sessione.
Oltre al \acr{pid} e al \acr{ppid}, (e a quelli che vedremo in
-\secref{sec:sess_xxx}, relativi al controllo di sessione), ad ogni processo
-vengono associati degli altri identificatori che vengono usati per il
+\secref{sec:sess_proc_group}, relativi al controllo di sessione), ad ogni
+processo vengono associati degli altri identificatori che vengono usati per il
controllo di accesso. Questi servono per determinare se un processo può
eseguire o meno le operazioni richieste, a seconda dei privilegi e
dell'identità di chi lo ha posto in esecuzione; l'argomento è complesso e sarà
\secref{sec:proc_access_id}).
\item gli identificatori per il controllo di sessione: il \textit{process
groupid} e il \textit{session id} ed il terminale di controllo (vedi
- \secref{sec:sess_xxx} e \secref{sec:sess_xxx}).
+ \secref{sec:sess_proc_group}).
\item la directory di lavoro e la directory radice (vedi
\secref{sec:file_work_dir} e \secref{sec:file_chroot}).
\item la maschera dei permessi di creazione (vedi \secref{sec:file_umask}).
Per questo motivo lo standard POSIX.1 ha introdotto la funzione \func{waitpid}
che effettua lo stesso servizio, ma dispone di una serie di funzionalità più
-ampie, legate anche al controllo di sessione. Dato che è possibile ottenere
-lo stesso comportamento di \func{wait} si consiglia di utilizzare sempre
-questa funzione, il cui prototipo è:
+ampie, legate anche al controllo di sessione (si veda
+\ref{sec:sess_job_control}). Dato che è possibile ottenere lo stesso
+comportamento di \func{wait} si consiglia di utilizzare sempre questa
+funzione, il cui prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h}
\headdecl{sys/wait.h}
possibilità si specificare un'opzione \macro{WNOHANG} che ne previene il
blocco; inoltre \func{waitpid} può specificare quale processo attendere sulla
base del valore fornito dall'argomento \param{pid}, secondo lo
-specchietto riportato in \ntab:
+specchietto riportato in \tabref{tab:proc_waidpid_pid}:
\begin{table}[!htb]
\centering
\footnotesize
\textbf{Valore} & \textbf{Macro} &\textbf{Significato}\\
\hline
\hline
- $<-1$& -- & attende per un figlio il cui \textit{process group} è uguale al
+ $<-1$& -- & attende per un figlio il cui \textit{process group} (vedi
+ \ref{sec:sess_proc_group}) è uguale al
valore assoluto di \var{pid}. \\
$-1$ & \macro{WAIT\_ANY} & attende per un figlio qualsiasi, usata in
questa maniera è equivalente a \func{wait}.\\
delle opportune opzioni tramite l'argomento \param{option}. I valori possibili
sono il già citato \macro{WNOHANG}, che previene il blocco della funzione
quando il processo figlio non è terminato, e \macro{WUNTRACED} (usata per il
-controllo di sessione, trattato in \capref{cha:session}) che fa ritornare la
-funzione anche per i processi figli che sono bloccati ed il cui stato non è
-stato ancora riportato al padre. Il valore dell'opzione deve essere
-specificato come maschera binaria ottenuta con l'OR delle suddette costanti
-con zero.
+controllo di sessione, trattato in \secref{sec:sess_job_control}) che fa
+ritornare la funzione anche per i processi figli che sono bloccati ed il cui
+stato non è stato ancora riportato al padre. Il valore dell'opzione deve
+essere specificato come maschera binaria ottenuta con l'OR delle suddette
+costanti con zero.
La terminazione di un processo figlio è chiaramente un evento asincrono
rispetto all'esecuzione di un programma e può avvenire in un qualunque
(\acr{ppid}).
\item l'\textsl{userid reale}, il \textit{groupid reale} ed i \textsl{groupid
supplementari} (vedi \secref{sec:proc_access_id}).
-\item il \textit{session id} ed il \textit{process groupid} (vedi
- \secref{sec:sess_xxx}).
+\item il \textit{session id} (\acr{sid}) ed il \textit{process groupid}
+ (\acr{pgid}), vedi \secref{sec:sess_proc_group}.
