From: Simone Piccardi Date: Thu, 11 Jul 2002 16:58:10 +0000 (+0000) Subject: Correzioni varie da Francesco Poli. X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=3d75073f897e140f85e48f131b920f6b95e88b6b;p=gapil.git Correzioni varie da Francesco Poli. --- diff --git a/ChangeLog b/ChangeLog index b1b3814..23d7b6b 100644 --- a/ChangeLog +++ b/ChangeLog @@ -1,3 +1,8 @@ +2002-07-11 Simone Piccardi + + * ipprot.tex: Correzioni di Francesco Poli al vecchio documento su + IPv6, trasferite anche qui. + 2002-03-19 Simone Piccardi * fileintro.tex, filedir.tex, fileunix.tex, filestd.tex: diff --git a/gapil.tex b/gapil.tex index 2326d68..6765ae5 100644 --- a/gapil.tex +++ b/gapil.tex @@ -21,8 +21,8 @@ \usepackage{listings} \lstloadlanguages{C++} \usepackage{color} -\usepackage{mdwlist} % scommentare per la stampa (PS e PDF) -\usepackage{boxedminipage} % scommentare per la stampa (PS e PDF) +%\usepackage{mdwlist} % scommentare per la stampa (PS e PDF) +%\usepackage{boxedminipage} % scommentare per la stampa (PS e PDF) %\usepackage{footnote} %\usepackage{mdwtab} % @@ -73,7 +73,7 @@ \tableofcontents \clearemptydoublepage -%\include{compatib} % commentare per la stampa PS e PDF +\include{compatib} % commentare per la stampa PS e PDF \include{macro} \setcounter{secnumdepth}{-2} diff --git a/ipprot.tex b/ipprot.tex index a28e1d6..ce5ba6f 100644 --- a/ipprot.tex +++ b/ipprot.tex @@ -157,12 +157,12 @@ di questi ultimi ed inefficienza nel trasporto. \end{table} Per questo nel 1992 è stato introdotto un indirizzamento senza classi (il -CIDR) in cui il limite fra i bit destinati a indicare il numero di rete e -quello destinati a indicare l'host finale può essere piazzato in qualunque -punto (vedi Tab.~\tabref{tab:IP_ipv4cidr}), permettendo di accorpare più -classi A su un'unica rete o suddividere una classe B e diminuendo al contempo -il numero di indirizzi di rete da inserire nelle tabelle di instradamento dei -router. +CIDR, \textit{Classless Inter-Domain Routing}) in cui il limite fra i bit +destinati a indicare il numero di rete e quello destinati a indicare l'host +finale può essere piazzato in qualunque punto (vedi \tabref{tab:IP_ipv4cidr}), +permettendo di accorpare più classi A su un'unica rete o suddividere una +classe B e diminuendo al contempo il numero di indirizzi di rete da inserire +nelle tabelle di instradamento dei router. \section{I motivi della transizione} @@ -213,7 +213,7 @@ dimostrate valide, eliminando quelle inutili e aggiungendone poche altre ponendo al contempo una grande attenzione a mantenere il protocollo il più snello e veloce possibile. -I cambiamenti apportati sono comunque notevoli e si possono essere riassunti a +I cambiamenti apportati sono comunque notevoli e possono essere riassunti a grandi linee nei seguenti punti: \begin{itemize} \item l'espansione delle capacità di indirizzamento e instradamento, per @@ -221,7 +221,7 @@ grandi linee nei seguenti punti: nodi indirizzabili molto maggiore e una autoconfigurazione degli indirizzi \item l'introduzione un nuovo tipo di indirizzamento, l'\textit{anycast} che si aggiungono agli usuali \textit{unycast} e \textit{multicast} -\item la semplificazione del formato della testata, eliminando o rendendo +\item la semplificazione del formato dell'intestazione, eliminando o rendendo opzionali alcuni dei campi di IPv4, per eliminare la necessità di riprocessamento della stessa da parte dei router e contenere l'aumento di dimensione dovuto ai nuovi indirizzi @@ -236,15 +236,15 @@ grandi linee nei seguenti punti: \end{itemize} -\section{La testata di IPv6} +\section{L'intestazione di IPv6} \label{sec:IP_ipv6head} Per capire le caratteristiche di IPv6 partiamo dall'intestazione usata dal protocollo per gestire la trasmissione dei pacchetti; in -\tabref{tab:IP_ipv6head} è riportato il formato della testata di IPv6 da +\tabref{tab:IP_ipv6head} è riportato il formato dell'intestazione di IPv6 da confrontare con quella di IPv4 in \tabref{tab:IP_ipv4head}. La spiegazione del -significato dei