X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=elemtcp.tex;h=3c4b2169d1637903a2e7feefd4e2d8ec852e7d0b;hp=270b9a585b2860879aa999d66bb2ec38c324663c;hb=429f6e0da8fc282eb6611b6fe83fdf58ae8da611;hpb=4ff5f41266fec476e9a8d2d2d2cf4c58f8bb5590 diff --git a/elemtcp.tex b/elemtcp.tex index 270b9a5..3c4b216 100644 --- a/elemtcp.tex +++ b/elemtcp.tex @@ -86,7 +86,7 @@ la connessione. \begin{figure}[htb] \centering - + \includegraphics[width=10cm]{img/three_way_handshake.eps} \caption{Il \textit{three way handshake} del TCP} \label{fig:TCPel_TWH} \end{figure} @@ -188,7 +188,6 @@ seguente: con un ACK. \end{enumerate} - Dato che in questo caso sono richiesti un FIN ed un ACK per ciascuna direzione normalmente i segmenti scambiati sono quattro; normalmente giacché in alcune situazioni il FIN del passo 1) è inviato insieme a dei dati. Comunque non è @@ -197,10 +196,10 @@ accorpati in un singolo segmento. In \nfig\ si sequenza di scambio dei segmenti che stabilisce la connessione. \begin{figure}[htb] - \centering - - \caption{Il \textit{three way handshake} del TCP} - \label{fig:TCPel_TWH} + \centering + \includegraphics[width=10cm]{img/tcp_close.eps} + \caption{La chiusura di una connessione TCP} + \label{fig:TCPel_close} \end{figure} Come per il SYN anche il FIN occupa un byte nel numero di sequenza, per cui @@ -221,9 +220,9 @@ in \figref{fig:net_cli_code}). Questo vuol dire ad esempio che se un processo viene terminato da un segnale tutte le connessioni aperte verranno chiuse. Infine è da sottolineare che, benché nella figura (e nell'esempio che vedremo -più avanti in \secref{sec:TCPsimp_echo_example}) sia il client ad eseguire la -chiusura attiva, nella realtà questa può essere eseguita da uno qualunque dei -due capi della comunicazione (come in fatto in precedenza da +più avanti in \secref{sec:TCPsimp_echo}) sia il client ad eseguire la chiusura +attiva, nella realtà questa può essere eseguita da uno qualunque dei due capi +della comunicazione (come in fatto in precedenza da \figref{fig:net_serv_code}), e benché quello del client sia il caso più comune ci sono alcuni servizi, il principale dei quali è l'HTTP, per i quali è il server ad effettuare la chiusura attiva. @@ -268,7 +267,7 @@ ad assumere per i due lati, server e client. \begin{figure}[htb] \centering - + \includegraphics[width=9cm]{img/tcp_connection.eps} \caption{Schema dello scambio di pacchetti per un esempio di connessione} \label{fig:TPCel_conn_example} \end{figure} @@ -328,8 +327,8 @@ La MSL sulla rete; questo tempo è limitato perché ogni pacchetto IP può essere ritrasmesso dai router un numero massimo di volte (detto \textit{hop limit}). Il numero di ritrasmissioni consentito è indicato dal campo TTL dell'header di -IP (per maggiori dettagli vedi \secref{sec:appA_xxx}), e viene decrementato ad -ogni passaggio da un router; quando si annulla il pacchetto viene scartato. +IP (per maggiori dettagli vedi \secref{sec:IP_xxx}), e viene decrementato +ad ogni passaggio da un router; quando si annulla il pacchetto viene scartato. Siccome il numero è ad 8 bit il numero massimo di ``salti'' è di 255, pertanto anche se il TTL (da \textit{time to live}) non è propriamente un limite sul tempo di vita, si stima che un pacchetto IP non possa restare nella rete per @@ -474,7 +473,7 @@ disposizione del kernel per gestire le relative tabelle. \begin{figure}[!htb] \centering - + \includegraphics[width=10cm]{img/tcpip_overview.eps} \caption{Allocazione dei numeri di porta} \label{fig:TCPel_port_alloc} \end{figure} @@ -682,18 +681,21 @@ indirizzo di origine l'indirizzo di destinazione specificato dal SYN del client. Per specificare un indirizzo generico con IPv4 si usa il valore -\texttt{INADDR\_ANY}, il cui