di sez.~\ref{sec:sock_generic_options} saranno comunque disponibili anche le
precedenti opzioni di sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options}.\footnote{in realtà in
sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options} si sono riportate le opzioni per IPv4, al
- solito qualora si stesse utilizzando IPv6 si potrebbero utilizzare le
+ solito, qualora si stesse utilizzando IPv6, si potrebbero utilizzare le
opzioni di quest'ultimo.}
-
Il protocollo che supporta il maggior numero di opzioni è TCP; per poterle
utilizzare occorre specificare \const{SOL\_TCP} (o l'equivalente
\const{IPPROTO\_TCP}) come valore per l'argomento \param{level}. Si sono
-riportate le varie opzioni disponibili in tab.~\ref{tab:sock_opt_tcp} dove
+riportate le varie opzioni disponibili in tab.~\ref{tab:sock_opt_tcp}, dove
sono elencate le rispettive costanti da utilizzare come valore per l'argomento
\param{optname}. Dette costanti e tutte le altre costanti e strutture
collegate all'uso delle opzioni TCP sono definite in \file{netinet/tcp.h}, ed
\begin{table}[!htb]
\centering
\footnotesize
- \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|p{7cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|l|}
\hline
\textbf{Opzione}&\texttt{get}&\texttt{set}&\textbf{flag}&\textbf{Tipo}&
\textbf{Descrizione}\\
\const{TCP\_KEEPCNT} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
numero massimo di \textit{keepalive} inviati.\\
\const{TCP\_SYNCNT} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
- numero massimo di ritrasmissioni del pacchetto SYN.\\
+ numero massimo di ritrasmissioni di un SYN.\\
\const{TCP\_LINGER2} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
tempo di vita in stato \texttt{FIN\_WAIT2}.\\
\const{TCP\_DEFER\_ACCEPT}&$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
ritorna da \func{accept} solo in presenza di dati.\\
\const{TCP\_WINDOW\_CLAMP}&$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
- valore della \textit{advertised window}.\\
+ valore della \itindex{advertised~window} \textit{advertised window}.\\
\const{TCP\_INFO} &$\bullet$& & &\struct{tcp\_info}&
- raccoglie informazioni sul socket.\\
+ restituisce informazioni sul socket.\\
\const{TCP\_QUICKACK} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
abilita la modalità \textit{quickack}.\\
\const{TCP\_CONGESTION} &$\bullet$&$\bullet$&? &\texttt{?}& %???
\end{table}
Le descrizioni delle varie opzioni riportate in
-tab.~\ref{tab:sock_opt_tcplevel} sono estremamente sintetiche, una maggiore
-quantità di dettagli e la spiegazione delle singole opzioni è fornita nel
-seguente elenco:
+tab.~\ref{tab:sock_opt_tcplevel} sono estremamente sintetiche ed indicative,
+la spiegazione del funzionamento delle singole opzioni con una maggiore
+quantità di dettagli è fornita nel seguente elenco:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{3.3cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
-\item[\const{TCP\_NODELAY}] il protocollo TCP prevede, per evitare la
- trasmissione di tanti pacchetti piccoli, che comporta un utilizzo non
- ottimale della banda disponibile, un meccanismo di bufferizzazione dei
- pacchetti uscenti controllato da un apposito algoritmo (detto
- \textsl{algoritmo di Nagle}, vedi sez.\ref{sez:tcp_protocol_xxx}). Il
- comportamento normale prevede invece che i pacchetti siano accumulati
- fintanto che non si raggiunge una quantità di dati considerata adeguata per
- eseguire la trasmissione.
+\item[\const{TCP\_NODELAY}] il protocollo TCP un meccanismo di bufferizzazione
+ dei pacchetti uscenti, per evitare la trasmissione di tanti pacchetti
+ piccoli con un utilizzo non ottimale della banda disponibile. Questo
+ meccanismo è controllato da un apposito algoritmo (detto \textsl{algoritmo
+ di Nagle}, vedi sez.\ref{sez:tcp_protocol_xxx}). Il comportamento normale
+ del protocollo prevede che i pacchetti siano accumulati fintanto che non si
+ raggiunge una quantità di dati considerata adeguata per eseguire la
+ trasmissione.
