corpo principale, costituito dalla funzione \code{main}. Questa si incarica
di creare il socket, metterlo in ascolto di connessioni in arrivo e creare un
processo figlio a cui delegare la gestione di ciascuna connessione. Questa
-parte, riportata in \nfig, è analoga a quella vista nel precedente esempio
-esaminato in \secref{sec:TCPel_cunc_serv}.
+parte, riportata in \figref{fig:TCPsimpl_serv_code}, è analoga a quella vista
+nel precedente esempio esaminato in \secref{sec:TCPel_cunc_serv}.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
int list_fd, conn_fd;
pid_t pid;
struct sockaddr_in serv_add;
- ....
+ ...
/* create socket */
if ( (list_fd = socket(AF_INET, SOCK_STREAM, 0)) < 0) {
perror("Socket creation error");
La struttura di questa prima versione del server è sostanzialmente identica a
quella dell'esempio citato, ed ad esso si applicano le considerazioni fatte in
\secref{sec:TCPel_cunc_daytime}. Le uniche differenze rispetto all'esempio in
-\figref{fig:TCPel_serv_code} sono che in questo caso per il socket in
-ascolto viene usata la porta 7 e tutta la gestione della comunicazione è
-delegata alla funzione \code{ServEcho}.
+\figref{fig:TCPel_serv_code} sono che in questo caso per il socket in ascolto
+viene usata la porta 7 e che tutta la gestione della comunicazione è delegata
+alla funzione \code{ServEcho}.
% Per ogni connessione viene creato un
% processo figlio, il quale si incarica di lanciare la funzione
% \texttt{SockEcho}.
comunicazione viene gestita all'interno del ciclo (linee \texttt{\small
6--8}). I dati inviati dal client vengono letti dal socket con una semplice
\func{read} (che ritorna solo in presenza di dati in arrivo), la riscrittura
-viene invece gestita dalla funzione \func{SockWrite} (descritta a suo tempo
-in \figref{fig:sock_SockWrite_code}) che si incarica di tenere conto
+viene invece gestita dalla funzione \func{SockWrite} (descritta in
+\figref{fig:sock_SockWrite_code}) che si incarica di tenere conto
automaticamente della possibilità che non tutti i dati di cui è richiesta la
scrittura vengano trasmessi con una singola \func{write}.
-
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\begin{lstlisting}{}
\subsection{Il client}
\label{sec:TCPsimp_client_main}
-Il codice del client è riportato in \nfig, anche esso ricalca la struttura del
-precedente client per il servizio \texttt{daytime} (vedi
-\secref{sec:net_cli_sample}) ma, come per il server, lo si è diviso in due
-parti, inserendo la parte relativa alle operazioni specifiche previste per il
-protocollo \texttt{echo} in una funzione a parte.
+Il codice del client è riportato in \figref{fig:TCPsimpl_client_elem}, anche
+esso ricalca la struttura del precedente client per il servizio
+\texttt{daytime} (vedi \secref{sec:net_cli_sample}) ma, come per il server, lo
+si è diviso in due parti, inserendo la parte relativa alle operazioni
+specifiche previste per il protocollo \texttt{echo} in una funzione a parte.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\begin{lstlisting}{}
all'indirizzo specificato dalla linea di comando (a cui si è aggiunta una
elementare gestione delle opzioni non riportata in figura).
-Completata la connessione (quando la funzione \func{connect} ritorna) la
-funzione \code{ClientEcho}, riportata in \nfig, si preoccupa di gestire la
+Completata la connessione, al ritrno fiììdi \func{connect} è ritornata, la
+funzione \code{ClientEcho}, riportata in
+\figref{fig:TCPsimpl_client_echo_sub}, si preoccupa di gestire la
comunicazione, leggendo una riga alla volta dallo \file{stdin}, scrivendola
sul socket e ristampando su \file{stdout} quanto ricevuto in risposta dal
-server.
+server.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
modalità di funzionamento normali, all'avvio e alla terminazione, e di quello
che avviene nelle varie situazioni limite, da una parte potremo approfondire
la comprensione del protocollo TCP/IP e dall'altra ricavare le indicazioni
-necessarie per essere in gradi di scrivere applicazioni robuste, in grado di
+necessarie per essere in grado di scrivere applicazioni robuste, in grado di
gestire anche i casi limite.
