X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=fileio.tex;h=dc5bdfa2d45b291a0e6ff3304af097350b9a5f30;hp=67c2a20299a5d553f10908610496b36ad86821df;hb=2f4922efce6bcac7c6ff10a4c5af7bebccb1f151;hpb=d0857f954c1e119824cac840cdc8ab1cc88c71b0 diff --git a/fileio.tex b/fileio.tex index 67c2a20..dc5bdfa 100644 --- a/fileio.tex +++ b/fileio.tex @@ -12,7 +12,7 @@ \chapter{La gestione dell'I/O su file} \label{cha:file_IO_interface} -Esamineremo in questo capitol le due interfacce di programmazione che +Esamineremo in questo capitolo le due interfacce di programmazione che consentono di gestire i dati mantenuti nei file. Cominceremo con quella nativa del sistema, detta dei \textit{file descriptor}, che viene fornita direttamente dalle \textit{system call} e che non prevede funzionalità evolute @@ -162,8 +162,8 @@ aspetta di dover scrivere i dati in uscita. Il terzo è lo \textit{standard \itindend{file~descriptor} -Benché questa sia soltanto una convenzione, essa è seguita dalla gran parte -delle applicazioni, e non aderirvi potrebbe portare a problemi di +Benché questa sia alla fine soltanto una convenzione, essa è seguita dalla +totalità delle applicazioni, e non aderirvi potrebbe portare a problemi di interoperabilità. Nel caso della shell tutti questi file sono associati al terminale di controllo, e corrispondono quindi alla lettura della tastiera per l'ingresso e alla scrittura sul terminale per l'uscita. Lo standard POSIX.1 @@ -206,9 +206,9 @@ Si ritrova quindi anche con le voci della \textit{file table} una situazione analoga di quella delle voci di una directory, con la possibilità di avere più voci che fanno riferimento allo stesso \textit{inode}. L'analogia è in realtà molto stretta perché quando si cancella un file, il kernel verifica anche che -non resti nessun riferimento in una una qualunque voce della \textit{file - table} prima di liberare le risorse ad esso associate e disallocare il -relativo \textit{inode}. +non resti nessun riferimento in una qualunque voce della \textit{file table} +prima di liberare le risorse ad esso associate e disallocare il relativo +\textit{inode}. Nelle vecchie versioni di Unix (ed anche in Linux fino al kernel 2.0.x) il numero di file aperti era anche soggetto ad un limite massimo dato dalle @@ -248,17 +248,29 @@ corrispondente,\footnote{è \func{open} che alloca \kstruct{file}, la inserisce \const{O\_CREAT} e \const{O\_EXCL}. \item[\errcode{EINTR}] la funzione era bloccata ed è stata interrotta da un segnale (vedi sez.~\ref{sec:sig_gen_beha}). - \item[\errcode{EISDIR}] \param{pathname} indica una directory e si è tentato - l'accesso in scrittura o in lettura/scrittura. - \item[\errcode{EFBIG}] il file è troppo grande per essere aperto (lo - standard richiederebbe \errval{EOVERFLOW}). + \item[\errcode{EINVAL}] si è usato \const{O\_CREAT} indicando un pathname + con caratteri non supportati dal filesystem sottostante o si è richiesto + \const{O\_TMPFILE} senza indicare \const{O\_WRONLY} o \const{O\_RDWR} o si + è usato \const{O\_DIRECT} per un filesystem che non lo supporta. + \item[\errcode{EISDIR}] \param{pathname} indica una directory e o si è + tentato un accesso che prevede la scrittura o si è usato + \const{O\_TMPFILE} con accesso che prevede la scrittura ma il kernel non + supporta la funzionalità. + \item[\errcode{EFBIG}] il file è troppo grande per essere aperto, in genere + dovuto al fatto che si è compilata una applicazione a 32 bit senza + abilitare il supporto per le dimensioni a 64 bit; questo è il valore + restituito fino al kernel 2.6.23, coi successivi viene restituito + \errcode{EOVERFLOW} come richiesto da POSIX.1. \item[\errcode{ELOOP}] si sono incontrati troppi collegamenti simbolici nel risolvere \param{pathname} o si è indicato \const{O\_NOFOLLOW} e - \param{pathname} è un collegamento simbolico. + \param{pathname} è un collegamento simbolico (e non si è usato + \const{O\_PATH}). \item[\errcode{ENODEV}] \param{pathname} si riferisce a un file di dispositivo che non esiste. \item[\errcode{ENOENT}] \param{pathname} non esiste e non si è richiesto - \const{O\_CREAT}, o non esiste un suo componente. + \const{O\_CREAT}, o non esiste un suo componente, o si riferisce ad una + directory inesistente, si è usato \const{O\_TMPFILE} con accesso che + prevede la scrittura ma il kernel non supporta la funzionalità. \item[\errcode{ENOTDIR}] si è specificato \const{O\_DIRECTORY} e \param{pathname} non è una directory. \item[\errcode{ENXIO}] si sono impostati \const{O\_NONBLOCK} o @@ -272,7 +284,7 @@ corrispondente,\footnote{è \func{open} che alloca \kstruct{file}, la inserisce \item[\errcode{EWOULDBLOCK}] la funzione si sarebbe bloccata ma si è richiesto \const{O\_NONBLOCK}. \end{errlist} - ed inoltre \errval{EACCES}, \errval{EFAULT}, \errval{EMFILE}, + ed inoltre \errval{EACCES}, \errval{EDQUOT}, \errval{EFAULT}, \errval{EMFILE}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENFILE}, \errval{ENOMEM}, \errval{ENOSPC}, \errval{EROFS}, nel loro significato generico.} \end{funcproto} @@ -281,7 +293,9 @@ La funzione apre il file indicato da \param{pathname} nella modalità indicata da \param{flags}. Essa può essere invocata in due modi diversi, specificando opzionalmente un terzo argomento \param{mode}. Qualora il file non esista e venga creato, questo argomento consente di indicare quali permessi dovranno -essergli assegnati. I valori possibili sono gli stessi già visti in +essergli assegnati.\footnote{questo è possibile solo se si è usato in + \param{flags} uno fra \const{O\_CREATE} e \const{O\_TMPFILE}, in tutti gli + altri casi sarà ignorato.} I valori possibili sono gli stessi già visti in sez.~\ref{sec:file_perm_overview} e possono essere specificati come OR binario delle costanti descritte in tab.~\ref{tab:file_bit_perm}. Questi permessi sono comunque filtrati dal valore della \textit{umask} (vedi @@ -305,15 +319,15 @@ impostata all'inizio del file. Una volta aperto un file si potrà operare su di esso direttamente tramite il file descriptor, e quanto avviene al \textit{pathname} con cui lo si è aperto sarà del tutto ininfluente. -\itindbeg{file~status~flag} +\itindbeg{file~status~flags} Il comportamento della funzione, e le diverse modalità con cui può essere aperto il file, vengono controllati dall'argomento \param{flags} il cui valore deve essere indicato come maschera binaria in cui ciascun bit ha un significato specifico. Alcuni di questi bit vanno anche a costituire i -cosiddetti \textsl{flag di stato} del file (i cosiddetti \textit{file status - flags}), che vengono mantenuti nel campo \var{f\_flags} della struttura -\kstruct{file} che abbiamo riportato anche in fig.