Impostando questa opzione si disabilita questo meccanismo ed i pacchetti
vengono inviati immediatamente qualunque sia la loro dimensione; l'opzione
- viene sovrascritta dall'eventuale impostazione \const{TCP\_CORK} (che blocca
- l'invio immediato), tuttavia quando la si abilita viene sempre forzato lo
- scaricamento della coda di invio (con conseguente trasmissione di tutti i
- pacchetti pendenti), anche qualora si fosse già abilitata
- \const{TCP\_CORK}.\footnote{si tenga presente però che \const{TCP\_CORK} può
- essere specificata insieme a \const{TCP\_NODELAY} soltanto a partire dal
- kernel 2.5.71.}
+ viene sovrascritta dall'eventuale impostazione dell'opzione
+ \const{TCP\_CORK}, che blocca l'invio immediato. Tuttavia quando la si
+ abilita viene sempre forzato lo scaricamento della coda di invio (con
+ conseguente trasmissione di tutti i pacchetti pendenti), anche qualora si
+ fosse già abilitata \const{TCP\_CORK}.\footnote{si tenga presente però che
+ \const{TCP\_CORK} può essere specificata insieme a \const{TCP\_NODELAY}
+ soltanto a partire dal kernel 2.5.71.}
\item[\const{TCP\_MAXSEG}] permette di leggere e modificare il valore della
- \itindex{Maximum~Segment~Size} MSS dei pacchetti uscenti, e se l'opzione è
+ \itindex{Maximum~Segment~Size} MSS (vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim} e
+ sez.\ref{sez:tcp_protocol_xxx}) dei pacchetti uscenti, e se l'opzione è
impostata prima di stabilire la connessione, cambia anche il valore della
- MSS annunciata all'altro capo della connessione. Se si specificano valori
- maggiori della MTU questi verranno ignorati, inoltre TCP imporrà anche i
- suoi limiti massimo e minimo per questo valore.
+ \itindex{Maximum~Segment~Size} MSS annunciata all'altro capo della
+ connessione. Se si specificano valori maggiori della MTU questi verranno
+ ignorati, inoltre TCP imporrà anche i suoi limiti massimo e minimo per
+ questo valore.
\item[\const{TCP\_CORK}] quando questa opzione viene abilitata non vengono
inviati pacchetti di dati fintanto che essa non venga disabilitata; a quel
punto tutti i dati rimasti in coda saranno inviati in un solo pacchetto.
- Questa opzione viene usata per gestire direttamente il flusso dei dati
- mettendo un ``\textsl{tappo}'' al flusso di uscita, in modo ottimizzare a
- mano il throughput. È molto utile anche quando si effettua il trasferimento
- di dati da un file con \func{sendfile} (vedi sez.~\ref{sec:file_sendfile}),
- se si vuole inserire una intestazione prima della chiamata a questa
- funzione.
+ Questa opzione viene usata per gestire manualmente il flusso dei dati
+ mettendo una sorta di ``\textsl{tappo}'' (da cui il nome in inglese) al
+ flusso di uscita, in modo ottimizzare a mano l'uso della banda. È molto
+ utile anche quando si effettua il trasferimento di dati da un file con
+ \func{sendfile} (vedi sez.~\ref{sec:file_sendfile}), se si vuole inserire
+ una intestazione prima della chiamata a questa funzione.
Si tenga presente che l'implementazione corrente di \const{TCP\_CORK} non
consente di bloccare l'invio dei pacchetti per più di 200 millisecondi,
- passati i quali i dati accumulati in cosa sanno inviati comunque. Questa
+ passati i quali i dati accumulati in coda sanno inviati comunque. Questa
opzione non è disponibile su tutti i kernel unix-like e deve essere evitata
se si vuole scrivere codice portabile.
\item[\const{TCP\_KEEPCNT}] imposta il numero totale di messaggi di
\textit{keep-alive} da inviare prima di concludere che la connessione è
- caduta (di nuovo vedi sez.~\ref{sec:sock_options_main}). Come la precedente
- non è disponibile su tutti i kernel unix-like e deve essere evitata se si
- vuole scrivere codice portabile.
