From: Simone Piccardi Date: Sat, 30 Jun 2007 13:28:34 +0000 (+0000) Subject: Messo TODO per le ioctl dei terminali e sistemate quelle dei file. X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=6dc7c75899f0e3c418212cb0d4071e01118582a0;p=gapil.git Messo TODO per le ioctl dei terminali e sistemate quelle dei file. --- diff --git a/fileunix.tex b/fileunix.tex index 0b134c4..f29b014 100644 --- a/fileunix.tex +++ b/fileunix.tex @@ -1088,15 +1088,15 @@ proposte per l'inclusione nello standard POSIX.1, nelle future revisioni dello stesso. L'idea è che si apra prima la directory che si vuole usare come base dei -pathname relativi, e si passi il relativo file descriptor alla funzione che -userà quella directory come punto di partenza per la relativa -risoluzione.\footnote{in questo modo, anche quando si lavora con i thread, si - può mantenere anche una directory di lavoro diversa per ciascuno di essi.} -Con queste funzioni si possono anche ottenere grossi aumenti di prestazioni -quando si devono eseguire operazioni su delle sezioni di albero dei file che -prevedono gerarchie molto profonde e grandi quantità di file e directory, dato -che basta eseguire la risoluzione di un pathname una sola volta (nell'apertura -della directory) e non per ciascun file che essa contiene. +pathname relativo, e si passi il file descriptor alla funzione che userà +quella directory come punto di partenza per la risoluzione.\footnote{in questo + modo, anche quando si lavora con i thread, si può mantenere anche una + directory di lavoro diversa per ciascuno di essi.} Con queste funzioni si +possono anche ottenere grossi aumenti di prestazioni quando si devono eseguire +operazioni su delle sezioni di albero dei file che prevedono gerarchie molto +profonde e grandi quantità di file e directory, dato che basta eseguire la +risoluzione di un pathname una sola volta (nell'apertura della directory) e +non per ciascun file che essa contiene. La sintassi generale di queste nuove funzioni è che esse prendano come primo argomento il file descriptor della directory da usare come base, mentre gli @@ -1152,7 +1152,7 @@ l'argomento \param{dirfd}.\footnote{non staremo pertanto a riportarli uno per \func{mkfifoat} &\func{mkfifo} \\ \hline \end{tabular} - \caption{Corrispondenze fra le nuove funzioni ``\texttt{at}'' e le + \caption{Corrispondenze fra le nuove funzioni ``\textit{at}'' e le corrispettive funzioni classiche.} \label{tab:file_atfunc_corr} \end{table} @@ -1200,17 +1200,17 @@ il comportamento rispetto a quello ordinario di \func{access}; questo infatti può essere specificato come maschera binaria dei seguenti valori: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}} \item[\const{AT\_EACCESS}] se impostato esegue il controllo dei permessi - usando l'\textsl{user-ID effettivo} invece di quello reale (il default come - viene fatto da \func{access}). + usando l'\textsl{user-ID effettivo} invece di quello reale (il comportamento + di default, che riprende quello di \func{access}). \item[\const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW}] se impostato non esegue la - dereferenziazione del link simbolico (il default, come viene fatto da - \func{access}), ma effettua il controllo sui permessi del link simbolico - stesso. + dereferenziazione del link simbolico (il comportamento di default, che + riprende quello di \func{access}), ma effettua il controllo sui permessi del + link simbolico stesso. \end{basedescript} Nel caso di \func{unlinkat} l'ulteriore argomento \param{flags} viene inserito -perché detta funzione può comportarsi sia come analogo sia di \func{unlink} -che di \func{rmdir}; pertanto il suo prototipo è: +perché detta funzione può comportarsi sia come analogo di \func{unlink} che di +\func{rmdir}; pertanto il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{fcntl.h} \funcdecl{int unlinkat(int dirfd, const char *pathname, int flags)} @@ -1424,10 +1424,9 @@ di una funzione apposita, \funcd{ioctl}, con cui poter compiere le operazioni specifiche di ogni dispositivo particolare, usando come riferimento il solito file descriptor. Il prototipo di questa funzione è: \begin{prototype}{sys/ioctl.h}{int ioctl(int fd, int request, ...)