\param{buf} e \param{buflen}.
Gli ultimi due argomenti vengono utilizzati per avere indietro i risultati
-come \itindex{value~result~argument} \textit{value result argument}, si deve
-specificare l'indirizzo della variabile su cui la funzione dovrà salvare il
-codice di errore con \param{h\_errnop} e quello su cui dovrà salvare il
-puntatore che si userà per accedere i dati con \param{result}.
+come \textit{value result argument}, si deve specificare l'indirizzo della
+variabile su cui la funzione dovrà salvare il codice di errore
+con \param{h\_errnop} e quello su cui dovrà salvare il puntatore che si userà
+per accedere i dati con \param{result}.
In caso di successo entrambe le funzioni restituiscono un valore nullo,
altrimenti restituiscono un codice di errore negativo e all'indirizzo puntato
Come ultimo argomento in \param{res} deve essere passato un puntatore ad una
variabile (di tipo puntatore ad una struttura \struct{addrinfo}) che verrà
-utilizzata dalla funzione per riportare (come \itindex{value~result~argument}
-\textit{value result argument}) i propri risultati. La funzione infatti è
-rientrante, ed alloca autonomamente tutta la memoria necessaria in cui
-verranno riportati i risultati della risoluzione. La funzione scriverà
-all'indirizzo puntato da \param{res} il puntatore iniziale ad una
-\itindex{linked~list} \textit{linked list} di strutture di tipo
-\struct{addrinfo} contenenti tutte le informazioni ottenute.
+utilizzata dalla funzione per riportare (come \textit{value result argument})
+i propri risultati. La funzione infatti è rientrante, ed alloca autonomamente
+tutta la memoria necessaria in cui verranno riportati i risultati della
+risoluzione. La funzione scriverà all'indirizzo puntato da \param{res} il
+puntatore iniziale ad una \itindex{linked~list} \textit{linked list} di
+strutture di tipo \struct{addrinfo} contenenti tutte le informazioni ottenute.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
Si noti come per la funzione sia del tutto irrilevante se la struttura
ritornata contiene indirizzi IPv6 o IPv4, in quanto si fa uso direttamente dei
dati relativi alle strutture degli indirizzi di \struct{addrinfo} che sono
-\index{tipo!opaco} opachi rispetto all'uso della funzione \func{connect}.
+opachi rispetto all'uso della funzione \func{connect}.
\begin{figure}[!htbp]
\footnotesize \centering
per entrambe le funzioni. In questo caso \param{optval} viene usato per
ricevere le informazioni ed indica l'indirizzo a cui andranno scritti i dati
letti dal socket, infine \param{optlen} diventa un puntatore ad una variabile
-che viene usata come \itindex{value~result~argument} \textit{value result
- argument} per indicare, prima della chiamata della funzione, la lunghezza
-del buffer allocato per \param{optval} e per ricevere indietro, dopo la
-chiamata della funzione, la dimensione effettiva dei dati scritti su di esso.
-Se la dimensione del buffer allocato per \param{optval} non è sufficiente si
-avrà un errore.
+che viene usata come \textit{value result argument} per indicare, prima della
+chiamata della funzione, la lunghezza del buffer allocato per \param{optval} e
+per ricevere indietro, dopo la chiamata della funzione, la dimensione
+effettiva dei dati scritti su di esso. Se la dimensione del buffer allocato
+per \param{optval} non è sufficiente si avrà un errore.
generico. Nell'elenco si illustrerà anche, per ciascuna operazione, il tipo di
dato usato come terzo argomento della funzione ed il significato che esso
viene ad assumere. Dato che in caso di lettura questi dati vengono restituiti
-come \itindex{value~result~argument} \textit{value result argument}, con
-queste operazioni il terzo argomento deve sempre essere passato come puntatore
-ad una variabile (o struttura) precedentemente allocata. Le costanti che
-identificano le operazioni sono le seguenti:
+come \textit{value result argument}, con queste operazioni il terzo argomento
+deve sempre essere passato come puntatore ad una variabile (o struttura)
+precedentemente allocata. Le costanti che identificano le operazioni sono le
+seguenti:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SIOCGSTAMP}] restituisce il contenuto di una struttura
\struct{timeval} con la marca temporale dell'ultimo pacchetto ricevuto sul
relativa pagina di manuale, accessibile con \texttt{man 7 tcp}, e prevedono
come possibile valore per il secondo argomento della funzione le costanti
illustrate nell'elenco seguente; il terzo argomento della funzione, gestito
-come \itindex{value~result~argument} \textit{value result argument}, deve
-essere sempre il puntatore ad una variabile di tipo \ctyp{int}:
+come \textit{value result argument}, deve essere sempre il puntatore ad una
+variabile di tipo \ctyp{int}:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{SIOCINQ}] restituisce la quantità di dati non ancora letti
presenti nel buffer di ricezione; il socket non deve essere in stato
Le operazioni di controllo disponibili per i socket UDP, anch'esse illustrate
dalla relativa pagina di manuale accessibile con \texttt{man 7 udp}, sono
quelle indicate dalle costanti del seguente elenco; come per i socket TCP il
-terzo argomento viene gestito come \itindex{value~result~argument}
-\textit{value result argument} e deve essere un puntatore ad una variabile di
-tipo \ctyp{int}:
+terzo argomento viene gestito come \textit{value result argument} e deve
+essere un puntatore ad una variabile di tipo \ctyp{int}:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\const{FIONREAD}] restituisce la dimensione in byte del primo pacchetto
in attesa di ricezione, o 0 qualora non ci sia nessun pacchetto.