\item il terminale di controllo (vedi \secref{sec:sess_xxx}).
\item il tempo restante ad un allarme (vedi \secref{sec:sig_alarm_abort}).
\item la directory radice e la directory di lavoro corrente (vedi
login (che esamineremo in dettaglio in \secref{sec:sess_login}), l'utente avrà
a disposizione una shell dalla quale eseguire i comandi e potrà iniziare
quella che viene chiamata una \textsl{sessione}, che riunisce (vedi
-\secref{sec:sess_sessions}) tutti i processi eseguiti all'interno dello stesso
-login.
+\secref{sec:sess_proc_group}) tutti i processi eseguiti all'interno dello
+stesso login.
Siccome la shell è collegata ad un solo terminale (il \textsl{terminale di
controllo}, vedi \secref{sec:sess_control_term}) solo un comando alla volta,
group}, in modo che le varie funzioni di controllo, ed i segnali inviati dal
terminale, possano fare riferimento ad esso.
-In generale allora all'interno di una sessione avremo un solo \textit{process
- group} in \textit{foreground}, che riunisce i processi che possono accedere
-al terminale, e più \textit{process group} in \textit{background}, che non
+In generale allora all'interno di una sessione avremo un eventuale (possono
+non esserci comandi in \textit{foreground}) \textit{process group} in
+\textit{foreground}, che riunisce i processi che possono accedere al
+terminale, e più \textit{process group} in \textit{background}, che non
possono accedervi. Il job control prevede che quando un processo appartenente
ad un raggruppamento in \textit{background} cerca di accedere al terminale
questo invii a tutti i processi del raggruppamento un segnale di
-\macro{SIGTTIN} o di \macro{SIGTTOU} (a seconda che l'accesso sia in lettura o
-scrittura)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-\subsection{I \textit{process group}}
+\macro{SIGTTIN} o di \macro{SIGTTOU}, a seconda che l'accesso sia
+rispettivamente in lettura o scrittura, bloccando (secondo il comportamenento
+di default esposto in \secref{sec:sig_job_control}) i processi.
+
+Un comportamento analogo sia ha anche per i segnali generati dai comandi di
+tastiera inviati dal terminale con \cmd{C-z}, \cmd{C-c}, \cmd{C-y} e
+\verb|C-\|; questi generano rispettivamente i segnali \macro{SIGTSTP},
+\macro{SIGINT}, \macro{SIGQUIT} e \macro{SIGTERM}, che vengono inviati a tutti
+i processi del raggruppamento in \textit{foreground}. In particolare il primo
+di essi, \macro{SIGTSTP}, interrompe l'esecuzione del comando, che può poi
+essere mandato in \textit{background} con il comando \cmd{bg}. Il comando
+\cmd{fg} consente invece di mettere in \textit{foreground} un comando
+precedentemente lanciato in \textit{background}.
+
+Di norma la shell si cura anche di notificare all'utente (di solito prima
+della stampa a video del prompt) lo stato dei vari processi, essa infatti usa
+le caratteristiche della funzione \func{waitpid} (si riveda quanto detto in
+\secref{sec:proc_wait}) per verificare quali gruppi di processi sono bloccati
+e quali sono terminati.
+
+
+\subsection{I \textit{process group} e le \textsl{sessioni}}
\label{sec:sess_proc_group}
-
-
-Per poter gestire il \textit{Job Control} il kernel associa a ciascun processo
-due ulteriori identificatori (oltre quelli visti in \secref{sec:proc_pid}):
-l'identificatore del cosiddetto \textit{process group} (o
-\textsl{ragguppamento di processi}), cui si fa di norma riferimento con la
-sigla \acr{pgid}, l'identificatore di sessione (il \textit{session id}) cui si
-fa riferimento con la sigla \acr{sid}). In questo modo, sulla base dei valori
-dei rispettivi indicatori, i processi vengono organizzati in \textsl{sessioni}
-e \textsl{raggruppamenti}.
-
-Entrambi gli identificatori vengono impostati alla creazione di ciascun
-processo allo stesso valore che hanno nel processo padre, un processo appena
-creato cioè appartiene sempre allo stesso raggruppamento e alla stessa
-sessione del padre. La differenza fra i due identificatori è che un processo
+Come accennato in \secref{sec:sess_job_control_overview} nel job control i
+processi vengono raggruppati in \textit{process group} e \textit{sessioni};
+per far questo vengono utilizzati due ulteriori identificatori (oltre quelli
+visti in \secref{sec:proc_pid}) che il kernel associa a ciascun processo:
+l'identificatore del \textit{process group} e l'identificatore della
+\textsl{sessione}, che vengono indicati rispettivamente con le sigle
+\acr{pgid} e \acr{sid}, e sono mantenuti in variabili di tipo \type{pid\_t}.
+
+Un \textit{process group} è pertanto definito da tutti i processi che hanno lo
+stesso \acr{pgid}; è possibile leggere il valore di questo identificatore con
+le funzioni \func{getpgid} e \func{getpgrp},\footnote{\func{getpgrp} è
+ definita nello standard POSIX.1, mentre \func{getpgid} è richiesta da SVr4.}
+i cui prototipi sono:
+\begin{functions}
+ \headdecl{unistd.h}
+
+ \funcdecl{pid\_t getpgid(pid\_t pid)}
+ Legge il \acr{pgid} del processo \param{pid}.
+
+ \funcdecl{pid\_t getpgrp(void)}
+ Legge il \acr{pgid} del processo corrente.
+
+ \bodydesc{Le funzioni restituiscono il \acr{pgid} del processo,
+ \func{getpgrp} ha sempre successo, mentre \func{getpgid} restitusce -1
+ ponendo \var{errno} a \macro{ESRCH} se il processo selezionato non esiste.}
+\end{functions}
+
+La funzione \func{getpgid} permette di specificare il \acr{pid} del processo
+di cui si vuole sapere il \acr{pgid}; un valore nullo per \param{pid}
+restiruisce il \acr{pgid} del processo corrente; \func{getpgrp} è di norma
+equivalente a \code{getpgid(0)}.
+
+In maniera analoga l'identificatore della sessione può essere letto dalla
+funzione \func{getsid}, che però nelle \acr{glibc}\footnote{la system call è
+ stata introdotta in Linux a partire dalla versione 1.3.44, il supporto nelle
+ librerie del C è iniziato dalla versione 5.2.19.} è accessibile solo
+definendo \macro{\_XOPEN\_SOURCE} e \macro{\_XOPEN\_SOURCE\_EXTENDED}; il suo
+prototipo è:
+\begin{prototype}{unistd.h}{pid\_t getsid(pid\_t pid)}
+ Legge l'identificatore di sessione del processo \param{pid}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce l'identificatore (un numero positivo) in
+ caso di successo, e -1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà
+ i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\macro{ESRCH}] Il processo selezionato non esiste.
+ \item[\macro{EPERM}] Il processo selezionato non fa parte della stessa
+ sessione del processo corrente.
+ \end{errlist}
+ }
+\end{prototype}
+
+Entrambi gli identificatori vengono inizializzati alla creazione di ciascun
+processo con lo stesso valore che hanno nel processo padre, per cui un
+processo appena creato appartiene sempre allo stesso raggruppamento e alla
+stessa sessione del padre.
+
+Ciascun gruppo di processi ha sempre un processo principale, il
+\textit{process leader}, che è quello che è identificato dall'avere il suo
+\acr{pgid} uguale al \acr{pid}, per
+
+La differenza fra i due identificatori è che un processo
può cambiare \acr{pgid} soltanto ad un valore che corrisponda al
\textit{process group} di un altro processo della stessa sessione, oppure al
suo stesso \acr{pid} (creando così un nuovo \textit{process group}). Se invece
-\subsection{Le sessioni}
-\label{sec:sess_sessions}
-
-
\subsection{Il terminale di controllo}
\label{sec:sess_ctrl_term}
+Come accennato in \secref{sec:sess_job_control_overview} ad ogni sessione di
+lavoro è associato un terminale di controllo.
+
\subsection{La procedura di login}