~\ref{fig:file_proc_file}). +cosiddetti \textit{file status flags} (i \textsl{flag di stato} del file), che +vengono mantenuti nel campo \var{f\_flags} della struttura \kstruct{file} che +abbiamo riportato anche in fig.~\ref{fig:file_proc_file}). Ciascun flag viene identificato da una apposita costante, ed il valore di \param{flags} deve essere specificato come OR aritmetico di queste @@ -374,7 +388,7 @@ sinonimo di \const{O\_RDONLY} e \constd{O\_WRITE} come sinonimo di system}''; pur essendo equivalenti alle definizioni classiche non è comunque il caso di utilizzarle.} -\itindend{file~status~flag} +\itindend{file~status~flags} Il secondo gruppo di flag è quello delle \textsl{modalità di apertura},\footnote{la pagina di manuale di \func{open} parla di @@ -396,51 +410,56 @@ sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}). \textbf{Flag} & \textbf{Significato} \\ \hline \hline - \constd{O\_CREAT} & Se il file non esiste verrà creato, con le regole - di titolarità del file viste in - sez.~\ref{sec:file_ownership_management}. Se si - imposta questo flag l'argomento \param{mode} deve - essere sempre specificato.\\ - \constd{O\_DIRECTORY}&Se \param{pathname} non è una directory la - chiamata fallisce. Questo flag, introdotto con il - kernel 2.1.126, è specifico di Linux e - serve ad evitare dei possibili - \itindex{Denial~of~Service~(DoS)} - \textit{DoS}\footnotemark quando \func{opendir} - viene chiamata su una \textit{fifo} o su un dispositivo - associato ad una unità a nastri. Non viene - usato al di fuori dell'implementazione di - \func{opendir}, ed è utilizzabile soltanto se si è - definita la macro \macro{\_GNU\_SOURCE}.\\ - \constd{O\_EXCL} & Deve essere usato in congiunzione con - \const{O\_CREAT} ed in tal caso impone che il file - indicato da \param{pathname} non sia già esistente - (altrimenti causa il fallimento della chiamata con - un errore di \errcode{EEXIST}).\\ - \constd{O\_LARGEFILE}&Viene usato sui sistemi a 32 bit per richiedere - l'apertura di file molto grandi, la cui - dimensione non è rappresentabile con la versione a - 32 bit del tipo \type{off\_t}, utilizzando - l'interfaccia alternativa abilitata con la - macro \macro{\_LARGEFILE64\_SOURCE}. Come - illustrato in sez.~\ref{sec:intro_gcc_glibc_std} è - sempre preferibile usare la conversione automatica - delle funzioni che si attiva assegnando a $64$ la - macro \macro{\_FILE\_OFFSET\_BITS}, e non usare mai - questo flag.\\ - \constd{O\_NOCTTY} & Se \param{pathname} si riferisce ad un dispositivo - di terminale, questo non diventerà il terminale di - controllo, anche se il processo non ne ha ancora - uno (si veda sez.~\ref{sec:sess_ctrl_term}).\\ + \constd{O\_CREAT} & Se il file non esiste verrà creato, con le regole + di titolarità del file viste in + sez.~\ref{sec:file_ownership_management}. Se si + imposta questo flag l'argomento \param{mode} deve + essere sempre specificato.\\ + \constd{O\_DIRECTORY}& Se \param{pathname} non è una directory la + chiamata fallisce. Questo flag, introdotto con il + kernel 2.1.126, è specifico di Linux e + serve ad evitare dei possibili + \itindex{Denial~of~Service~(DoS)} + \textit{DoS}\footnotemark quando \func{opendir} + viene chiamata su una \textit{fifo} o su un + dispositivo associato ad una unità a nastri. Non + viene usato al di fuori dell'implementazione di + \func{opendir}, ed è utilizzabile soltanto se si è + definita la macro \macro{\_GNU\_SOURCE}.\\ + \constd{O\_EXCL} & Deve essere usato in congiunzione con + \const{O\_CREAT} ed in tal caso impone che il file + indicato da \param{pathname} non sia già esistente + (altrimenti causa il fallimento della chiamata con + un errore di \errcode{EEXIST}).\\ + \constd{O\_LARGEFILE}& Viene usato sui sistemi a 32 bit per richiedere + l'apertura di file molto grandi, la cui + dimensione non è rappresentabile con la versione a + 32 bit del tipo \type{off\_t}, utilizzando + l'interfaccia alternativa abilitata con la + macro \macro{\_LARGEFILE64\_SOURCE}. Come + illustrato in sez.~\ref{sec:intro_gcc_glibc_std} è + sempre preferibile usare la conversione automatica + delle funzioni che si attiva assegnando a $64$ la + macro \macro{\_FILE\_OFFSET\_BITS}, e non usare mai + questo flag.\\ + \constd{O\_NOCTTY} & Se \param{pathname} si riferisce ad un dispositivo + di terminale, questo non diventerà il terminale di + controllo, anche se il processo non ne ha ancora + uno (si veda sez.~\ref{sec:sess_ctrl_term}).\\ \constd{O\_NOFOLLOW}& Se \param{pathname} è un collegamento simbolico la chiamata fallisce. Questa è un'estensione BSD aggiunta in Linux a partire dal kernel 2.1.126, ed utilizzabile soltanto se si è definita - la macro \macro{\_GNU\_SOURCE}.\\ - \constd{O\_TRUNC} & Se usato su un file di dati aperto in scrittura, - ne tronca la lunghezza a zero; con un terminale o - una \textit{fifo} viene ignorato, negli altri casi il - comportamento non è specificato.\\ + la macro \macro{\_GNU\_SOURCE}.\\ + \const{O\_TMPFILE} & Consente di creare un file temporaneo anonimo, non + visibile con un pathname sul filesystem, ma + leggibile e scrivibile all'interno del processo. + Introdotto con il kernel 3.11, è specifico di + Linux.\\ + \constd{O\_TRUNC} & Se usato su un file di dati aperto in scrittura, + ne tronca la lunghezza a zero; con un terminale o + una \textit{fifo} viene ignorato, negli altri casi + il comportamento non è specificato.\\ \hline \end{tabular} \caption{Le costanti che identificano le \textit{modalità di apertura} di @@ -448,12 +467,6 @@ sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}). \label{tab:open_time_flag} \end{table} - -% TODO: aggiungere O_TMPFILE per la creazione di file temporanei senza che -% questi appaiano sul filesystem, introdotto con il 3.11, vedi: -% https://lwn.net/Articles/556512/, http://kernelnewbies.org/Linux_3.11 -% https://lwn.net/Articles/558598/ http://lwn.net/Articles/619146/ - \footnotetext{acronimo di \itindex{Denial~of~Service~(DoS)} \textit{Denial of Service}, si chiamano così attacchi miranti ad impedire un servizio causando una qualche forma di carico eccessivo per il sistema, che resta @@ -461,34 +474,92 @@ sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}). Si è riportato in tab.