X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=fileadv.tex;h=113e0f495265478c83e456ed0a986a63f5e3b837;hp=78adf0840bb8c1d743f0e03b95e36304a16a6cdd;hb=853abb8180764f5c24c9338164c4479c4d94ba2a;hpb=fd86592a845b5f76ad43ba2374ca0b798ffca595 diff --git a/fileadv.tex b/fileadv.tex index 78adf08..113e0f4 100644 --- a/fileadv.tex +++ b/fileadv.tex @@ -313,12 +313,13 @@ della funzione. L'uso di \param{sigmask} è stato introdotto allo scopo di prevenire possibili race condition\footnote{in Linux però, non esistendo una system call apposita, la funzione è implementata nelle \acr{glibc} usando \func{select}, e la - possibilità di una race condition resta.} quando si deve eseguire un test su -una variabile assegnata da un gestore sulla base dell'occorrenza di un -segnale per decidere se lanciare \func{select}. Fra il test e l'esecuzione è -presente una finestra in cui potrebbe arrivare il segnale che non sarebbe -rilevato; la race condition diventa superabile disabilitando il segnale prima -del test e riabilitandolo poi grazie all'uso di \param{sigmask}. + possibilità di una race condition\index{race condition} resta.} quando si +deve eseguire un test su una variabile assegnata da un gestore sulla base +dell'occorrenza di un segnale per decidere se lanciare \func{select}. Fra il +test e l'esecuzione è presente una finestra in cui potrebbe arrivare il +segnale che non sarebbe rilevato; la race condition\index{race condition} +diventa superabile disabilitando il segnale prima del test e riabilitandolo +poi grazie all'uso di \param{sigmask}. @@ -1129,14 +1130,14 @@ Pertanto se si modifica un file con l'interfaccia standard queste modifiche potranno essere visibili o meno a seconda del momento in cui la memoria virtuale trasporterà dal disco in memoria quella sezione del file, perciò è del tutto imprevedibile il risultato della modifica di un file nei confronti -del contenuto della memoria mappata su cui è mappato. - -Per quanto appena visto, è sempre sconsigliabile eseguire scritture su file -attraverso l'interfaccia standard, quando lo si è mappato in memoria, è invece -possibile usare l'interfaccia standard per leggere un file mappato in memoria, -purché si abbia una certa cura; infatti l'interfaccia dell'I/O mappato in -memoria mette a disposizione la funzione \funcd{msync} per sincronizzare il -contenuto della memoria mappata con il file su disco; il suo prototipo è: +del contenuto della memoria su cui è mappato. + +Per questo, è sempre sconsigliabile eseguire scritture su file attraverso +l'interfaccia standard, quando lo si è mappato in memoria, è invece possibile +usare l'interfaccia standard per leggere un file mappato in memoria, purché si +abbia una certa cura; infatti l'interfaccia dell'I/O mappato in memoria mette +a disposizione la funzione \funcd{msync} per sincronizzare il contenuto della +memoria mappata con il file su disco; il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \headdecl{sys/mman.h} @@ -1240,9 +1241,10 @@ processi scrivono, mescolando in maniera imprevedibile il loro output sul file. In tutti questi casi il \textit{file locking} è la tecnica che permette di -evitare le race condition, attraverso una serie di funzioni che permettono di -bloccare l'accesso al file da parte di altri processi, così da evitare le -sovrapposizioni, e garantire la atomicità delle operazioni di scrittura. +evitare le race condition\index{race condition}, attraverso una serie di +funzioni che permettono di bloccare l'accesso al file da parte di altri +processi, così da evitare le sovrapposizioni, e garantire la atomicità delle +operazioni di scrittura.