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\chapter{L'interfaccia base con i processi}
\label{cha:process_interface}
\end{lstlisting}
questo vettore sarà immagazzinato in questo segmento. Anch'esso viene
allocato all'avvio, e tutte le variabili vengono inizializzate a zero (ed i
- puntatori a \macro{NULL}).\footnote{si ricordi che questo vale solo per le
+ puntatori a \val{NULL}).\footnote{si ricordi che questo vale solo per le
variabili che vanno nel segmento dati, e non è affatto vero in generale.}
Storicamente questo segmento viene chiamato BBS (da \textit{block started by
Alloca \var{size} byte nello heap. La memoria viene inizializzata a 0.
La funzione restituisce il puntatore alla zona di memoria allocata in caso
- di successo e \macro{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
+ di successo e \val{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
\var{errno} assumerà il valore \macro{ENOMEM}.
\funcdecl{void *malloc(size\_t size)}
Alloca \var{size} byte nello heap. La memoria non viene inizializzata.
La funzione restituisce il puntatore alla zona di memoria allocata in caso
- di successo e \macro{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
+ di successo e \val{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
\var{errno} assumerà il valore \macro{ENOMEM}.
\funcdecl{void *realloc(void *ptr, size\_t size)}
Cambia la dimensione del blocco allocato all'indirizzo \var{ptr}
portandola a \var{size}.
La funzione restituisce il puntatore alla zona di memoria allocata in caso
- di successo e \macro{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
+ di successo e \val{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
\var{errno} assumerà il valore \macro{ENOMEM}.
\funcdecl{void free(void *ptr)}
Disalloca lo spazio di memoria puntato da \var{ptr}.
multipli di 8 byte.
In genere si usano le funzioni \func{malloc} e \func{calloc} per allocare
-dinamicamente la memoria necessaria al programma, e siccome i puntatori
-ritornati sono di tipo generico non è necessario effettuare un cast per
-assegnarli a puntatori al tipo di variabile per la quale si effettua
-l'allocazione.
+dinamicamente la quantità di memoria necessaria al programma indicata da
+\param{size},\footnote{queste funzioni presentano un comportamento diverso fra
+ le \acr{glibc} e le \acr{uClib} quando il valore di \param{size} è nullo.
+ Nel primo caso viene comunque restituito un puntatore valido, anche se non è
+ chiaro a cosa esso possa fare riferimento, nel secondo caso viene restituito
+ \val{NULL}. Il comportamento è analogo con \code{realloc(NULL, 0)}.} e
+siccome i puntatori ritornati sono di tipo generico non è necessario
+effettuare un cast per assegnarli a puntatori al tipo di variabile per la
+quale si effettua l'allocazione.
La memoria allocata dinamicamente deve essere esplicitamente rilasciata usando
\func{free}\footnote{le glibc provvedono anche una funzione \func{cfree}
La funzione \func{realloc} si usa invece per cambiare (in genere aumentare) la
dimensione di un'area di memoria precedentemente allocata, la funzione vuole
in ingresso il puntatore restituito dalla precedente chiamata ad una
-\func{malloc} (se è passato un valore \macro{NULL} allora la funzione si
+\func{malloc} (se è passato un valore \val{NULL} allora la funzione si
comporta come \func{malloc})\footnote{questo è vero per Linux e
l'implementazione secondo lo standard ANSI C, ma non è vero per alcune
vecchie implementazioni, inoltre alcune versioni delle librerie del C
Un errore abbastanza frequente (specie se si ha a che fare con array di
puntatori) è quello di chiamare \func{free} più di una volta sullo stesso
puntatore; per evitare questo problema una soluzione di ripiego è quella di
-assegnare sempre a \macro{NULL} ogni puntatore liberato con \func{free}, dato
+assegnare sempre a \val{NULL} ogni puntatore liberato con \func{free}, dato
che, quando il parametro è un puntatore nullo, \func{free} non esegue nessuna
operazione.
La memoria non viene inizializzata.
La funzione restituisce il puntatore alla zona di memoria allocata in caso
- di successo e \macro{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
+ di successo e \val{NULL} in caso di fallimento, nel qual caso
\var{errno} assumerà il valore \macro{ENOMEM}.
\end{prototype}
\noindent ma in questo caso non è più necessario liberare la memoria (e quindi
della fine del segmento dati.
La funzione restituisce il puntatore all'inizio della nuova zona di memoria
- allocata in caso di successo e \macro{NULL} in caso di fallimento, nel qual
+ allocata in caso di successo e \val{NULL} in caso di fallimento, nel qual
caso \macro{errno} assumerà il valore \macro{ENOMEM}.
\end{functions}
\noindent in genere si usa \func{sbrk} con un valore zero per ottenere
Queste funzioni sono state deliberatamente escluse dallo standard POSIX.1 e
per i programmi normali è sempre opportuno usare le funzioni di allocazione
standard descritte in precedenza, che sono costruite su di esse. L'uso di
-queste funzione è ristretto alle specifiche necessità di chi debba
+queste funzioni è ristretto alle specifiche necessità di chi debba
implementare una sua versione delle routine di allocazione.
Come per la lista dei parametri anche questa lista è un array di puntatori a
caratteri, ciascuno dei quali punta ad una stringa, terminata da un
-\macro{NULL}. A differenza di \var{argv[]} in questo caso non si ha una
+\val{NULL}. A differenza di \var{argv[]} in questo caso non si ha una
lunghezza dell'array data da un equivalente di \var{argc}, ma la lista è
terminata da un puntatore nullo.
Esamina l'ambiente del processo cercando una stringa che corrisponda a
quella specificata da \param{name}.
- \bodydesc{La funzione ritorna \macro{NULL} se non trova nulla, o il
+ \bodydesc{La funzione ritorna \val{NULL} se non trova nulla, o il
puntatore alla stringa che corrisponde (di solito nella forma
\cmd{NOME=valore}).}
\end{prototype}
Una modalità diversa, che può essere applicata solo quando il tipo dei
parametri lo rende possibile, è quella che prevede di usare un valore speciale
come ultimo argomento (come fa ad esempio \func{execl} che usa un puntatore
-\macro{NULL} per indicare la fine della lista degli argomenti).
+\val{NULL} per indicare la fine della lista degli argomenti).
\subsection{Potenziali problemi con le variabili automatiche}