~\ref{tab:open_time_flag} l'elenco dei flag delle \textsl{modalità di apertura}.\footnote{la \acr{glibc} definisce anche i due - flag \constd{O\_SHLOCK}, che aprirebbe il file con uno \textit{shared lock} e - \constd{O\_EXLOCK} che lo aprirebbe con un \textit{exclusive lock} (vedi - sez.~\ref{sec:file_locking}, si tratta di opzioni specifiche di BSD, che non + flag \constd{O\_SHLOCK}, che aprirebbe il file con uno \textit{shared lock} + e \constd{O\_EXLOCK} che lo aprirebbe con un \textit{exclusive lock} (vedi + sez.~\ref{sec:file_locking}), si tratta di opzioni specifiche di BSD, che non esistono con Linux.} Uno di questi, \const{O\_EXCL}, ha senso solo se usato in combinazione a \const{O\_CREAT} quando si vuole creare un nuovo file per assicurarsi che questo non esista di già, e lo si usa spesso per creare i -cosiddetti ``\textsl{file di lock}'' (vedi sez.~\ref{sec:ipc_file_lock}). Si -tenga presente che questa opzione è supportata su NFS solo a partire da NFSv3 -e con il kernel 2.6, nelle versioni precedenti la funzionalità viene emulata -controllando prima l'esistenza del file per cui usarla per creare un file di -lock potrebbe dar luogo a una \textit{race condition}.\footnote{un file - potrebbe venir creato fra il controllo la successiva apertura con - \const{O\_CREAT}, la cosa si può risolvere comunque creando un file con un - nome univoco ed usando la funzione \func{link} per creare il file di lock, - (vedi sez.~\ref{sec:ipc_file_lock}).} +cosiddetti ``\textsl{file di lock}'' (vedi sez.~\ref{sec:ipc_file_lock}). + +Si tenga presente che questa opzione è supportata su NFS solo a partire da +NFSv3 e con il kernel 2.6, nelle versioni precedenti la funzionalità viene +emulata controllando prima l'esistenza del file per cui usarla per creare un +file di lock potrebbe dar luogo a una \textit{race condition}, in tal caso +infatti un file potrebbe venir creato fra il controllo la successiva apertura +con \const{O\_CREAT}; la cosa si può risolvere comunque creando un file con un +nome univoco ed usando la funzione \func{link} per creare il file di lock, +(vedi sez.~\ref{sec:ipc_file_lock}). Se si usa \const{O\_EXCL} senza \const{O\_CREAT} il comportamento è -indefinito. Nella creazione di un file con \const{O\_CREAT} occorre sempre -specificare l'argomento di \param{mode}, che altrimenti è ignorato. Si tenga -presente che indipendentemente dai permessi che si possono assegnare, che in -seguito potrebbero non consentire lettura o scrittura, quando il file viene -aperto l'accesso viene garantito secondo quanto richiesto con i flag di +indefinito, escluso il caso in cui viene usato con \const{O\_TMPFILE} su cui +torneremo più avanti; un'altra eccezione è quello in cui lo si usa da solo su +un file di dispositivo, in quel caso se questo è in uso (ad esempio se è +relativo ad un filesystem che si è montato) si avrà un errore di +\errval{EBUSY}, e pertanto può essere usato in questa modalità per rilevare lo +stato del dispositivo. + +Nella creazione di un file con \const{O\_CREAT} occorre sempre specificare +l'argomento di \param{mode}, che altrimenti è ignorato. Si tenga presente che +indipendentemente dai permessi che si possono assegnare, che in seguito +potrebbero non consentire lettura o scrittura, quando il file viene aperto +l'accesso viene garantito secondo quanto richiesto con i flag di tab.~\ref{tab:open_access_mode_flag}. Quando viene creato un nuovo file \const{O\_CREAT} con tutti e tre i tempi del file di tab.~\ref{tab:file_file_times} vengono impostati al tempo corrente. Se invece si tronca il file con \const{O\_TRUNC} verranno impostati soltanto il \textit{modification time} e lo \textit{status change time}. +Il flag \constd{O\_TMPFILE}, introdotto con il kernel +3.11,\footnote{inizialmente solo su alcuni filesystem (i vari \acr{extN}, + \acr{Minix}, \acr{UDF}, \acr{shmem}) poi progressivamente esteso ad altri + (\acr{XFS} con il 3.15, \acr{Btrfs} e \acr{F2FS} con il 3.16, \acr{ubifs} + con il 4.9).} consente di aprire un file temporaneo senza che questo venga +associato ad un nome e compaia nel filesystem. In questo caso la funzione +restituirà un file descriptor da poter utilizzare per leggere e scrivere dati, +ma il contenuto dell'argomento \param{path} verrà usato solamente per +determinare, in base alla directory su cui si verrebbe a trovare il +\textit{pathname} indicato, il filesystem all'interno del quale deve essere +allocato l'\textit{inode} e lo spazio disco usato dal file +descriptor. L'\textit{inode} resterà anonimo e l'unico riferimento esistente +sarà quello contenuto nella \textit{file table} del processo che ha chiamato +\func{open}. + +Lo scopo principale del flag è quello fornire una modalità atomica, semplice e +sicura per applicare la tecnica della creazione di un file temporaneo seguita +dalla sua immediata cancellazione con \func{unlink} per non lasciare rimasugli +sul filesystem, di cui è parlato in sez.~\ref{sec:link_symlink_rename}. +Inoltre, dato che il file non compare nel filesystem, si evitano alla radice +tutti gli eventuali problemi di \textit{race condition} o \textit{symlink + attack} e non ci si deve neanche preoccupare di ottenere un opportuno nome +univoco con l'uso delle funzioni di sez.~\ref{sec:file_temp_file}. + +Una volta aperto il file vi si potrà leggere o scrivere a seconda che siano +utilizzati \const{O\_RDWR} o \const{O\_WRONLY}, mentre l'uso di +\func{O\_RDONLY} non è consentito, non avendo molto senso ottenere un file +descriptor da cui non si potrà comunque mai leggere nulla. L'unico altro flag +che può essere utilizzato insieme a \const{O\_TMPFILE} è \const{O\_EXCL}, che +in questo caso assume però un significato diverso da quello ordinario, dato +che in questo caso non avrebbe senso fallire se il file non esiste, dato che +questo è sempre vero. + +L'uso di \const{O\_EXCL} attiene all'altro possibile impiego di +\const{O\_TMPFILE} oltre a quello della creazione sicura di un file temporaneo +come sostituto di \func{tmpfile}: la possibilità di creare un eventuale +contenuto iniziale ed impostare permessi, proprietario e attributi estesi con +\func{fchmod}, \func{fchown} e \func{fsetxattr} operando sul file descriptor, +senza possibilità di \textit{race condition} ed interferenze esterne, per poi +far apparire il tutto sul filesystem in un secondo tempo utilizzando +\func{linkat} sul file descriptor (torneremo su questo in +sez.