X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=filedir.tex;h=55ccf9ac8760b2c114aaa87906b55b9d6ef8ed38;hp=cac5bc4601c923bec9f05ae8a0981ccfbedc631c;hb=c56e6721f8ea10764f29995600f1506e72209423;hpb=99fa5a06cd27160cf673e3483ad552d32efa2c05 diff --git a/filedir.tex b/filedir.tex index cac5bc4..55ccf9a 100644 --- a/filedir.tex +++ b/filedir.tex @@ -107,7 +107,7 @@ restituisce una \textit{dentry}, abbreviazione che sta per \textit{directory entry}. Le \textit{dentry} sono gli oggetti che il kernel usa per eseguire la \textit{pathname resolution}, ciascuna di esse corrisponde ad un \textit{pathname} e contiene il riferimento ad un \textit{inode}, che come -vedremo a breve è l'oggetto usato dal kernel per identificare un un +vedremo a breve è l'oggetto usato dal kernel per identificare un file.\footnote{in questo caso si parla di file come di un qualunque oggetto generico che sta sul filesystem e non dell'oggetto file del VFS cui accennavamo prima.} La \textit{dentry} ottenuta dalla chiamata alla funzione @@ -232,7 +232,7 @@ tab.~\ref{tab:file_inode_operations} le più rilevanti. \hline \end{tabular} \caption{Le principali operazioni sugli \textit{inode} definite tramite - \kstruct{inode\_operation}.} + \kstructd{inode\_operation}.} \label{tab:file_inode_operations} \end{table} @@ -328,7 +328,7 @@ tab.~\ref{tab:file_file_operations} le più significative. sez.~\ref{sec:file_asyncronous_io}) sul file.\\ \hline \end{tabular} - \caption{Operazioni sui file definite tramite \kstruct{file\_operation}.} + \caption{Operazioni sui file definite tramite \kstructd{file\_operation}.} \label{tab:file_file_operations} \end{table} @@ -1248,17 +1248,19 @@ del filesystem stesso. \label{fig:sys_statfs} \end{figure} -\conffilebeg{/etc/mtab} La \acr{glibc} provvede infine una serie di funzioni -per la gestione dei due file \conffiled{/etc/fstab}\footnote{più precisamente - \funcm{setfsent}, \funcm{getfsent}, \funcm{getfsfile}, \funcm{getfsspec}, - \funcm{endfsent}.} ed \conffile{/etc/mtab}\footnote{più precisamente - \funcm{setmntent}, \funcm{getmntent},\funcm{getmntent\_r}, - \funcm{addmntent},\funcm{endmntent}, \funcm{hasmntopt}.} che -convenzionalmente sono usati in quasi tutti i sistemi unix-like per mantenere -rispettivamente le informazioni riguardo ai filesystem da montare e a quelli -correntemente montati. Le funzioni servono a leggere il contenuto di questi -file in opportune strutture \structd{fstab} e \structd{mntent}, e, nel caso di -\conffile{/etc/mtab}, per inserire e rimuovere le voci presenti nel file. +\conffilebeg{/etc/mtab} + +La \acr{glibc} provvede infine una serie di funzioni per la gestione dei due +file \conffiled{/etc/fstab}\footnote{più precisamente \funcm{setfsent}, + \funcm{getfsent}, \funcm{getfsfile}, \funcm{getfsspec}, \funcm{endfsent}.} +ed \conffile{/etc/mtab}\footnote{più precisamente \funcm{setmntent}, + \funcm{getmntent},\funcm{getmntent\_r}, \funcm{addmntent},\funcm{endmntent}, + \funcm{hasmntopt}.} che convenzionalmente sono usati in quasi tutti i +sistemi unix-like per mantenere rispettivamente le informazioni riguardo ai +filesystem da montare e a quelli correntemente montati. Le funzioni servono a +leggere il contenuto di questi file in opportune strutture \structd{fstab} e +\structd{mntent}, e, nel caso di \conffile{/etc/mtab}, per inserire e +rimuovere le voci presenti nel file. In generale si dovrebbero usare queste funzioni, in particolare quelle relative a \conffile{/etc/mtab}, quando si debba scrivere un programma che @@ -1275,6 +1277,7 @@ filesystem montati) generata direttamente dal kernel, e quindi sempre disponibile e sempre aggiornata. Per questo motivo tralasceremo la trattazione, di queste funzioni, rimandando al manuale della \acr{glibc} \cite{GlibcMan} per la documentazione completa. + \conffileend{/etc/mtab} % TODO (bassa priorità) scrivere delle funzioni (getfsent e getmntent &C) @@ -2002,7 +2005,7 @@ sez.~\ref{sec:files_std_interface}. La prima funzione di questa interfaccia è \end{funcproto} La funzione apre un \textit{directory stream} per la directory -\param{dirname}, ritornando il puntatore ad un oggetto di tipo \type{DIR} (che +\param{dirname}, ritornando il puntatore ad un oggetto di tipo \typed{DIR} (che è il tipo opaco usato dalle librerie per gestire i \textit{directory stream}) da usare per tutte le operazioni successive, la funzione inoltre posiziona lo \textit{stream} sulla prima voce contenuta nella directory. @@ -3121,7 +3124,7 @@ sez.~\ref{sec:file_file_times}). Si noti come i vari membri della struttura siano specificati come tipi primitivi del sistema, di quelli definiti in tab.~\ref{tab:intro_primitive_types}, e dichiarati in \headfile{sys/types.h}, -con l'eccezione di \type{blksize\_t} e \type{blkcnt\_t} che sono nuovi tipi +con l'eccezione di \typed{blksize\_t} e \typed{blkcnt\_t} che sono nuovi tipi introdotti per rendersi indipendenti dalla piattaforma. Benché la descrizione dei commenti di fig.