In \figref{fig:ipc_mq_fortune_server} si è riportato un estratto delle parti
primcipali del codice del nuovo server (il codice completo è nel file
\file{MQFortuneServer.c} nei sorgenti allegati). Il programma è basato su un
-uso accorto dei tipi di messaggi per permettere una comunicazione indipendente
-fra il server ed i vari client, usando il \acr{pid} di questi ultimi come
-identificativo. Questo è possibile in quanto, al contrario di una fifo, la
-lettura di una coda di messaggi può non essere sequanziale, proprio grazie
-alla classificazione dei messaggi sulla base del loro tipo.
-
-
-Oltre alle solite variabili per il nome del file delle fifo e per il vettore
-di stringhe che contiene le frasi, il programma utilizza due strutture per la
-comunicazione; con \var{msgbuf\_read} (\texttt{\small 8--11}) vengono passate
-le richieste mentre con \var{msgbuf\_write} (\texttt{\small 12--15}) vengono
-restituite le frasi.
-
-La gestione delle opzioni si è al solito omessa, essa si curerà di restituire
-in \var{n} il numero di file da leggere ed in \var{fortunefilename} il file da
-cui leggerle; dopo aver installato (\texttt{\small 19--21}) dei manipolatori
-per gestire l'uscita prima viene controllato (\texttt{\small 22}) che si siano
-richiesti un numero positivo di messaggi, che poi (\texttt{\small 23}) vengono
-letti con la stessa funzione \code{FortuneParse()} usata anche per il server
-basato sulle fifo.
+uso accorto della caratteristica di poter associate un ``tipo'' ai messaggi
+per permettere una comunicazione indipendente fra il server ed i vari client,
+usando il \acr{pid} di questi ultimi come identificativo. Questo è possibile
+in quanto, al contrario di una fifo, la lettura di una coda di messaggi può
+non essere sequanziale, proprio grazie alla classificazione dei messaggi sulla
+base del loro tipo.
+
+Il programma, oltre alle solite variabili per il nome del file da cui leggere
+le \textit{fortunes} e per il vettore di stringhe che contiene le frasi,
+definisce due strutture appositamente per la comunicazione; con
+\var{msgbuf\_read} (\texttt{\small 8--11}) vengono passate le richieste mentre
+con \var{msgbuf\_write} (\texttt{\small 12--15}) vengono restituite le frasi.
+
+La gestione delle opzioni si è al solito omessa, essa si curerà di impostare
+in \var{n} il numero di frasi da leggere specificato a linea di comando ed in
+\var{fortunefilename} il file da cui leggerle; dopo aver installato
+(\texttt{\small 19--21}) dei manipolatori per gestire l'uscita dal server,
+viene prima controllato (\texttt{\small 22}) il numero di frasi richieste
+abbia senso (cioè sia maggiore di zero), le quali poi (\texttt{\small 23})
+vengono lette nel vettore in memoria con la stessa funzione
+\code{FortuneParse()} usata anche per il server basato sulle fifo.
Una volta inizializzato il vettore di stringhe coi messaggi presi dal file
-delle fortunes si procede (\texttt{\small 25}) con la generazione di una
-chiave (si usa il nome del file dei sorgenti del server) con la quale poi si
-esegue (\texttt{\small 26}) la creazione della nostra coda di messaggi (si
-noti come si sia chiamata \func{msgget} con un valore opportuno per il flag),
-avendo cura di abortire il programma (\texttt{\small 27--29}) in caso di
-errore.
+delle \textit{fortune} si procede (\texttt{\small 25}) con la generazione di
+una chiave per identificare la coda di messaggi (si usa il nome del file dei
+sorgenti del server) con la quale poi si esegue (\texttt{\small 26}) la
+creazione della stessa (si noti come si sia chiamata \func{msgget} con un
+valore opportuno per l'argomento \param{flag}), avendo cura di abortire il
+programma (\texttt{\small 27--29}) in caso di errore.
Finita la fase di inizializzazione il server esegue in permanenza il ciclo
principale (\texttt{\small 32--41}). Questo inizia (\texttt{\small 33}) con il
porsi in attesa di un messaggio di richiesta da parte di un client; si noti
-infatti come \func{msgrcv} richieda un messaggio con \var{mtype} uguale a 1,
-che è il valore usato per le richieste dato che corriponde al \acr{pid} di
+infatti come \func{msgrcv} richieda un messaggio con \var{mtype} uguale a 1:
+questo è il valore usato per le richieste dato che corriponde al \acr{pid} di
\cmd{init}, che non può essere un client. L'uso del flag \macro{MSG\_NOERROR}
è solo per sicurezza, dato che i messaggi di richiesta sono di dimensione
-fissa.
