scartare pacchetti se il carico è temporaneamente eccessivo, o se risultano
errati o non recapitabili.
-L'incarico di rendere il recapito pacchetti affidabile non spetta allo livello
-di collegamento, ma ai livelli superiori. Pertanto il protocollo IP è per sua
-natura inaffidabile, in quanto non è assicurata né una percentuale di
-successo né un limite sui tempi di consegna dei pacchetti.
+L'incarico di rendere il recapito pacchetti affidabile non spetta al livello
+di rete, ma ai livelli superiori. Pertanto il protocollo IP è per sua natura
+inaffidabile, in quanto non è assicurata né una percentuale di successo né un
+limite sui tempi di consegna dei pacchetti.
È il livello di trasporto che si deve occupare (qualora necessiti) del
controllo del flusso dei dati e del recupero degli errori; questo è realizzato
-dal protocollo TCP. La sede principale di "intelligenza" della rete è pertanto
-al livello di trasporto o ai livelli superiori.
+dal protocollo TCP. La sede principale di "\textit{intelligenza}" della rete è
+pertanto al livello di trasporto o ai livelli superiori.
Infine le singole stazioni collegate alla rete non fungono soltanto da punti
terminali di comunicazione, ma possono anche assumere il ruolo di
I vari protocolli riportati in fig.~\ref{fig:net_tcpip_overview} sono i
seguenti:
-
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.7cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\textsl{IPv4}] \textit{Internet Protocol version 4}. È quello che
comunemente si chiama IP. Ha origine negli anni '80 e da allora è la base su
\subsection{User Datagram Protocol (UDP)}
\label{sec:net_udp}
-UDP è un protocollo di trasporto molto semplice, la sua descrizione completa è
+UDP è un protocollo di trasporto molto semplice; la sua descrizione completa è
contenuta dell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc0768.txt}{RFC~768}, ma in
-sostanza esso è una semplice interfaccia a IP dal livello di trasporto. Quando
-un'applicazione usa UDP essa scrive un pacchetto di dati (il cosiddetto
-\textit{datagram} che da il nome al protocollo) su un socket, al pacchetto
-viene aggiunto un header molto semplice (per una descrizione più accurata vedi
-sez.~\ref{sec:udp_protocol}), e poi viene passato al livello superiore (IPv4 o
-IPv6 che sia) che lo spedisce verso la destinazione. Dato che né IPv4 né IPv6
-garantiscono l'affidabilità niente assicura che il pacchetto arrivi a
-destinazione, né che più pacchetti arrivino nello stesso ordine in cui sono
-stati spediti.
+sostanza esso è una semplice interfaccia al protocollo IP dal livello di
+trasporto. Quando un'applicazione usa UDP essa scrive un pacchetto di dati (il
+cosiddetto \textit{datagram} che da il nome al protocollo) su un socket, al
+pacchetto viene aggiunto un header molto semplice (per una descrizione più
+accurata vedi sez.~\ref{sec:udp_protocol}), e poi viene passato al livello
+superiore (IPv4 o IPv6 che sia) che lo spedisce verso la destinazione. Dato
+che né IPv4 né IPv6 garantiscono l'affidabilità niente assicura che il
+pacchetto arrivi a destinazione, né che più pacchetti arrivino nello stesso
+ordine in cui sono stati spediti.
Pertanto il problema principale che si affronta quando si usa UDP è la
mancanza di affidabilità, se si vuole essere sicuri che i pacchetti arrivino a
l'intestazione. Questo è dovuto al fatto che la dimensione è indicata da un
campo apposito nell'header di IP che è lungo 16 bit (vedi
fig.~\ref{fig:IP_ipv4_head}).