~\ref{sec:file_openat}) per dargli un nome. Questa operazione però non +sarà possibile se si è usato \const{O\_EXCL}, che in questo caso viene ad +assumere il significato di escludere la possibilità di far esistere il file +anche in un secondo tempo. + +% NOTE: per O_TMPFILE vedi: http://kernelnewbies.org/Linux_3.11 +% https://lwn.net/Articles/558598/ http://lwn.net/Articles/619146/ + + \begin{table}[!htb] \centering \footnotesize @@ -502,7 +573,7 @@ si tronca il file con \const{O\_TRUNC} verranno impostati soltanto il viene sempre mantenuta sulla sua coda, per cui quanto si scrive viene sempre aggiunto al contenuto precedente. Con NFS questa funzionalità non è - supportata e viene emulata, per questo possono + supportata e viene emulata, per questo possono verificarsi \textit{race condition} con una sovrapposizione dei dati se più di un processo scrive allo stesso tempo.\\ @@ -512,10 +583,10 @@ si tronca il file con \const{O\_TRUNC} verranno impostati soltanto il tutte le volte che il file è pronto per le operazioni di lettura o scrittura. Questo flag si può usare solo terminali, pseudo-terminali e socket - e, a partire dal kernel 2.6, anche sulle \textit{fifo}. Per - un bug dell'implementazione non è opportuno usarlo - in fase di apertura del file, deve - invece essere attivato successivamente con + e, a partire dal kernel 2.6, anche sulle + \textit{fifo}. Per un bug dell'implementazione non + è opportuno usarlo in fase di apertura del file, + deve invece essere attivato successivamente con \func{fcntl}.\\ \constd{O\_CLOEXEC}& Attiva la modalità di \textit{close-on-exec} (vedi sez.~\ref{sec:proc_exec}) sul file. Il flag è @@ -526,7 +597,7 @@ si tronca il file con \const{O\_TRUNC} verranno impostati soltanto il l'impostazione della suddetta modalità con \func{fcntl} (vedi sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}).\\ - \constd{O\_DIRECT} & Esegue l'I/O direttamente dalla memoria in + \const{O\_DIRECT} & Esegue l'I/O direttamente dalla memoria in \textit{user space} in maniera sincrona, in modo da scavalcare i meccanismi di bufferizzazione del kernel. Introdotto con il kernel 2.4.10 ed @@ -540,19 +611,19 @@ si tronca il file con \const{O\_TRUNC} verranno impostati soltanto il montaggio. Introdotto con il kernel 2.6.8 ed utilizzabile soltanto se si è definita la macro \macro{\_GNU\_SOURCE}.\\ - \constd{O\_NONBLOCK}&Apre il file in \textsl{modalità non bloccante} per - le operazioni di I/O (vedi - sez.~\ref{sec:file_noblocking}). Questo significa - il fallimento delle successive operazioni di - lettura o scrittura qualora il file non sia pronto - per la loro esecuzione immediata, invece del - blocco delle stesse in attesa di una successiva - possibilità di esecuzione come avviene - normalmente. Questa modalità ha senso solo per le - \textit{fifo}, vedi sez.~\ref{sec:ipc_named_pipe}), o quando - si vuole aprire un file di dispositivo per eseguire - una \func{ioctl} (vedi - sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}).\\ + \constd{O\_NONBLOCK}& Apre il file in \textsl{modalità non bloccante} per + le operazioni di I/O (vedi + sez.~\ref{sec:file_noblocking}). Questo significa + il fallimento delle successive operazioni di + lettura o scrittura qualora il file non sia pronto + per la loro esecuzione immediata, invece del + blocco delle stesse in attesa di una successiva + possibilità di esecuzione come avviene + normalmente. Questa modalità ha senso solo per le + \textit{fifo}, vedi sez.~\ref{sec:ipc_named_pipe}), + o quando si vuole aprire un file di dispositivo + per eseguire una \func{ioctl} (vedi + sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}).\\ \constd{O\_NDELAY} & In Linux è un sinonimo di \const{O\_NONBLOCK}, ma origina da SVr4, dove però causava il ritorno da una \func{read} con un valore nullo e non con un @@ -560,6 +631,12 @@ si tronca il file con \const{O\_TRUNC} verranno impostati soltanto il come vedremo in sez.~\ref{sec:file_read} il ritorno di un valore nullo da parte di \func{read} ha il significato di una \textit{end-of-file}.\\ + \const{O\_PATH} & Ottiene un file descriptor io cui uso è limitato + all'indicare una posizione sul filesystem o + eseguire operazioni che operano solo a livello del + file descriptor (e non di accesso al contenuto del + file). Introdotto con il kernel 2.6.39, è specifico + di Linux.\\ \constd{O\_SYNC} & Apre il file per l'input/output sincrono. Ogni scrittura si bloccherà fino alla conferma dell'arrivo di tutti i dati e di tutti i metadati @@ -580,20 +657,20 @@ si tronca il file con \const{O\_TRUNC} verranno impostati soltanto il Il terzo gruppo è quello dei flag delle \textsl{modalità di operazione}, riportati in tab.~\ref{tab:open_operation_flag}, che permettono di specificare varie caratteristiche del comportamento delle operazioni di I/O che verranno -eseguite sul file. Tutti questi, tranne \const{O\_CLOEXEC}, che viene -mantenuto per ogni singolo file descriptor, vengono salvati nel campo -\var{f\_flags} della struttura \kstruct{file} insieme al valore della -\textsl{modalità di accesso} andando far parte dei cosiddetti \textit{file - status flags}. Il loro valore viene impostato alla chiamata di \func{open}, -ma possono venire riletti in un secondo tempo con \func{fcntl}, inoltre alcuni -di essi possono anche essere modificati tramite questa funzione, con -conseguente effetto sulle caratteristiche operative che controllano (torneremo -sull'argomento in sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}). - -Il flag \const{O\_ASYNC} (che, per per compatibilità con BSD, si può indicare +eseguite sul file o le modalità in cui lo si potrà utilizzare. Tutti questi, +tranne \const{O\_CLOEXEC}, che viene mantenuto per ogni singolo file +descriptor, vengono salvati nel campo \var{f\_flags} della struttura +\kstruct{file} insieme al valore della \textsl{modalità di accesso}, andando +far parte dei \textit{file status flags}. Il loro valore viene impostato alla +chiamata di \func{open}, ma possono venire riletti in un secondo tempo con +\func{fcntl}, inoltre alcuni di essi possono anche essere modificati tramite +questa funzione, con conseguente effetto sulle caratteristiche operative che +controllano (torneremo sull'argomento in sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}). + +Il flag \const{O\_ASYNC} (che, per compatibilità con BSD, si può indicare anche con la costante \constd{FASYNC}) è definito come possibile valore per \func{open}, ma per un bug dell'implementazione,\footnote{segnalato come - ancora presente nella pagina di manuale almeno fino al Settembre 2011.