From: Simone Piccardi Date: Mon, 12 May 2008 12:46:45 +0000 (+0000) Subject: Risistemazione finale dei controlli ortografici... X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=c6c3ca02fdb433ef054e56f288d50d74ce8ec4ec;p=gapil.git Risistemazione finale dei controlli ortografici... --- diff --git a/build.tex b/build.tex index 198d8d4..1496893 100644 --- a/build.tex +++ b/build.tex @@ -364,12 +364,12 @@ Le sezioni di codice in conflitto sono separate come: nel caso si c'è stata una modifica sul file (mostrata nella parte superiore) incompatibile con quella fatta nel repositorio (mostrata nella parte inferiore). Prima di eseguire un \textit{commit} occorre pertanto integrare le -modifiche e risalvare il file; a questo punto il \textit{commit} diventa +modifiche e salvare nuovamente il file; a questo punto il \textit{commit} diventa possibile. \subsection{I principali sotto comandi} -I principali sottocomandi di \texttt{cvs} utilizzati per controllare lo stato +I principali sotto-comandi di \texttt{cvs} utilizzati per controllare lo stato dei sorgenti sono: \begin{itemize} @@ -406,7 +406,7 @@ dei sorgenti sono: \item \texttt{cvs rtag Etichetta modulo} \\ permette di associare una etichetta alla corrente versione dei file nel progetto così come sono nel repositorio; in modo da poter ritornare a quello - stato del software con il comando \texttt{cvs checkout -rEtichetta module}. + stato del software con il comando \texttt{cvs checkout -r Etichetta module}. \end{itemize} @@ -417,7 +417,8 @@ dei sorgenti sono: % LocalWords: OBJ commondef readfile FFLAGS Cuncurrent Version System CVS home % LocalWords: adidsp geometry muonacq andaranno CVSROOT startup cvs ssh rsh to % LocalWords: project tag Root commit update merging Locally Modified Added -% LocalWords: Needs Patch Merge log rtag checkout module +% LocalWords: Needs Patch Merge log rtag checkout module altrobersaglio +% LocalWords: diff --git a/fileunix.tex b/fileunix.tex index b501790..4e58de0 100644 --- a/fileunix.tex +++ b/fileunix.tex @@ -939,7 +939,7 @@ usare le due funzioni \funcd{fsync} e \funcd{fdatasync}, i cui prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \funcdecl{int fsync(int fd)} - Sincronizza dati e metadati del file \param{fd} + Sincronizza dati e meta-dati del file \param{fd} \funcdecl{int fdatasync(int fd)} Sincronizza i dati del file \param{fd}. @@ -954,7 +954,7 @@ usare le due funzioni \funcd{fsync} e \funcd{fdatasync}, i cui prototipi sono: Entrambe le funzioni forzano la sincronizzazione col disco di tutti i dati del file specificato, ed attendono fino alla conclusione delle operazioni; -\func{fsync} forza anche la sincronizzazione dei metadati del file (che +\func{fsync} forza anche la sincronizzazione dei meta-dati del file (che riguardano sia le modifiche alle tabelle di allocazione dei settori, che gli altri dati contenuti \index{inode} nell'inode che si leggono con \func{fstat}, come i tempi del file). diff --git a/ipc.tex b/ipc.tex index ff728dc..105c757 100644 --- a/ipc.tex +++ b/ipc.tex @@ -4317,7 +4317,7 @@ utilizzare nello stesso modo dei semafori normali con \func{sem\_wait} e semaforo può dar luogo ad un comportamento indefinito. -Una volta che non si indenda più utilizzare un semaforo anonimo questo può +Una volta che non si intenda più utilizzare un semaforo anonimo questo può essere eliminato da sistema; per far questo di deve utilizzare una apposita funzione, \funcd{sem\_destroy}, il cui prototipo è: \begin{functions} @@ -4399,7 +4399,7 @@ seconda volta con \func{sem\_init}. % LocalWords: lrt blocks PAGECACHE TRUNC CLOEXEC mmap ftruncate munmap FindShm % LocalWords: CreateShm RemoveShm LIBRARY Library libmqueue FAILED EACCESS % LocalWords: ENAMETOOLONG qualchenome RESTART trywait XOPEN SOURCE timedwait -% LocalWords: process getvalue sval execve pshared ENOSYS heap +% LocalWords: process getvalue sval execve pshared ENOSYS heap PAGE destroy %%% Local Variables: diff --git a/netlayer.tex b/netlayer.tex index a9c7222..1e67198 100644 --- a/netlayer.tex +++ b/netlayer.tex @@ -395,7 +395,7 @@ grandi linee nei seguenti punti: \begin{itemize} \item l'espansione delle capacità di indirizzamento e instradamento, per supportare una gerarchia con più livelli di indirizzamento, un numero di - nodi indirizzabili molto maggiore e una autoconfigurazione degli indirizzi + nodi indirizzabili molto maggiore e una auto-configurazione degli indirizzi \item l'introduzione un nuovo tipo di indirizzamento, l'\textit{anycast} che si aggiungono agli usuali \textit{unicast} e \itindex{multicast} \textit{multicast} @@ -800,9 +800,9 @@ delle scheda di rete, e si usano i restanti 16~bit per indicare la sottorete. \end{table} Qualora si dovesse avere a che fare con una necessità di un numero più -elevato di sottoreti, il precedente schema andrebbe modificato, per evitare +elevato di sotto-reti, il precedente schema andrebbe modificato, per evitare l'enorme spreco dovuto all'uso dei MAC-address, a questo scopo si possono -usare le capacità di autoconfigurazione di IPv6 per assegnare indirizzi +usare le capacità di auto-configurazione di IPv6 per assegnare indirizzi generici con ulteriori gerarchie per sfruttare efficacemente tutto lo spazio di indirizzi. @@ -848,7 +848,7 @@ localmente (all'interno di un sito o di una sottorete), e possono avere una unicità locale o globale. Questi indirizzi sono pensati per l'uso all'interno di un sito per mettere su -una comunicazione locale immediata, o durante le fasi di autoconfigurazione +una comunicazione locale immediata, o durante le fasi di auto-configurazione prima di avere un indirizzo globale. \begin{table}[htb] @@ -1436,15 +1436,15 @@ fino al vettore di inizializzazione, il resto -\subsection{Autoconfigurazione} +\subsection{Auto-configurazione} \label{sec:IP_ipv6_autoconf} -Una delle caratteristiche salienti di IPv6 è quella dell'autoconfigurazione, +Una delle caratteristiche salienti di IPv6 è quella dell'auto-configurazione, il protocollo infatti fornisce la possibilità ad un nodo di scoprire automaticamente il suo indirizzo acquisendo i parametri necessari per potersi connettere a internet. -L'autoconfigurazione sfrutta gli indirizzi link-local; qualora sul nodo sia +L'auto-configurazione sfrutta gli indirizzi link-local; qualora sul nodo sia presente una scheda di rete che supporta lo standard IEEE802 (ethernet) questo garantisce la presenza di un indirizzo fisico a 48 bit unico; pertanto il nodo può assumere automaticamente senza pericoli di collisione l'indirizzo @@ -1463,13 +1463,13 @@ richiedendo assistenza). Una volta ottenuto un indirizzo locale valido diventa possibile per il nodo comunicare con la rete locale; sono pertanto previste due modalità di -autoconfigurazione, descritte nelle seguenti sezioni. In ogni caso +auto-configurazione, descritte nelle seguenti sezioni. In ogni caso l'indirizzo link-local resta valido. -\subsection{Autoconfigurazione stateless} +\subsection{Auto-configurazione stateless} \label{sec:stateless} -Questa è la forma più semplice di autoconfigurazione, possibile quando +Questa è la forma più semplice di auto-configurazione, possibile quando l'indirizzo globale può essere ricavato dall'indirizzo link-local cambiando semplicemente il prefisso a quello assegnato dal provider per ottenere un indirizzo globale. @@ -1491,10 +1491,10 @@ l'indirizzo, nel qual caso, se il prefisso unito all'indirizzo link-local non supera i 128 bit, la stazione ottiene automaticamente il suo indirizzo globale. -\subsection{Autoconfigurazione stateful} +\subsection{Auto-configurazione stateful} \label{sec:stateful} -Benché estremamente semplice l'autoconfigurazione stateless presenta alcuni +Benché estremamente semplice l'auto-configurazione stateless presenta alcuni problemi; il primo è che l'uso degli indirizzi delle schede di rete è molto inefficiente; nel caso in cui ci siano esigenze di creare una gerarchia strutturata su parecchi livelli possono non restare 48~bit per l'indirizzo @@ -1641,7 +1641,7 @@ struttura dell'intestazione di un pacchetto ICMP