vari campi delle due testate è riportato rispettivamente in -\tabref{tab:IP_ipv6field} e \tabref{tab:IP_ipv4field}) +significato dei vari campi delle due intestazioni è riportato rispettivamente +in \tabref{tab:IP_ipv6field} e \tabref{tab:IP_ipv4field}) \begin{table}[htb] \footnotesize @@ -257,7 +257,7 @@ significato dei vari campi delle due testate \centering version&\centering priority& \multicolumn{6}{@{}p{96mm}@{\vrule}}{\centering flow label} \\ \hline - \multicolumn{4}{@{\vrule}p{64mm}@{\vrule}}{\centering payload lenght} & + \multicolumn{4}{@{\vrule}p{64mm}@{\vrule}}{\centering payload length} & \multicolumn{2}{@{}p{32mm}@{\vrule}}{\centering next header} & \multicolumn{2}{@{}p{32mm}@{\vrule}}{\centering hop limit}\\ \hline @@ -276,13 +276,13 @@ significato dei vari campi delle due testate \multicolumn{8}{@{\vrule}c@{\vrule}}{} \\ \hline \end{tabular} - \caption{La testata o \textit{header} di IPv6} + \caption{L'intestazione o \textit{header} di IPv6} \label{tab:IP_ipv6head} \end{center} \end{table} -Come si può notare la testata di IPv6 diventa di dimensione fissa, pari a 40 -byte, contro una dimensione (minima, in assenza di opzioni) di 20 byte per +Come si può notare l'intestazione di IPv6 diventa di dimensione fissa, pari a +40 byte, contro una dimensione (minima, in assenza di opzioni) di 20 byte per IPv4; un semplice raddoppio nonostante lo spazio destinato agli indirizzi sia quadruplicato, questo grazie a una notevole semplificazione che ha ridotto il numero dei campi da 12 a 8. @@ -301,14 +301,14 @@ numero dei campi da 12 a 8. \textsl{priorità}, vedi Sez.~\ref{sec:prio} \\ \textit{flow label} & 24 bit & \textsl{etichetta di flusso}, vedi Sez.~\ref{sec:IP_ipv6_flow}\\ - \textit{payload leght} & 16 bit & + \textit{payload length} & 16 bit & \textsl{lunghezza del carico}, cioè del corpo dei dati che segue l'intestazione, in byte. \\ - \textit{next header} & 8 bit & \textsl{testata successiva}, - identifica il tipo di pacchetto che segue la testata di IPv6, usa gli - stessi valori del campo protocollo nella testata di IPv4\\ + \textit{next header} & 8 bit & \textsl{intestazione successiva}, + identifica il tipo di pacchetto che segue l'intestazione di IPv6, usa + gli stessi valori del campo protocollo nell'intestazione di IPv4\\ \textit{hop limit} & 8 bit & \textsl{limite di salti}, - stesso significato del \textit{time to live} nella testata di IPv4, + stesso significato del \textit{time to live} nell'intestazione di IPv4, è decrementato di uno ogni volta che un nodo ritrasmette il pacchetto, se arriva a zero il pacchetto viene scartato \\ \textit{source IP} & 128 bit & \textsl{indirizzo di origine} \\ @@ -321,17 +321,18 @@ numero dei campi da 12 a 8. \end{table} Abbiamo già anticipato in \secref{sec:IP_ipv6over} uno dei criteri principali -nella progettazione di IPv6 è stato quello di ridurre al massimo il tempo di -processamento dei pacchetti da parte dei router, un confronto con la testata -di IPv4 (vedi \secref{tab:IP_ipv4head}) mostra le seguenti differenze: +nella progettazione di IPv6 è stato quello di ridurre al minimo il tempo di +processamento dei pacchetti da parte dei router, un confronto con +l'intestazione di IPv4 (vedi \secref{tab:IP_ipv4head}) mostra le seguenti +differenze: \begin{itemize} -\item è stato eliminato il campo \textit{header lenght} in quanto le opzioni - sono state tolte dalla testata che ha così dimensione fissa; ci possono - essere più testate opzionali (\textsl{testate di estensione}, vedi +\item è stato eliminato il campo \textit{header length} in quanto le opzioni + sono state tolte dall'intestazione che ha così dimensione fissa; ci possono + essere più intestazioni opzionali (\textsl{intestazioni di estensione}, vedi \secref{sec:IP_ipv6_extens}), ciascuna delle quali avrà un suo campo di lunghezza all'interno. -\item la testata e gli indirizzi sono allineati a 64 bit, questo rende più +\item l'intestazione e gli indirizzi sono allineati a 64 bit, questo rende più veloce il processo da