} non + ancora presente nella pagina di manuale, almeno fino al novembre 2018.} non solo non attiva il comportamento citato, ma se usato richiede di essere esplicitamente disattivato prima di essere attivato in maniera effettiva con l'uso di \func{fcntl}. Per questo motivo, non essendovi nessuna necessità @@ -601,7 +678,7 @@ specifica di definirlo in fase di apertura del file, è sempre opportuno attivarlo in un secondo tempo con \func{fcntl} (vedi sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}). -Il flag \const{O\_DIRECT} non è previsto da nessuno standard, anche se è +Il flag \constd{O\_DIRECT} non è previsto da nessuno standard, anche se è presente in alcuni kernel unix-like.\footnote{il flag è stato introdotto dalla SGI in IRIX, ma è presente senza limiti di allineamento dei buffer anche in FreeBSD.} Per i kernel della serie 2.4 si deve garantire che i buffer in @@ -629,7 +706,7 @@ completamente equivalente all'uso di \const{O\_SYNC} che garantisce anche sulla scrittura sincrona dei metadati associati alla scrittura dei dati del file.\footnote{la situazione si complica ulteriormente per NFS, in cui l'uso del flag disabilita la bufferizzazione solo dal lato del client, e può - causare problemi di prestazioni.} Per questo in genere è opportuno se si usa + causare problemi di prestazioni.} Per questo in genere se si usa \const{O\_DIRECT} è opportuno richiedere anche \const{O\_SYNC}. Si tenga presente infine che la implementazione di \const{O\_SYNC} di Linux @@ -663,6 +740,59 @@ torni a corrispondere al valore di \const{O\_DSYNC}. % NOTE: per le differenze fra O_DSYNC, O_SYNC e O_RSYNC introdotte nella % nello sviluppo del kernel 2.6.33, vedi http://lwn.net/Articles/350219/ +Il flag \constd{O\_PATH}, introdotto con il kernel 2.6.39, viene usato per +limitare l'uso del file descriptor restituito da \func{open} o +all'identificazione di una posizione sul filesystem (ad uso delle +\textit{at-functions} che tratteremo in sez.~\ref{sec:file_openat}) o alle +operazioni che riguardano il file descriptor in quanto tale, senza consentire +operazioni sul file; in sostanza se si apre un file con \const{O\_PATH} si +potrà soltanto: +\begin{itemize*} +\item usare il file descriptor come indicatore della directory di partenza con + una delle \textit{at-functions} (vedi sez.~\ref{sec:file_openat}); +\item cambiare directory di lavoro con \func{fchdir} se il file descriptor fa + riferimento a una directory (dal kernel 3.5); +\item usare le funzioni che duplicano il file descriptor (vedi + sez.~\ref{sec:file_dup}); +\item passare il file descriptor ad un altro processo usando un socket + \const{PF\_UNIX} (vedi sez.~\ref{sec:unix_socket}) +\item ottenere le informazioni relative al file con \func{fstat} (dal kernel + 3.6) o al filesystem con \func{fstatfs} (dal kernel 3.12); +\item ottenere il valore dei \textit{file descriptor flags} (fra cui comparirà + anche lo stesso \const{O\_PATH}) o impostare o leggere i \textit{file status + flags} con \func{fcntl} (rispettivamente con le operazioni + \const{F\_GETFL}, \const{F\_SETFD} e \const{F\_GETFD}, vedi + sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}). +\item chiudere il file con \func{close}. +\end{itemize*} + +In realtà usando \const{O\_PATH} il file non viene effettivamente aperto, per +cui ogni tentativo di usare il file descriptor così ottenuto con funzioni che +operano effettivamente sul file (come ad esempio \func{read}, \func{write}, +\func{fchown}, \func{fchmod}, \func{ioctl}, ecc.) fallirà con un errore di +\errval{EBADF}, come se questo non fosse un file descriptor valido. Per questo +motivo usando questo flag non è necessario avere nessun permesso per aprire un +file, neanche quello di lettura (occorre ovviamente avere il permesso di +esecuzione per le directory sovrastanti). + +Questo consente di usare il file descriptor con funzioni che non richiedono +permessi sul file, come \func{fstat}, laddove un'apertura con +\const{O\_RDONLY} sarebbe fallita. I permessi verranno eventualmente +controllati, se necessario, nelle operazioni seguenti, ad esempio per usare +\func{fchdir} con il file descriptor (se questo fa riferimento ad una +directory) occorrerà avere il permesso di esecuzione. + +Se si usa \const{O\_PATH} tutti gli altri flag eccettuati \const{O\_CLOEXEC}, +\const{O\_DIRECTORY} e \const{O\_NOFOLLOW} verranno ignorati. I primi due +mantengono il loro significato usuale, mentre \const{O\_NOFOLLOW} fa si che se +il file indicato è un un link simbolico venga aperto quest'ultimo (cambiando +quindi il comportamento ordinario che prova il fallimento della chiamata), +così da poter usare il file descriptor ottenuto per le funzioni +\func{fchownat}, \func{fstatat}, \func{linkat} e \func{readlinkat} che ne +supportano l'uso come come primo argomento (torneremo su questo in +sez.~\ref{sec:file_openat}). + + Nelle prime versioni di Unix i valori di \param{flag} specificabili per \func{open} erano solo quelli relativi alle modalità di accesso del file. Per questo motivo per creare un nuovo file c'era una \textit{system call} @@ -886,8 +1016,8 @@ Questo comporta che in generale, fintanto che lo si è scritto sequenzialmente, la dimensione di un file sarà più o meno corrispondente alla quantità di spazio disco da esso occupato, ma esistono dei casi, come questo in cui ci si sposta in una posizione oltre la fine corrente del file, o come quello -accennato in in sez.~\ref{sec:file_file_size} in cui si estende la dimensione -di un file con una \func{truncate}, in cui in sostanza si modifica il valore +accennato in sez.~\ref{sec:file_file_size} in cui si estende la dimensione di +un file con una \func{truncate}, in cui in sostanza si modifica il valore della dimensione di \var{st\_size} senza allocare spazio su disco. Questo consente di creare inizialmente file di dimensioni anche molto grandi, senza dover occupare da subito dello spazio disco che in realtà sarebbe @@ -1007,7 +1137,7 @@ torneremo sull'argomento in sez.