generico. % LocalWords: destination identification fragment checksum TCP UDP ICMPv type % LocalWords: service head total fragmentation protocol broadcast broadcasting % LocalWords: multicasting path MTU discovery NSAP IPX based geografic local -% LocalWords: routing format prefix nell' Registry Subscriber Intra Regional +% LocalWords: routing format prefix Registry Subscriber Intra Regional % LocalWords: Register INTERNIC NCC APNIC subscriber Interface MAC address Reg % LocalWords: Subnet Naz Prov Subscr FEBF bootstrap FEC FEFF DNS socket FFFF % LocalWords: sull'host loopback scop all nodes routers rip cbt name dhcp HBH @@ -1651,7 +1651,7 @@ struttura dell'intestazione di un pacchetto ICMP generico. % LocalWords: Encrypted Security IGRP OSPF Short First tunnelling FFFFFF hash % LocalWords: news FTP NFS authentication Parameter Index ICV Integrity Value % LocalWords: padding Option gateway dell'MD keyed Encripted IEEE ethernet any -% LocalWords: dell'autoconfigurazione L'autoconfigurazione Solicitation l'IP +% LocalWords: Solicitation % LocalWords: stateless solicitation Advertisement stateful Transfer Unit echo % LocalWords: l'autoconfigurazione reply request unreachable all'IP quench TTL % LocalWords: redirect exceeded parameter problem timestamp info mask port ttl diff --git a/network.tex b/network.tex index 8080ca9..d431cd4 100644 --- a/network.tex +++ b/network.tex @@ -434,7 +434,7 @@ seguenti: \item[\textsl{IPv6}] \textit{Internet Protocol version 6}. È stato progettato a metà degli anni '90 per rimpiazzare IPv4. Ha uno spazio di indirizzi ampliato 128 bit che consente più gerarchie di indirizzi, - l'autoconfigurazione, ed un nuovo tipo di indirizzi, gli \textit{anycast}, + l'auto-configurazione, ed un nuovo tipo di indirizzi, gli \textit{anycast}, che consentono di inviare un pacchetto ad una stazione su un certo gruppo. Effettua lo stesso servizio di trasmissione dei pacchetti di IPv4 di cui vuole essere un sostituto. @@ -550,7 +550,7 @@ grandi linee nei seguenti punti: \begin{itemize} \item l'espansione delle capacità di indirizzamento e instradamento, per supportare una gerarchia con più livelli di indirizzamento, un numero di - nodi indirizzabili molto maggiore e una autoconfigurazione degli indirizzi. + nodi indirizzabili molto maggiore e una auto-configurazione degli indirizzi. \item l'introduzione un nuovo tipo di indirizzamento, l'\textit{anycast} che si aggiunge agli usuali \textit{unicast} e \itindex{multicast} \textit{multicast}. @@ -804,7 +804,7 @@ intestazioni di IP e TCP, in Linux il default, mantenuto nella costante % LocalWords: fig upper layer lower kernel DoD Department Defense Connection % LocalWords: sez UDP ICMP IGMP device Trasmission Control Protocol l'IP l'UDP % LocalWords: IPv ethernet SMTP RFC Request For Comment socket stack PPP ARP -% LocalWords: router instradatori version RARP l'autoconfigurazione anycast Di +% LocalWords: router instradatori version RARP anycast Di % LocalWords: l'acknoweledgment Datagram Message host ping ICPMv ICMPv Group % LocalWords: multicast Address Resolution broadcast Token FDDI MAC address DF % LocalWords: Reverse EGP Exterior Gateway gateway autonomous systems OSPF GRE diff --git a/prochand.tex b/prochand.tex index a500f25..42ad34a 100644 --- a/prochand.tex +++ b/prochand.tex @@ -483,7 +483,7 @@ padre, effettuando per primo una operazione di scrittura in memoria, attivi il meccanismo del \itindex{copy~on~write} \textit{copy on write}. Questa operazione infatti potrebbe risultare del tutto inutile qualora il figlio fosse stato creato solo per eseguire una \func{exec}, in tal caso infatti si -invocherebbe un'altro proramma scartando completamente lo spazio degli +invocherebbe un altro programma scartando completamente lo spazio degli indirizzi, rendendo superflua la copia della memoria modificata dal padre. Eseguendo sempre per primo il figlio la \func{exec} verrebbe effettuata subito @@ -1484,7 +1484,7 @@ del programma per caricare le librerie necessarie ed effettuare il link dell'eseguibile.