parte di computer con processori a 64 bit. \item i campi per gestire la frammentazione (\textit{identification}, \textit{flag} e \textit{fragment offset}) sono stati eliminati; questo @@ -339,7 +340,7 @@ di IPv4 (vedi \secref{tab:IP_ipv4head}) mostra le seguenti differenze: processo dei pacchetti nel caso normale. \item è stato eliminato il campo \textit{checksum} in quanto tutti i protocolli di livello superiore (TCP, UDP e ICMPv6) hanno un campo di - checksum che include, oltre alla loro testata e ai dati, pure i campi + checksum che include, oltre alla loro intestazione e ai dati, pure i campi \textit{payload lenght}, \textit{next header}, e gli indirizzi di origine e di destinazione; una checksum esiste anche per la gran parte protocolli di livello inferiore (anche se quelli che non lo hanno, come SLIP, non possono @@ -368,9 +369,9 @@ di IPv4 (vedi \secref{tab:IP_ipv4head}) mostra le seguenti differenze: \multicolumn{8}{@{}c@{}}{0\hfill 15 16\hfill 31}\\ \hline \centering version& - \centering head lenght& + \centering head length& \multicolumn{2}{@{}p{32mm}@{\vrule}}{\centering type of service} & - \multicolumn{4}{@{}p{64mm}@{\vrule}}{\centering total lenght} \\ + \multicolumn{4}{@{}p{64mm}@{\vrule}}{\centering total length} \\ \hline \multicolumn{4}{@{\vrule}p{64mm}@{\vrule}}{\centering identification} & \multicolumn{4}{@{}p{64mm}@{\vrule}}{\parbox{11mm}{\centering flag} \vrule @@ -406,16 +407,16 @@ di IPv4 (vedi \secref{tab:IP_ipv4head}) mostra le seguenti differenze: \hline \textit{version} & 4 bit & \textsl{versione}, nel caso specifico vale sempre 4\\ - \textit{head lenght} & 4 bit & \textsl{lunghezza della testata}, + \textit{head length} & 4 bit &\textsl{lunghezza dell'intestazione}, in multipli di 32 bit\\ \textit{type of service} & 8 bit & \textsl{tipo di servizio}, consiste in: 3 bit di precedenza, correntemente ignorati; un bit non usato a 0; 4 bit che identificano il tipo di servizio richiesto, uno solo dei quali può essere 1\\ - \textit{total lenght} & 16 bit & \textsl{lunghezza totale}, indica + \textit{total length} & 16 bit & \textsl{lunghezza totale}, indica la dimensione del pacchetto IP in byte\\ \textit{identification} & 16 bit & \textsl{identificazione}, - assegnato alla creazione, è aumentato di uno all'origine alla + assegnato alla creazione, è aumentato di uno all'origine della trasmissione di ciascun pacchetto, ma resta lo stesso per i pacchetti frammentati\\ \textit{flag} & 3 bit & @@ -429,9 +430,9 @@ di IPv4 (vedi \secref{tab:IP_ipv4head}) mostra le seguenti differenze: \textit{hop limit}, vedi Tab.~\ref{tab:IP_ipv6field}\\ \textit{protocol} & 8 bit & \textsl{protocollo} identifica il tipo di pacchetto che segue - la testata di IPv4\\ - \textit{header checksum} & 16 bit & \textsl{checksum di testata}, somma - di controllo per la testata\\ + l'intestazione di IPv4\\ + \textit{header checksum} & 16 bit & \textsl{checksum di intestazione}, + somma di controllo per l'intestazione\\ \textit{source IP} & 32 bit & \textsl{indirizzo di origine}\\ \textit{destination IP} & 32 bit & \textsl{indirizzo di destinazione}\\ \hline @@ -441,7 +442,7 @@ di IPv4 (vedi \secref{tab:IP_ipv4head}) mostra le seguenti differenze: \end{center} \end{table} -Oltre alle differenze precedenti, relative ai singoli campi nella testata, +Oltre alle differenze precedenti, relative ai singoli campi nell'intestazione, ulteriori caratteristiche che diversificano il comportamento di IPv4 da quello di IPv6 sono le seguenti: @@ -961,8 +962,9 @@ vuole usare (configurando gli indirizzi anycast per identificare i router di uno stesso provider). Questi indirizzi pertanto possono essere usati come indirizzi intermedi in una -testata di instradamento o per identificare insiemi di router connessi a una -particolare sottorete, o che forniscono l'accesso a un certo sotto dominio. +intestazione di instradamento o per identificare insiemi di router connessi a +una particolare sottorete, o che forniscono l'accesso a un certo sotto +dominio. L'idea alla base