+ caduta per assenza di risposte ad un messaggio di \textit{keep-alive} (di
+ nuovo vedi sez.~\ref{sec:sock_options_main}). Come la precedente non è
+ disponibile su tutti i kernel unix-like e deve essere evitata se si vuole
+ scrivere codice portabile.
\item[\const{TCP\_SYNCNT}] imposta il numero di tentativi di ritrasmissione
- dei segmenti SYN usati nel \itindex{three~way~handshake}\textit{three way
+ dei segmenti SYN usati nel \itindex{three~way~handshake} \textit{three way
handshake} prima che il tentativo di connessione venga abortito (si
- ricordi quanto accennato in sez.\ref{sec:TCP_func_connect}). Sovrascrive il
- valore globale impostato con la \textit{sysctl} \texttt{tcp\_syn\_retries}
- (vedi sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}). Non vengono accettati valori
- maggiori di 255; anche questa opzione non è standard e deve essere evitata
- se si vuole scrivere codice portabile.
+ ricordi quanto accennato in sez.\ref{sec:TCP_func_connect}). Sovrascrive per
+ il singolo socket il valore globale impostato con la \textit{sysctl}
+ \texttt{tcp\_syn\_retries} (vedi sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}). Non
+ vengono accettati valori maggiori di 255; anche questa opzione non è
+ standard e deve essere evitata se si vuole scrivere codice portabile.
\item[\const{TCP\_LINGER2}] imposta, in numero di secondi, il tempo di
sussistenza dei socket terminati nello stato \texttt{FIN\_WAIT2} (si ricordi
quanto visto in sez.~\ref{sec:TCP_conn_term}).\footnote{si tenga ben
presente che questa opzione non ha nulla a che fare con l'opzione
\const{SO\_LINGER} che abbiamo visto in sez.~\ref{sec:sock_options_main}.}
- Questa opzione consente di sovrascrivere il valore globale impostato con la
- \textit{sysctl} \texttt{tcp\_fin\_timeout} (vedi
+ Questa opzione consente di sovrascrivere per il singolo socket il valore
+ globale impostato con la \textit{sysctl} \texttt{tcp\_fin\_timeout} (vedi
sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}). Anche questa opzione è da evitare se si
ha a cuore la portabilità del codice.
in user space. L'opzione restituisce in una speciale struttura
\struct{tcp\_info}, la cui definizione è riportata in
fig.~\ref{fig:tcp_info_struct}, tutta una serie di dati relativi al socket.
+ Anche questa opzione deve essere evitata se si vuole scrivere codice
+ portabile.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
\end{figure}
Con questa opzione diventa possibile ricevere una serie di informazioni
-relative al socket così da poter effettuare dei controlli, senza passare
-attraverso delle operazioni di lettura. Ad esempio si può verificare se un
-socket è stato chiuso con una funzione analoga a quella illustrata in
-fig.~\ref{fig:is_closing}, in cui si usa il campo \var{tcpi\_state} di
-\struct{tcp\_info} per controllare lo stato del socket.
+relative ad un socket TCP così da poter effettuare dei controlli senza dover
+passare attraverso delle operazioni di lettura. Ad esempio si può verificare
+se un socket è stato chiuso usando una funzione analoga a quella illustrata in
+fig.~\ref{fig:is_closing}, in cui si utilizza il valore del campo
+\var{tcpi\_state} di \struct{tcp\_info} per controllare lo stato del socket.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
protocollo o dalle condizioni della connessione (ad esempio in presenza di
timeout ritardati per i pacchetti ACK).
-\item[\const{TCP\_CONGESTION}] Introdotta con il kernel 2.6.13, non è
- documentata.
+% TODO trattare con gli esempi di apache
+
+\item[\const{TCP\_CONGESTION}] questa opzione permette di controllare gli
+ algoritmi usati dal protocollo TCP per la gestione della connessione. É
+ stata introdotta con il kernel 2.6.13, e non è documentata.
