From: Simone Piccardi Date: Sat, 24 Nov 2001 00:39:42 +0000 (+0000) Subject: Correzioni ortografiche ed inizio della bufferizzazione sui file X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=commitdiff_plain;h=31b26c13a4755032ccdca5acc99c18cbb7434218;p=gapil.git Correzioni ortografiche ed inizio della bufferizzazione sui file --- diff --git a/filestd.tex b/filestd.tex index ed3bce3..ed954ac 100644 --- a/filestd.tex +++ b/filestd.tex @@ -4,7 +4,7 @@ Esamineremo in questo capitolo l'interfaccia standard ANSI C per i file, quella che viene comunemente detta interfaccia degli \textit{stream}. Dopo una breve sezione introduttiva tratteremo le funzioni base per la -gestione dell'input/output, mentre tratteremo le caratteristiche più aanzate +gestione dell'input/output, mentre tratteremo le caratteristiche più avanzate dell'interfaccia nell'ultima sezione. @@ -36,9 +36,9 @@ I/O con i file descriptor, evidenziando come le prestazioni ottimali si ottengano quando il buffer dei dati ha la stessa dimensione dei blocchi del filesystem (il valore dato dal campo \var{st\_blksize} di \var{fstat}). -In questo caso se il porgrammatore non si cura di effettuare le operazioni in +In questo caso se il programmatore non si cura di effettuare le operazioni in blocchi di dimensioni adeguate, le prestazioni possono deteriorarsi in maniera -evidetne. L'interfaccia degli stream provvede da sola la gestione dei dettagli +evidente. L'interfaccia degli stream provvede da sola la gestione dei dettagli della bufferizzazione e dell'esecuzione delle operazioni di lettura e scrittura effettive in blocchi di dimensioni appropriate all'ottenimento della massima efficienza. @@ -98,7 +98,7 @@ tre stream sono definiti nell'header \file{stdio.h} e sono: Nelle \acr{glibc} \var{stdin}, \var{stdout} e \var{stderr} sono effettivamente tre variabili che possono essere usate come tutte le altre, ad esempio si può -effettuare una redirezione dell'ouput di un programma con il semplice codice: +effettuare una redirezione dell'output di un programma con il semplice codice: \begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{} fclose (stdout); stdout = fopen ("standard-output-file", "w"); @@ -110,13 +110,39 @@ usata \func{freopen}. \subsection{Le modalità di bufferizzazione} \label{sec:file_buffering} +La bufferizzazione è una delle caratteristiche principali della interfaccia +degli stream; lo scopo è quello di ridurre al minimo il numero di system call +(\func{read} o \func{write}) eseguite nelle operazioni di input/output. Questa +funzionalità è assicurata automaticamente dalla libreria, ma costituisce anche +una degli aspetti più comunemente fraintesi. + +I caratteri che vengono scritti su uno stream normalmente vengono accumulati e +poi trasmessi in blocco in maniera asincrona, e molto spesso lo stesso avviene +anche per la lettura (cioè dal file viene letto un blocco di dati). Se si sta +facendo dell'input/output interattivo però bisogna tenere presente le +caratteristiche con cui viene effettuata la bufferizzazione, pena il rischio +di non vedere apparire l'output o di ottenere degli effetti indesiderati nella +visualizzazione. + +Per questo motivo, la libreria definisce tre distinte modalità di +bufferizzazione, adatte a situazioni diverse, di cui occorre essere ben +consapevoli: +\begin{itemize} +\item \textit{unbuffered}: in questa modalità i caratteri non sono + bufferizzati e vengono trasmessi individualmente al file non appena + possibile (effettuando immediatamente una \func{write}). +\item \textit{line unbuffered}: in questo caso i caratteri vengono trasmessi + al file in blocco ogni volta che viene incontrato un carattere di + \textit{newline} (il carattere ASCII \verb|\n|). +\item +\end{itemize} \section{Funzioni