degli indirizzi anycast è perciò quella di utilizzarli per poter raggiungere il fornitore di servizio più vicino; ma restano aperte tutta @@ -978,14 +980,15 @@ La materia \label{sec:IP_ipv6_extens} Come già detto in precedenza IPv6 ha completamente cambiato il trattamento -delle opzioni; queste ultime infatti sono state tolte dalla testata del -pacchetto, e poste in apposite \textsl{testate di estensione} (o -\textit{extension header}) poste fra la testata di IPv6 e la testata del -protocollo di trasporto. +delle opzioni; queste ultime infatti sono state tolte dall'intestazione del +pacchetto, e poste in apposite \textsl{intestazioni di estensione} (o +\textit{extension header}) poste fra l'intestazione di IPv6 e l'intestazione +del protocollo di trasporto. Per aumentare la velocità di processo, sia dei dati del livello seguente che di ulteriori opzioni, ciascuna estensione deve avere una lunghezza multipla di -8 byte per mantenere l'allineamento a 64~bit di tutti le testate seguenti. +8 byte per mantenere l'allineamento a 64~bit di tutti le intestazioni +seguenti. Dato che la maggior parte di queste estensioni non sono esaminate dai router durante l'instradamento e la trasmissione dei pacchetti, ma solo all'arrivo @@ -1000,10 +1003,11 @@ sicurezza, improponibili con IPv4. Le estensioni definite al momento sono le seguenti: \begin{itemize} -\item \textbf{Hop by hop} devono seguire immediatamente la testata principale; - indicano le opzioni che devono venire processate ad ogni passaggio da un - router, fra di esse è da menzionare la \textit{jumbo payload} che segnala - la presenza di un pacchetto di dati di dimensione superiore a 64Kb. +\item \textbf{Hop by hop} devono seguire immediatamente l'intestazione + principale; indicano le opzioni che devono venire processate ad ogni + passaggio da un router, fra di esse è da menzionare la \textit{jumbo + payload} che segnala la presenza di un pacchetto di dati di dimensione + superiore a 64Kb. \item \textbf{Destination options} opzioni che devono venire esaminate al nodo di ricevimento, nessuna di esse è tuttora definita. \item \textbf{Routing} definisce una \textit{source route} (come la analoga @@ -1019,8 +1023,8 @@ Le estensioni definite al momento sono le seguenti: \end{itemize} La presenza di opzioni è rilevata dal valore del campo \textit{next header} -che indica qual'è la testata successiva a quella di IPv6; in assenza di -opzioni questa sarà la testata di un protocollo di trasporto del livello +che indica qual'è l'intestazione successiva a quella di IPv6; in assenza di +opzioni questa sarà l'intestazione di un protocollo di trasporto del livello superiore, per cui il campo assumerà lo stesso valore del campo \textit{protocol} di IPv4, altrimenti assumerà il valore dell'opzione presente; i valori possibili sono riportati in \ntab. @@ -1053,7 +1057,7 @@ presente; i valori possibili sono riportati in \ntab. 255& & riservato \\ \hline \end{tabular} - \caption{Tipi di protocolli e testate di estensione} + \caption{Tipi di protocolli e intestazioni di estensione} \label{tab:IP_ipv6_nexthead} \end{center} \end{table} @@ -1149,23 +1153,23 @@ pi \label{sec:security} La attuale implementazione di Internet presenta numerosi problemi di -sicurezza, in particolare i dati presenti nelle testate dei vari protocolli -sono assunti essere corretti, il che da adito alla possibilità di varie -tipologie di attacco forgiando pacchetti false, inoltre tutti questi dati -passano in chiaro sulla rete e sono esposti all'osservazione di chiunque si -trovi in mezzo. +sicurezza, in particolare i dati presenti nelle intestazioni dei vari +protocolli sono assunti essere corretti, il che da adito alla possibilità di +varie tipologie di attacco forgiando pacchetti false, inoltre tutti questi +dati passano in chiaro sulla rete e sono esposti all'osservazione di chiunque +si trovi in mezzo. Con IPv4 non è possibile realizzare un meccanismo di autenticazione e riservatezza a un livello inferiore al primo (quello di applicazione), con -IPv6 è stato progettata la possibilità di intervenire al livello del -collegamento (il terzo) prevedendo due apposite estensioni che possono essere -usate per fornire livelli di sicurezza a seconda degli utenti. La codifica -generale di questa architettura è riportata nell'RFC 2401. +IPv6 è stato progettata la possibilità di intervenire al livello di rete (il +terzo) prevedendo due apposite estensioni che possono essere usate per fornire +livelli di sicurezza a seconda degli utenti. La codifica generale di questa +architettura è riportata nell'RFC 2401. Il meccanismo in sostanza si basa su due estensioni: \begin{itemize} -\item una testata di sicurezza (\textit{autentication header}) che garantisce - al destinatario l'autenticità del pacchetto +\item una intestazione di sicurezza (\textit{autentication header}) che + garantisce al destinatario l'autenticità del pacchetto \item un carico di sicurezza (\textit{Encrypted Security Payload}) che assicura che solo il legittimo ricevente può leggere il pacchetto. \end{itemize} @@ -1181,23 +1185,23 @@ di ogni comunicazione ed multicast dovrà essere lo stesso per tutte le stazioni del gruppo. \subsection{Autenticazione} -Il primo meccanismo di sicurezza è quello della testata di autenticazione +Il primo meccanismo di sicurezza è quello dell'intestazione di autenticazione (\textit{autentication header}) che fornisce l'autenticazione e il controllo di integrità (ma senza riservatezza) dei pacchetti IP. -La testata di autenticazione ha il formato descritto in -Tab.~\ref{tab:autent_head} il campo \textit{Next Header} indica la testata -successiva, con gli stessi valori del campo omonimo nella testata principale -di IPv6, il campo \textit{Lengh} indica la lunghezza della testata di -autenticazione in numero di parole a 32 bit, il campo riservato deve essere -posto a zero, seguono poi l'indice di sicurezza, stabilito nella associazione -di sicurezza, e un numero di sequenza che la stazione sorgente deve -incrementare di pacchetto in pacchetto. +L'intestazione di autenticazione ha il formato descritto in +Tab.~\ref{tab:autent_head} il campo \textit{Next Header} indica l'intestazione +successiva, con gli stessi valori del campo omonimo nell'intestazione +principale di IPv6, il campo \textit{Length} indica la lunghezza +dell'intestazione di autenticazione in numero di parole a 32 bit, il campo +riservato deve essere posto a zero, seguono poi l'indice di sicurezza, +stabilito nella associazione di sicurezza, e un numero di sequenza che la +stazione sorgente deve incrementare di pacchetto in pacchetto. -Completano la testata i dati di autenticazione che contengono un valore di +Completano l'intestazione i dati di autenticazione che contengono un valore di controllo di integrità (ICV, \textit{Integrity Check Value}), che deve essere di dimensione pari a un multiplo intero di 32 bit e può contenere un padding -per allineare la testata a 64 bit. Tutti gli algoritmi di autenticazione +per allineare l'intestazione a 64 bit. Tutti gli algoritmi di autenticazione devono provvedere questa capacità. \renewcommand\arraystretch{1.2} @@ -1208,7 +1212,7 @@ devono provvedere questa capacit @{\vrule}p{48mm}@{\vrule} } \multicolumn{3}{@{}c@{}}{0\hfill 15 16\hfill 31}\\ \hline - \centering Next Header&\centering Lenght& + \centering Next Header&\centering Length& \centering Reserved \tabularnewline \hline \multicolumn{3}{@{\vrule}c@{\vrule}} @@ -1224,7 +1228,7 @@ devono provvedere questa capacit \multicolumn{3}{@{\vrule}c@{\vrule}}{} \\ \hline \end{tabular} - \caption{Formato della testata dell'estensione di autenticazione} + \caption{Formato dell'intestazione dell'estensione di autenticazione} \label{tab:autent_estens} \end{center} \end{table} @@ -1232,12 +1236,12 @@ devono provvedere questa capacit -La testata di autenticazione può essere impiegata in due modi diverse +L'intestazione di autenticazione può essere impiegata in due modi diverse modalità: modalità trasporto e modalità tunnel. La modalità trasporto