui prototipo è: +\begin{prototype}{stdio.h}{int fclose(FILE * stream)} + Chiude lo stream \param{stream}. + + Restituisce 0 in caso di successo e \macro{EOF} in caso di errore, nel qual + caso setta \var{errno} a \macro{EBADF} se il file descriptor indicato da + \param{stream} non è valido, o uno dei valori specificati dalla sottostante + funzione che è fallita (\func{close}, \func{write} o \func{fflush}). +\end{prototype} + +La funzione effettua uno scarico di tutti i dati presenti nei buffer di uscita +e scarta tutti i dati in ingresso, se era stato allocato un buffer per lo +stream questo verrà rilasciato. La funzione effettua lo scarico solo per i +dati presenti nei buffer in user space usati dalle \acr{glibc}; se si essere +sicuri che il kernel forzi la scrittura su disco occorrerà effettuare . + +Linux supporta, come estensione implementata dalle \acr{glibc}, anche una +altra funzione, \func{fcloseall}, che serve a chiudere tutti i file, il suo +prototipo è: +\begin{prototype}{stdio.h}{int fcloseall(void)} + Chiude tutti gli stream. + + Restituisce 0 se non ci sono errori ed \macro{EOF} altrimenti. +\end{prototype} +la funzione esegue lo scarico dei dati bufferizzati in uscita e scarta quelli +in ingresso, chiudendo tutti i file. Questa funzione è provvista solo per i +casi di emergenza, quando si è verificato un errore ed il programma deve +essere abortito, ma si vuole compiere qualche altra operazione dopo aver +chiuso i file e prima di uscire (si ricordi quanto visto in +\secref{sec:proc_exit}). -\subsection{Apertura di uno stream} -\label{sec:filestd_open} \subsection{Lettura e scrittura su uno stream} -\label{sec:filestd_io} +\label{sec:file_io} + +Una delle caratteristiche più utili dell'interfaccia degli stream è la +ricchezza delle funzioni disponibili per le operazioni di lettura e +scrittura sui file. Sono infatti previste ben tre diverse modalità +modalità di input/output non formattato: +\begin{enumerate} +\item\textsl{a blocchi} in cui legge/scrive un blocco di dati alla + volta, vedi \secref{sec:file_block_io}. +\item\textsl{di linea} in cui si legge/scrive una linea (terminata dal + carattere di newline \verb|\n|) alla volta, vedi + \secref{sec:file_line_io}. +\item\textsl{a caratteri} in cui si legge/scrive un carattere alla + volta (con la bufferizzazione gestita automaticamente dalla libreria), + vedi \secref{sec:file_char_io}. +\end{enumerate} +e una modalità di input/output formattato. + +A differenza dell'interfaccia dei file descriptor il raggiungimento +della fine del file è considerato un errore, e viene notificato come +tale dai valori di uscita delle varie funzioni; nella maggior parte dei +casi questo avviene con la restituzione del valore intero (di tipo +\type{int}) \macro{EOF}\footnote{la costante deve essere negativa, le + \acr{glibc} usano -1, altre implementazioni possono avere valori + diversi.} definito anch'esso nell'header \func{stdlib.h}. + +Dato che le funzioni dell'interfaccia degli stream sono funzioni di +libreria, esse non settano la variabile \var{errno}, che mantiene il +valore settato dalla system call che ha riportato l'errore, ma siccome +la condizione di end-of-file è anch'essa segnalata come errore, non +esisterebbe alcuna possibilità di distinguerla da un errore (\var{errno} +potrebbe essere stata settata in una altra occasione, vedi +\secref{sec:sys_errno}). + +Per questo motivo tutte le implementazioni delle librerie standard +mantengono per ogni stream almeno due flag all'interno dell'oggetto +\type{FILE}, il flag di \textit{end-of-file}, che segnala che si è +raggiunta la fine del file in lettura, e quello di errore, che segnala +la presenza di un qualche errore nelle operazioni di input/output; +questi flag possono essere riletti dalle funzioni: +\begin{functions} + \headdecl{stdio.h} + \funcdecl{int feof(FILE *stream)} + Controlla il flag di end-of-file di \param{stream}. + \funcdecl{int ferror(FILE *stream)} + Controlla il flag di errore di \param{stream}. + + Entrambe le funzioni ritornano un valore diverso da zero se i relativi + flag sono settati. +\end{functions} +\noindent si tenga presente comunque che la lettura di questi flag segnala +soltanto che si è avuto un errore, o si è raggiunta la fine del file, in +una precedente operazione sullo stream. + +Entrambi i flag (di errore e di end-of-file) possono essere cancellati +usando la funzione \func{clearerr}, il cui prototipo è: +\begin{prototype}{stdio.h}{void clearerr( FILE *stream)} + Cancella i flag di errore ed end-of-file di \param{stream}. +\end{prototype} +\noindent in genere si usa questa funziona una volta che si sia identificata e +corretta la causa di un errore per evitare di mantenere i flag attivi, +così da poter rilevare una successiva ulteriore condizione di errore. -\subsection{Posizionamento su uno stream} -\label{sec:filestd_seek} -\subsection{Input/output binario} -\label{sec:filestd_binary_io} +\subsection{Input/output a blocchi} +\label{sec:file_block_io} + + +\subsection{Input/output a caratteri singoli} +\label{sec:file_char_io} + \subsection{Input/output di linea} -\label{sec:filestd_line_io} +\label{sec:file_line_io} + \subsection{Input/output formattato} -\label{sec:filestd_formatted_io} +\label{sec:file_formatted_io} + + +\subsection{Posizionamento su uno stream} +\label{sec:file_fseek} + -\subsection{Chiusura di uno stream} -\label{sec:filestd_close} \section{Funzioni avanzate} -\label{sec:filestd_adv_func} +\label{sec:file_stream_adv_func} +In questa sezione esamineremo le funzioni che permettono di controllare alcune +caratteristiche più particolari degli stream, come la lettura degli attributi, +le modalità di bufferizzazione, etc. -\subsection{Dettagli dell'implementazione} -\label{sec:filestd_details} -\subsection{File temporanei} -\label{sec:filestd_temp_file} +\subsection{Le funzioni di controllo} +\label{sec:file_stream_cntrl} -\subsection{Efficienza} -\label{sec:filestd_efficiency} +Al contrario di quanto avviene con i file descriptor le librerie standard del +C non prevedono nessuna funzione come la \func{fcntl} per la lettura degli +attributi degli stream; le \acr{glibc} però supportano alcune estensioni +derivate da Solaris, che permettono di ottenere informazioni utili. + +In certi casi può essere necessario sapere se un certo stream è accessibile in +lettura o scrittura. In genere questa informazione non è disponibile, e si +deve ricordare come il file è stato aperto. La cosa può essere complessa se le +operazioni vengono effettuate un una subroutine, che a questo punto +necessiterà di informazioni aggiuntive rispetto al semplice puntatore allo +stream; questo può essere evitato con le due funzioni \func{\_\_freadable} e +\func{\_\_fwritable} i cui prototipi sono: +\begin{functions} + \headdecl{stdio\_ext.h} + \funcdecl{int \_\_freadable (FILE * stream)} + Restituisce un valore diverso da zero se \param{stream} consente la lettura. + \funcdecl{int \_\_fwritable(FILE * stream)} + Restituisce un valore diverso da zero se \param{stream} consente la + scrittura. +\end{functions} +Altre due funzioni, \func{\_\_freading} e \func{\_\_fwriting} servono +\subsection{Il controllo della bufferizzazione} +\label{sec:file_buffering_ctrl} +Come accennato in \secref{sec:file_buffering} le librerie definiscono una +serie di funzioni che permettono di controllare il comportamento degli +stream; se non si è +\subsection{Dettagli dell'implementazione} +\label{sec:file_stream_details} + +\subsection{File temporanei} +\label{sec:file_temp_file} + + +\subsection{Efficienza} +\label{sec:file_stream_efficiency}