From: Simone Piccardi Date: Sat, 25 Aug 2018 11:56:12 +0000 (+0200) Subject: Correzioni ortografiche X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=76b2e33478d2b32d569c72b25924d5d336c1b8ca;p=gapil.git Correzioni ortografiche --- diff --git a/filedir.tex b/filedir.tex index ec7ad75..4eda60b 100644 --- a/filedir.tex +++ b/filedir.tex @@ -961,7 +961,7 @@ argomento che deve essere specificato quando li si usano è \param{target}; mount}. Lo scopo dell'opzione è ottenere che tutti i successivi \textit{bind mount} ottenuti da un \textit{mount point} così marcato siano di tipo \textit{shared} e vengano inseriti nello stesso \textit{mount peer - group} in modo da ``\textsl{condivere}'' ogni ulteriore operazione di + group} in modo da ``\textsl{condividere}'' ogni ulteriore operazione di montaggio o smontaggio. Con questa opzione le operazioni di montaggio e smontaggio effettuate al di sotto di uno \textit{shared mount} vengono automaticamente ``\textsl{propagate}'' a tutti gli altri membri del @@ -1641,7 +1641,7 @@ cat: symlink: No such file or directory \end{Console} %$ con un errore che può sembrare sbagliato, dato che \cmd{ls} ci ha mostrato in -prcedenza l'esistenza di \file{symlink}. Se invece andassimo a scrivere su +precedenza l'esistenza di \file{symlink}. Se invece andassimo a scrivere su \file{symlink}, l'effetto sarebbe quello di ottenere la creazione di \file{/tmp/tmp\_file} (che a quel punto verrebbe creato) senza errori. @@ -1699,7 +1699,7 @@ riferimento solo a quest'ultimo. Si tenga anche presente che a partire dal kernel 3.16, se si abilita la funzionalità dei \textit{protected symlinks} (attiva di default in tutte le distribuzioni più recenti) la risoluzione dei nomi attraverso un collegamento -simbolico può fallire per una serie di restrizione di sicurezza agguntive +simbolico può fallire per una serie di restrizione di sicurezza aggiuntive imposte dal meccanismo (si consulti sez.~\ref{sec:procadv_security_misc} per i dettagli del meccanismo). @@ -1800,7 +1800,7 @@ nome come si può notare ha poco a che fare con il concetto di rimozione, è che contiene \param{pathname} o quello di attraversamento per una delle directory superiori. \item[\errcode{EBUSY}] \param{pathname} non può essere rimosso perché è in - uso da parte del sistema (in particolare per i cosidetti \textit{silly + uso da parte del sistema (in particolare per i cosiddetti \textit{silly renames} di NFS). \item[\errcode{EISDIR}] \param{pathname} si riferisce ad una directory. @@ -1891,12 +1891,12 @@ sistemi unix-like \funcd{remove} è equivalente ad usare in maniera trasparente \end{funcproto} La funzione utilizza la funzione \func{unlink} per cancellare i file (e si -applica anche a link simbolici, socket, \textit{fifo} e file di dispostivo) e +applica anche a link simbolici, socket, \textit{fifo} e file di dispositivo) e la funzione \func{rmdir} (vedi sez.~\ref{sec:file_dir_creat_rem}) per cancellare le directory.\footnote{questo vale usando la \acr{glibc}; nella \acr{libc4} e nella \acr{libc5} la funzione \func{remove} era un semplice alias alla funzione \func{unlink} e quindi non poteva essere usata per le - directory.} Si tenga presente che per alcune limitazioni del protocollo + directory.} Si tenga presente che, per alcune limitazioni del protocollo NFS, utilizzare questa funzione su file che usano questo filesystem di rete può comportare la scomparsa di file ancora in uso. @@ -2094,6 +2094,12 @@ nella directory genitrice, questo significa che \textit{pathname} terminanti in ``\file{.}'' e ``\file{..}'' anche se validi in altri contesti, causeranno il fallimento della funzione. +Inoltre per eseguire la cancellazione, oltre ad essere vuota, occorre anche +che la directory non sia utilizzata, questo vuol dire anche che non deve +essere la directory di lavoro (vedi sez.~\ref{sec:file_work_dir}) o la +directory radice (vedi sez.