\end{functions}
Le due funzioni permettono rispettivamente di bloccare e sbloccare la
-paginazione per l'intervallo di memoria specificato dagli argomenti, che ne
-indicano nell'ordine l'indirizzo iniziale e la lunghezza. Tutte le pagine che
-contengono una parte dell'intervallo bloccato sono mantenute in RAM per tutta
-la durata del blocco.
+paginazione\index{paginazione} per l'intervallo di memoria specificato dagli
+argomenti, che ne indicano nell'ordine l'indirizzo iniziale e la lunghezza.
+Tutte le pagine che contengono una parte dell'intervallo bloccato sono
+mantenute in RAM per tutta la durata del blocco.
Altre due funzioni, \funcd{mlockall} e \funcd{munlockall}, consentono di
bloccare genericamente la paginazione\index{paginazione} per l'intero spazio
Come vedremo nei capitoli successivi, non sempre è possibile specificare un
numero fisso di parametri per una funzione. Lo standard ISO C prevede nella
-sua sintassi la possibilità di definire delle \textit{variadic function} che
-abbiano un numero variabile di argomenti, attraverso l'uso della
-\textit{ellipsis} \code{...} nella dichiarazione della funzione; ma non
-provvede a livello di linguaggio alcun meccanismo con cui dette funzioni
-possono accedere ai loro argomenti.
+sua sintassi la possibilità di definire delle \textit{variadic
+ function}\index{variadic} che abbiano un numero variabile di argomenti,
+attraverso l'uso della \textit{ellipsis} \code{...} nella dichiarazione della
+funzione; ma non provvede a livello di linguaggio alcun meccanismo con cui
+dette funzioni possono accedere ai loro argomenti.
L'accesso viene invece realizzato dalle librerie standard che provvedono gli
strumenti adeguati. L'uso delle \textit{variadic function} prevede tre punti:
a seguire gli addizionali.
\end{itemize*}
-Lo standard ISO C prevede che una \textit{variadic function} abbia sempre
-almeno un argomento fisso; prima di effettuare la dichiarazione deve essere
-incluso l'apposito header file \file{stdarg.h}; un esempio di dichiarazione è
-il prototipo della funzione \func{execl} che vedremo in
+Lo standard ISO C prevede che una \textit{variadic function}\index{variadic}
+abbia sempre almeno un argomento fisso; prima di effettuare la dichiarazione
+deve essere incluso l'apposito header file \file{stdarg.h}; un esempio di
+dichiarazione è il prototipo della funzione \func{execl} che vedremo in
\secref{sec:proc_exec}:
\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{}
int execl(const char *path, const char *arg, ...);
normale pensare di poter effettuare questa operazione.
In generale però possono esistere anche realizzazioni diverse, per questo
-motivo \macro{va\_list} è definito come \textsl{tipo opaco} e non può essere
-assegnato direttamente ad un'altra variabile dello stesso tipo. Per risolvere
-questo problema lo standard ISO C99\footnote{alcuni sistemi che non hanno
- questa macro provvedono al suo posto \macro{\_\_va\_copy} che era il nome
- proposto in una bozza dello standard.} ha previsto una macro ulteriore che
-permette di eseguire la copia di un puntatore alla lista degli argomenti:
+motivo \macro{va\_list} è definito come \textsl{tipo opaco}\index{tipo opaco}
+e non può essere assegnato direttamente ad un'altra variabile dello stesso
+tipo. Per risolvere questo problema lo standard ISO C99\footnote{alcuni
+ sistemi che non hanno questa macro provvedono al suo posto
+ \macro{\_\_va\_copy} che era il nome proposto in una bozza dello standard.}
+ha previsto una macro ulteriore che permette di eseguire la copia di un
+puntatore alla lista degli argomenti:
\begin{prototype}{stdarg.h}{void va\_copy(va\_list dest, va\_list src)}
Copia l'attuale valore \param{src} del puntatore alla lista degli argomenti
su \param{dest}.
\end{functions}
Quando si esegue la funzione il contesto corrente dello stack viene salvato
-nell'argomento \param{env}, una variabile di tipo \type{jmp\_buf} che deve
+nell'argomento \param{env}, una variabile di tipo
+\type{jmp\_buf}\footnote{questo è un classico esempio di variabile di
+ \textsl{tipo opaco}\index{tipo!opaco}. Si definiscono così strutture ed
+ altri oggetti usati da una libreria, la cui struttura interna non deve
+ essere vista dal programma chiamante (da cui il nome) che li devono
+ utilizzare solo attraverso dalle opportune funzioni di gestione.} che deve
essere stata definita in precedenza. In genere le variabili di tipo
\type{jmp\_buf} vengono definite come variabili globali in modo da poter
essere viste in tutte le funzioni del programma.