From: Simone Piccardi Date: Tue, 17 Feb 2004 02:23:34 +0000 (+0000) Subject: Messi un po' di placeholder per i terminali virtuali e UDP, corretti alcuni X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=577f268d8395cbd4db85c3b9ca3a7b387ba4ff0f;p=gapil.git Messi un po' di placeholder per i terminali virtuali e UDP, corretti alcuni errori sul l'apertura asincrona dei file, sistemata una figura, messo un riferimento alla dimensione della coda dei segnali real-time --- diff --git a/fileadv.tex b/fileadv.tex index 2d000d8..fd77995 100644 --- a/fileadv.tex +++ b/fileadv.tex @@ -393,7 +393,7 @@ nel campo \var{revents} per notificare delle condizioni di errore. \const{POLLHUP} & Si è verificato un hung-up.\\ \const{POLLNVAL} & Il file descriptor non è aperto.\\ \hline - \const{POLLMSG} & Definito per compatobilità con SysV.\\ + \const{POLLMSG} & Definito per compatibilità con SysV.\\ \hline \end{tabular} \caption{Costanti per l'identificazione dei vari bit dei campi @@ -413,9 +413,9 @@ distinzione ha senso solo per i dati \textit{out-of-band} dei socket (vedi alle varie condizioni dei socket torneremo in \secref{sec:TCP_serv_poll}, dove vedremo anche un esempio del suo utilizzo. Si tenga conto comunque che le costanti relative ai diversi tipi di dati (come \macro{POLLRDNORM} e -\macro{POLLRDBAND}) sono utilizzabili soltanto qualora si sia definito -\macro{\_XOPEN\_SOURCE}.\footnote{e ci si ricordi di farlo sempre in testa al - file, definirla soltanto prima di includere \file{sys/poll.h} non è +\macro{POLLRDBAND}) sono utilizzabili soltanto qualora si sia definita la +macro \macro{\_XOPEN\_SOURCE}.\footnote{e ci si ricordi di farlo sempre in + testa al file, definirla soltanto prima di includere \file{sys/poll.h} non è sufficiente.} In caso di successo funzione ritorna restituendo il numero di file (un valore @@ -441,9 +441,11 @@ le pi debba operare su più file contemporaneamente, esistono altre modalità di gestione delle stesse problematiche. In particolare sono importanti in questo contesto le modalità di accesso ai file eseguibili in maniera -\textsl{asincrona}, senza cioè che un processo debba bloccarsi, ed utilizzi -invece un meccanismo di notifica asincrono, come un segnale, per rilevare la -possibilità di eseguire le operazioni volute. +\textsl{asincrona}, quelle cioè in cui un processo non deve bloccarsi in +attesa della disponibilità dell'accesso al file, ma può proseguire +nell'esecuzione utilizzando invece un meccanismo di notifica asincrono (di +norma un segnale), per essere avvisato della possibilità di eseguire le +operazioni di I/O volute. \subsection{Operazioni asincrone sui file} @@ -464,14 +466,15 @@ propriamente notifica delle variazione dello stato del file descriptor aperto in questo modo. -Quello che succede è che il sistema genera un segnale (normalmente -\const{SIGIO}, ma è possibile usarne altri con il comando \const{F\_SETSIG} di -\func{fcntl}) tutte le volte che diventa possibile leggere o scrivere dal file -descriptor che si è posto in questa modalità. Si può inoltre selezionare, con -il comando \const{F\_SETOWN} di \func{fcntl}, quale processo (o gruppo di -processi) riceverà il segnale. Se pertanto si effettuano le operazioni in -risposta alla ricezione del segnale non ci sarà più la necessità di restare -bloccati in attesa della disponibilità di accesso ai file. +Quello che succede in questo caso è che il sistema genera un segnale +(normalmente \const{SIGIO}, ma è possibile usarne altri con il comando +\const{F\_SETSIG} di \func{fcntl}) tutte le volte che diventa possibile +leggere o scrivere dal file descriptor che si è posto in questa modalità. Si +può inoltre selezionare, con il comando \const{F\_SETOWN} di \func{fcntl}, +quale processo (o gruppo di processi) riceverà il segnale. Se pertanto si +effettuano le operazioni di I/O in risposta alla ricezione del segnale non ci +sarà più la necessità di restare bloccati in attesa della disponibilità di +accesso ai file. In questo modo si può evitare l'uso delle funzioni \func{poll} o \func{select} che, quando vengono usate con un numero molto grande di file descriptor, non @@ -484,14 +487,15 @@ percentuale) sono diventati attivi. Tuttavia con l'implementazione classica dei segnali questa modalità di I/O presenta notevoli problemi, dato che non è possibile determinare, quando i file descriptor sono più di uno, qual'è quello responsabile dell'emissione del -segnale; inoltre dato che i segnali normali non si accumulano, in presenza di -più file descriptor attivi contemporaneamente, più segnali emessi nello stesso -tempo verrebbero notificati una volta sola. Linux però supporta le estensioni -POSIX.1b dei segnali real-time, che possono accumularsi e che permettono di -riconoscere il file descriptor facendo ricorso alle informazioni aggiuntive -restituite attraverso la struttura \struct{siginfo\_t}, utilizzando la forma -estesa \var{sa\_sigaction} del gestore (si riveda quanto illustrato in -\secref{sec:sig_sigaction}). +segnale. Inoltre dato che i segnali normali non si accodano (si ricordi quanto +illustrato in sez.