2359 pts/0 S 0:00 ./echod
\end{verbatim} %$
(dove si sono cancellate le righe inutili) da cui si evidenzia la presenza di
-tre processi, tutti in stato di \textit{sleep} (S).
+tre processi, tutti in stato di \textit{sleep} (vedi
+\tabref{tab:proc_proc_states}).
-Se a questo punto si inizia a scrivere qualcosa sul client niente sarà
-trasmesso fin tanto che non si prema il ritorno carrello (si ricordi quanto
-trattato in \secref{sec:file_line_io}), allora la \func{fgets} ritornerà e a
-questo punto il client scriverà quanto immesso sul socket, poi rileggerà
-quanto gli viene inviato all'indietro dal server, e questo sarà inviato sullo
-standard output, che nel caso ne provoca l'immediatamente stampa a video.
+Se a questo punto si inizia a scrivere qualcosa sul client non sarà trasmesso
+niente fin tanto che non si prema il tasto di a capo (si ricordi quanto detto
+in \secref{sec:file_line_io} a proposito dell'I/O su terminale), solo allora
+\func{fgets} ritornerà ed il client scriverà quanto immesso sul socket, per
+poi passare a rileggere quanto gli viene inviato all'indietro dal server, che
+a sua volta sarà inviato sullo standard output, che nel caso ne provoca
+l'immediatamente stampa a video.
\subsection{La conclusione normale}
con il client che entra in \texttt{TIME\_WAIT}.
Esaminiamo allora in dettaglio la sequenza di eventi che porta alla
-terminazione normale della connessione, che ci servirà poi da riferimento nei
-casi seguenti:
+terminazione normale della connessione, che ci servirà poi da riferimento
+quando affronteremo il comportamento in caso di conclusioni anomale:
\begin{enumerate}
\item inviando un carattere di EOF da terminale la \func{fgets} ritorna
restituendo un puntatore nullo che causa l'uscita dal ciclo di
- while, così la \code{ClientEcho} ritorna.
+ \code{while}, così la \code{ClientEcho} ritorna.
\item al ritorno di \code{ClientEcho} ritorna anche la funzione \code{main}, e
come parte del processo terminazione tutti i file descriptor vengono chiusi
(si ricordi quanto detto in \secref{sec:proc_term_conclusion}); questo causa
\secref{sec:TCPel_conn_term}).
\item quando il server riceve il FIN la \func{read} del processo figlio che
gestisce la connessione ritorna restituendo 0 causando così l'uscita dal
- ciclo di while e il ritorno di \code{ServEcho}, a questo punto il processo
- figlio termina chiamando \func{exit}.
+ ciclo e il ritorno di \code{ServEcho}, a questo punto il processo figlio
+ termina chiamando \func{exit}.
\item all'uscita del figlio tutti i file descriptor vengono chiusi, la
chiusura del socket connesso fa sì che venga effettuata la sequenza finale
di chiusura della connessione, viene emesso un FIN dal server che riceverà
un ACK dal client, a questo punto la connessione è conclusa e il client
resta nello stato \texttt{TIME\_WAIT}.
-\item
+
\end{enumerate}
La prima modifica al nostro server è pertanto quella di inserire la gestione
della terminazione dei processi figli attraverso l'uso di un manipolatore.
-Per questo usiamo la funzione \code{Signal} illustrata in
-\figref{fig:sig_Signal_code}.
+Per questo useremo la funzione \code{Signal}, illustrata in
+\figref{fig:sig_Signal_code}, per installare il semplice manipolatore che
+riceve i segnali dei processi figli terminati già visto in
+\figref{fig:sig_sigchld_handl}; aggiungendo il seguente codice:
+\begin{lstlisting}{}
+ ...
+ /* install SIGCHLD handler */
+ Signal(SIGCHLD, sigchld_hand); /* establish handler */
+ /* create socket */
+ ...
+\end{lstlisting}
+
+\noindent
+all'esempio illustrato in \figref{fig:TCPsimpl_serv_code}, e linkando il tutto
+alla funzione \code{sigchld\_hand}, si risolverà completamente il problema
+degli zombie.
+
%%% Local Variables: