ciascun processo vedrà la sua copia del codice (in realtà il kernel fa sì che
tutte le parti uguali siano condivise), avrà un suo spazio di indirizzi,
variabili proprie e sarà eseguito in maniera completamente indipendente da
-tutti gli altri\footnote{questo non è del tutto vero nel caso di un programma
+tutti gli altri.\footnote{questo non è del tutto vero nel caso di un programma
\textit{multi-thread}, ma sulla gestione dei \textit{thread} in Linux
- torneremo più avanti}.
+ torneremo più avanti.}
\subsection{La funzione \func{main}}
dell'hardware), ma quello più tipico, usato dai sistemi unix-like come Linux è
la cosiddetta \textsl{memoria virtuale} che consiste nell'assegnare ad ogni
processo uno spazio virtuale di indirizzamento lineare, in cui gli indirizzi
-vanno da zero ad un qualche valore massimo\footnote{nel caso di Linux fino al
+vanno da zero ad un qualche valore massimo.\footnote{nel caso di Linux fino al
kernel 2.2 detto massimo era, per macchine a 32bit, di 2Gb, con il kernel
- 2.4 ed il supporto per la \textit{high-memory} il limite è stato esteso}.
+ 2.4 ed il supporto per la \textit{high-memory} il limite è stato esteso.}
Come accennato in \capref{cha:intro_unix} questo spazio di indirizzi è
virtuale e non corrisponde all'effettiva posizione dei dati nella RAM del
dimensione di un'area di memoria precedentemente allocata, la funzione vuole
in ingresso il puntatore restituito dalla precedente chiamata ad una
\func{malloc} (se è passato un valore \macro{NULL} allora la funzione si
-comporta come \func{malloc}\footnote{questo è vero per Linux e
+comporta come \func{malloc},\footnote{questo è vero per Linux e
l'implementazione secondo lo standard ANSI C, ma non è vero per alcune
vecchie implementazioni, inoltre alcune versioni delle librerie del C
consentivano di usare \func{realloc} anche per un puntatore liberato con
\func{free} purché non ci fossero state nel frattempo altre chiamate a
funzioni di allocazione, questa funzionalità è totalmente deprecata e non è
- consentita sotto Linux.}), ad esempio quando si deve far crescere la
+ consentita sotto Linux.}) ad esempio quando si deve far crescere la
dimensione di un vettore. In questo caso se è disponibile dello spazio
adiacente al precedente la funzione lo utilizza, altrimenti rialloca altrove
un blocco della dimensione voluta, copiandoci automaticamente il contenuto; lo
direttamente ad un altra variabile dello stesso tipo. Per risolvere questo
problema lo standard ISO C99\footnote{alcuni sistemi che non hanno questa
macro provvedono al suo posto \macro{\_\_va\_copy} che era il nome proposto
- in una bozza dello standard} ha previsto una macro ulteriore che permette di
-eseguire la copia di un puntatore alla lista degli argomenti:
+ in una bozza dello standard.} ha previsto una macro ulteriore che permette
+di eseguire la copia di un puntatore alla lista degli argomenti:
\begin{prototype}{stdarg.h}{void va\_copy(va\_list dest, va\_list src)}
Copia l'attuale valore \param{src} del puntatore alla lista degli argomenti
su \param{dest}.