X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=filestd.tex;h=2e9b05af38d47538260c57eb57836ead8850735e;hp=14867d51305f3577f41127638d4698390ee0e167;hb=8afc898ae5530e3ef1073505c894bb1b738ec916;hpb=b9ab696dcd693cb09fb09be5065f487c814c6f03 diff --git a/filestd.tex b/filestd.tex index 14867d5..2e9b05a 100644 --- a/filestd.tex +++ b/filestd.tex @@ -2,9 +2,9 @@ \label{cha:files_std_interface} Esamineremo in questo capitolo l'interfaccia standard ANSI C per i file, -quella che viene comunemente detta interfaccia degli \textit{stream}. -Dopo una breve sezione introduttiva tratteremo le funzioni base per la -gestione dell'input/output, mentre tratteremo le caratteristiche più avanzate +quella che viene comunemente detta interfaccia degli \textit{stream}. Dopo +una breve sezione introduttiva tratteremo le funzioni base per la gestione +dell'input/output, mentre tratteremo le caratteristiche più avanzate dell'interfaccia nell'ultima sezione. @@ -89,14 +89,14 @@ questi tre stream sono identificabili attraverso dei nomi simbolici definiti nell'header \file{stdio.h} che sono: \begin{itemize} -\item \var{FILE * stdin} Lo \textit{standard input} cioè lo stream da +\item \var{FILE *stdin} Lo \textit{standard input} cioè lo stream da cui il processo riceve ordinariamente i dati in ingresso. Normalmente è associato dalla shell all'input del terminale e prende i caratteri dalla tastiera. -\item \var{FILE * stdout} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su +\item \var{FILE *stdout} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su cui il processo invia ordinariamente i dati in uscita. Normalmente è associato dalla shell all'output del terminale e scrive sullo schermo. -\item \var{FILE * stderr} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su +\item \var{FILE *stderr} Lo \textit{standard input} cioè lo stream su cui il processo è supposto inviare i messaggi di errore. Normalmente anch'esso è associato dalla shell all'output del terminale e scrive sullo schermo. @@ -215,12 +215,11 @@ tre\footnote{\func{fopen} e \func{freopen} fanno parte dello standard prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{stdio.h} - \funcdecl{FILE * fopen(const char * path, const char *mode)} + \funcdecl{FILE *fopen(const char *path, const char *mode)} Apre il file specificato da \param{path}. - \funcdecl{FILE * fdopen(int fildes, const char * mode)} + \funcdecl{FILE *fdopen(int fildes, const char *mode)} Associa uno stream al file descriptor \param{fildes}. - \funcdecl{FILE * freopen(const char * path, const char * mode, FILE * - stream)} + \funcdecl{FILE *freopen(const char *path, const char *mode, FILE *stream)} Apre il file specificato da \param{path} associandolo allo stream specificato da \param{stream}, se questo è già aperto prima lo chiude. @@ -335,11 +334,11 @@ una operazione nominalmente nulla come \func{fseek(file, 0, SEEK\_CUR)} sufficiente a garantire la sincronizzazione. Una volta aperto lo stream, si può cambiare la modalità di bufferizzazione -(vedi \secref{sec:file_buffering_ctrl}) fintanto che non si è effettuato +(si veda \secref{sec:file_buffering_ctrl}) fintanto che non si è effettuato alcuna operazione di I/O sul file. Uno stream viene chiuso con la funzione \func{fclose} il cui prototipo è: -\begin{prototype}{stdio.h}{int fclose(FILE * stream)} +\begin{prototype}{stdio.h}{int fclose(FILE *stream)} Chiude lo stream \param{stream}. \bodydesc{Restituisce 0 in caso di successo e \macro{EOF} in caso di errore, @@ -349,12 +348,12 @@ Uno stream viene chiuso con la funzione \func{fclose} il cui prototipo \func{fflush}).