\footnote{il formato è ormai in completo disuso, per cui è molto probabile che non il relativo supporto non sia disponibile.} Se il programma è in formato ELF per caricare le librerie dinamiche viene usato -l'interprete indicato nel segmento \const{PT\_INTERP} pervisto dal formato +l'interprete indicato nel segmento \const{PT\_INTERP} previsto dal formato stesso, in genere questo è \sysfile{/lib/ld-linux.so.1} per programmi collegati con le \acr{libc5}, e \sysfile{/lib/ld-linux.so.2} per programmi collegati con le \acr{glibc}. @@ -3017,7 +3017,7 @@ la priorit Gli standard SUSv2 e POSIX.1 prevedono che la funzione ritorni il nuovo valore di \var{nice} del processo; tuttavia la system call di Linux non segue questa -convenzione e restituisce sempre 0 in caso di successo, questo perchè $-1$ è +convenzione e restituisce sempre 0 in caso di successo, questo perché $-1$ è un valore di \var{nice} legittimo e questo comporta una confusione con una eventuale condizione di errore. @@ -3772,9 +3772,10 @@ varie funzioni di libreria, che sono identificate aggiungendo il suffisso % LocalWords: cpusetsize cpuset atomic tickless redirezione WCONTINUED stopped % LocalWords: waitid NOCLDSTOP ENOCHLD WIFCONTINUED ifdef endif idtype siginfo % LocalWords: infop ALL WEXITED WSTOPPED WNOWAIT signo CLD EXITED KILLED page -% LocalWords: CONTINUED +% LocalWords: CONTINUED sources forking Spawned successfully executing exiting %%% Local Variables: %%% mode: latex %%% TeX-master: "gapil" %%% End: +% LocalWords: next cat for COMMAND pts bash defunct diff --git a/session.tex b/session.tex index 78b60ec..12bee81 100644 --- a/session.tex +++ b/session.tex @@ -71,7 +71,7 @@ Si noti come si sia parlato di comandi e non di programmi o processi; fra le funzionalità della shell infatti c'è anche quella di consentire di concatenare più programmi in una sola riga di comando con le pipe, ed in tal caso verranno eseguiti più programmi, inoltre, anche quando si invoca un singolo programma, -questo potrà sempre lanciare sottoprocessi per eseguire dei compiti specifici. +questo potrà sempre lanciare sotto-processi per eseguire dei compiti specifici. Per questo l'esecuzione di un comando può originare più di un processo; quindi nella gestione del job control non si può far riferimento ai singoli processi. diff --git a/signal.tex b/signal.tex index 6901b69..b4086ed 100644 --- a/signal.tex +++ b/signal.tex @@ -2323,7 +2323,7 @@ Tratteremo in questa ultima sezione alcune funzionalit segnali ed in generale ai meccanismi di notifica, a partire dalla funzioni introdotte per la gestione dei cosiddetti ``\textsl{segnali real-time}'', alla gestione avanzata delle temporizzazioni e le nuove interfacce per la gestione -di segnali ed eventi attraverso l'uso di filedescriptor. +di segnali ed eventi attraverso l'uso di file descriptor. \subsection{I segnali real-time} \label{sec:sig_real_time} @@ -2621,10 +2621,10 @@ dedicato alla gestione, che potrebbe riceverlo fra due chiamate successive. % LocalWords: getsockname getsockopt getuid listen lseek lstat mkdir mkfifo % LocalWords: pathconf poll posix pselect read readlink recv recvfrom recvmsg % LocalWords: rename rmdir select send sendmsg sendto setgid setpgid setsid -% LocalWords: setsockopt setuid shutdown sigpause socketpair stat symlink +% LocalWords: setsockopt setuid shutdown sigpause socketpair stat symlink page % LocalWords: sysconf tcdrain tcflow tcflush tcgetattr tcgetgrp tcsendbreak % LocalWords: tcsetattr tcsetpgrp getoverrun times umask uname unlink utime -% LocalWords: write sival +% LocalWords: write sival SIVGTALRM NOCLDWAIT %%% Local Variables: diff --git a/sockctrl.tex b/sockctrl.tex index 20fd389..7098873 100644 --- a/sockctrl.tex +++ b/sockctrl.tex @@ -233,7 +233,7 @@ ed i nomi devono essere risolti da destra verso sinistra.