valore, come visto anche negli esempi precedenti +\macro{INADDR\_ANY}, il cui valore, come visto anche negli esempi precedenti è pari a zero, nell'esempio \figref{fig:net_serv_code} si è usata un'assegnazione immediata del tipo: -\begin{verbatim} - serv_add.sin_addr.s_addr = htonl(INADDR_ANY); /* connect from anywhere */ -\end{verbatim} -Si noti che si è usato \texttt{htonl} per assegnare il valore -\texttt{INADDR\_ANY}; benché essendo questo pari a zero il riordinamento sia -inutile; ma dato che tutte le costanti \texttt{INADDR\_} sono definite +\footnotesize +\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{} + serv_add.sin_addr.s_addr = htonl(INADDR_ANY); /* connect from anywhere */ +\end{lstlisting} +\normalsize + +Si noti che si è usato \func{htonl} per assegnare il valore +\macro{INADDR\_ANY}; benché essendo questo pari a zero il riordinamento sia +inutile; ma dato che tutte le costanti \macro{INADDR\_} sono definite secondo l'ordinamento della macchina è buona norma usare sempre la funzione -\texttt{htonl}. +\macro{htonl}. L'esempio precedete funziona con IPv4 dato che l'indirizzo è rappresentabile anche con un intero a 32 bit; non si può usare lo stesso metodo con IPv6, @@ -703,12 +705,14 @@ assegnazione. Per questo nell'header \texttt{netinet/in.h} variabile \texttt{in6addr\_any} (dichiarata come \texttt{extern}, ed inizializzata dal sistema al valore \texttt{IN6ADRR\_ANY\_INIT}) che permette di effettuare una assegnazione del tipo: -\begin{verbatim} +\footnotesize +\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{} serv_add.sin6_addr = in6addr_any; /* connect from anywhere */ -\end{verbatim} +\end{lstlisting} +\normalsize -\subsection{La funzione \texttt{connect}} +\subsection{La funzione \func{connect}} \label{sec:TCPel_func_connect} La funzione \texttt{connect} è usata da un client TCP per stabilire la @@ -798,7 +802,7 @@ da errori o problemi nella chiamata della funzione sono le seguenti: \end{enumerate} Se si fa riferimento al diagramma degli stati del TCP riportato in -\figref{fig:appB:tcp_state_diag} la funzione \texttt{connect} porta un socket +\figref{fig:TCP_state_diag} la funzione \texttt{connect} porta un socket dallo stato \texttt{CLOSED} (lo stato iniziale in cui si trova un socket appena creato) prima allo stato \texttt{SYN\_SENT} e poi, al ricevimento del ACK, nello stato \texttt{ESTABLISHED}. Se invece la connessione fallisce il @@ -903,7 +907,7 @@ numero di connessioni per cui un tale valore non comunque una risposta univoca per la scelta del valore, per questo non conviene specificarlo con una costante (il cui cambiamento richiederebbe la ricompilazione del server) ma usare piuttosto una variabile di ambiente (vedi -\secref{sec:xxx_env_var}). +\secref{sec:proc_environ}). Lo Stevens tratta accuratamente questo argomento, con esempi presi da casi reali su web server, ed in particolare evidenzia come non sia più vero che il @@ -1025,8 +1029,8 @@ l'invio dei dati. \subsection{La funzione \texttt{close}} \label{sec:TCPel_func_close} -La funzione standard unix \texttt{close} (vedi \secref{sec:fileunix_close}) -che si usa sui file può essere usata con lo stesso effetto anche sui socket +La funzione standard unix \texttt{close} (vedi \secref{sec:file_close}) che si +usa sui file può essere usata con lo stesso effetto anche sui socket descriptor. L'azione standard di questa funzione quando applicata a socket è di marcarlo @@ -1138,7 +1142,7 @@ int main(int argc, char *argv[]) \end{lstlisting} \caption{Esempio di codice di un server concorrente elementare per il servizio daytime.} - \label{fig:TCPelem_serv_code} + \label{fig:TCPel_serv_code} \end{figure} Come si può vedere (alle linee \texttt{\small 21--25}) la funzione