stesso.
L'idea è che si apra prima la directory che si vuole usare come base dei
-pathname relativi, e si passi il relativo file descriptor alla funzione che
-userà quella directory come punto di partenza per la relativa
-risoluzione.\footnote{in questo modo, anche quando si lavora con i thread, si
- può mantenere anche una directory di lavoro diversa per ciascuno di essi.}
-Con queste funzioni si possono anche ottenere grossi aumenti di prestazioni
-quando si devono eseguire operazioni su delle sezioni di albero dei file che
-prevedono gerarchie molto profonde e grandi quantità di file e directory, dato
-che basta eseguire la risoluzione di un pathname una sola volta (nell'apertura
-della directory) e non per ciascun file che essa contiene.
+pathname relativo, e si passi il file descriptor alla funzione che userà
+quella directory come punto di partenza per la risoluzione.\footnote{in questo
+ modo, anche quando si lavora con i thread, si può mantenere anche una
+ directory di lavoro diversa per ciascuno di essi.} Con queste funzioni si
+possono anche ottenere grossi aumenti di prestazioni quando si devono eseguire
+operazioni su delle sezioni di albero dei file che prevedono gerarchie molto
+profonde e grandi quantità di file e directory, dato che basta eseguire la
+risoluzione di un pathname una sola volta (nell'apertura della directory) e
+non per ciascun file che essa contiene.
La sintassi generale di queste nuove funzioni è che esse prendano come primo
argomento il file descriptor della directory da usare come base, mentre gli
\func{mkfifoat} &\func{mkfifo} \\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Corrispondenze fra le nuove funzioni ``\texttt{at}'' e le
+ \caption{Corrispondenze fra le nuove funzioni ``\textit{at}'' e le
corrispettive funzioni classiche.}
\label{tab:file_atfunc_corr}
\end{table}
può essere specificato come maschera binaria dei seguenti valori:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}}
\item[\const{AT\_EACCESS}] se impostato esegue il controllo dei permessi
- usando l'\textsl{user-ID effettivo} invece di quello reale (il default come
- viene fatto da \func{access}).
+ usando l'\textsl{user-ID effettivo} invece di quello reale (il comportamento
+ di default, che riprende quello di \func{access}).
\item[\const{AT\_SYMLINK\_NOFOLLOW}] se impostato non esegue la
- dereferenziazione del link simbolico (il default, come viene fatto da
- \func{access}), ma effettua il controllo sui permessi del link simbolico
- stesso.
+ dereferenziazione del link simbolico (il comportamento di default, che
+ riprende quello di \func{access}), ma effettua il controllo sui permessi del
+ link simbolico stesso.
\end{basedescript}
Nel caso di \func{unlinkat} l'ulteriore argomento \param{flags} viene inserito
-perché detta funzione può comportarsi sia come analogo sia di \func{unlink}
-che di \func{rmdir}; pertanto il suo prototipo è:
+perché detta funzione può comportarsi sia come analogo di \func{unlink} che di
+\func{rmdir}; pertanto il suo prototipo è:
\begin{functions}
\headdecl{fcntl.h}
\funcdecl{int unlinkat(int dirfd, const char *pathname, int flags)}
specifiche di ogni dispositivo particolare, usando come riferimento il solito
file descriptor. Il prototipo di questa funzione è:
\begin{prototype}{sys/ioctl.h}{int ioctl(int fd, int request, ...)}
- Manipola il dispositivo sottostante, usando l'argomento \param{request} per
- specificare l'operazione richiesta ed il terzo argomento (usualmente di tipo
- \param{char * argp} o \param{int argp}) per il trasferimento
- dell'informazione necessaria.
+
+ Esegue l'operazione di controllo specificata da \param{request} sul file
+ descriptor \param{fd}.
\bodydesc{La funzione nella maggior parte dei casi ritorna 0, alcune
operazioni usano però il valore di ritorno per restituire informazioni. In
ed inoltre \errval{EBADF} e \errval{EFAULT}.}
\end{prototype}
-La funzione serve in sostanza per fare tutte quelle operazioni che non si
-adattano al design dell'architettura dei file e che non è possibile effettuare
-con le funzioni esaminate finora. Esse vengono selezionate attraverso il
-valore di \param{request} e gli eventuali risultati possono essere restituiti
-sia attraverso il valore di ritorno che attraverso il terzo argomento
-\param{argp}. Sono esempi delle operazioni gestite con una \func{ioctl}:
+La funzione serve in sostanza come meccanismo generico per fare tutte quelle
+operazioni che non rientrano nell'interfaccia ordinaria della gestione dei
+file e che non è possibile effettuare con le funzioni esaminate finora. La
+funzione richiede che si passi come primo argomento un file descriptor
+regolarmente aperto, e l'operazione da compiere viene selezionata attraverso
+il valore dell'argomento \param{request}. Il terzo argomento dipende
+dall'operazione prescelta; tradizionalmente è specificato come \code{char *
+ argp}, da intendersi come puntatore ad un area di memoria
+generica,\footnote{all'epoca della creazione di questa funzione infatti ancora
+ non era stato introdotto il tipo \ctype{void}.} ma per certe operazioni può
+essere omesso, e per altre è un semplice intero.
+
+Normalmente la funzione ritorna zero in caso di successo e $-1$ in caso di
+errore, ma per alcune operazione il valore di ritorno, che nel caso viene
+impostato ad un valore positivo, può essere utilizzato come parametro di
+uscita. È più comune comunque restituire i risultati all'indirizzo puntato dal
+terzo argomento.