\footnote{per chi si funziona con il criterio della \textsl{delegazione}, un server responsabile per un dominio di primo livello può delegare la risoluzione degli indirizzi per un suo dominio di secondo livello ad un altro server, il quale a sua volta -potrà delegare la risoluzione di un eventuale sottodominio di terzo livello ad +potrà delegare la risoluzione di un eventuale sotto-dominio di terzo livello ad un altro server ancora. In realtà un server DNS è in grado di fare altro rispetto alla risoluzione di @@ -792,7 +792,7 @@ una chiamata, occorrer puntano ad altri dati, che a loro volta possono essere puntatori ad altri dati) si deve copiare non solo il contenuto della struttura, ma eseguire una scansione per risolvere anche tutti i puntatori contenuti in essa (e così - via se vi sono altre sottostrutture con altri puntatori) e copiare anche i + via se vi sono altre sotto-strutture con altri puntatori) e copiare anche i dati da questi referenziati.} Per ovviare a questi problemi nelle \acr{glibc} sono definite anche delle @@ -3971,7 +3971,7 @@ Le opzioni disponibili per le propriet impostabili con \func{sysctl}, sono riportate sotto il nodo \texttt{net}, o, se acceduti tramite l'interfaccia del filesystem \texttt{/proc}, sotto \texttt{/proc/sys/net}. In genere sotto questa directory compaiono le -sottodirectory (corrispondenti ad altrettanti sottonodi per \func{sysctl}) +sottodirectory (corrispondenti ad altrettanti sotto-nodi per \func{sysctl}) relative ai vari protocolli e tipi di interfacce su cui è possibile intervenire per effettuare impostazioni; un contenuto tipico di questa directory è il seguente: @@ -3991,7 +3991,7 @@ significativi. Si tenga presente infine che se è sempre possibile utilizzare il filesystem \texttt{/proc} come sostituto di \func{sysctl}, dato che i valori di nodi e -sottonodi di quest'ultima sono mappati come file e directory sotto +sotto-nodi di quest'ultima sono mappati come file e directory sotto \texttt{/proc/sys/}, non è vero il contrario, ed in particolare Linux consente di impostare alcuni parametri o leggere lo stato della rete a livello di sistema sotto \texttt{/proc/net}, dove sono presenti dei file che non @@ -4663,10 +4663,10 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: % LocalWords: rename ifconf syndrome dell'ACK FTP ACCEPTFILTER advanced reno % LocalWords: congestion control Networking cubic CUBIC highspeed HSTCP htcp % LocalWords: HTCP hybla HYBLA scalable SCALABLE ifc req iflist access ntoa Kb -% LocalWords: hop Selective acknowledgement Explicit RTO stack firewall -% LocalWords: Notification wireless denial pressure ATTACH DETACH -% LocalWords: libpcap discovery point l'overhaed min PAGE flood -% LocalWords: selective COOKIES NAT +% LocalWords: hop Selective acknowledgement Explicit RTO stack firewall passwd +% LocalWords: Notification wireless denial pressure ATTACH DETACH publickey +% LocalWords: libpcap discovery point l'overhaed min PAGE flood NFS blast +% LocalWords: selective COOKIES NAT Translation %%% Local Variables: %%% mode: latex diff --git a/socket.tex b/socket.tex index 0279115..c5150d9 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -1052,7 +1052,7 @@ sez.~\ref{sec:IP_ipv6_notation} per IPv6. % LocalWords: sort netshort host inet aton ntoa dotted decimal const char src % LocalWords: strptr struct dest addrptr INADDR NULL pton ntop presentation af % LocalWords: numeric EAFNOSUPPORT size ENOSPC ENOAFSUPPORT ADDRSTRLEN ROUTE -% LocalWords: of tcpdump +% LocalWords: of tcpdump page %%% Local Variables: diff --git a/system.tex b/system.tex index 82dbfd5..df7d3c8 100644 --- a/system.tex +++ b/system.tex @@ -2704,7 +2704,7 @@ che errori relativi alla stessa linea non vengano ripetuti. % LocalWords: strftime thread EOF modifiable lvalue app errcode strerror LC at % LocalWords: perror string errnum MESSAGES error message ErrCode strtol log % LocalWords: program invocation argv printf print progname exit count fname -% LocalWords: lineno one standardese Di page +% LocalWords: lineno one standardese Di page Wed Wednesday Apr April PM AM @@ -2712,3 +2712,4 @@ che errori relativi alla stessa linea non vengano ripetuti. %%% mode: latex %%% TeX-master: "gapil" %%% End: +% LocalWords: CEST