} \end{prototype} -La funzione effettua uno scarico di tutti i dati presenti nei buffer di -uscita e scarta tutti i dati in ingresso, se era stato allocato un -buffer per lo stream questo verrà rilasciato. La funzione effettua lo -scarico solo per i dati presenti nei buffer in user space usati dalle -\acr{glibc}; se si vuole essere sicuri che il kernel forzi la scrittura -su disco occorrerà effettuare una \func{sync}. +La funzione effettua lo scarico di tutti i dati presenti nei buffer di uscita +e scarta tutti i dati in ingresso; se era stato allocato un buffer per lo +stream questo verrà rilasciato. La funzione effettua lo scarico solo per i +dati presenti nei buffer in user space usati dalle \acr{glibc}; se si vuole +essere sicuri che il kernel forzi la scrittura su disco occorrerà effettuare +una \func{sync} (vedi \secref{sec:file_sync}). Linux supporta, come estensione implementata dalle \acr{glibc}, anche una altra funzione, \func{fcloseall}, che serve a chiudere tutti i file, il suo @@ -364,12 +363,12 @@ prototipo \bodydesc{Restituisce 0 se non ci sono errori ed \macro{EOF} altrimenti.} \end{prototype} -la funzione esegue lo scarico dei dati bufferizzati in uscita e scarta quelli -in ingresso, chiudendo tutti i file. Questa funzione è provvista solo per i -casi di emergenza, quando si è verificato un errore ed il programma deve -essere abortito, ma si vuole compiere qualche altra operazione dopo aver -chiuso i file e prima di uscire (si ricordi quanto visto in -\secref{sec:proc_exit}). +\noindent la funzione esegue lo scarico dei dati bufferizzati in uscita +e scarta quelli in ingresso, chiudendo tutti i file. Questa funzione è +provvista solo per i casi di emergenza, quando si è verificato un errore +ed il programma deve essere abortito, ma si vuole compiere qualche altra +operazione dopo aver chiuso i file e prima di uscire (si ricordi quanto +visto in \secref{sec:proc_exit}). \subsection{Lettura e scrittura su uno stream} @@ -423,9 +422,9 @@ questi due flag possono essere riletti dalle funzioni: Controlla il flag di end-of-file di \param{stream}. \funcdecl{int ferror(FILE *stream)} Controlla il flag di errore di \param{stream}. - - Entrambe le funzioni ritornano un valore diverso da zero se i relativi - flag sono settati. + + \bodydesc{Entrambe le funzioni ritornano un valore diverso da zero se + i relativi flag sono settati.} \end{functions} \noindent si tenga presente comunque che la lettura di questi flag segnala soltanto che c'è stato un errore, o che si è raggiunta la fine del file in una @@ -453,11 +452,11 @@ formattati. Le due funzioni che si usano per l'I/O binario sono: \begin{functions} \headdecl{stdio.h} - \funcdecl{size\_t fread(void * ptr, size\_t size, size\_t nmemb, FILE - * stream)} + \funcdecl{size\_t fread(void *ptr, size\_t size, size\_t nmemb, FILE + *stream)} - \funcdecl{size\_t fwrite(const void * ptr, size\_t size, size\_t - nmemb, FILE * stream)} + \funcdecl{size\_t fwrite(const void *ptr, size\_t size, size\_t + nmemb, FILE *stream)} Rispettivamente leggono e scrivono \param{nmemb} elementi di dimensione \param{size} dal buffer \param{ptr} al file \param{stream}. @@ -472,7 +471,7 @@ blocchi di dati binari in maniera compatta e veloce; un primo caso di uso tipico è quello in cui si salva un vettore (o un certo numero dei suoi elementi) con una chiamata del tipo: \begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{} -int WriteVect(FILE * stream, double * vec, size_t nelem) +int WriteVect(FILE *stream, double *vec, size_t nelem) { int size, nread; size = sizeof(*vec); @@ -552,11 +551,11 @@ gestione delle applicazioni multi-thread (si veda \begin{functions} \headdecl{stdio.h} - \funcdecl{size\_t fread\_unlocked(void * ptr, size\_t size, size\_t - nmemb, FILE * stream)} + \funcdecl{size\_t fread\_unlocked(void *ptr, size\_t size, size\_t + nmemb, FILE *stream)} - \funcdecl{size\_t fwrite\_unlocked(const void * ptr, size\_t size, - size\_t nmemb, FILE * stream)} + \funcdecl{size\_t fwrite\_unlocked(const void *ptr, size\_t size, + size\_t nmemb, FILE *stream)} \bodydesc{Le funzioni sono identiche alle analoghe \func{fread} e \func{fwrite} ma non acquisiscono il lock implicito sullo stream.