linee i protocolli di rete e come questi sono organizzati e interagiscono.
In particolare, avendo assunto l'ottica di un'introduzione mirata alla
-programmazione di rete, ci concentreremo sul protocollo più diffuso che è
-quello che sta alla base di internet, ed in particolare sulle parti più
-importanti ai fini della programmazione.
+programmazione, ci concentreremo sul protocollo più diffuso che è quello che
+sta alla base di internet, ed in particolare sulle parti più importanti ai
+fini della programmazione.
\section{Il modello client-server}
Esempi di questo modello sono il WEB, ftp, telnet, ssh e praticamente ogni
servizio che viene fornito tramite la rete, ma il modello è utilizzato in
-generale anche per programmi di uso locale.
+generale anche per programmi che non fanno necessariamente uso della rete,
+come il sistema a finestre.
Normalmente si dividono i server in due categorie principali,
\textit{concorrenti} e \textit{iterativi}, sulla base del loro comportamento.
viene terminato, mentre il server originale resta sempre attivo.
+\subsection{Un primo esempio di client}
+\label{sec:net_cli_sample}
+
+Per evitare di rendere l'esposizione dei concetti generali puramente teorica
+iniziamo con il mostrare un semplice esempio di client TCP. In \nfig è
+riportata la sezione principale del codice del nostro client elementare per il
+servizio \textit{daytime}, un servizio standard che restituisce l'ora locale
+della macchina a cui si effettua la richesta.
+
+\begin{figure}[htbp]
+ \footnotesize
+ \begin{lstlisting}{}
+#include <sys/types.h> /* predefined types */
+#include <unistd.h> /* include unix standard library */
+#include <arpa/inet.h> /* IP addresses conversion utiliites */
+#include <sys/socket.h> /* socket library */
+#include <stdio.h> /* include standard I/O library */
+
+int main(int argc, char *argv[])
+{
+ int sock_fd;
+ int i, nread;
+ struct sockaddr_in serv_add;
+ char buffer[MAXLINE];
+ ...
+ /* create socket */
+ if ( (sock_fd = socket(AF_INET, SOCK_STREAM, 0)) < 0) {
+ perror("Socket creation error");
+ return -1;
+ }
+ /* initialize address */
+ memset((void *) &serv_add, 0, sizeof(serv_add)); /* clear server address */
+ serv_add.sin_family = AF_INET; /* address type is INET */
+ serv_add.sin_port = htons(13); /* daytime post is 13 */
+ /* build address using inet_pton */
+ if ( (inet_pton(AF_INET, argv[optind], &serv_add.sin_addr)) <= 0) {
+ perror("Address creation error");
+ return -1;
+ }
+ /* extablish connection */
+ if (connect(sock_fd, (struct sockaddr *)&serv_add, sizeof(serv_add)) < 0) {
+ perror("Connection error");
+ return -1;
+ }
+ /* read daytime from server */
+ while ( (nread = read(sock_fd, buffer, MAXLINE)) > 0) {
+ buffer[nread]=0;
+ if (fputs(buffer, stdout) == EOF) { /* write daytime */
+ perror("fputs error");
+ return -1;
+ }
+ }
+ /* error on read */
+ if (nread < 0) {
+ perror("Read error");
+ return -1;
+ }
+ /* normal exit */
+ return 0;
+}
+ \end{lstlisting}
+ \caption{Esempio di codice di un semplice client per il servizio daytime.}
+ \label{fig:net_cli_code}
+\end{figure}
+
+
+Scopo di questo esempio è fornire un primo approccio alla programmazione di
+rete, per questo motivo non ci dilungheremo nel trattare il significato dei
+termini o il funzionamento delle varie funzioni utilizzate. Tutto questo sarà
+esaminato in dettaglio nel seguito, per cui qui ci limiteremo a citarli senza
+ulteriori spiegazioni.
+
+Il listato completo del programma (che comprende il trattamento delle opzioni
+e una funzione per stampare un messaggio di aiuto) è allegato alla guida nella
+sezione dei codici sorgente e può essere compilato su una qualunque macchina
+linux.
+
+Il programma anzitutto include gli header necessari (\texttt{\small 1--5});
+dopo la dichiarazione delle variabili (\texttt{\small 9--12}), si è omessa
+tutta la parte relativa al trattamento degli argomenti passati dalla linea di
+comando effettuata con le apposite routines illustrate in
+\ref{cha:parameter_options}.
+
+Il primo passo (\texttt{\small 14--18}è creare un \textit{socket} internet
+(\texttt{AF\_INET}), di tipo TCP \texttt{SOCK\_STREAM}), la funzione ritorna
+un descrittore, analogo a quello dei file, che viene usato per identificare il
+socket in tutte le chiamate successive. Nel caso la chiamata fallisca si
+stampa un errore con la relativa routine e si esce.
+
+Il passo seguente (\texttt{\small 19--27}) è quello di costruire una apposita
+struttura \texttt{sockaddr\_in} in cui sarà inserito l'indirizzo del server ed
+il numero della porta del servizio. Il primo passo è inizializzare tutto a
+zero, poi si setta il tipo di protocollo e la porta (usando la funzione
+\texttt{htons} per convertire il formato dell'intero a quello usato nella
+rete), infine si utilizza la funzione \texttt{inet\_pton} per convertire
+l'indirizzo numerico passato dalla linea di comando.
+
+Usando la funzione \texttt{connect} (\texttt{\small 28--32}) si provvede poi a
+stabilire la connessione con il server. Un valore negativo
+
+\subsection{Un primo esempio di server}
+\label{sec:net_serv_sample}
+
+Dopo aver visto il client facciamo vedere adesso anche il corrispettivo
+server, in questo modo sarà possibile fare delle prove
+
+\begin{figure}[htbp]
+ \begin{center}
+ \begin{verbatim}
+
+
+ \end{verbatim}
+ \caption{Esempio di codice di un semplice server per il servizio daytime.}
+ \label{fig:net_serv_code}
+ \end{center}
+\end{figure}
+
+
\section{I protocolli di rete}
\label{sec:net_protocols}
controllo di flusso e della gestione della sequenzialità dei dati viene
effettuato per entrambe le direzioni di comunicazione.
+
+
\subsection{Creazione e terminazione della connessione TCP}
Per capire il funzionamento delle funzioni della interfaccia dei socket che