} - Manipola il dispositivo sottostante, usando l'argomento \param{request} per - specificare l'operazione richiesta ed il terzo argomento (usualmente di tipo - \param{char * argp} o \param{int argp}) per il trasferimento - dell'informazione necessaria. + + Esegue l'operazione di controllo specificata da \param{request} sul file + descriptor \param{fd}. \bodydesc{La funzione nella maggior parte dei casi ritorna 0, alcune operazioni usano però il valore di ritorno per restituire informazioni. In @@ -1443,12 +1442,27 @@ file descriptor. Il prototipo di questa funzione ed inoltre \errval{EBADF} e \errval{EFAULT}.} \end{prototype} -La funzione serve in sostanza per fare tutte quelle operazioni che non si -adattano al design dell'architettura dei file e che non è possibile effettuare -con le funzioni esaminate finora. Esse vengono selezionate attraverso il -valore di \param{request} e gli eventuali risultati possono essere restituiti -sia attraverso il valore di ritorno che attraverso il terzo argomento -\param{argp}. Sono esempi delle operazioni gestite con una \func{ioctl}: +La funzione serve in sostanza come meccanismo generico per fare tutte quelle +operazioni che non rientrano nell'interfaccia ordinaria della gestione dei +file e che non è possibile effettuare con le funzioni esaminate finora. La +funzione richiede che si passi come primo argomento un file descriptor +regolarmente aperto, e l'operazione da compiere viene selezionata attraverso +il valore dell'argomento \param{request}. Il terzo argomento dipende +dall'operazione prescelta; tradizionalmente è specificato come \code{char * + argp}, da intendersi come puntatore ad un area di memoria +generica,\footnote{all'epoca della creazione di questa funzione infatti ancora + non era stato introdotto il tipo \ctype{void}.} ma per certe operazioni può +essere omesso, e per altre è un semplice intero. + +Normalmente la funzione ritorna zero in caso di successo e $-1$ in caso di +errore, ma per alcune operazione il valore di ritorno, che nel caso viene +impostato ad un valore positivo, può essere utilizzato come parametro di +uscita. È più comune comunque restituire i risultati all'indirizzo puntato dal +terzo argomento. + +Data la genericità dell'interfaccia non è possibile classificare in maniera +sistematica le operazioni che si possono gestire con \func{ioctl}, un breve +elenco di alcuni esempi di esse è il seguente: \begin{itemize*} \item il cambiamento dei font di un terminale. \item l'esecuzione di una traccia audio di un CDROM. @@ -1459,9 +1473,9 @@ sia attraverso il valore di ritorno che attraverso il terzo argomento speaker. \end{itemize*} -In generale ogni dispositivo ha un suo insieme di possibili diverse operazioni -effettuabili attraverso \func{ioctl}, che sono definite nell'header file -\file{sys/ioctl.h}, e devono essere usate solo sui dispositivi cui fanno +In generale ogni dispositivo ha un suo insieme di operazioni specifiche +effettuabili attraverso \func{ioctl}, tutte queste sono definite nell'header +file \file{sys/ioctl.h}, e devono essere usate solo sui dispositivi cui fanno riferimento. Infatti anche se in genere i valori di \param{request} sono opportunamente differenziati a seconda del dispositivo\footnote{il kernel usa un apposito \textit{magic number} per distinguere ciascun dispositivo nella @@ -1481,30 +1495,46 @@ sommaria delle sue caratteristiche; torneremo ad esaminare in seguito\footnote{per l'uso di \func{ioctl} con i socket si veda sez.~\ref{sec:sock_ctrl_func}.