} @@ -614,6 +613,7 @@ byte restituiscono un carattere in formato esteso (cio \type{wint\_t}, il loro prototipo è: \begin{functions} \headdecl{stdio.h} + \headdecl{wchar.h} \funcdecl{wint\_t getwc(FILE *stream)} Legge un carattere esteso da \param{stream}. In genere è implementata come una macro. @@ -653,9 +653,10 @@ sempre un intero; in caso di errore o fine del file il valore di ritorno è \macro{EOF}. Come nel caso dell'I/O binario le \acr{glibc} provvedono per ciascuna -delle funzioni precedenti una seconda funzione, il cui nome è ottenuto -aggiungendo un \func{\_unlocked}, che esegue esattamente le stesse -operazioni evitando però il lock implicito dello stream. +delle funzioni precedenti, come estensione GNU, una seconda funzione, il +cui nome è ottenuto aggiungendo un \func{\_unlocked}, che esegue +esattamente le stesse operazioni evitando però il lock implicito dello +stream. Per compatibilità con SVID sono provviste anche due funzioni per leggere e scrivere una \textit{word} (che è sempre definita come \type{int}); i @@ -692,11 +693,11 @@ lettura si chiama \func{ungetc} ed il suo prototipo \bodydesc{La funzione ritorna \param{c} in caso di successo e \macro{EOF} in caso di errore.} \end{prototype} -benché lo standard ANSI C preveda che l'operazione possa essere ripetuta -per un numero arbitrario di caratteri, alle implementazioni è richiesto -di garantire solo un livello; questo è quello che fa la \acr{glibc}, che -richiede che avvenga un'altra operazione fra due \func{ungetc} -successive. +\noindent benché lo standard ANSI C preveda che l'operazione possa +essere ripetuta per un numero arbitrario di caratteri, alle +implementazioni è richiesto di garantire solo un livello; questo è +quello che fa la \acr{glibc}, che richiede che avvenga un'altra +operazione fra due \func{ungetc} successive. Non è necessario che il carattere che si manda indietro sia l'ultimo che si è letto, e non è necessario neanche avere letto nessun carattere @@ -722,36 +723,454 @@ scartati. \subsection{Input/output di linea} \label{sec:file_line_io} -La terza ed ultima modalità di input/output non formattato è quello di +La terza ed ultima modalità di input/output non formattato è quella di linea, in cui legge o scrive una riga alla volta; questa è una modalità molto usata per l'I/O da terminale, ma che presenta le caratteristiche più controverse. -Le funzioni per leggere una linea sono sostanzialmente due, \func{gets} e -\func{fgets}, i cui rispettivi prototipi sono: +Le funzioni previste dallo standard ANSI C per leggere una linea sono +sostanzialmente due, \func{gets} e \func{fgets}, i cui rispettivi +prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{stdio.h} - \funcdecl{char * gets(char * string)} Scrive su \param{string} una + \funcdecl{char *gets(char *string)} Scrive su \param{string} una linea letta da \var{stdin}. - \funcdecl{char * fgets(char * string, int size, FILE *stream)} + \funcdecl{char *fgets(char *string, int size, FILE *stream)} Scrive su \param{string} la linea letta da \param{stream} per un massimo di \param{size} byte. - \bodydesc{Le funzioni restituiscono della stringa letta o \macro{NULL} - in caso di errore.} + \bodydesc{Le funzioni restituiscono l'indirizzo \param{string} in caso + di successo o \macro{NULL} in caso di errore.} +\end{functions} + +Entrambe le funzioni effettuano la lettura (dal file specificato +\func{fgets}, dallo standard input \func{gets}) di una linea di +caratteri (terminata dal carattere \textit{newline}, \verb|\n|), ma +\func{gets} sostituisce \verb|\n| con uno zero, mentre \func{fgets} +aggiunge uno zero dopo il \textit{newline}, che resta dentro la +stringa. Se la lettura incontra la fine del file (o c'è un errore) viene +restituito un \macro{NULL}, ed il buffer \param{buf} non viene toccato. + +L'uso di \func{gets} è deprecato e deve essere assolutamente evitato; la +funzione infatti non controlla il numero di byte letti, per cui nel caso +la stringa letta superi le dimensioni del buffer, si avrà un +\textit{buffer overflow}, con sovrascrittura della memoria del processo +adiacente al buffer. + +Questa è una delle vulnerabilità più sfruttate per guadagnare accessi +non autorizzati al sistema (i cosiddetti \textit{exploit}), basta +infatti inviare una stringa sufficientemente lunga ed opportunamente +forgiata per sovrascrivere gli indirizzi di ritorno nello stack +(supposto che la \func{gets} sia stata chiamata da una subroutine), in +modo da far ripartire l'esecuzione nel codice inviato nella stringa +stessa (in genere uno \textit{shell code} cioè una sezione