~\ref{sec:sig_notification}), in presenza di più file +descriptor attivi contemporaneamente, più segnali emessi nello stesso momento +verrebbero notificati una volta sola. Linux però supporta le estensioni +POSIX.1b dei segnali real-time, che vengono accodati e che permettono di +riconoscere il file descriptor che li ha emessi. In questo caso infatti si può +fare ricorso alle informazioni aggiuntive restituite attraverso la struttura +\struct{siginfo\_t}, utilizzando la forma estesa \var{sa\_sigaction} del +gestore (si riveda quanto illustrato in \secref{sec:sig_sigaction}). Per far questo però occorre utilizzare le funzionalità dei segnali real-time (vedi \secref{sec:sig_real_time}) impostando esplicitamente con il comando @@ -504,17 +508,18 @@ campo \var{si\_code}\footnote{il valore resta \const{SI\_SIGIO} qualunque sia \struct{siginfo\_t}, troverà nel campo \var{si\_fd} il valore del file descriptor che ha generato il segnale. -Un secondo vantaggio dell'uso dei segnali real-time è che essendo dotati di -una coda di consegna ogni segnale sarà associato ad uno solo file descriptor; -inoltre sarà possibile stabilire delle priorità nella risposta a seconda del -segnale usato. In questo modo si può identificare immediatamente un file su -cui l'accesso è diventato possibile evitando completamente l'uso di funzioni -come \func{poll} e \func{select}, almeno fintanto che non si satura la coda; -si eccedono le dimensioni di quest'ultima; in tal caso infatti il kernel, non +Un secondo vantaggio dell'uso dei segnali real-time è che essendo questi +ultimi dotati di una coda di consegna ogni segnale sarà associato ad uno solo +file descriptor; inoltre sarà possibile stabilire delle priorità nella +risposta a seconda del segnale usato, dato che i segnali real-time supportano +anche questa funzionalità. In questo modo si può identificare immediatamente +un file su cui l'accesso è diventato possibile evitando completamente l'uso di +funzioni come \func{poll} e \func{select}, almeno fintanto che non si satura +la coda. Se infatti si eccedono le dimensioni di quest'ultima, il kernel, non potendo più assicurare il comportamento corretto per un segnale real-time, -invierà al suo posto un \const{SIGIO}, su cui si accumuleranno tutti i segnali -in eccesso, e si dovrà determinare con un ciclo quali sono i file diventati -attivi. +invierà al suo posto un solo \const{SIGIO}, su cui si saranno accumulati tutti +i segnali in eccesso, e si dovrà allora determinare con un ciclo quali sono i +file diventati attivi. \subsection{L'interfaccia POSIX per l'I/O asincrono} diff --git a/img/mmap_layout.dia b/img/mmap_layout.dia index 9394095..7978d5a 100644 Binary files a/img/mmap_layout.dia and b/img/mmap_layout.dia differ diff --git a/session.tex b/session.tex index c1c8a34..c5cdeae 100644 --- a/session.tex +++ b/session.tex @@ -1968,6 +1968,25 @@ distinti: \end{description} +% +% Qui c'è da mettere tutta la parte sui terminali virtuali, e la gestione +% degli stessi +% + +\section{La gestione dei terminali virtuali} +\label{sec:sess_virtual_terminal} + +Da fare. + +\subsection{I terminali virtuali} +\label{sec:sess_pty} + +Qui vanno spiegati i terminali virtuali, \file{/dev/pty} e compagnia. + +\subsection{La funzione \func{openpty}} +\label{sec:sess_openpty} + +Qui vanno le cose su \func{openpty} e compagnia. %%% Local Variables: %%% mode: latex diff --git a/signal.tex b/signal.tex index c426986..625a65b 100644 --- a/signal.tex +++ b/signal.tex @@ -212,15 +212,19 @@ scheduler\index{scheduler} che esegue l'azione specificata. Questo a meno che il segnale in questione non sia stato bloccato prima della notifica, nel qual caso l'invio non avviene ed il segnale resta \textsl{pendente} indefinitamente. Quando lo si sblocca il segnale \textsl{pendente} sarà subito -notificato. +notificato. Si tenga presente però che i segnali \textsl{pendenti} non si +accodano, alla generazione infatti il kernel marca un flag nella +\struct{task\_struct} del processo, per cui se prima della notifica ne vengono +generati altri il flag è comunque marcato, ed il gestore viene eseguito sempre +una sola volta. Si ricordi però che se l'azione specificata per un segnale è quella di essere ignorato questo sarà scartato immediatamente al momento della sua generazione, -e questo anche se in quel momento il segnale è bloccato (perché ciò che viene -bloccata è la notifica). Per questo motivo un segnale, fintanto che viene -ignorato, non sarà mai notificato, anche se è stato bloccato