\end{basedescript}
caratteristiche delle opzioni citate è quello dell'elenco seguente:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
-\item[\const{UDP\_CORK}] Introdotta con il kernel 2.5.44
+\item[\const{UDP\_CORK}] questa opzione ha l'identico effetto dell'analoga
+ \const{TCP\_CORK} vista in precedenza per il protocollo TCP, e quando
+ abilitata consente di accumulare i dati in uscita su un solo pacchetto che
+ verrà inviato una volta che la si disabiliti. L'opzione è stata introdotta
+ con il kernel 2.5.44, e non deve essere utilizzata in codice che vuole
+ essere portabile.
-\item[\const{UDP\_ENCAP}] Introdotta con il kernel 2.5.67.
+\item[\const{UDP\_ENCAP}] Questa opzione permette di gestire l'incapsulazione
+ dei dati nel protocollo UDP. L'opzione è stata introdotta con il kernel
+ 2.5.67, e non è documentata. Come la precedente è specifica di Linux e non
+ deve essere utilizzata in codice portabile.
\end{basedescript}
Benché non strettamente attinenti alla gestione dei socket, vale la pena di
trattare qui l'interfaccia di accesso a basso livello ai dispositivi di rete
che viene appunto fornita attraverso la funzione \texttt{ioctl}. Questa non è
-attinente a caratteristiche specifiche di un qualche protocollo, ma si applica a
-tutti i socket, indipendentemente dal tipo o famiglia dello stesso, e permette
-di impostare e rilevare le funzionalità delle interfacce di rete.
+attinente a caratteristiche specifiche di un qualche protocollo, ma si applica
+a tutti i socket, indipendentemente da tipo e famiglia degli stessi, e
+permette di impostare e rilevare le funzionalità delle interfacce di rete.
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
dell'interfaccia, e restituisce il relativo nome in \var{ifr\_name}.
Il kernel infatti assegna ad ogni interfaccia un numero progressivo, detto
- appunto \textit{interface index}, che è quello che effettivamente la
- identifica nelle operazioni a basso livello, il nome dell'interfaccia è
- soltanto una etichetta associata a detto \textsl{indice}, che permette di
- rendere più comprensibile l'indicazione dell'interfaccia all'interno dei
- comandi; si può ottenere un elenco delle interfacce che contiene anche il
- valore del relativo indice usando il comando \cmd{ip link}.
+ appunto \index{interface index} \textit{interface index}, che è quello che
+ effettivamente la identifica nelle operazioni a basso livello, il nome
+ dell'interfaccia è soltanto una etichetta associata a detto \textsl{indice},
+ che permette di rendere più comprensibile l'indicazione dell'interfaccia
+ all'interno dei comandi; si può ottenere un elenco delle interfacce che
+ contiene anche il valore del relativo indice usando il comando \cmd{ip
+ link}.
\item[\const{SIOCGIFINDEX}] restituisce nel campo \var{ifr\_ifindex} il valore
numerico dell'indice dell'interfaccia specificata con \var{ifr\_name}, è in
sostanza l'operazione inversa di \const{SIOCGIFNAME}.
\item[\const{SIOCGIFFLAGS}] permette di ottenere nel campo \var{ifr\_flags} il
- valore corrente dei flag dell'interfaccia specificata. Il valore restituito
- è una maschera binaria i cui bit sono identificabili attraverso le varie
- costanti di tab.~\ref{tab:netdevice_iface_flag}.
+ valore corrente dei flag dell'interfaccia specificata (con \var{ifr\_name}).
+ Il valore restituito è una maschera binaria i cui bit sono identificabili
+ attraverso le varie costanti di tab.~\ref{tab:netdevice_iface_flag}.
\begin{table}[htb]
\centering
\item[\const{SIOCSIFFLAGS}] permette di impostare il valore dei flag
- dell'interfaccia attraverso il valore della maschera binaria da passare nel
+ dell'interfaccia specificata (sempre con \var{ifr\_name}, non staremo a
+ ripeterlo oltre) attraverso il valore della maschera binaria da passare nel
campo \var{ifr\_flags}, che può essere ottenuta con l'OR aritmetico delle
costanti di tab.~\ref{tab:netdevice_iface_flag}; questa operazione è
privilegiata.