} quelle relative ad alcuni casi specifici (ad esempio la gestione dei terminali è effettuata attraverso \func{ioctl} in -quasi tutte le implementazioni di Unix), qui riportiamo solo i valori di -alcuni comandi che sono definiti per ogni file ordinario: +quasi tutte le implementazioni di Unix), qui riportiamo solo l'elenco delle +operazioni che sono definite per i file ordinari, caratterizzate dal prefisso +\texttt{FIO}: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}} \item[\const{FIOCLEX}] imposta il flag di \itindex{close-on-exec} - \textit{close-on-exec} sul file. + \textit{close-on-exec} sul file, in questo caso, essendo usata come + operazione logica, \func{ioctl} non richiede un terzo argomento. \item[\const{FIONCLEX}] cancella il flag di \itindex{close-on-exec} - \textit{close-on-exec} sul file. + \textit{close-on-exec} sul file, in questo caso, essendo usata come + operazione logica, \func{ioctl} non richiede un terzo argomento. \item[\const{FIOASYNC}] abilita la modalità di I/O asincrono sul file (vedi - sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}). -\item[\const{FIONBIO}] abilita sul file l'I/O in modalità non bloccante. + sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}); il terzo argomento deve essere + un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{const int *}). +\item[\const{FIONBIO}] abilita sul file l'I/O in modalità non bloccante; il + terzo argomento deve essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo + \texttt{const int *}). \item[\const{FIOSETOWN}] imposta il processo che riceverà i segnali - \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file. + \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file; il terzo argomento deve + essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{const int *}) il cui + valore specifica il PID del processo. \item[\const{FIOGETOWN}] legge il processo che riceverà i segnali - \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file. + \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file; il terzo argomento deve + essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{int *}) su cui sarà + scritto il PID del processo. \item[\const{FIONREAD}] legge il numero di byte disponibili in lettura sul - file descriptor. -%\item[\const{FIOQSIZE}] . + file descriptor;\footnote{questa operazione è disponibile solo su alcuni + file descriptor, in particolare sui socket (vedi + sez.~\ref{sec:sock_ioctl_IP}) o sui file descriptor di \textit{epoll} + (vedi sez.~\ref{sec:file_epoll}).} il terzo argomento deve essere un + puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{int *}) su cui sarà restituito + il valore. +%\item[\const{FIOQSIZE}] che cavolo è ? Get exact space used by quota. \end{basedescript} -di cui però i primi sei sono relativi ad operazioni che si possono eseguire -anche tramite \func{fcntl}. -% TODO estendere la lista delle ioctl sui file +Si noti però come in questo caso la gran parte di queste operazioni (per +essere precisi le prime sei dell'elenco) siano effettuabili in maniera +generica anche tramite l'uso di \func{fcntl}. + % LocalWords: descriptor system call cap like kernel sez l'inode inode VFS tab % LocalWords: process table struct files flags pos all'inode dentry fig shell @@ -1528,10 +1558,11 @@ anche tramite \func{fcntl}. % LocalWords: framebuffer request ENOTTY CDROM nell'header magic number openat % LocalWords: FIOCLEX FIONCLEX FIOASYNC FIONBIO NOATIME redirezione FIOSETOWN % LocalWords: FIOGETOWN FIONREAD mkdirat thread Solaris mkdir at Urlich proc -% LocalWords: Drepper path dirfd faccessat unlinkat access fchmodat chmod +% LocalWords: Drepper path dirfd faccessat unlinkat access fchmodat chmod Di % LocalWords: fchownat chown fstatat futimesat utimes linkat mknodat mknod % LocalWords: readlinkat readlink renameat rename symlinkat symlink unlink -% LocalWords: mkfifoat mkfifo FDCWD EACCESS dereferenziazione rmdir +% LocalWords: mkfifoat mkfifo FDCWD EACCESS dereferenziazione rmdir REMOVEDIR +% LocalWords: epoll %%% Local Variables: %%% mode: latex diff --git a/session.tex b/session.tex index 5427840..23bf180 100644 --- a/session.tex +++ b/session.tex @@ -1999,6 +1999,9 @@ Qui vanno spiegati i terminali virtuali, \file{/dev/pty} e compagnia. Qui vanno le cose su \func{openpty} e compagnia. +% TODO le ioctl dei terminali + + % LocalWords: kernel multitasking dell'I job control BSD POSIX shell sez group % LocalWords: foreground process bg fg Di waitpid WUNTRACED pgrp session sched % LocalWords: struct pgid sid pid ps getpgid getpgrp SVr unistd void errno int