~\ref{sec:file_chroot}) di nessun processo, od +essere utilizzata come \textit{mount point}. + Se la directory cancellata risultasse aperta in qualche processo per una lettura dei suoi contenuti (vedi sez.~\ref{sec:file_dir_read}), pur scomparendo dal filesystem e non essendo più possibile accedervi o crearvi @@ -2544,7 +2550,7 @@ estensione\footnote{la \acr{glibc}, a partire dalla versione 2.1, effettua \func{versionsort}, che ordina i nomi tenendo conto del numero di versione, cioè qualcosa per cui \texttt{file10} viene comunque dopo \texttt{file4}. -\begin{figure}[!htbp] +\begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/my_ls.c} @@ -2579,11 +2585,11 @@ dati ad esso relativi, per poi provvedere (\texttt{\small 27}) a stampare il nome del file e la dimensione riportata in \var{data}. Dato che la funzione verrà chiamata all'interno di \myfunc{dir\_scan} per ogni -voce presente questo è sufficiente a stampare la lista completa dei file e +voce presente, questo è sufficiente a stampare la lista completa dei file e delle relative dimensioni. Si noti infine come si restituisca sempre 0 come valore di ritorno per indicare una esecuzione senza errori. -\begin{figure}[!htbp] +\begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/dir_scan.c} @@ -2621,7 +2627,7 @@ voce valida, cioè un puntatore diverso da \val{NULL}, si esegue caso sarà \code{do\_ls}), ritornando con un codice di errore (\texttt{\small 28}) qualora questa presenti una anomalia, identificata da un codice di ritorno negativo. Una volta terminato il ciclo la funzione si conclude con la -chiusura (\texttt{\small 32}) dello \textit{stream}\footnote{nel nostro caso, +chiusura (\texttt{\small 31}) dello \textit{stream}\footnote{nel nostro caso, uscendo subito dopo la chiamata, questo non servirebbe, in generale però l'operazione è necessaria, dato che la funzione può essere invocata molte volte all'interno dello stesso processo, per cui non chiudere i @@ -2637,14 +2643,14 @@ chiusura (\texttt{\small 32}) dello \textit{stream}\footnote{nel nostro caso, \index{directory~di~lavoro|(} Come accennato in sez.~\ref{sec:proc_fork} a ciascun processo è associata una -directory nel filesystem,\footnote{questa viene mantenuta all'interno dei dati - della sua \kstruct{task\_struct} (vedi fig.~\ref{fig:proc_task_struct}), più - precisamente nel campo \texttt{pwd} della sotto-struttura - \kstruct{fs\_struct}.} che è chiamata \textsl{directory corrente} o -\textsl{directory di lavoro} (in inglese \textit{current working directory}). -La directory di lavoro è quella da cui si parte quando un \textit{pathname} è -espresso in forma relativa, dove il ``\textsl{relativa}'' fa riferimento -appunto a questa directory. +directory nell'albero dei file,\footnote{questa viene mantenuta all'interno + dei dati della sua \kstruct{task\_struct} (vedi + fig.~\ref{fig:proc_task_struct}), più precisamente nel campo \texttt{pwd} + della sotto-struttura \kstruct{fs\_struct}.} che è chiamata +\textsl{directory corrente} o \textsl{directory di lavoro} (in inglese +\textit{current working directory}). La directory di lavoro è quella da cui +si parte quando un \textit{pathname} è espresso in forma relativa, dove il +``\textsl{relativa}'' fa riferimento appunto a questa directory. Quando un utente effettua il login, questa directory viene impostata alla \textit{home directory} del suo account. Il comando \cmd{cd} della shell @@ -6680,9 +6686,10 @@ librerie) di cui il server potrebbe avere bisogno. % LocalWords: setmntent getmntent addmntent endmntent hasmntopt such offsetof % LocalWords: member scan attack EOVERFLOW BITS blkcnt rdev FDCWD functions % LocalWords: faccessat grpid lacl AppArmor capsetp mygetfacl table Tb MSK -% LocalWords: LAZYTIME submount peer +% LocalWords: LAZYTIME submount peer protected hardlink symlinks silly %%% Local Variables: %%% mode: latex %%% TeX-master: "gapil" %%% End: +% LocalWords: renames