\type{dev\_t} & Numero di dispositivo (vedi sez.~\ref{sec:file_mknod}).\\
\type{gid\_t} & Identificatore di un gruppo (vedi
sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\
- \type{ino\_t} & Numero di \itindex{inode} \textit{inode}.\\
+ \type{ino\_t} & Numero di \textit{inode}
+ (vedi sez.~\ref{sec:file_vfs_work}).\\
\type{key\_t} & Chiave per il System V IPC (vedi
sez.~\ref{sec:ipc_sysv_generic}).\\
\type{loff\_t} & Posizione corrente in un file.\\
\type{size\_t} & Dimensione di un oggetto.\\
\type{ssize\_t} & Dimensione in numero di byte ritornata dalle funzioni.\\
\type{ptrdiff\_t}& Differenza fra due puntatori.\\
- \type{time\_t} & Numero di secondi (in \itindex{calendar~time}
- \textit{calendar time}, vedi
+ \type{time\_t} & Numero di secondi (in \textit{calendar time}, vedi
sez.~\ref{sec:sys_time}).\\
\type{uid\_t} & Identificatore di un utente (vedi
sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\
\subsection{La misura del tempo in Unix}
\label{sec:sys_unix_time}
+\itindbeg{calendar~time}
+
Tradizionalmente nei sistemi unix-like sono sempre stati previsti due tipi
distinti di tempi, caratterizzati da altrettante modalità di misura ed
espressi con diversi tipi di dati, chiamati rispettivamente \textit{calendar
time} e \textit{process time}, secondo le seguenti definizioni:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
-\item[\textit{calendar time}] \itindex{calendar~time} detto anche
- \textsl{tempo di calendario}, \textsl{tempo d'orologio} o \textit{tempo
- reale}. Si tratta di un tempo assoluto o di un intervallo di tempo come lo
- intende normalmente per le misure fatte con un orologio. Per esprimere
+\item[\textit{calendar time}] detto anche \textsl{tempo di calendario},
+ \textsl{tempo d'orologio} o \textit{tempo reale}. Si tratta di un
+ tempo assoluto o di un intervallo di tempo come lo intende
+ normalmente per le misure fatte con un orologio. Per esprimere
questo tempo è stato riservato il tipo \type{time\_t}, e viene
- tradizionalmente misurato in secondi a partire dalla mezzanotte del primo
- gennaio 1970, data che viene chiamata \textit{the Epoch}.
+ tradizionalmente misurato in secondi a partire dalla mezzanotte del
+ primo gennaio 1970, data che viene chiamata \textit{the Epoch}.
\item[\textit{process time}] \itindex{process~time} detto anche \textsl{tempo
di processore} o \textsl{tempo di CPU}. Si tratta del tempo impiegato da
precedente indica soltanto un intervallo di durata.
\end{basedescript}
-Il \itindex{calendar~time} \textit{calendar time} viene sempre mantenuto
-facendo riferimento al cosiddetto \textit{tempo universale coordinato} UTC,
-anche se talvolta viene usato il cosiddetto GMT (\textit{Greenwich Mean Time})
-dato che l'UTC corrisponde all'ora locale di Greenwich. Si tratta del tempo su
-cui viene mantenuto il cosiddetto \textsl{orologio di sistema}, e viene usato
-per indicare i tempi dei file (quelli di sez.~\ref{sec:file_file_times}) o le
-date di avvio dei processi, ed è il tempo che viene usato dai demoni che
-compiono lavori amministrativi ad orari definito, come \cmd{cron}.
+Il \textit{calendar time} viene sempre mantenuto facendo riferimento
+al cosiddetto \textit{tempo universale coordinato} UTC, anche se
+talvolta viene usato il cosiddetto GMT (\textit{Greenwich Mean Time})
+dato che l'UTC corrisponde all'ora locale di Greenwich. Si tratta del
+tempo su cui viene mantenuto il cosiddetto \textsl{orologio di
+ sistema}, e viene usato per indicare i tempi dei file (quelli di
+sez.~\ref{sec:file_file_times}) o le date di avvio dei processi, ed è
+il tempo che viene usato dai demoni che compiono lavori amministrativi
+ad orari definito, come \cmd{cron}.
Si tenga presente che questo tempo è mantenuto dal kernel e non è detto che
corrisponda al tempo misurato dall'orologio hardware presente su praticamente
di sistema misuri sempre un tempo monotono crescente come nella realtà, anche
in presenza di cambi di fusi orari.
+\itindend{calendar~time}
+
Il \itindex{process~time} \textit{process time} invece indica sempre una
misura di un lasso di tempo e viene usato per tenere conto dei tempi di
esecuzione dei processi. Esso viene sempre diviso in \textit{user time} e
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.2cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\textit{clock time}] il tempo \textsl{reale}, viene chiamato anche
\textit{wall clock time} o \textit{elapsed time}, passato dall'avvio del
- processo. Questo tempo fa riferimento al \itindex{calendar~time}
+ processo. Questo tempo fa riferimento al
\textit{calendar time} e dice la durata effettiva dell'esecuzione del
processo, ma chiaramente dipende dal carico del sistema e da quanti altri
processi stanno girando nello stesso momento.
\itindbeg{process~time}
Di norma tutte le operazioni del sistema fanno sempre riferimento al
-\itindex{calendar~time} \textit{calendar time}, l'uso del \textit{process
- time} è riservato a quei casi in cui serve conoscere i tempi di esecuzione
-di un processo (ad esempio per valutarne l'efficienza). In tal caso infatti
-fare ricorso al \textit{calendar time} è inutile in quanto il tempo può essere
-trascorso mentre un altro processo era in esecuzione o in attesa del risultato
-di una operazione di I/O.
+\textit{calendar time}, l'uso del \textit{process time} è riservato a
+quei casi in cui serve conoscere i tempi di esecuzione di un processo
+(ad esempio per valutarne l'efficienza). In tal caso infatti fare
+ricorso al \textit{calendar time} è inutile in quanto il tempo può
+essere trascorso mentre un altro processo era in esecuzione o in
+attesa del risultato di una operazione di I/O.
La funzione più semplice per leggere il \textit{process time} di un processo è
\funcd{clock}, che da una valutazione approssimativa del tempo di CPU