-\item[\const{SIOCGIFMETRIC}] .
-\item[\const{SIOCSIFMETRIC}] .
-\item[\const{SIOCGIFMTU}] .
-\item[\const{SIOCSIFMTU}] .
-\item[\const{SIOCGIFHWADDR}] .
-\item[\const{SIOCSIFHWADDR}] .
-\item[\const{SIOCSIFHWBROADCAST}] .
-\item[\const{SIOCGIFMAP}] .
-\item[\const{SIOCSIFMAP}] .
-\item[\const{SIOCADDMULTI}] .
-\item[\const{SIOCDELMULTI}] .
-\item[\const{SIOCGIFTXQLEN}] .
-\item[\const{SIOCSIFTXQLEN}] .
-\item[\const{SIOCSIFNAME}] .
-\item[\const{SIOCGIFCONF}] .
+\item[\const{SIOCGIFMETRIC}] permette di leggere il valore della metrica del
+ dispositivo associato all'interfaccia specificata nel campo
+ \var{ifr\_metric}, attualmente non ancora implementato, restituisce sempre 0
+ come valore.
+
+\item[\const{SIOCSIFMETRIC}] permette di impostare il valore della metrica del
+ dispositivo al valore specificato nel campo \var{ifr\_metric}, attualmente
+ non ancora implementato, restituisce un errore di \errval{EOPNOTSUPP}.
+
+\item[\const{SIOCGIFMTU}] permette di leggere il valore della
+ \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Maximum Transfer Unit} del
+ dispositivo nel campo \var{ifr\_mtu}.
+
+\item[\const{SIOCSIFMTU}] permette di impostare il valore della
+ \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Maximum Transfer Unit} del
+ dispositivo al valore specificato campo \var{ifr\_mtu}. L'operazione è
+ privilegiata, e si tenga presente che impostare un valore troppo basso può
+ causare un blocco del kernel.
+
+\item[\const{SIOCGIFHWADDR}] permette di leggere il valore dell'indirizzo
+ hardware del dispositivo associato all'interfaccia nel campo
+ \var{ifr\_hwaddr}; questo viene restituito come struttura \struct{sockaddr}
+ in cui il campo \var{sa\_family} contiene un valore \texttt{ARPHRD\_*}
+ indicante il tipo di indirizzo ed il campo \var{sa\_data} il valore binario
+ dell'indirizzo hardware a partire dal byte 0.
+
+\item[\const{SIOCSIFHWADDR}] permette di impostare il valore dell'indirizzo
+ hardware del dispositivo associato all'interfaccia attraverso il valore
+ della struttura \struct{sockaddr} (con lo stesso formato illustrato per
+ \const{SIOCGIFHWADDR}) passata nel campo \var{ifr\_hwaddr}. L'operazione è
+ privilegiata.
+
+\item[\const{SIOCSIFHWBROADCAST}] imposta l'indirizzo \textit{broadcast}
+ \itindex{broadcast} hardware dell'interfaccia al valore specificato dal
+ campo \var{ifr\_hwaddr}. L'operazione è privilegiata.
+
+\item[\const{SIOCGIFMAP}] legge alcuni parametri hardware (memoria, interrupt,
+ canali di DMA) del driver dell'interfaccia specificata, restituendo i
+ relativi valori nel campo \var{ifr\_map}; quest'ultimo contiene una
+ struttura di tipo \struct{ifmap}, la cui definizione è illustrata in
+ fig.~\ref{fig:netdevice_ifmap_struct}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includestruct{listati/ifmap.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ifmap} utilizzata per leggere ed impostare i
+ valori dei parametri hardware di un driver di una interfaccia.}
+ \label{fig:netdevice_ifmap_struct}
+\end{figure}
+
+\item[\const{SIOCSIFMAP}] imposta i parametri hardware del driver
+ dell'interfaccia specificata, restituendo i relativi valori nel campo
+ \var{ifr\_map}. Come per \const{SIOCGIFMAP} questo deve essere passato come
+ struttura \struct{ifmap}, secondo la definizione di
+ fig.~\ref{fig:netdevice_ifmap_struct}.
