From: Simone Piccardi Date: Sun, 7 Oct 2001 12:36:55 +0000 (+0000) Subject: Altra roba su exec X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=901fec2e09569ea15002d2a768063886a5489612;p=gapil.git Altra roba su exec --- diff --git a/prochand.tex b/prochand.tex index 1824861..09e1b59 100644 --- a/prochand.tex +++ b/prochand.tex @@ -1092,11 +1092,28 @@ per indicare il nome del file che contiene il programma che verr La seconda differenza fra le funzioni riguarda le modalità con cui si specifica il programma che si vuole eseguire. Con lo mnemonico \func{p} si -indicano le due funzioni che necessitano del \textit{pathname} assoluto del -programma come valore del parametro \var{path}. Le altre quattro funzioni -invece usano come parametro \var{file} un nome che viene cercato -automaticamente fra i file presenti nella lista di directory specificate dalla -variabile di ambiente \var{PATH}. +indicano le due funzioni che replicano il comportamento della shell nello +specificare il comando da eseguire; quando il parametro \var{file} non +contiene una \file{/} esso viene considerato come un nome di programma, e +viene eseguita automaticamente una ricerca fra i file presenti nella lista di +directory specificate dalla variabile di ambiente \var{PATH}. Il file che +viene posto in esecuzione è il primo che viene trovato. Se si ha un errore di +permessi negati (cioè l'esecuzione della sottostante \func{execve} ritorna un +\macro{EACCESS}), la ricerca viene proseguita nelle eventuali ulteriori +directory indicate nel \var{PATH}, solo se non viene trovato nessun altro file +viene finalmente restituito \macro{EACCESS}. + +Le altre quattro funzioni si limitano invece a cercare di eseguire il file +indicato dal parametro \var{path}, che viene interpretato come il +\textit{pathname} del programma. + +\begin{figure}[htb] + \centering + \includegraphics[width=8cm]{img/exec_rel.eps} + \caption{La inter-relazione fra le sei funzioni della famiglia \func{exec}} + \label{fig:proc_exec_relat} +\end{figure} + La terza differenza è come viene passata la lista delle variabili di ambiente. Con lo mnemonico \func{e} vengono indicate quelle funzioni che necessitano di @@ -1123,12 +1140,30 @@ la lista completa \item la maschera di creazione dei file (\var{umask}, vedi \secref{sec:file_umask}) ed i \textit{lock} sui file (vedi \secref{sec:file_xxx}). -\item i segnali sospesi (\textit{pending}) e la maschera dei segnali. +\item i segnali sospesi (\textit{pending}) e la maschera dei segnali (si veda + \secref{sec:sig_xxx}). \item i limiti sulle risorse (vedi \secref{sec:limits_xxx}).. \item i valori delle variabili \var{tms\_utime}, \var{tms\_stime}, \var{tms\_cutime}, \var{tms\_ustime} (vedi \secref{sec:xxx_xxx}).. \end{itemize} +Oltre a questo i segnali che sono stati settati per essere ignorati nel +processo chiamante mantengono lo stesso settaggio pure nuovo programma, tutti +gli altri segnali vengono settati alla loro azione di default. Un caso +speciale è il segnale \macro{SIGCHLD} che, quando settato a \macro{SIG\_IGN} +può anche non essere resettatto a \macro{SIG\_DFL} (si veda +\secref{sec:sig_xxx}). + +La gestione dei file aperti dipende dal valore del flag di +\textit{close-on-exec} per ciascun file descriptor (si veda +\secref{sec:file_xxx}); i file per cui è settato vengono chiusi, tutti gli +altri file restano aperti. Questo significa che il comportamento di default è +che i file restano aperti attraverso una \func{exec}, a meno di una chiamata +esplicita a \func{fcntl} che setti il suddetto flag. + +Per le directory lo standard POSIX.1 richiede che esse vengano chiuse, in +genere questo è fatto automaticamente dalla funzione \func{opendir} che +effettua il settaggio del flag in maniera trasparente all'utente.