base} \label{sec:file_ansi_base_func} Esamineremo in questa sezione le funzioni base dell'interfaccia degli stream, -analoghe a quelle di \secref{} per i file descriptor. In particolare vederemo +analoghe a quelle di \secref{} per i file descriptor. In particolare vedremo come aprire, leggere, scrivere e cambiare la posizione corrente in uno stream. diff --git a/gapil.tex b/gapil.tex index 8b2d5f2..ed7c9d6 100644 --- a/gapil.tex +++ b/gapil.tex @@ -1,4 +1,4 @@ -%% +%% %% GaPiL : Guida alla Programmazione in Linux %% %% S. Piccardi Oct. 2000 diff --git a/intro.tex b/intro.tex index a43192a..29554b9 100644 --- a/intro.tex +++ b/intro.tex @@ -299,7 +299,7 @@ standardizzare l'interfaccia con il sistema operativo. Ma gli standard POSIX non si limitano alla standardizzazione delle funzioni di libreria, e in seguito sono stati prodotti anche altri standard per la shell e -le utilities di sistema (1003.2), per le estensioni realtime e per i thread +le utility di sistema (1003.2), per le estensioni realtime e per i thread (1003.1d e 1003.1c) e vari altri. Benché lo standard POSIX sia basato sui sistemi unix esso definisce comunque @@ -333,7 +333,7 @@ fra cui le specifiche delle API per l'interfaccia grafica (X11). Nel 1992 lo standard venne rivisto con una nuova versione della guida, la Issue 4 (da cui la sigla XPG4) che aggiungeva l'interfaccia XTI (\textit{X - transport Interface}) mirante a soppiantare (senza molto successo) + Transport Interface}) mirante a soppiantare (senza molto successo) l'interfaccia dei socket derivata da BSD. Una seconda versione della guida fu rilasciata nel 1994, questa è nota con il nome di Spec 1170 (dal numero delle interfacce, header e comandi definiti). @@ -382,7 +382,7 @@ dell'Universit di API grande rilievo, come il link simbolici (vedi \secref{sec:file_symlink}, la funzione \func{select}, i socket. -Queste estensioni sono state via via aggiunte al sistema nelle varie release +Queste estensioni sono state via via aggiunte al sistema nelle varie versioni del sistema (BSD 4.2, BSD 4.3 e BSD 4.4) come pure in alcuni derivati commerciali come SunOS. Le \acr{glibc} provvedono tutte queste estensioni che sono state in gran parte incorporate negli standard successivi. @@ -395,8 +395,8 @@ Come noto Unix nasce nei laboratori della AT/T, che ne registr marchio depositato, sviluppandone una serie di versioni diverse; nel 1983 la versione supportata ufficialmente venne rilasciata al pubblico con il nome di Unix System V. Negli anni successivi l'AT/T proseguì lo sviluppo rilasciando -varie release con aggiunte e integrazioni; nel 1989 un accordo fra vari -venditori (AT/T, Sun, HP, e altro) portò ad una release che provvedeva una +varie versioni con aggiunte e integrazioni; nel 1989 un accordo fra vari +venditori (AT/T, Sun, HP, e altro) portò ad una versione che provvedeva una unificazione dell interfacce comprendente Xenix e BSD, la System V release 4. La interfaccia di questa ultima release è descritta in un documento dal titolo @@ -449,8 +449,8 @@ Le macro disponibili per i vari standard sono le seguenti: di questa non viene preso in considerazione. \item[\macro{\_POSIX\_C\_SOURCE}] definendo questa macro ad un valore intero positivo si controlla quale livello delle funzionalità specificate da POSIX - viene messa a disposizone; più alto è il valore maggiori sono le - funzionalità. Se è uagule a '1' vengono attivate le funzionalità specificate + viene messa a disposizione; più alto è il valore maggiori sono le + funzionalità. Se è uguale a '1' vengono attivate le funzionalità specificate nella edizione del 1990 (IEEE Standard 1003.1-1990), valori maggiori o uguali a '2' attivano le funzionalità POSIX.2 specificate nell'edizione del 1992 (IEEE Standard 1003.2-1992). Un valore maggiore o uguale a `199309L'