ed in seguito si -è specificata una azione diversa (nel qual caso solo i segnali successivi alla -nuova specificazione saranno notificati). +e questo anche se in quel momento il segnale è bloccato (perché bloccare su un +segnale significa bloccarne è la notifica). Per questo motivo un segnale, +fintanto che viene ignorato, non sarà mai notificato, anche se prima è stato +bloccato ed in seguito si è specificata una azione diversa (nel qual caso solo +i segnali successivi alla nuova specificazione saranno notificati). Una volta che un segnale viene notificato (che questo avvenga subito o dopo una attesa più o meno lunga) viene eseguita l'azione specificata per il @@ -826,10 +830,11 @@ ripetendo l'esecuzione dell'espressione \var{expr} fintanto che il risultato non è diverso dall'uscita con un errore \errcode{EINTR}. La soluzione è comunque poco elegante e BSD ha scelto un approccio molto -diverso, che è quello di fare ripartire automaticamente la system call invece -di farla fallire. In questo caso ovviamente non c'è da preoccuparsi di -controllare il codice di errore; si perde però la possibilità di eseguire -azioni specifiche all'occorrenza di questa particolare condizione. +diverso, che è quello di fare ripartire automaticamente una system call +interrotta invece di farla fallire. In questo caso ovviamente non c'è bisogno +di preoccuparsi di controllare il codice di errore; si perde però la +possibilità di eseguire azioni specifiche all'occorrenza di questa particolare +condizione. Linux e le \acr{glibc} consentono di utilizzare entrambi gli approcci, attraverso una opportuna opzione di \func{sigaction} (vedi @@ -912,7 +917,7 @@ e bloccando il segnale durante l'esecuzione dello stesso. Con l'utilizzo delle \acr{glibc} dalla versione 2 anche Linux è passato a questo comportamento. Il comportamento della versione originale della funzione, il cui uso è deprecato per i motivi visti in \secref{sec:sig_semantics}, può essere ottenuto -chiamando \func{sysv\_signal}, uno volta che si sia definita la macro +chiamando \func{sysv\_signal}, una volta che si sia definita la macro \macro{\_XOPEN\_SOURCE}. In generale, per evitare questi problemi, l'uso di \func{signal} (ed ogni eventuale ridefinizine della stessa) è da evitare; tutti i nuovi programmi dovrebbero usare \func{sigaction}. @@ -2328,15 +2333,17 @@ Se il segnale installato un gestore con \const{SA\_SIGINFO} e ci sono risorse disponibili, (vale a dire che c'è posto\footnote{la profondità della coda è indicata dalla costante \const{SIGQUEUE\_MAX}, una della tante costanti di sistema definite - dallo standard POSIX, che non abbiamo riportato esplicitamente in + dallo standard POSIX che non abbiamo riportato esplicitamente in \secref{sec:sys_limits}. Il suo valore minimo secondo lo standard, - \const{\_POSIX\_SIGQUEUE\_MAX}, è pari a 32.} nella coda dei segnali -real-time) esso viene inserito e diventa pendente; una volta consegnato -riporterà nel campo \var{si\_code} di \struct{siginfo\_t} il valore -\const{SI\_QUEUE} e il campo \var{si\_value} riceverà quanto inviato con -\param{value}. Se invece si è installato un gestore nella forma classica il -segnale sarà generato, ma tutte le caratteristiche tipiche dei segnali -real-time (priorità e coda) saranno perse. + \const{\_POSIX\_SIGQUEUE\_MAX}, è pari a 32. Nel caso di Linux questo è uno + dei parametri del kernel impostabili sia con \func{sysctl}, che scrivendolo + direttamente in \file{/proc/sys/kernel/rtsig-max}, il valore predefinito è + di 1024.} nella coda dei segnali real-time) esso viene inserito e diventa +pendente; una volta consegnato riporterà nel campo \var{si\_code} di +\struct{siginfo\_t} il valore \const{SI\_QUEUE} e il campo \var{si\_value} +riceverà quanto inviato con \param{value}. Se invece si è installato un +gestore nella forma classica il segnale sarà generato, ma tutte le +caratteristiche tipiche dei segnali real-time (priorità e coda) saranno perse. Lo standard POSIX.1b definisce inoltre delle nuove funzioni che permettono di gestire l'attesa di segnali specifici su una coda, esse servono in particolar @@ -2431,5 +2438,4 @@ dedicato alla gestione, che potrebbe riceverlo fra due chiamate successive. %%% Local Variables: %%% mode: latex %%% TeX-master: "gapil" -%%% TeX-master: "gapil" %%% End: diff --git a/trasplayer.tex b/trasplayer.tex index e1d217d..f02165b 100644 --- a/trasplayer.tex +++ b/trasplayer.tex @@ -52,6 +52,15 @@ sono gli stessi che vengono riportati del comando \cmd{netstat} nel campo \textit{State}. + +\section{Il protocollo UDP} +\label{sec:udp_protocol} + +In questa sezione prenderemo in esame i vari aspetti del protocollo UDP, che +dopo il TCP è il protocollo più usato dalle applicazioni di rete. + + + %%% Local Variables: %%% mode: latex %%% TeX-master: "gapil"