è utilizzabile solo per comunicazioni fra stazioni -singole che supportino l'autenticazione. In questo caso la testata di -autenticazione è inserita dopo tutte le altre testate di estensione +singole che supportino l'autenticazione. In questo caso l'intestazione di +autenticazione è inserita dopo tutte le altre intestazioni di estensione eccezion fatta per la \textit{Destination Option} che può comparire sia prima che dopo. @@ -1254,7 +1258,7 @@ prima che dopo. & & & & & \\ \hline \end{tabular*} - \caption{Formato della testata dell'estensione di autenticazione} + \caption{Formato dell'intestazione dell'estensione di autenticazione} \label{tab:autent_head} \end{center} \end{table} @@ -1270,25 +1274,25 @@ La modalit singole che con un gateway di sicurezza; in questa modalità -La testata di autenticazione è una testata di estensione inserita dopo la -testata principale e prima del carico dei dati. La sua presenza non ha -perciò alcuna influenza sui livelli superiori dei protocolli di trasmissione -come il TCP. +L'intestazione di autenticazione è una intestazione di estensione inserita +dopo l'intestazione principale e prima del carico dei dati. La sua presenza +non ha perciò alcuna influenza sui livelli superiori dei protocolli di +trasmissione come il TCP. -La procedura di autenticazione cerca di garantire l'autenticità del -pacchetto nella massima estensione possibile, ma dato che alcuni campi della -testata di IP possono variare in maniera impredicibile alla sorgente, il loro -valore non può essere protetto dall'autenticazione. +La procedura di autenticazione cerca di garantire l'autenticità del pacchetto +nella massima estensione possibile, ma dato che alcuni campi dell'intestazione +di IP possono variare in maniera impredicibile alla sorgente, il loro valore +non può essere protetto dall'autenticazione. Il calcolo dei dati di autenticazione viene effettuato alla sorgente su una -versione speciale del pacchetto in cui il numero di salti nella testata +versione speciale del pacchetto in cui il numero di salti nell'intestazione principale è settato a zero, così come le opzioni che possono essere -modificate nella trasmissione, e la testata di routing (se usata) è posta ai -valori che deve avere all'arrivo. +modificate nella trasmissione, e l'intestazione di routing (se usata) è posta +ai valori che deve avere all'arrivo. L'estensione è indipendente dall'algoritmo particolare, e il protocollo è ancora in fase di definizione; attualmente è stato suggerito l'uso di una @@ -1302,8 +1306,8 @@ una chiave che viene inserita all'inizio e alla fine degli altri campi. Per garantire una trasmissione riservata dei dati, è stata previsto la possibilità di trasmettere pacchetti con i dati criptati: il cosiddetto ESP, \textit{Encripted Security Payload}. Questo viene realizzato usando con una -apposita opzione che deve essere sempre l'ultima delle testate di estensione; -ad essa segue il carico del pacchetto che viene criptato. +apposita opzione che deve essere sempre l'ultima delle intestazioni di +estensione; ad essa segue il carico del pacchetto che viene criptato. Un pacchetto crittografato pertanto viene ad avere una struttura del tipo di quella mostrata in Tab~.\ref{tab:criptopack}, tutti i campi sono in chiaro @@ -1318,12 +1322,12 @@ fino al vettore di inizializzazione, il resto \multicolumn{4}{@{}c@{}}{0\hfill 15 16\hfill 31}\\ \hline \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{}\\ - \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{Testata Principale}\\ + \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{Intestazione Principale}\\ \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{...}\\ \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{}\\ \hline \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{}\\ - \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{Testate di estensione}\\ + \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{Intestazioni di estensione}\\ \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{...