+
+Data la genericità dell'interfaccia non è possibile classificare in maniera
+sistematica le operazioni che si possono gestire con \func{ioctl}, un breve
+elenco di alcuni esempi di esse è il seguente:
\begin{itemize*}
\item il cambiamento dei font di un terminale.
\item l'esecuzione di una traccia audio di un CDROM.
speaker.
\end{itemize*}
-In generale ogni dispositivo ha un suo insieme di possibili diverse operazioni
-effettuabili attraverso \func{ioctl}, che sono definite nell'header file
-\file{sys/ioctl.h}, e devono essere usate solo sui dispositivi cui fanno
+In generale ogni dispositivo ha un suo insieme di operazioni specifiche
+effettuabili attraverso \func{ioctl}, tutte queste sono definite nell'header
+file \file{sys/ioctl.h}, e devono essere usate solo sui dispositivi cui fanno
riferimento. Infatti anche se in genere i valori di \param{request} sono
opportunamente differenziati a seconda del dispositivo\footnote{il kernel usa
un apposito \textit{magic number} per distinguere ciascun dispositivo nella
seguito\footnote{per l'uso di \func{ioctl} con i socket si veda
sez.~\ref{sec:sock_ctrl_func}.} quelle relative ad alcuni casi specifici (ad
esempio la gestione dei terminali è effettuata attraverso \func{ioctl} in
-quasi tutte le implementazioni di Unix), qui riportiamo solo i valori di
-alcuni comandi che sono definiti per ogni file ordinario:
+quasi tutte le implementazioni di Unix), qui riportiamo solo l'elenco delle
+operazioni che sono definite per i file ordinari, caratterizzate dal prefisso
+\texttt{FIO}:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}}
\item[\const{FIOCLEX}] imposta il flag di \itindex{close-on-exec}
- \textit{close-on-exec} sul file.
+ \textit{close-on-exec} sul file, in questo caso, essendo usata come
+ operazione logica, \func{ioctl} non richiede un terzo argomento.
\item[\const{FIONCLEX}] cancella il flag di \itindex{close-on-exec}
- \textit{close-on-exec} sul file.
+ \textit{close-on-exec} sul file, in questo caso, essendo usata come
+ operazione logica, \func{ioctl} non richiede un terzo argomento.
\item[\const{FIOASYNC}] abilita la modalità di I/O asincrono sul file (vedi
- sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}).
-\item[\const{FIONBIO}] abilita sul file l'I/O in modalità non bloccante.
+ sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}); il terzo argomento deve essere
+ un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{const int *}).
+\item[\const{FIONBIO}] abilita sul file l'I/O in modalità non bloccante; il
+ terzo argomento deve essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo
+ \texttt{const int *}).
\item[\const{FIOSETOWN}] imposta il processo che riceverà i segnali
- \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file.
+ \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file; il terzo argomento deve
+ essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{const int *}) il cui
+ valore specifica il PID del processo.
\item[\const{FIOGETOWN}] legge il processo che riceverà i segnali
- \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file.
+ \const{SIGURG} e \const{SIGIO} generati sul file; il terzo argomento deve
+ essere un puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{int *}) su cui sarà
+ scritto il PID del processo.
\item[\const{FIONREAD}] legge il numero di byte disponibili in lettura sul
- file descriptor.
-%\item[\const{FIOQSIZE}] .
+ file descriptor;\footnote{questa operazione è disponibile solo su alcuni
+ file descriptor, in particolare sui socket (vedi
+ sez.~\ref{sec:sock_ioctl_IP}) o sui file descriptor di \textit{epoll}
+ (vedi sez.~\ref{sec:file_epoll}).} il terzo argomento deve essere un
+ puntatore ad un intero (cioè di tipo \texttt{int *}) su cui sarà restituito
+ il valore.
+%\item[\const{FIOQSIZE}] che cavolo è ? Get exact space used by quota.
\end{basedescript}
-di cui però i primi sei sono relativi ad operazioni che si possono eseguire
-anche tramite \func{fcntl}.
-% TODO estendere la lista delle ioctl sui file
+Si noti però come in questo caso la gran parte di queste operazioni (per
+essere precisi le prime sei dell'elenco) siano effettuabili in maniera
+generica anche tramite l'uso di \func{fcntl}.
+
% LocalWords: descriptor system call cap like kernel sez l'inode inode VFS tab
% LocalWords: process table struct files flags pos all'inode dentry fig shell
% LocalWords: framebuffer request ENOTTY CDROM nell'header magic number openat
% LocalWords: FIOCLEX FIONCLEX FIOASYNC FIONBIO NOATIME redirezione FIOSETOWN
% LocalWords: FIOGETOWN FIONREAD mkdirat thread Solaris mkdir at Urlich proc
-% LocalWords: Drepper path dirfd faccessat unlinkat access fchmodat chmod
+% LocalWords: Drepper path dirfd faccessat unlinkat access fchmodat chmod Di
% LocalWords: fchownat chown fstatat futimesat utimes linkat mknodat mknod
% LocalWords: readlinkat readlink renameat rename symlinkat symlink unlink
-% LocalWords: mkfifoat mkfifo FDCWD EACCESS dereferenziazione rmdir
+% LocalWords: mkfifoat mkfifo FDCWD EACCESS dereferenziazione rmdir REMOVEDIR
+% LocalWords: epoll
%%% Local Variables:
%%% mode: latex