di programma +lancia una shell). + +La funzione \func{fgets} non ha i precedenti problemi di \func{gets} in +quanto prende in input la dimensione del buffer \param{size}, che non +verrà mai ecceduta in lettura. La funzione legge fino ad un massimo di +\param{size} caratteri (newline compreso), ed aggiunge uno zero di +terminazione; questo comporta che la stringa possa essere al massimo di +\var{size-1} caratteri. Se la linea eccede la dimensione del buffer +verranno letti solo \var{size-1} caratteri, ma la stringa sarà sempre +terminata correttamente con uno zero finale; sarà possibile leggere i +restanti caratteri in una chiamata successiva. + +Per la scrittura di una linea lo standard ANSI C prevede altre due +funzioni, \func{fputs} e \func{puts}, analoghe a quelle di lettura, i +rispettivi prototipi sono: +\begin{functions} + \headdecl{stdio.h} + + \funcdecl{int puts(const char *string)} Scrive su \var{stdout} la + linea \param{string}. + + \funcdecl{int fputs(const char *string, FILE *stream)} Scrive su + \param{stream} la linea \param{string}. + + \bodydesc{Le funzioni restituiscono un valore non negativo in caso di + successo o \macro{EOF} in caso di errore.} \end{functions} +Dato che in questo caso si scrivono i dati in uscita \func{puts} non ha +i problemi di \func{gets} ed è in genere la forma più immediata per +scrivere messaggi sullo standard output; la funzione prende una stringa +terminata da uno zero ed aggiunge automaticamente un newline. La +differenza con \func{fputs} (a parte la possibilità di specificare un +file diverso da \var{stdout}) è che quest'ultima non aggiunge il +newline, che deve essere previsto esplicitamente. + +Come per le funzioni di input/output a caratteri esistono le estensioni +per leggere e scrivere caratteri estesi, i loro prototipi sono: +\begin{functions} + \headdecl{wchar.h} + \funcdecl{wchar\_t *fgetws(wchar\_t *ws, int n, FILE *stream)} + Legge un massimo di \param{n} caratteri estesi dal file + \param{stream} al buffer \param{ws}. + + \funcdecl{int fputws(const wchar\_t *ws, FILE *stream)} Scrive la + linea \param{ws} di caratteri estesi sul file \param{stream}. + + \bodydesc{Le funzioni ritornano rispettivamente \param{ws} o un numero + non negativo in caso di successo e \macro{NULL} o \macro{EOF} in + caso di errore o fine del file.} +\end{functions} +\noindent il comportamento è identico a quello di \func{fgets} e +\func{fputs} solo che tutto (numero di caratteri massimo, terminatore +della stringa, newline) è espresso in termini di caratteri estesi +anziché di caratteri ASCII. + +Come nel caso dell'I/O binario e a caratteri nelle \acr{glibc} sono +previste una serie di altre funzioni, estensione di tutte quelle +illustrate finora (eccetto \func{gets} e \func{puts}), il cui nome si +ottiene aggiungendo un \func{\_unlocked}, e che eseguono esattamente le +stesse operazioni delle loro equivalenti, evitando però il lock +implicito dello stream (vedi \secref{sec:file_stream_thread}). + +Come abbiamo visto, le funzioni di lettura per l'input/output di linea +previste dallo standard ANSI C presentano svariati inconvenienti. Benché +\func{fgets} non abbia i gravissimi problemi di \func{gets}, può +comunque dare risultati ambigui se l'input contiene degli zeri; questi +infatti saranno scritti sul buffer di uscita e la stringa in output +apparirà come più corta dei byte effettivamente letti. Questa è una +condizione che è sempre possibile controllare (deve essere presente un +newline prima della effettiva conclusione della stringa presente nel +buffer), ma a costo di una complicazione ulteriore della logica del +programma. Lo stesso dicasi quando si deve gestire il caso di stringa +che eccede le dimensioni del buffer. + +Per questo motivo le \acr{glibc} prevedono, come estensione GNU, due +nuove funzioni per la gestione dell'input/output di linea, il cui uso +permette di risolvere questi problemi. L'uso di queste funzioni deve +essere attivato definendo la macro \macro{\_GNU\_SOURCE} prima di +includere \file{stdio.h}. La prima delle due, \func{getline}, serve per +leggere una linea terminata da un newline esattamente allo stesso modo +di \func{fgets}, il suo prototipo è: +\begin{prototype}{stdio.h} + {ssize\_t getline(char **buffer, size\_t *n, FILE *stream)} Legge una + linea dal file \param{stream} sul buffer indicato da \param{buffer} + riallocandolo se necessario (l'indirizzo del buffer e la sua + dimensione vengono sempre riscritte). + + \bodydesc{La funzione ritorna il numero di caratteri letti in caso di + successo e -1 in caso di errore o di raggiungimento della fine del + file.