qualunque altro programma, e in casi di emergenza (ad esempio se il file di
\cmd{init} si fosse corrotto) è ad esempio possibile lanciare una shell al suo
posto.\footnote{la cosa si fa passando la riga \cmd{init=/bin/sh} come
- parametro di avvio del kernel, l'argomento è di natura amministrativa e
+ parametro di avvio del kernel, l'argomento è di natura sistemistica e
trattato in sez.~5.3 di \cite{AGL}.}
\begin{figure}[!htb]
\item gli identificatori per il controllo di sessione: il
\itindex{process~group} \textit{process group-ID} e il \textit{session id}
ed il terminale di controllo (vedi sez.~\ref{sec:sess_proc_group});
-\item la directory di lavoro e la directory radice (vedi
- sez.~\ref{sec:file_work_dir} e sez.~\ref{sec:file_chroot});
+\item la \index{directory~di~lavoro} directory di lavoro e la directory radice
+ (vedi sez.~\ref{sec:file_work_dir} e sez.~\ref{sec:file_chroot});
\item la maschera dei permessi di creazione dei file (vedi
sez.~\ref{sec:file_perm_management});
\item la maschera dei segnali bloccati (vedi sez.~\ref{sec:sig_sigmask}) e le
Si tenga conto che nel caso di conclusione anomala il valore restituito da
\val{WTERMSIG} può essere confrontato con le costanti che identificano i
-segnali definite in \file{signal.h} ed elencate in
+segnali definite in \headfile{signal.h} ed elencate in
tab.~\ref{tab:sig_signal_list}, e stampato usando le apposite funzioni
trattate in sez.~\ref{sec:sig_strsignal}.
per i valori dei primi tre argomenti, ma in più restituisce nell'argomento
aggiuntivo \param{rusage} un sommario delle risorse usate dal processo. Questo
argomento è una struttura di tipo \struct{rusage} definita in
-\file{sys/resource.h}, che viene utilizzata anche dalla funzione
+\headfile{sys/resource.h}, che viene utilizzata anche dalla funzione
\func{getrusage} per ottenere le risorse di sistema usate da un processo. La
sua definizione è riportata in fig.~\ref{fig:sys_rusage_struct} e ne
tratteremo in dettaglio il significato sez.~\ref{sec:sys_resource_use}. La
specificare il comando da eseguire; quando l'argomento \param{file} non
contiene una ``\texttt{/}'' esso viene considerato come un nome di programma,
e viene eseguita automaticamente una ricerca fra i file presenti nella lista
-di directory specificate dalla variabile di ambiente \var{PATH}. Il file che
-viene posto in esecuzione è il primo che viene trovato. Se si ha un errore
+di directory specificate dalla variabile di ambiente \envvar{PATH}. Il file
+che viene posto in esecuzione è il primo che viene trovato. Se si ha un errore
relativo a permessi di accesso insufficienti (cioè l'esecuzione della
sottostante \func{execve} ritorna un \errcode{EACCES}), la ricerca viene
-proseguita nelle eventuali ulteriori directory indicate in \var{PATH}; solo se
-non viene trovato nessun altro file viene finalmente restituito
+proseguita nelle eventuali ulteriori directory indicate in \envvar{PATH}; solo
+se non viene trovato nessun altro file viene finalmente restituito
\errcode{EACCES}. Le altre quattro funzioni si limitano invece a cercare di
eseguire il file indicato dall'argomento \param{path}, che viene interpretato
come il \itindex{pathname} \textit{pathname} del programma.
(\ids{PPID});
\item l'\textsl{user-ID reale}, il \textit{group-ID reale} ed i
\textsl{group-ID supplementari} (vedi sez.~\ref{sec:proc_access_id});
-\item la directory radice e la directory di lavoro corrente (vedi
- sez.~\ref{sec:file_work_dir});
+\item la directory radice e la \index{directory~di~lavoro} directory di lavoro
+ corrente (vedi sez.~\ref{sec:file_work_dir});
\item la maschera di creazione dei file \itindex{umask} (\textit{umask}, vedi
sez.~\ref{sec:file_perm_management}) ed i \textit{lock} sui file (vedi
sez.~\ref{sec:file_locking});
nell'argomento \param{which}, di leggere il valore di \textit{nice} di un
processo, di un gruppo di processi (vedi sez.~\ref{sec:sess_proc_group}) o di
un utente indicato dall'argomento \param{who}. Nelle vecchie versioni può
-essere necessario includere anche \code{sys/time.h}, questo non è più
+essere necessario includere anche \headfile{sys/time.h}, questo non è più
necessario con versioni recenti delle librerie, ma è comunque utile per
portabilità.
che per i primi la priorità statica può essere soltanto nulla. La
disponibilità di entrambe le funzioni può essere verificata controllando la
macro \macro{\_POSIX\_PRIORITY\_SCHEDULING} che è definita nell'\textit{header
- file} \file{sched.h}.
+ file} \headfile{sched.h}.
Se invece si vuole sapere quale è politica di \textit{scheduling} di un
processo si può usare la funzione \funcd{sched\_getscheduler}, il cui
aggiornata, o usate quella particolare versione delle \acr{glibc}, potrete
trovare indicazioni diverse, il prototipo illustrato è quello riportato
nella versione corrente (maggio 2008) delle pagine di manuale e
- corrispondente alla definizione presente in \file{sched.h}.}
+ corrispondente alla definizione presente in \headfile{sched.h}.}
La funzione imposta, con l'uso del valore contenuto all'indirizzo
\param{mask}, l'insieme dei processori sui quali deve essere eseguito il
\textit{secure computing mode} il processo potrà utilizzare soltanto un
insieme estremamente limitato di \textit{system call}: \func{read},
\func{write}, \func{\_exit} e \func{sigreturn}. Ogni altra \textit{system
- call} porterà all'emissione di un \func{SIGKILL} (vedi
+ call} porterà all'emissione di un \signal{SIGKILL} (vedi
sez.~\ref{sec:sig_termination}). Il \textit{secure computing mode} è stato
ideato per fornire un supporto per l'esecuzione di codice esterno non fidato
e non verificabile a scopo di calcolo;\footnote{lo scopo è quello di poter
funzione è totalmente inutile in quanto l'unico valore ottenibile è 0, dato
che la chiamata di questa funzione in \itindex{secure~computing~mode}
\textit{secure computing mode} comporterebbe l'emissione di
- \texttt{SIGKILL}, è stata comunque definita per eventuali estensioni future.
+ \signal{SIGKILL}, è stata comunque definita per eventuali estensioni future.
Introdotta a partire dal kernel 2.6.23.
\item[\const{PR\_SET\_SECUREBITS}] Imposta i \itindex{securebits}