}\\ \multicolumn{4}{@{\vrule}c@{\vrule}}{}\\ \hline diff --git a/macro.tex b/macro.tex index d854dbe..afd290c 100644 --- a/macro.tex +++ b/macro.tex @@ -135,11 +135,6 @@ tab.~\thechapter.\theusercount} \newcommand{\acr}[1]{\textsl{#1}} % acrostic (for pid, suid, etc.) -% per usare latex2html scommentare questi e non includere mdwlist -%\newenvironment{description*}{\begin{description}}{\end{description}} -%\newenvironment{itemize*}{\begin{itemize}}{\end{itemize}} -%\newenvironment{enumerate*}{\begin{enumerate}}{\end{enumerate}} - %%% Local Variables: %%% mode: latex %%% TeX-master: "gapil" diff --git a/network.tex b/network.tex index 49e4eb2..f18e3ba 100644 --- a/network.tex +++ b/network.tex @@ -188,11 +188,11 @@ La struttura della comunicazione pertanto si pu svolto direttamente nel kernel ad esempio dallo stack TCP nel caso il protocollo di trasporto sia questo. \item Una volta composto il pacchetto nel formato adatto al protocollo di - trasporto usato questo sarà passato al successivo livello, quello del - collegamento che si occupa di inserire le opportune informazioni per poter - effettuare l'instradamento nella rete ed il recapito alla destinazione - finale. In genere questo è il livello di IP (Internet Protocol), a cui - vengono inseriti i numeri IP che identificano i computer su internet. + trasporto usato questo sarà passato al successivo livello, quello di rete, + che si occupa di inserire le opportune informazioni per poter effettuare + l'instradamento nella rete ed il recapito alla destinazione finale. In + genere questo è il livello di IP (Internet Protocol), a cui vengono inseriti + i numeri IP che identificano i computer su internet. \item L'ultimo passo è il trasferimento del pacchetto al driver della interfaccia di trasmissione che si incarica di incapsularlo nel relativo protocollo di trasmissione fisica usato dall'hardware usato per la @@ -371,10 +371,10 @@ grandi linee nei seguenti punti: nodi indirizzabili molto maggiore e una autoconfigurazione degli indirizzi \item l'introduzione un nuovo tipo di indirizzamento, l'\textit{anycast} che si aggiunge agli usuali \textit{unycast} e \textit{multicast} -\item la semplificazione del formato della testata, eliminando o rendendo - opzionali alcuni dei campi di IPv4, per eliminare la necessità di - riprocessamento della stessa da parte dei router e contenere l'aumento di - dimensione dovuto all'ampliamento degli indirizzi +\item la semplificazione del formato dell'intestazione (\textit{header}) dei + pacchetti, eliminando o rendendo opzionali alcuni dei campi di IPv4, per + eliminare la necessità di riprocessamento della stessa da parte dei router e + contenere l'aumento di dimensione dovuto all'ampliamento degli indirizzi \item un supporto per le opzioni migliorato, per garantire una trasmissione più efficiente del traffico normale, limiti meno stringenti sulle dimensioni delle opzioni, e la flessibilità necessaria per introdurne di nuove in diff --git a/process.tex b/process.tex index b6afd42..383bb92 100644 --- a/process.tex +++ b/process.tex @@ -558,12 +558,11 @@ che contiene l'errore. Per questo motivo \textit{memory leak}. Per ovviare a questi problemi l'implementazione delle routine di allocazione -delle \acr{glibc} mette a disposizione una serie di funzionalità (su cui -torneremo in \secref{sec:xxx_advanced}) che permettono di tracciare le -allocazioni e le disallocazione, e definisce anche una serie di possibili -\textit{hook} (\textsl{ganci}) che permettono di sostituire alle funzioni di -libreria una propria versione (che può essere più o meno specializzata per il -debugging). +delle \acr{glibc} mette a disposizione una serie di funzionalità che +permettono di tracciare le allocazioni e le disallocazione, e definisce anche +una serie di possibili \textit{hook} (\textsl{ganci}) che permettono di +sostituire alle funzioni di libreria una propria versione (che può essere più +o meno specializzata per il debugging). \subsection{La funzione \func{alloca}}