~\ref{sec:file_noblocking}. La funzione \func{read} è una delle \textit{system call} fondamentali, esistenti fin dagli albori di Unix, ma nella seconda versione delle \textit{Single Unix Specification}\footnote{questa funzione, e l'analoga - \func{pwrite} sono state aggiunte nel kernel 2.1.60, il supporto nelle + \func{pwrite} sono state aggiunte nel kernel 2.1.60, il supporto nella \acr{glibc}, compresa l'emulazione per i vecchi kernel che non hanno la \textit{system call}, è stato aggiunto con la versione 2.1, in versioni precedenti sia del kernel che delle librerie la funzione non è disponibile.} @@ -1694,9 +1824,21 @@ tab.~\ref{tab:file_atfunc_corr}, oltre al nuovo argomento iniziale, è prevista anche l'aggiunta di un ulteriore argomento finale, \param{flags}. + + +% TODO trattare fstatat e con essa +% TODO trattare anche statx, aggiunta con il kernel 4.11 (vedi +% https://lwn.net/Articles/707602/ e +% https://git.kernel.org/pub/scm/linux/kernel/git/torvalds/linux.git/commit/?id=a528d35e8bfcc521d7cb70aaf03e1bd296c8493f) + % TODO manca prototipo di linkat, verificare se metterlo o metter menzione % altre modifiche al riguardo nel 3.11 (AT_EMPTY_PATH?) vedi -% http://lwn.net/Articles/562488/ +% http://lwn.net/Articles/562488/ + +% TODO: Trattare esempio di inzializzazione di file e successivo collegamento +% con l'uso di O_TMPFILE e linkat, vedi man open + + % TODO manca prototipo di utimensat, verificare se metterlo o metter menzione % TODO manca prototipo di renameat2, introdotta nel 3.15, vedi % http://lwn.net/Articles/569134/ @@ -1856,15 +1998,88 @@ costanti utilizzabili per i valori di \param{flags}. \end{table} +\texttt{ATTENZIONE PARTE DA RIVEDERE} + + Un'ultima differenza fra le \textit{at-functions} e le funzioni tradizionali di cui sono estensione è, come accennato in sez.~\ref{sec:file_temp_file}, quella relativa a \func{utimensat} che non è propriamente una corrispondente esatta di \func{utimes} e \func{lutimes}, dato che questa funzione ha una maggiore precisione nella indicazione dei tempi dei file, per i quali come per \func{futimes}, si devono usare strutture \struct{timespec} che consentono una -precisione fino al nanosecondo. +precisione fino al nanosecondo; la funzione è stata introdotta con il kernel +2.6.22,\footnote{in precedenza, a partire dal kernel 2.6.16, era stata + introdotta una \textit{system call} \funcm{futimesat} seguendo una bozza + della revisione dello standard poi modificata; questa funzione, sostituita + da \func{utimensat}, è stata dichiarata obsoleta, non è supportata da + nessuno standard e non deve essere più utilizzata: pertanto non ne + parleremo.} ed il suo prototipo è: + +\begin{funcproto}{ +\fhead{sys/time.h} +\fdecl{int utimensat(int dirfd, const char *pathname, const struct + timespec times[2], int flags)} +\fdesc{Cambia i tempi di un file.} +} + +{La funzione ritorna $0$ in caso di successo e $-1$ per un errore, nel qual + caso \var{errno} assumerà uno dei valori: + \begin{errlist} + \item[\errcode{EACCES}] si è richiesta l'impostazione del tempo corrente ma + non si ha il permesso di scrittura sul file, o non si è proprietari del + file o non si hanno i privilegi di amministratore; oppure il file è + immutabile (vedi sez.~\ref{sec:file_perm_overview}). + \item[\errcode{EBADF}] \param{dirfd} non è \const{AT\_FDCWD} o un file + descriptor valido. + \item[\errcode{EFAULT}] \param{times} non è un puntatore valido oppure + \param{dirfd} è \const{AT\_FDCWD} ma \param{pathname} è \var{NULL} o non è + un puntatore valido. + \item[\errcode{EINVAL}] si sono usati dei valori non corretti per i tempi di + \param{times}, oppure è si usato un valore non valido per \param{flags}, + oppure \param{pathname} è \var{NULL}, \param{dirfd} non è + \const{AT\_FDCWD} e \param{flags} contiene \const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW}. + \item[\errcode{EPERM}] si è richiesto un cambiamento nei tempi non al tempo + corrente, ma non si è proprietari del file o non si hanno i privilegi di + amministratore; oppure il file è immutabile o \textit{append-only} (vedi + sez.~\ref{sec:file_perm_overview}). + \item[\errcode{ESRCH}] non c'è il permesso di attraversamento per una delle + componenti di \param{pathname}. + \end{errlist} + ed inoltre per entrambe \errval{EROFS} e per \func{utimensat} + \errval{ELOOP}, \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENOENT}, \errval{ENOTDIR} nel + loro significato generico.} +\end{funcproto} + +La funzione imposta i tempi dei file utilizzando i valori passati nel vettore +di strutture \struct{timespec} esattamente come \func{futimes} (si veda quanto +illustrato in sez.~\ref{sec:file_file_times}). + +La funzione supporta invece, rispetto ad \func{utimes} che abbiamo visto in +sez.~\ref{sec:file_file_times}, una sintassi più complessa che consente una +indicazione sicura del file su cui operare specificando la directory su cui si +trova tramite il file descriptor \param{dirfd} ed il suo nome come +\textit{pathname relativo} in \param{pathname}.\footnote{su Linux solo + \func{utimensat} è una \textit{system call} e \func{futimens} è una funzione + di libreria, infatti se \param{pathname} è \var{NULL} \param{dirfd} viene + considerato un file descriptor ordinario e il cambiamento del tempo + applicato al file sottostante, qualunque esso sia, per cui + \code{futimens(fd, times}) è del tutto equivalente a \code{utimensat(fd, + NULL, times, 0)} ma nella \acr{glibc} questo comportamento è disabilitato + seguendo lo standard POSIX, e la funzione ritorna un errore di + \errval{EINVAL} se invocata in questo modo.} + +Torneremo su questa sintassi e sulla sua motivazione in +sez.~\ref{sec:file_openat}, quando tratteremo tutte le altre funzioni (le +cosiddette \textit{at-functions}) che la utilizzano; essa prevede comunque +anche la presenza dell'argomento \param{flags} con cui attivare flag di +controllo che modificano il comportamento della funzione, nel caso specifico +l'unico valore consentito è \const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW} che indica alla +funzione di non dereferenziare i collegamenti simbolici, cosa che le permette +di riprodurre le funzionalità di \func{lutimes}. + + +\texttt{ATTENZIONE PARTE DA RIVEDERE} -% NOTA: manca prototipo di utimensat, per ora si lascia una menzione \itindend{at-functions} @@ -2215,7 +2430,7 @@ il nome indicato nel precedente prototipo), è riportata di seguito: modifica è opportuno rileggere la nuova dimensione con \const{F\_GETPIPE\_SZ}. I processi non privilegiati\footnote{per la precisione occorre la capacità \const{CAP\_SYS\_RESOURCE}.