} +\end{prototype} + +La funzione permette di eseguire una lettura senza doversi preoccupare +della eventuale lunghezza eccessiva della stringa da leggere. Essa +prende come primo parametro l'indirizzo del puntatore al buffer su cui +si vuole leggere la linea. Quest'ultimo \emph{deve} essere stato +allocato in precedenza con una \func{malloc} (non si può passare +l'indirizzo di un puntatore ad una variabile locale); come secondo +parametro la funzione vuole l'indirizzo della variabile contenente le +dimensioni del buffer suddetto. + +Se il buffer di destinazione è sufficientemente ampio la stringa viene +scritta subito, altrimenti il buffer viene allargato usando +\func{realloc} e la nuova dimensione ed il nuovo puntatore vengono +passata indietro (si noti infatti come per entrambi i parametri si siano +usati dei \textit{value result argument}, passando dei puntatori anzichè +i valori delle variabili, secondo la tecnica spiegata in +\secref{sec:proc_var_passing}). + +Se si passa alla funzione l'indirizzo ad un puntatore settato a +\macro{NULL} e \var{*n} è zero, la funzione provvede da sola +all'allocazione della memoria necessaria a contenere la linea. In tutti +i casi si ottiene dalla funzione un puntatore all'inizio del testo della +linea. Un esempio di codice può essere il seguente: +\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{} + size_t n = 0; + char *ptr = NULL; + int nread; + FILE * file; + ... + nread = getline(&ptr, &n, file); +\end{lstlisting} +e per evitare memory leak occorre ricordarsi di liberare \var{ptr} con +una \func{free}. + +Il valore di ritorno della funzione indica il numero di caratteri letti +dallo stream (quindi compreso il newline, ma non lo zero di +terminazione); questo permette anche di distinguere eventuali zeri letti +dallo stream da quello inserito dalla funzione per terminare la linea. +Se si è alla fine del file e non si è potuto leggere nulla o c'è stato +un errore la funzione restituisce -1. + +La seconda estensione GNU è una generalizzazione di \func{getline} per +poter usare come separatore un carattere qualsiasi, la funzione si +chiama \func{getdelim} ed il suo prototipo è: +\begin{prototype}{stdio.h} +{ssize\_t getdelim(char **buffer, size\_t *n, int delim, FILE *stream)} + Identica a \func{getline} solo che usa \param{delim} al posto del + carattere di newline come separatore di linea. +\end{prototype} + +Il comportamento di \func{getdelim} è identico a quello di +\func{getline} (che può essere implementata da questa passando +\verb|'\n'| come valore di \param{delim}). \subsection{Input/output formattato} \label{sec:file_formatted_io} +L'ultima modalità di input/output è quella formattata, che è una delle +caratteristiche più utilizzate delle librerie standard del C; in genere +questa è la modalità in cui si esegue normalmente l'output su terminale +poichè permette di stampare in maniera facile e veloce dati, tabelle e +messaggi. + +L'output formattato viene eseguito con una delle 13 funzioni della +famiglia \func{printf}; le tre più usate sono le seguenti: +\begin{functions} + \headdecl{stdio.h} + \funcdecl{int printf(const char *format, ...)} Stampa su \var{stdout} + gli argomenti, secondo il formato specificato da \param{format}. + + \funcdecl{int fprintf(FILE *stream, const char *format, ...)} Stampa + su \param{stream} gli argomenti, secondo il formato specificato da + \param{format}. + + \funcdecl{int sprintf(char *str, const char *format, ...)} Stampa + sulla stringa \param{str} gli argomenti, secondo il formato + specificato da \param{format}. + + \bodydesc{Le funzioni ritornano il numero di caratteri stampati.