+
+\item[\const{SIOCADDMULTI}] aggiunge un indirizzo di \itindex{multicast}
+ \textit{multicast} ai filtri del livello di collegamento associati
+ dell'interfaccia. Si deve usare un indirizzo hardware da specificare
+ attraverso il campo \var{ifr\_hwaddr}, che conterrà l'opportuna struttura
+ \struct{sockaddr}; l'operazione è privilegiata. Per una modalità alternativa
+ per eseguire la stessa operazione si possono usare i \textit{packet socket},
+ vedi sez.~\ref{sec:packet_socket}.
+
+\item[\const{SIOCDELMULTI}] rimuove un indirizzo di \itindex{multicast}
+ \textit{multicast} ai filtri del livello di collegamento dell'interfaccia,
+ vuole un indirizzo hardware specificato come per \const{SIOCADDMULTI}. Anche
+ questa operazione è privilegiata e può essere eseguita in forma alternativa
+ con i \textit{packet socket}.
+
+\item[\const{SIOCGIFTXQLEN}] permette di leggere la lunghezza della coda di
+ trasmissione del dispositivo associato all'interfaccia specificata nel campo
+ \var{ifr\_qlen}.
+
+\item[\const{SIOCSIFTXQLEN}] permette di impostare il valore della lunghezza
+ della coda di trasmissione del dispositivo associato all'interfaccia, questo
+ deve essere specificato nel campo \var{ifr\_qlen}. L'operazione è
+ privilegiata.
+
+\item[\const{SIOCSIFNAME}] consente di cambiare il nome dell'interfaccia
+ indicata da \var{ifr\_name} utilizzando il nuovo nome specificato nel campo
+ \var{ifr\_rename}.
+
\end{basedescript}
+Una ulteriore operazione che consente di ricavare le caratteristiche delle
+interfacce di rete, che però è disponibile soltanto per socket della famiglia
+\const{AF\_INET} (vale ad dire per socket IPv4), è \const{SIOCGIFCONF}. In
+questo caso l'utente dovrà passare come argomento una struttura
+\struct{ifconf}, definita in fig.~\ref{fig:netdevice_ifconf_struct}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includestruct{listati/ifconf.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ifconf}.}
+ \label{fig:netdevice_ifconf_struct}
+\end{figure}
+
+
\subsection{L'uso di \func{ioctl} per i socket TCP e UDP}
\item[\texttt{tcp\_wmem}]
\end{basedescript}
-
-
% LocalWords: socket sez dotted decimal resolver Domain Name Service cap DNS
% LocalWords: client fig LDAP Lightweight Access Protocol NIS Information Sun
% LocalWords: like netgroup Switch Solaris glibc libc uclib NSS tab shadow uid
% LocalWords: rmem wmem message cost burst bucket filter netdev backlog optmem
% LocalWords: forward dynaddr dial autoconfig local masquerading ipfrag high
% LocalWords: thresh low always defrag CONFIG SETSIG cmd FIOGETOWN FIOSETOWN
-
-%%% Local Variables:
-%%% mode: latex
-%%% TeX-master: "gapil"
-%%% End:
% LocalWords: quest'ultime neigh dev weight cong mod somaxconn Di SIOCINQ DoS
% LocalWords: Documentation SIOCATMARK SIOCOUTQ FIONREAD TIOCOUTQ Denial work
% LocalWords: netfilter scheduler mark ARP DHCP BOOTP RARP nonlocal sniffer is
% LocalWords: abort overflow adv win app bic convergence dsack ecn fack frto
% LocalWords: intvl probes latency orphans l'ACK SYNQ HSIZE tw buckets mem rfc
% LocalWords: orphan reordering collapse sack stdurg synack syncookies recycle
-% LocalWords: timestamps scaling vegas avoid westwood
+% LocalWords: timestamps scaling vegas avoid westwood tcpi l'incapsulazione
+
+
+
+
+
+%%% Local Variables:
+%%% mode: latex
+%%% TeX-master: "gapil"
+%%% End:
+% LocalWords: metric EOPNOTSUPP mtu hwaddr ARPHRD interrupt DMA map qlen
+% LocalWords: rename ifconf