+fissa (e contengono solo il \acr{pid} del client).
-Se non sono presenti messaggi di richiesta \func{msgrcv} si bloccherà;
-all'arrivo sulla coda di un messaggio di richiesta da parte di un client la
-funzione ritorna, ed il ciclo prosegue (\texttt{\small 34}) selezionando una
-frase a caso, copiandola (\texttt{\small 35}) nella struttura
-\var{msgbuf\_write} usata per la risposta e calcolandone (\texttt{\small 36})
-la dimensione.
+Se non sono presenti messaggi di richiesta \func{msgrcv} si bloccherà,
+ritornando soltanto in corrispondenza dell'arrivo sulla coda di un messaggio
+di richiesta da parte di un client, in tal caso il ciclo prosegue
+(\texttt{\small 34}) selezionando una frase a caso, copiandola (\texttt{\small
+ 35}) nella struttura \var{msgbuf\_write} usata per la risposta e
+calcolandone (\texttt{\small 36}) la dimensione.
Per poter permettere a ciascun client di ricevere solo la risposta indirizzata
a lui il tipo del messaggio in uscita viene inizializzato (\texttt{\small 37})
-al valore ricevuto nel messaggio di richiesta. L'ultimo passo del ciclo
-(\texttt{\small 38}) è inviare sulla coda il messaggio di risposta.
+al valore del \acr{pid} del client ricevuto nel messaggio di richiesta.
+L'ultimo passo del ciclo (\texttt{\small 38}) è inviare sulla coda il
+messaggio di risposta. Si tenga conto che se la coda è piena anche questa
+funzione potrà bloccarsi fintanto che non venga liberato dello spazio.
Si noti che il programma può terminare solo grazie ad una interruzione da
parte di un segnale; in tal caso verrà eseguito il manipolatore
\end{figure}
In \figref{fig:ipc_mq_fortune_client} si è riportato un estratto il codice del
-programma client, al solito il codice completo è con i sorgenti allegati, nel
+programma client. Al solito il codice completo è con i sorgenti allegati, nel
file \file{MQFortuneClient.c}. Come sempre si sono rimosse le parti relative
alla gestione delle opzioni, ed in questo caso, anche la dichiarazione delle
-variabili.
+variabili, che, per la parte relative alle strutture usate per la
+comunicazione tramite le code, sono le stesse viste in
+\figref{fig:ipc_mq_fortune_server}.
Il client in questo caso è molto semplice; la prima parte del programma
(\texttt{\small 4--9}) si occupa di accedere alla coda di messaggi, ed è
identica a quanto visto per il server, solo che in questo caso \func{msgget}
non viene chiamata con il flag di creazione in quanto la coda deve essere
-preesistente.
+preesistente. In caso di errore (ad esempio se il server non è stato avviato)
+il programma termina immediatamente.
Una volta acquistito l'identificatore della coda il client compone il
messaggio di richiesta (\texttt{\small 12--13}) in \var{msg\_read}, usando 1
per il tipo ed inserendo il proprio \acr{pid} come dato da passare al server.
Calcolata (\texttt{\small 14}) la dimensione, provvede (\texttt{\small 15}) ad
-immettere la richiesta sulla coda. A questo punto non resta che
-(\texttt{\small 16}) rileggere dalla coda la risposta del server richiedendo a
-\func{msgrcv} di selezionare i messaggi di tipo corrispondente al valore del
-\acr{pid} inviato nella richiesta. L'ultimo passo (\texttt{\small 17}) prima
-di uscire è quello di stampare a video il messaggio ricevuto.
+immettere la richiesta sulla coda.
+
+A questo punto non resta che (\texttt{\small 16}) rileggere dalla coda la
+risposta del server richiedendo a \func{msgrcv} di selezionare i messaggi di
+tipo corrispondente al valore del \acr{pid} inviato nella richiesta. L'ultimo
+passo (\texttt{\small 17}) prima di uscire è quello di stampare a video il
+messaggio ricevuto.
+Benché funzionante questa archietettura risente dello stesso inconveniente
+visto anche nel caso del precedente server basato sulle fifo; se il client
+viene interrotto dopo l'invio del messaggio di richiesta e prima della lettura
+della risposta, quest'ultima resta nella coda (così come per le fifo si aveva
+il problema delle fifo che restavano nel filesystem). In questo caso però il
+problemi sono maggiori, sia perché è molto più facile esaurire la memoria
+dedicata ad una coda di messaggi che gli inode di un filesystem, sia perché,
+con il riutilizzo dei \acr{pid} da parte dei processi, un client eseguito in
+un momento successivo potrebbe ricevere un messaggio non indirizzato a
+lui.
+
+
\subsection{Semafori}
\label{sec:ipc_sysv_sem}