} +\end{functions} +\noindent le prime due servono per stampare su file (lo standard output +o quello specificato) la terza permette di stampare su una stringa, in genere +l'uso di \func{sprintf} è sconsigliato in quanto è possibile, se non si ha la +sicurezza assoluta sulle dimensioni del risultato della stampa, eccedere le +dimensioni di \param{str} con conseguente sovrascrittura di altre varibili e +possibili buffer overflow; per questo motivo si consiglia l'uso +dell'alternativa: +\begin{prototype}{stdio.h} +{snprintf(char *str, size\_t size, const char *format, ...)} + Identica a \func{sprintf}, ma non scrive su \param{str} più di + \param{size} caratteri. +\end{prototype} + +La parte più complessa di queste funzioni è il formato della stringa +\param{format} che indica le conversioni da fare, da cui poi deriva il numero +dei parametri che dovranno essere passati a seguire. La stringa è costituita +da caratteri normali (tutti eccetto \texttt{\%}), che vengono passati +invariati all'output, e da direttive di conversione, in cui devono essere +sempre presenti il carattere \texttt{\%}, che introduce la direttiva, ed uno +degli specificatori di conversione (riportati in \ntab) che la conclude. + +\begin{table}[htb] + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|l|p{10cm}|} + \hline + \textbf{Valore} & \textbf{Tipo} & \textbf{Significato} \\ + \hline + \hline + \cmd{\%d} &\type{int} & Stampa un numero intero in formato decimale + con segno \\ + \cmd{\%i} &\type{int} & Identico a \cmd{\%i} in output, \\ + \cmd{\%o} &\type{unsigned int}& Stampa un numero intero come ottale\\ + \cmd{\%u} &\type{unsigned int}& Stampa un numero intero in formato + decimale senza segno \\ + \cmd{\%x}, + \cmd{\%X} &\type{unsigned int}& Stampano un intero in formato esadecimale, + rispettivamente con lettere minuscole e + maiuscole. \\ + \cmd{\%f} &\type{unsigned int}& Stampa un numero in virgola mobile con la + notazione a virgola fissa \\ + \cmd{\%e}, + \cmd{\%E} &\type{double} & Stampano un numero in virgola mobile con la + notazione esponenziale, rispettivamente con + lettere minuscole e maiuscole. \\ + \cmd{\%g}, + \cmd{\%G} &\type{double} & Stampano un numero in virgola mobile con la + notazione più appropriate delle due precedenti, + rispettivamente con lettere minuscole e + maiuscole. \\ + \cmd{\%a}, + \cmd{\%A} &\type{double} & Stampano un numero in virgola mobile in + notazione esadecimale frazionaria\\ + \cmd{\%c} &\type{int} & Stampa un carattere singolo\\ + \cmd{\%s} &\type{char *} & Stampa una stringa \\ + \cmd{\%p} &\type{void *} & Stampa il valore di un puntatore\\ + \cmd{\%n} &\type{\&int} & Prende il numero di caratteri stampati finora\\ + \cmd{\%\%}& & Stampa un \% \\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Valori possibili per gli specificatori di conversione in una + stringa di formato di \func{printf}.} + \label{tab:file_format_spec} +\end{table} + + +Il formato di una direttiva di conversione prevede una serie di possibili +elementi opzionali oltre al \cmd{\%} e allo specificatore di conversione; in +generale essa è sempre del tipo: +\begin{center} +\begin{verbatim} +% [n. parametro $] [flag] [[larghezza] [. precisione]] [tipo] conversione +\end{verbatim} +\end{center} +in cui i valori opzionali sono indicati fra parentesi, e prevedono la +presenza, in questo ordine, di: uno specificatore per il parametro da usare +(terminato da un \cmd{\$}, uno o più flag (riassunti in +\tabref{tab:file_format_flag}) che controllano il formato di stampa della +conversione (riassunti in \tabref{tab:file_format_type}), uno specificatore di +larghezza, eventualmente seguito (per i numeri in virgola mobile) da un +specificatore di precisione, uno specificatore del tipo di dato (che ne indica +la lunghezza). + +\begin{table}[htb] + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|} + \hline + \textbf{Valore} & \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \cmd{\#} & Chiede la conversione in forma alternativa. \\ + \cmd{0} & La conversione è riempita con zeri alla sinistra del valore.\\ + \cmd{-} & La conversione viene allineata a sinistra sul bordo del campo.