-\item La dimensione massima di un pacchetto normale di IPv6 è di 65575 byte,
+\item La dimensione massima di un pacchetto normale di IPv6 è di 65575 byte;
il campo apposito nell'header infatti è sempre a 16 bit, ma la dimensione
dell'header è fissa e di 40 byte e non è compresa nel valore indicato dal
suddetto campo. Inoltre IPv6 ha la possibilità di estendere la dimensione di
Una delle differenze fra IPv4 e IPv6 é che per IPv6 la frammentazione può
essere eseguita solo alla sorgente, questo vuol dire che i router IPv6 non
frammentano i pacchetti che ritrasmettono (anche se possono frammentare i
-pacchetti che generano loro stessi), mentre i router IPv4 si. In ogni caso una
-volta frammentati i pacchetti possono essere riassemblati solo alla
-destinazione.
+pacchetti che generano loro stessi), al contrario di quanto fanno i router
+IPv4. In ogni caso una volta frammentati i pacchetti possono essere
+riassemblati solo alla destinazione.
Nell'header di IPv4 è previsto il flag \texttt{DF} che specifica che il
pacchetto non deve essere frammentato; un router che riceva un pacchetto le
Dato che il meccanismo di frammentazione e riassemblaggio dei pacchetti
comporta inefficienza, normalmente viene utilizzato un procedimento, detto
\textit{path MTU discovery} che permette di determinare il \textit{path MTU}
-fra due stazioni; per la realizzazione del procedimento si usa il flag DF di
-IPv4 e il comportamento normale di IPv6 inviando delle opportune serie di
-pacchetti (per i dettagli vedere
+fra due stazioni; per la realizzazione del procedimento si usa il flag
+\texttt{DF} di IPv4 e il comportamento normale di IPv6 inviando delle
+opportune serie di pacchetti (per i dettagli vedere
l'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1191.txt}{RFC~1191} per IPv4 e
l'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1981.txt}{RFC~1981} per IPv6) fintanto che
non si hanno più errori.
\subsection{Le opzioni TCP.}
\label{sec:TCP_TCP_opt}
-Ciascun segmento SYN contiene in genere delle opzioni per il protocollo TCP
-(le cosiddette \textit{TCP options}, che vengono inserite fra l'header e i
-dati) che servono a comunicare all'altro capo una serie di parametri utili a
-regolare la connessione. Normalmente vengono usate le seguenti opzioni:
+Ciascun segmento SYN contiene in genere delle opzioni per il protocollo TCP,
+le cosiddette \textit{TCP options},\footnote{da non confondere con le opzioni
+ dei socket TCP che tratteremo in sez.~\ref{sec:sock_tcp_udp_options}, in
+ questo caso si tratta delle opzioni che vengono trasmesse come parte di un
+ pacchetto TCP, non delle funzioni che consentono di impostare i relativi
+ valori.} che vengono inserite fra l'header e i dati, e che servono a
+comunicare all'altro capo una serie di parametri utili a regolare la
+connessione. Normalmente vengono usate le seguenti opzioni:
\begin{itemize}
\item \textit{MSS option}, dove MMS sta per \itindex{Maximum~Segment~Size}
connessione annuncia all'altro il massimo ammontare di dati che vorrebbe
accettare per ciascun segmento nella connessione corrente. È possibile
leggere e scrivere questo valore attraverso l'opzione del socket
- \const{TCP\_MAXSEG} (vedi sez.~\ref{sec:TCP_TCP_opt}).
+ \const{TCP\_MAXSEG} (vedi sez.~\ref{sec:sock_tcp_udp_options}}).
\item \textit{window scale option}, il protocollo TCP implementa il controllo
di flusso attraverso una \itindex{advertised~window} \textit{advertised
inserendola anche lui nel suo SYN di risposta dell'apertura della
connessione.} per la connessione corrente (espresso come numero di bit cui
spostare a sinistra il valore della finestra annunciata inserito nel
- pacchetto).
+ pacchetto). Con Linux è possibile impostare questo valore a livello di
+ sistema con una opportuna \textit{sysctl} (vedi
+ sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}).
\item \textit{timestamp option}, è anche questa una nuova opzione necessaria
per le connessioni ad alta velocità per evitare possibili corruzioni di dati