X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=elemtcp.tex;h=effafc390a905613132ba6fac9bc933a45a56072;hp=a29c3bcb1eb467efc36f5e4de4ac5def76ece9de;hb=487b554b85cda92d10367d5af69a0355b9b2329d;hpb=3e5c39bbc24981125adb422a672fcd3d54493bb6 diff --git a/elemtcp.tex b/elemtcp.tex index a29c3bc..effafc3 100644 --- a/elemtcp.tex +++ b/elemtcp.tex @@ -85,7 +85,7 @@ la connessione. \begin{figure}[htb] \centering - \includegraphics[width=10cm]{img/three_way_handshake.eps} + \includegraphics[width=10cm]{img/three_way_handshake} \caption{Il \textit{three way handshake} del TCP} \label{fig:TCPel_TWH} \end{figure} @@ -128,7 +128,7 @@ regolare la connessione. Normalmente vengono usate le seguenti opzioni: \textsl{finestra annunciata} (\textit{advertized window}) con la quale ciascun capo della comunicazione dichiara quanto spazio disponibile ha in memoria per i dati. Questo è un numero a 16 bit dell'header, che così può - indicare un massimo di 65535 bytes (anche se Linux usa come massimo 32767 + indicare un massimo di 65535 byte (anche se Linux usa come massimo 32767 per evitare problemi con alcuni stack bacati che usano l'aritmetica con segno per implementare lo stack TCP); ma alcuni tipi di connessione come quelle ad alta velocità (sopra i 45Mbits/sec) e quelle che hanno grandi @@ -197,7 +197,7 @@ stabilisce la connessione. \begin{figure}[htb] \centering - \includegraphics[width=10cm]{img/tcp_close.eps} + \includegraphics[width=10cm]{img/tcp_close} \caption{La chiusura di una connessione TCP} \label{fig:TCPel_close} \end{figure} @@ -210,7 +210,7 @@ che si mantenga un flusso di dati dal capo della connessione che deve ancora eseguire la chiusura passiva a quello che sta eseguendo la chiusura attiva. Nella sequenza indicata i dati verrebbero persi, dato che si è chiuso il socket dal lato che esegue la chiusura attiva; esistono tuttavia situazioni in -cui si vuole poter sfuttare questa possibilità, usando una procedura che è +cui si vuole poter sfruttare questa possibilità, usando una procedura che è chiamata \textit{half-close}; torneremo su questo aspetto e su come utilizzarlo più avanti, quando parleremo della funzione \func{shutdown}. @@ -269,18 +269,18 @@ ad assumere per i due lati, server e client. \begin{figure}[htb] \centering - \includegraphics[width=9cm]{img/tcp_connection.eps} + \includegraphics[width=9cm]{img/tcp_connection} \caption{Schema dello scambio di pacchetti per un esempio di connessione} \label{fig:TPCel_conn_example} \end{figure} La connessione viene iniziata dal client che annuncia un MSS di 1460 (un -valore tipico per IPv4 su ethernet) con Linux, il server risponde con lo +valore tipico per IPv4 su Ethernet) con Linux, il server risponde con lo stesso valore (ma potrebbe essere anche un valore diverso). Una volta che la connessione è stabilita il client scrive al server una richiesta (che assumiamo stare in un singolo segmento, cioè essere minore dei -1460 bytes annunciati dal server), quest'ultimo riceve la richiesta e +1460 byte annunciati dal server), quest'ultimo riceve la richiesta e restituisce una risposta (che di nuovo supponiamo stare in un singolo segmento). Si noti che l'acknowledge della richiesta è mandato insieme alla risposta, questo viene chiamato \textit{piggybacking} ed avviene tutte le @@ -476,7 +476,7 @@ disposizione del kernel per gestire le relative tabelle. \begin{figure}[!htb] \centering - \includegraphics[width=10cm]{img/tcpip_overview.eps} + \includegraphics[width=10cm]{img/port_alloc} \caption{Allocazione dei numeri di porta} \label{fig:TCPel_port_alloc} \end{figure} @@ -718,7 +718,6 @@ assegnazione del tipo: La funzione \func{connect} è usata da un client TCP per stabilire la connessione con un server TCP, il prototipo della funzione è il seguente: - \begin{prototype}{sys/socket.h} {int connect(int sockfd, const struct sockaddr *servaddr, socklen\_t addrlen)} @@ -824,7 +823,6 @@ sostanza l'effetto della funzione un server dopo le chiamate a \func{socket} e \func{bind} e prima della chiamata ad \func{accept}. Il prototipo della funzione come definito dalla man page è: - \begin{prototype}{sys/socket.h}{int listen(int sockfd, int backlog)} La funzione pone il socket specificato da \var{sockfd} in modalità passiva e predispone una coda per le connessioni in arrivo di lunghezza pari @@ -936,12 +934,11 @@ connessione una volta che sia stato completato il three way handshake, la funzione restituisce un nuovo socket descriptor su cui si potrà operare per effettuare la comunicazione. Se non ci sono connessioni completate il processo viene messo in attesa. Il prototipo della funzione è il seguente: - \begin{prototype}{sys/socket.h} -{int listen(int sockfd, struct sockaddr *addr, socklen\_t *addrlen)} +{int accept(int sockfd, struct sockaddr *addr, socklen\_t *addrlen)} La funzione estrae la prima connessione relativa al socket \var{sockfd} in attesa sulla coda delle connessioni complete, che associa ad nuovo socket - con le stesse caratteristiche di \vara{sockfd} (restituito dalla funzione + con le stesse caratteristiche di \var{sockfd} (restituito dalla funzione stessa). Il socket originale non viene toccato. Nella struttura \var{addr} e nella variabile \var{addrlen} vengono restituiti indirizzo e relativa lunghezza del client che si è connesso. @@ -958,20 +955,16 @@ viene messo in attesa. Il prototipo della funzione operazione. \item \macro{EAGAIN} o \macro{EWOULDBLOCK} il socket è stato settato come non bloccante, e non ci sono connessioni in attesa di essere accettate. - \item \macro{EFAULT} l'argomento \avr{addr} . - \item \macro{EPERM} Firewall rules forbid connection. - - \item \macro{ENOBUFS, ENOMEM} Not enough free memory. This often means - that the memory allocation is limited by the socket buffer limits, not by - the system memory. - - Inoltre possono essere restituiti gli errori di rete relativi al nuovo - socket come: \macro{EMFILE}, \macro{EINVAL}, \macro{ENOSR}, - \macro{ENOBUFS}, \macro{EPERM}, \macro{ECONNABORTED}, - \macro{ESOCKTNOSUPPORT}, \macro{EPROTONOSUPPORT}, \macro{ETIMEDOUT}, - \macro{ERESTARTSYS}. - + \item \macro{EPERM} Le regole del firewall non consentono la connessione. + \item \macro{ENOBUFS, ENOMEM} . Questo spesso significa che l'allocazione + della memoria è limitata dai limiti sui buffer dei socket, non dalla + memoria di sistema. \end{errlist} + Inoltre possono essere restituiti gli errori di rete relativi al nuovo + socket come: \macro{EMFILE}, \macro{EINVAL}, \macro{ENOSR}, \macro{ENOBUFS}, + \macro{EFAULT}, \macro{EPERM}, \macro{ECONNABORTED}, + \macro{ESOCKTNOSUPPORT}, \macro{EPROTONOSUPPORT}, \macro{ETIMEDOUT}, + \macro{ERESTARTSYS}. \end{prototype} La funzione può essere usata solo con socket che supportino la connessione @@ -980,8 +973,8 @@ La funzione pu esplicita della connessione, (attualmente in Linux solo DECnet ha questo comportamento), la funzione opera solo l'estrazione dalla coda delle connessioni, la conferma della connessione viene fatta implicitamente dalla -prima chiamata ad una \func{read} o una \func{write} mentre il rifiuto -della connessione viene fatto con la funzione \func{close}. +prima chiamata ad una \func{read} o una \func{write} mentre il rifiuto della +connessione viene fatto con la funzione \func{close}. È da chiarire che Linux presenta un comportamento diverso nella gestione degli errori rispetto ad altre implementazioni dei socket BSD, infatti la funzione @@ -996,7 +989,7 @@ I due argomenti \var{cliaddr} e \var{addrlen} (si noti che quest'ultimo l'indirizzo del client da cui proviene la connessione. Prima della chiamata \var{addrlen} deve essere inizializzato alle dimensioni della struttura il cui indirizzo è passato come argomento in \var{cliaddr}, al ritorno della -funzione \var{addrlen} conterrà il numero di bytes scritti dentro +funzione \var{addrlen} conterrà il numero di byte scritti dentro \var{cliaddr}. Se questa informazione non interessa basterà inizializzare a \macro{NULL} detti puntatori. @@ -1053,6 +1046,7 @@ Per attivare immediatamente l'emissione del FIN e la sequenza di chiusura si può usare la funzione \func{shutdown} su cui torneremo in seguito. + \section{I server concorrenti su TCP} \label{sec:TCPel_cunc_serv} @@ -1218,14 +1212,13 @@ chiamata dopo il completamento di una connessione sul socket restituito da \func{accept}, restituisce l'indirizzo locale che il kernel ha assegnato a quella connessione. - \begin{prototype}{sys/socket.h} {int getpeername(int sockfd, struct sockaddr * name, socklen\_t * namelen)} La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di errore. I codici di errore restituiti in \var{errno} sono i seguenti: \begin{errlist} - \item \maccro{EBADF} l'argomento \var{sockfd} non è un file descriptor + \item \macro{EBADF} l'argomento \var{sockfd} non è un file descriptor valido. \item \macro{ENOTSOCK} l'argomento \var{sockfd} non è un socket. \item \macro{ENOTCONN} il socket non è connesso. @@ -1249,7 +1242,7 @@ In generale per questo avviene quando il server invece di far gestire la connessione direttamente a un processo figlio, come nell'esempio precedente, lancia un opportuno programma per ciascuna connessione usando \func{exec} (questa ad -esempio è la modailità con cui opera il \textsl{super-server} \cmd{inetd} +esempio è la modalità con cui opera il \textsl{super-server} \cmd{inetd} che gestisce tutta una serie di servizi lanciando per ogni connessione l'opportuno server).