\\ + \cmd{' '}& Mette uno spazio prima di un numero con segno di valore + positivo\\ + \cmd{+} & Mette sempre il segno ($+$ o $-$) prima di un numero.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{I valori dei flag per il formato di \func{printf}} + \label{tab:file_format_flag} +\end{table} + +Dettagli ulteriori sulle varie opzioni possono essere trovati nella man page +di \func{printf} e nella documentazione delle \acr{glibc}. + +\begin{table}[htb] + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|} + \hline + \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\ + \hline + \hline + \cmd{hh} & una conversione intera corriponde a un \type{char} con o senza + segno, o il puntatore per il numero dei parametri \cmd{n} è di + tipo \type{char}.\\ + \cmd{h} & una conversione intera corriponde a uno \type{short} con o + senza segno, o il puntatore per il numero dei parametri \cmd{n} + è di tipo \type{short}.\\ + \cmd{l} & una conversione intera corriponde a un \type{long} con o + senza segno, o il puntatore per il numero dei parametri \cmd{n} + è di tipo \type{long}, o il carattere o la stringa seguenti + sono in formato esteso.\\ + \cmd{ll} & una conversione intera corriponde a un \type{long long} con o + senza segno, o il puntatore per il numero dei parametri \cmd{n} + è di tipo \type{long long}.\\ + \cmd{L} & una conversione in virgola mobile corrisponde a un + \type{double}.\\ + \cmd{q} & sinonimo di \cmd{ll}.\\ + \cmd{j} & una conversione intera corrisponde a un \type{intmax\_t} o + \type{uintmax\_t}.\\ + \cmd{z} & una conversione intera corrisponde a un \type{size\_t} o + \type{ssize\_t}.\\ + \cmd{t} & una conversione intera corrisponde a un \type{ptrdiff\_t}.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Il modificatore di tipo di dato per il formato di \func{printf}} + \label{tab:file_format_type} +\end{table} + +Una versione alternativa delle funzioni di output formattato, che permettono +di usare il puntatore ad una lista di argomenti (vedi \secref{proc_variadic}), +sono le seguenti: +\begin{functions} + \headdecl{stdio.h} + + \funcdecl{int vprintf(const char *format, va\_list ap)} Stampa su + \var{stdout} gli argomenti della lista \param{ap}, secondo il formato + specificato da \param{format}. + + \funcdecl{int vfprintf(FILE *stream, const char *format, va\_list ap)} + Stampa su \param{stream} gli argomenti della lista \param{ap}, secondo il + formato specificato da \param{format}. + + \funcdecl{int vsprintf(char *str, const char *format, va\_list ap)} Stampa + sulla stringa \param{str} gli argomenti della lista \param{ap}, secondo il + formato specificato da \param{format}. + + \bodydesc{Le funzioni ritornano il numero di caratteri stampati.} +\end{functions} +\noindent con queste funzioni diventa possibile selezionare gli argomenti che +si vogliono passare ad una routine di stampa, passando direttamente la lista +tramite il parametro \param{ap}. Per poter far questo ovviamente la lista dei +parametri dovrà essere opportunamente trattata (l'argomento è esaminato in +\secref{sec:proc_variadic}), e dopo l'esecuzione della funzione l'argomento +\param{ap} non sarà più utilizzabile (in generale dovrebbe essere eseguito un +\macro{va\_end(ap)} ma in Linux questo non è necessario). + +Come per \func{sprintf} anche per \func{vsprintf} esiste una analoga +\func{vsnprintf} che pone un limite sul numero di caratteri che vengono +scritti sulla stringa di destinazione: +\begin{prototype}{stdio.h} +{vsnprintf(char *str, size\_t size, const char *format, va\_list ap)} + Identica a \func{vsprintf}, ma non scrive su \param{str} più di + \param{size} caratteri. +\end{prototype} + +Per evitare questi problemi con la stampa su stringhe di lunghezza +insuffciente le \acr{glibc} supportano una estensione specifica GNU che alloca +dinamicamente tutto lo spazio necessario; l'estensione si attiva al solito +definendo \macro{\_GNU\_SOURCE}, + \subsection{Posizionamento su uno stream} \label{sec:file_fseek} +Come per i file descriptor è possibile anche con gli stream spostarsi +all'interno di un file per effettuare operazioni di lettura