From: Simone Piccardi Date: Mon, 17 Apr 2006 15:12:52 +0000 (+0000) Subject: Sistemato un conflitto con un correzione applicata due volte ed indicizzato X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=dd741fcfa876c0a4c26a72da0035b7cfea8202e2;p=gapil.git Sistemato un conflitto con un correzione applicata due volte ed indicizzato in maniera uniforme RTT. --- diff --git a/fileunix.tex b/fileunix.tex index bfaab85..52dc4a1 100644 --- a/fileunix.tex +++ b/fileunix.tex @@ -81,7 +81,7 @@ file, fra cui: \item lo stato del file (nel campo \var{f\_flags}). \item il valore della posizione corrente (l'\textit{offset}) nel file (nel campo \var{f\_pos}). -\item un puntatore all'inode\index{inode}\footnote{nel kernel 2.4.x si è in +\item un puntatore \index{inode} all'inode\footnote{nel kernel 2.4.x si è in realtà passati ad un puntatore ad una struttura \struct{dentry} che punta a sua volta all'inode\index{inode} passando per la nuova struttura del VFS.} del file. @@ -118,10 +118,10 @@ stato chiuso nessuno in precedenza). In tutti i sistemi unix-like esiste una convenzione generale per cui ogni processo viene lanciato dalla shell con almeno tre file aperti. Questi, per -quanto appena detto, avranno come \textit{file - descriptor}\index{file!descriptor} i valori 0, 1 e 2. Benché questa sia -soltanto una convenzione, essa è seguita dalla gran parte delle applicazioni, -e non aderirvi potrebbe portare a gravi problemi di interoperabilità. +quanto appena detto, avranno come \index{file!descriptor} \textit{file + descriptor} i valori 0, 1 e 2. Benché questa sia soltanto una convenzione, +essa è seguita dalla gran parte delle applicazioni, e non aderirvi potrebbe +portare a gravi problemi di interoperabilità. Il primo file è sempre associato al cosiddetto \textit{standard input}; è cioè il file da cui il processo si aspetta di ricevere i dati in ingresso. Il @@ -296,6 +296,7 @@ descriptor con il valore pi \itindex{Denial~of~Service~(DoS)} \textit{DoS}\protect\footnotemark\ quando \func{opendir} viene chiamata su una fifo o su un + dispositivo associato ad una unità a nastri, non deve dispositivo a nastri; non deve essere utilizzato al di fuori dell'implementazione di \func{opendir}. \\ \const{O\_LARGEFILE}&nel caso di sistemi a 32 bit che supportano file di @@ -1335,4 +1336,4 @@ relativi ad operazioni comunque eseguibili anche attraverso \func{fcntl}. % LocalWords: SETOWN GETSIG SETSIG sigaction SIGINFO siginfo SETLEASE lease is % LocalWords: truncate GETLEASE NOTIFY all'I AND ACCMODE ioctl everything argp % LocalWords: framebuffer request ENOTTY CDROM nell'header magic number -% LocalWords: FIOCLEX FIONCLEX FIOASYNC FIONBIO +% LocalWords: FIOCLEX FIONCLEX FIOASYNC FIONBIO NOATIME diff --git a/network.tex b/network.tex index 9f67097..6197936 100644 --- a/network.tex +++ b/network.tex @@ -647,9 +647,9 @@ minuti. Inoltre, per tenere conto delle diverse condizioni in cui può trovarsi la linea di comunicazione, TCP comprende anche un algoritmo di calcolo dinamico del tempo di andata e ritorno dei pacchetti fra un client e un server (il -cosiddetto RTT, \textit{round-trip time}), che lo rende in grado di adattarsi -alle condizioni della rete per non generare inutili ritrasmissioni o cadere -facilmente in timeout. +cosiddetto RTT, \itindex{Round~Trip~Time} \textit{Round Trip Time}), che lo +rende in grado di adattarsi alle condizioni della rete per non generare +inutili ritrasmissioni o cadere facilmente in timeout. Inoltre TCP è in grado di preservare l'ordine dei dati assegnando un numero di sequenza ad ogni byte che trasmette. Ad esempio se un'applicazione scrive 3000 diff --git a/sockctrl.tex b/sockctrl.tex index 3170c53..a307c19 100644 --- a/sockctrl.tex +++ b/sockctrl.tex @@ -3025,9 +3025,9 @@ identificano le operazioni sono le seguenti: \item[\const{SIOCGSTAMP}] restituisce il contenuto di una struttura \struct{timeval} con la marca temporale dell'ultimo pacchetto ricevuto sul socket, questa operazione può essere utilizzata per effettuare delle - misurazioni precise del tempo di andata e ritorno\footnote{il cosiddetto - \itindex{round~trip~time} \textit{round trip time}.} dei pacchetti sulla - rete. + misurazioni precise del tempo di andata e ritorno\footnote{il + \itindex{Round~Trip~Time} \textit{Round Trip Time} cui abbiamo già + accennato in sez.~\ref{sec:net_tcp}.} dei pacchetti sulla rete. \item[\const{SIOCSPGRP}] imposta il processo o il \itindex{process~group} \textit{process group} a cui inviare i segnali \const{SIGIO} e diff --git a/tcpsock.tex b/tcpsock.tex index 31667f1..54b9e0a 100644 --- a/tcpsock.tex +++ b/tcpsock.tex @@ -3126,8 +3126,9 @@ velocit una macchina remota occorre un certo tempo perché i pacchetti vi arrivino, vengano processati, e poi tornino indietro. Considerando trascurabile il tempo di processo, questo tempo è quello impiegato nella trasmissione via rete, che -viene detto RTT (dalla denominazione inglese \textit{Round Trip Time}) ed è -quello che viene stimato con l'uso del comando \cmd{ping}. +viene detto RTT (dalla denominazione inglese \itindex{Round~Trip~Time} +\textit{Round Trip Time}) ed è quello che viene stimato con l'uso del comando +\cmd{ping}. A questo punto, se torniamo al codice mostrato in fig.~\ref{fig:TCP_ClientEcho_third}, possiamo vedere che mentre i pacchetti