} non possono - impostare un valore valore superiore a quello indicato da + impostare un valore superiore a quello indicato da \sysctlfiled{fs/pipe-size-max}. Il comando è specifico di Linux, è disponibile solo a partire dal kernel 2.6.35, ed è utilizzabile solo se si è definita la macro \macro{\_GNU\_SOURCE}. @@ -2415,7 +2630,7 @@ ANSI C, che invece sono realizzate attraverso opportune funzioni di libreria. Queste funzioni di libreria, insieme alle altre funzioni definite dallo standard (che sono state implementate la prima volta da Ritchie nel 1976 e da allora sono rimaste sostanzialmente immutate), vengono a costituire il nucleo -delle \acr{glibc} per la gestione dei file. +della \acr{glibc} per la gestione dei file. Esamineremo in questa sezione le funzioni base dell'interfaccia degli \textit{stream}, analoghe a quelle di sez.~\ref{sec:file_unix_interface} per i @@ -2685,7 +2900,7 @@ distinguere i file binari dai file di testo; in un sistema POSIX questa distinzione non esiste e il valore viene accettato solo per compatibilità, ma non ha alcun effetto. -Le \acr{glibc} supportano alcune estensioni, queste devono essere sempre +La \acr{glibc} supporta alcune estensioni, queste devono essere sempre indicate dopo aver specificato il \param{mode} con uno dei valori di tab.~\ref{tab:file_fopen_mode}. L'uso del carattere \texttt{x} serve per evitare di sovrascrivere un file già esistente (è analoga all'uso dell'opzione @@ -2752,12 +2967,12 @@ La funzione chiude lo \textit{stream} \param{stream} ed effettua lo scarico di tutti i dati presenti nei buffer di uscita e scarta tutti i dati in ingresso; se era stato allocato un buffer per lo \textit{stream} questo verrà rilasciato. La funzione effettua lo scarico solo per i dati presenti nei -buffer in \textit{user space} usati dalle \acr{glibc}; se si vuole essere +buffer in \textit{user space} usati dalla \acr{glibc}; se si vuole essere sicuri che il kernel forzi la scrittura su disco occorrerà effettuare una \func{sync} (vedi sez.~\ref{sec:file_sync}). -Linux supporta anche una altra funzione, \funcd{fcloseall}, come estensione -GNU implementata dalle \acr{glibc}, accessibile avendo definito +Linux supporta anche un'altra funzione, \funcd{fcloseall}, come estensione +GNU implementata dalla \acr{glibc}, accessibile avendo definito \macro{\_GNU\_SOURCE}, il suo prototipo è: \begin{funcproto}{ @@ -2783,7 +2998,7 @@ sez.~\ref{sec:proc_conclusion}). Una delle caratteristiche più utili dell'interfaccia degli \textit{stream} è la ricchezza delle funzioni disponibili per le operazioni di lettura e -scrittura sui file. Sono infatti previste ben tre diverse modalità modalità di +scrittura sui file. Sono infatti previste ben tre diverse modalità di input/output non formattato: \begin{itemize} \item\textsl{binario} in cui si leggono e scrivono blocchi di dati di @@ -2809,7 +3024,7 @@ errore, e viene notificato come tale dai valori di uscita delle varie funzioni. Nella maggior parte dei casi questo avviene con la restituzione del valore intero (di tipo \ctyp{int}) \val{EOF} definito anch'esso nell'header \headfile{stdlib.h}. La costante deve essere negativa perché in molte funzioni -un valore positivo indica la quantità di dati scritti, le \acr{glibc} usano il +un valore positivo indica la quantità di dati scritti, la \acr{glibc} usa il valore $-1$, ma altre implementazioni possono avere valori diversi. Dato che le funzioni dell'interfaccia degli \textit{stream} sono funzioni di @@ -3045,7 +3260,7 @@ permetta di recuperare l'informazione completa, per assicurarsi che versioni diverse del programma siano in grado di rileggere i dati, tenendo conto delle eventuali differenze. -Le \acr{glibc} definiscono infine due ulteriori funzioni per l'I/O binario, +La \acr{glibc} definisce infine due ulteriori funzioni per l'I/O binario, \funcd{fread\_unlocked} e \funcd{fwrite\_unlocked}, che evitano il lock implicito dello \textit{stream} usato per dalla librerie per la gestione delle applicazioni \textit{multi-thread} (si veda sez.~\ref{sec:file_stream_thread} @@ -3165,8 +3380,8 @@ essere ottenuto con un cast da un \ctyp{unsigned char}). Anche il valore di ritorno è sempre un intero; in caso di errore o fine del file il valore di ritorno è \val{EOF}. -Come nel caso dell'I/O binario con \func{fread} e \func{fwrite} le \acr{glibc} -provvedono come estensione, per ciascuna delle funzioni precedenti, +Come nel caso dell'I/O binario con \func{fread} e \func{fwrite} la \acr{glibc} +provvede come estensione, per ciascuna delle funzioni precedenti, un'ulteriore funzione, il cui nome è ottenuto aggiungendo un \code{\_unlocked}, che esegue esattamente le stesse operazioni, evitando però il lock implicito dello \textit{stream}. @@ -3358,8 +3573,8 @@ quello di \func{fgets} e \func{fputs}, a parte il fatto che tutto (numero di caratteri massimo, terminatore della stringa, \textit{newline}) è espresso in termini di caratteri estesi anziché di normali caratteri ASCII. -Come per l'I/O binario e quello a caratteri, anche per l'I/O di linea le -\acr{glibc} supportano una serie di altre funzioni, estensioni di tutte quelle +Come per l'I/O binario e quello a caratteri, anche per l'I/O di linea la +\acr{glibc} supporta una serie di altre funzioni, estensioni di tutte quelle illustrate finora (eccetto \func{gets} e \func{puts}), che eseguono esattamente le stesse operazioni delle loro equivalenti, evitando però il lock implicito dello \textit{stream} (vedi sez.