o scrittura in un +punto prestabilito; questo fintanto che l'operazione di riposizionamento è +supportata dal file sottostante lo stream, quando cioè si ha a che fare con +quello che viene detto un file ad \textsl{accesso casuale}. + +In GNU/Linux ed in generale in ogni sistema unix-like la posizione nel +file è espressa da un intero positivo, rappresentato dal tipo +\type{off\_t}, il problema è alcune delle funzioni usate per il +riposizionamento sugli stream originano dalle prime versioni di unix in +cui questo tipo non era ancora stato definito, e che in altri sistemi +non è detto che la posizione su un file venga sempre rappresentata con +un numero di caratteri (ad esempio in VMS può essere rappresentata come +numero di record, e offset rispetto al record corrente). + +Tutto questo comporta la presenza di diverse funzioni che eseguono +sostanzialmente le stesse operazioni, ma usano parametri di tipo +diverso. Le funzioni tradizionali usate per il riposizionamento della +posizione in uno stream sono: +\begin{functions} + \headdecl{stdio.h} + + \funcdecl{int fseek(FILE *stream, long offset, int whence)} Sposta la + posizione nello stream secondo quanto specificato tramite \param{offset} + e \param{whence}. + + \funcdecl{void rewind(FILE *stream)} Riporta la posizione nello stream + all'inizio del file. +\end{functions} + +L'uso di \func{fseek} è del tutto analogo a quello di \func{lseek} per i +file descriptor, ed i parametri, a parte il tipo, hanno lo stesso +significato; in particolare \param{whence} assume gli stessi valori già +visti in \secref{sec:file_lseek}. La funzione restituisce 0 in caso di +successo e -1 in caso di errore. + +Per leggere la posizione corrente si usa invece la funzione \func{ftell}, il +cui prototipo è: +\begin{prototype}{stdio.h}{long ftell(FILE *stream)} + Legge la posizione attuale nello stream. + + \bodydesc{La funzione restituisce la posizione corrente, o -1 in caso + di fallimento, che può esser dovuto sia al fatto che il file non + supporta il riposizionamento che al fatto che la posizione non può + essere espressa con un \type{long int}} +\end{prototype} + + \section{Funzioni avanzate} @@ -779,10 +1198,10 @@ stream; questo pu \func{\_\_fwritable} i cui prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{stdio\_ext.h} - \funcdecl{int \_\_freadable (FILE * stream)} + \funcdecl{int \_\_freadable (FILE *stream)} Restituisce un valore diverso da zero se \param{stream} consente la lettura. - \funcdecl{int \_\_fwritable(FILE * stream)} + \funcdecl{int \_\_fwritable(FILE *stream)} Restituisce un valore diverso da zero se \param{stream} consente la scrittura. \end{functions} @@ -791,11 +1210,11 @@ Altre due funzioni, \func{\_\_freading} e \func{\_\_fwriting} servono ad un uso ancora più specialistico, il loro prototipo è: \begin{functions} \headdecl{stdio\_ext.h} - \funcdecl{int \_\_freading (FILE * stream)} + \funcdecl{int \_\_freading (FILE *stream)} Restituisce un valore diverso da zero se \param{stream} è aperto in sola lettura o se l'ultima operazione è stata di lettura. - \funcdecl{int \_\_fwriting(FILE * stream)} + \funcdecl{int \_\_fwriting(FILE *stream)} Restituisce un valore diverso da zero se \param{stream} è aperto in sola scrittura o se l'ultima operazione è stata di scrittura. \end{functions} @@ -834,16 +1253,16 @@ pesantemente dalle richieste necessarie per garantirne l'uso coi thread. \begin{functions} \headdecl{stdio.h} - \funcdecl{void flockfile(FILE * stream)} Esegue l'acquisizione del + \funcdecl{void flockfile(FILE *stream)} Esegue l'acquisizione del lock dello stream \param{stream}, bloccandosi in caso il lock non disponibile. - \funcdecl{int ftrylockfile(FILE * stream)} Tenta l'acquisizione del + \funcdecl{int ftrylockfile(FILE *stream)} Tenta l'acquisizione del lock dello stream \param{stream}, senza bloccarsi in caso il lock non sia disponibile. Ritorna zero in caso di acquisizione del lock, diverso da zero altrimenti. - \funcdecl{void funlockfile(FILE * stream)} Rilascia il lock dello + \funcdecl{void funlockfile(FILE *stream)} Rilascia il lock dello stream \param{stream}. \end{functions}