+2003-12-31 Simone Piccardi <piccardi@anarres.truelite.it>
+
+ * tcpsock.tex: Corretto su segnalazione di Enzo.
+
2003-11-18 Simone Piccardi <piccardi@gont.earthsea.ea>
* tcpsock.tex: Correzione ortografica da
Si noti come il figlio operi solo sul socket connesso, chiudendo
immediatamente (\texttt{\small 33}) il socket \var{list\_fd}; mentre il padre
continua ad operare solo sul socket in ascolto chiudendo (\texttt{\small 48})
-\var{sock\_fd} al ritorno dalla \func{fork}. Per quanto abbiamo detto in
+\var{conn\_fd} al ritorno dalla \func{fork}. Per quanto abbiamo detto in
\secref{sec:TCP_func_close} nessuna delle due chiamate a \func{close} causa
l'innesco della sequenza di chiusura perché il numero di riferimenti al file
descriptor non si è annullato.
Infatti subito dopo la creazione del socket \var{list\_fd} ha una referenza, e
-lo stesso vale per \var{sock\_fd} dopo il ritorno di \func{accept}, ma dopo la
+lo stesso vale per \var{conn\_fd} dopo il ritorno di \func{accept}, ma dopo la
\func{fork} i descrittori vengono duplicati nel padre e nel figlio per cui
entrambi i socket si trovano con due referenze. Questo fa si che quando il
padre chiude \var{sock\_fd} esso resta con una referenza da parte del figlio,