~\ref{fig:file_stat_struct} sia @@ -4344,8 +4347,8 @@ filename e su un file descriptor, i loro prototipi sono: Entrambe le funzioni utilizzano come secondo argomento \param{mode}, una variabile dell'apposito tipo primitivo \type{mode\_t} (vedi -tab.~\ref{tab:intro_primitive_types}) utilizzato per specificare i permessi sui -file. +tab.~\ref{tab:intro_primitive_types}) utilizzato per specificare i permessi +sui file. \begin{table}[!htb] \centering @@ -5331,11 +5334,11 @@ queste funzioni che prendiamo in esame è \funcd{acl\_init}, il cui prototipo La funzione alloca ed inizializza un'area di memoria che verrà usata per mantenere i dati di una ACL contenente fino ad un massimo di \param{count} -voci. La funzione ritorna un valore di tipo \type{acl\_t} da usare in tutte le +voci. La funzione ritorna un valore di tipo \typed{acl\_t} da usare in tutte le altre funzioni che operano sulla ACL. La funzione si limita alla allocazione iniziale e non inserisce nessun valore nella ACL che resta vuota. -Si tenga presente che pur essendo \type{acl\_t} un tipo opaco che identifica +Si tenga presente che pur essendo \typed{acl\_t} un tipo opaco che identifica ``\textsl{l'oggetto}'' ACL, il valore restituito dalla funzione non è altro che un puntatore all'area di memoria allocata per i dati richiesti. Pertanto in caso di fallimento verrà restituito un puntatore nullo di tipo @@ -5470,7 +5473,7 @@ tramite un file descriptor usando \func{acl\_get\_fd} o con un funzione, che può richiedere anche la ACL relativa ad una directory, il secondo argomento \param{type} consente di specificare se si vuole ottenere la ACL di default o quella di accesso. Questo argomento deve essere di tipo -\type{acl\_type\_t} e può assumere solo i due valori riportati in +\typed{acl\_type\_t} e può assumere solo i due valori riportati in tab.~\ref{tab:acl_type}. \begin{table}[htb] @@ -5848,7 +5851,7 @@ manuale. Se si vuole operare direttamente sui contenuti di un oggetto di tipo \type{acl\_t} infatti occorre fare riferimento alle singole voci tramite gli -opportuni puntatori di tipo \type{acl\_entry\_t}, che possono essere ottenuti +opportuni puntatori di tipo \typed{acl\_entry\_t}, che possono essere ottenuti dalla funzione \funcm{acl\_get\_entry} (per una voce esistente) o dalla funzione \funcm{acl\_create\_entry} per una voce da aggiungere. Nel caso della prima funzione si potrà poi ripetere la lettura per ottenere i puntatori alle @@ -6531,7 +6534,7 @@ tutti, compreso l'amministratore.\footnote{la qual cosa, visto il default Con il kernel 2.6.25 e le \textit{file capabilities} il \textit{bounding set} è diventato una proprietà di ciascun processo, che viene propagata invariata sia attraverso una \func{fork} che una \func{exec}. In questo caso il file -\sysctlfile{kernel/cap-bound} non esiste e \texttt{init} non ha nessun +\sysctlfilem{kernel/cap-bound} non esiste e \texttt{init} non ha nessun ruolo speciale, inoltre in questo caso all'avvio il valore iniziale prevede la presenza di tutte le capacità (compresa \const{CAP\_SETPCAP}). @@ -7117,7 +7120,7 @@ della suddetta libreria attraverso l'opzione \texttt{-lcap}. Le funzioni dell'interfaccia alle \textit{capabilities} definite nelle bozze dello standard POSIX.1e prevedono l'uso di un tipo di dato opaco, -\type{cap\_t}, come puntatore ai dati mantenuti nel cosiddetto +\typed{cap\_t}, come puntatore ai dati mantenuti nel cosiddetto \textit{capability state},\footnote{si tratta in sostanza di un puntatore ad una struttura interna utilizzata dalle librerie, i cui campi non devono mai essere acceduti direttamente.} in sono memorizzati tutti i dati delle @@ -7260,7 +7263,7 @@ tab.~\ref{tab:cap_set_identifier}. \constd{CAP\_INHERITABLE}& Capacità dell'insieme \textsl{ereditabile}.\\ \hline \end{tabular} - \caption{Valori possibili per il tipo di dato \type{cap\_flag\_t} che + \caption{Valori possibili per il tipo di dato \typed{cap\_flag\_t} che identifica gli insiemi delle \textit{capabilities}.} \label{tab:cap_set_identifier} \end{table} @@ -7332,7 +7335,7 @@ In entrambe le funzioni l'argomento \param{cap\_p} indica il puntatore al indica su quale dei tre insiemi si intende operare, sempre con i valori di tab.~\ref{tab:cap_set_identifier}. La capacità che si intende controllare o impostare invece deve essere specificata attraverso una variabile di tipo -\type{cap\_value\_t}, che può prendere come valore uno qualunque di quelli +\typed{cap\_value\_t}, che può prendere come valore uno qualunque di quelli riportati in tab.~\ref{tab:proc_capabilities}, in questo caso però non è possibile combinare diversi valori in una maschera binaria, una variabile di tipo \type{cap\_value\_t} può indicare una sola capacità.\footnote{in @@ -7357,7 +7360,7 @@ tab.~\ref{tab:cap_value_type}. \constd{CAP\_SET} & La capacità è impostata.\\ \hline \end{tabular} - \caption{Valori possibili per il tipo di dato \type{cap\_flag\_value\_t} che + \caption{Valori possibili per il tipo di dato \typed{cap\_flag\_value\_t} che indica lo stato di una capacità.} \label{tab:cap_value_type} \end{table}