~\ref{sec:file_stream_thread}). Come @@ -3377,7 +3592,7 @@ conclusione della stringa presente nel buffer), ma a costo di una complicazione ulteriore della logica del programma. Lo stesso dicasi quando si deve gestire il caso di stringa che eccede le dimensioni del buffer. -Per questo motivo le \acr{glibc} prevedono, come estensione GNU, due nuove +Per questo motivo la \acr{glibc} prevede, come estensione GNU, due nuove funzioni per la gestione dell'input/output di linea, il cui uso permette di risolvere questi problemi. L'uso di queste funzioni deve essere attivato definendo la macro \macro{\_GNU\_SOURCE} prima di includere @@ -3610,7 +3825,7 @@ specificati in questo ordine: Dettagli ulteriori sulle varie opzioni di stampa e su tutte le casistiche dettagliate dei vari formati possono essere trovati nella pagina di manuale di -\func{printf} e nella documentazione delle \acr{glibc}. +\func{printf} e nella documentazione della \acr{glibc}. \begin{table}[htb] \centering @@ -3724,7 +3939,7 @@ Infine una ulteriore estensione GNU definisce le due funzioni \funcm{dprintf} e \textit{stream}. Altre estensioni permettono di scrivere con caratteri estesi. Anche queste funzioni, il cui nome è generato dalle precedenti funzioni aggiungendo una \texttt{w} davanti a \texttt{print}, sono trattate in -dettaglio nella documentazione delle \acr{glibc}. +dettaglio nella documentazione della \acr{glibc}. In corrispondenza alla famiglia di funzioni \func{printf} che si usano per l'output formattato, l'input formattato viene eseguito con le funzioni della @@ -3770,7 +3985,7 @@ in campi fissi. Uno spazio in \param{format} corrisponde con un numero qualunque di caratteri di separazione (che possono essere spazi, tabulatori, virgole ecc.), mentre caratteri diversi richiedono una corrispondenza esatta. Le direttive di conversione sono analoghe a quelle di \func{printf} e -si trovano descritte in dettaglio nelle pagine di manuale e nel manuale delle +si trovano descritte in dettaglio nelle pagine di manuale e nel manuale della \acr{glibc}. Le funzioni eseguono la lettura dall'input, scartano i separatori (e gli @@ -3831,8 +4046,8 @@ quest'ultimo; il suo prototipo è: In questo modo diventa possibile usare direttamente \func{fcntl} sul file descriptor sottostante, ma anche se questo permette di accedere agli attributi del file descriptor sottostante lo \textit{stream}, non ci dà nessuna -informazione riguardo alle proprietà dello \textit{stream} medesimo. Le -\acr{glibc} però supportano alcune estensioni derivate da Solaris, che +informazione riguardo alle proprietà dello \textit{stream} medesimo. La +\acr{glibc} però supporta alcune estensioni derivate da Solaris, che permettono di ottenere informazioni utili relative allo \textit{stream}. Ad esempio in certi casi può essere necessario sapere se un certo @@ -3967,7 +4182,7 @@ opportuni valori elencati in tab.~\ref{tab:file_stream_buf_mode}. Qualora si specifichi la modalità non bufferizzata i valori di \param{buf} e \param{size} vengono sempre ignorati. -Oltre a \func{setvbuf} le \acr{glibc} definiscono altre tre funzioni per la +Oltre a \func{setvbuf} la \acr{glibc} definisce altre tre funzioni per la gestione della bufferizzazione di uno \textit{stream}: \funcd{setbuf}, \funcd{setbuffer} e \funcd{setlinebuf}, i rispettivi prototipi sono: @@ -3994,7 +4209,7 @@ chiamate a \func{setvbuf} e sono definite solo per compatibilità con le vecchie librerie BSD, pertanto non è il caso di usarle se non per la portabilità su vecchi sistemi. -Infine le \acr{glibc} provvedono le funzioni non standard, anche queste +Infine la \acr{glibc} provvede le funzioni non standard, anche queste originarie di Solaris, \funcd{\_\_flbf} e \funcd{\_\_fbufsize} che permettono di leggere le proprietà di bufferizzazione di uno \textit{stream}; i cui prototipi sono: @@ -4029,7 +4244,7 @@ scelta, si può forzare lo scarico dei dati sul file con la funzione \end{funcproto} \noindent anche di questa funzione esiste una analoga \func{fflush\_unlocked} -(accessibile definendo \macro{\_BSD\_SOURCE} o \macro{\_SVID\_SOURCE} o +(accessibile definendo una fra \macro{\_BSD\_SOURCE}, \macro{\_SVID\_SOURCE} o \macro{\_GNU\_SOURCE}) che non effettua il blocco dello \textit{stream}. % TODO aggiungere prototipo \func{fflush\_unlocked}? @@ -4038,7 +4253,7 @@ Se \param{stream} è \val{NULL} lo scarico dei dati è forzato per tutti gli \textit{stream} aperti. Esistono però circostanze, ad esempio quando si vuole essere sicuri che sia stato eseguito tutto l'output su terminale, in cui serve poter effettuare lo scarico dei dati solo per gli \textit{stream} in modalità -\textit{line buffered}. Per fare questo le \acr{glibc} supportano una +\textit{line buffered}. Per fare questo la \acr{glibc} supporta una estensione di Solaris, la funzione \funcd{\_flushlbf}, il cui prototipo è: \begin{funcproto}{ @@ -4136,7 +4351,7 @@ comportare dei costi pesanti in termini di prestazioni. Per questo motivo abbiamo visto come alle usuali funzioni di I/O non formattato siano associate delle versioni \code{\_unlocked} (alcune previste -dallo stesso standard POSIX, altre aggiunte come estensioni dalle \acr{glibc}) +dallo stesso standard POSIX, altre aggiunte come estensioni dalla \acr{glibc}) che possono essere usate quando il locking non serve\footnote{in certi casi dette funzioni possono essere usate, visto che sono molto più efficienti, anche in caso di necessità di locking, una volta che questo sia stato @@ -4146,7 +4361,7 @@ come macro. La sostituzione di tutte le funzioni di I/O con le relative versioni \code{\_unlocked} in un programma che non usa i \textit{thread} è però un -lavoro abbastanza noioso. Per questo motivo le \acr{glibc} forniscono al +lavoro abbastanza noioso. Per questo motivo la \acr{glibc} fornisce al programmatore pigro un'altra via, anche questa mutuata da estensioni introdotte in Solaris, da poter utilizzare per disabilitare in blocco il locking degli \textit{stream}: l'uso della funzione \funcd{\_\_fsetlocking}, @@ -4249,9 +4464,14 @@ con uno dei valori \const{FSETLOCKING\_INTERNAL} o % LocalWords: FIONREAD epoll FIOQSIZE side effects SAFE BYCALLER QUERY EACCES % LocalWords: EBUSY OpenBSD syncfs futimes timespec only init ESRCH kill NTPL % LocalWords: ENXIO NONBLOCK WRONLY EPERM NOATIME ETXTBSY EWOULDBLOCK PGRP SZ -% LocalWords: EFAULT capabilities GETPIPE SETPIPE RESOURCE +% LocalWords: EFAULT capabilities GETPIPE SETPIPE RESOURCE dell'I all' NFSv %%% Local Variables: %%% mode: latex %%% TeX-master: "gapil" %%% End: + +% LocalWords: nell' du vm Documentation Urlich Drepper futimesat times +% LocalWords: futimens fs Tread all'I ll TMPFILE EDQUOT extN Minix UDF XFS +% LocalWords: shmem Btrfs ubifs tmpfile fchmod fchown fsetxattr fchdir PF +% LocalWords: fstatfs sull'