\item \macro{EPERM} \textit{Operation not permitted}. L'operazione non è
permessa: solo il proprietario del file o un processo con sufficienti
privilegi può eseguire l'operazione.
-
\item \macro{ENOENT} \textit{No such file or directory}. Il file indicato dal
pathname non esiste: o una delle componenti non esiste o il pathname
contiene un link simbolico spezzato.
-
\item \macro{EIO} \textit{Input/output error}. Errore di input/output: usato
per riportare errori hardware in lettura/scrittura (su un dispositivo).
-
-
\item \macro{ENXIO} \textit{No such device or address}. Device inesistente: il
sistema ha tentato di usare un dispositivo attraverso il file specificato,
ma non lo ha trovato. Può significare che il file di dispositivo non è
corretto, che il modulo relativo non è stato caricato nel kernel, o che il
dispositico è fisicamente assente o non funzionante.
-
+\item \macro{ENOEXEC} \textit{Invalid executable file format}. Il file non ha
+ un formato eseguibile, è un errore riscontrato dalle funzioni \finc{exec}.
\item \macro{EBADF} \textit{Bad file descriptor}. File descriptor non valido:
si è usato un file descriptor inesistente, o aperto in sola lettura per
scrivere, o viceversa.
+\item \macro{ENOMEM} \textit{No memory available}. Il kernel non è in grado di
+ allocare ulteriore memoria per completare l'operazione richiesta.
+
+\item \macro{EACCESS} \textit{Permission denied}. Permesso negato: l'accesso
+ al file non è consentito: i permessi del file o della directory non
+ consentono l'operazione.
+
+
+\item \macro{EXDEV} \textit{Cross-device link}.
+\item \macro{ENOTBLK} \textit{}.
+\item \macro{EBUSY} \textit{Resource busy}.
+\item \macro{EEXIST} \textit{File exists}.
+\item \macro{ENODEV} \textit{No such device}.
+\item \macro{ENOTDIR} \textit{Not a directory}. un componente del pathname non è una directory.
+
+\item \macro{EISDIR} \textit{Is a directory}.
+\item \macro{EINVAL} \textit{Invalid argument}.
+\item \macro{EMFILE} \textit{Too many open files}.
+\item \macro{ENFILE} \textit{File table overflow}.
+\item \macro{ENOTTY} \textit{Not a terminal}.
+\item \macro{ETXTBSY} \textit{}.
+\item \macro{EFBIG} \textit{File too big}.
+
+\item \macro{ENOSPC} \textit{No space left on device}. la directory in cui si
+ vuole creare il link non ha spazio per ulteriori voci.
+
+\item \macro{ESPIPE} \textit{Invalid seek operation}.
+\item \macro{EROFS} \textit{}. il file risiede su un filesystem read-only.
+
+\item \macro{EMLINK} \textit{Too many links}. Ci sono troppi link al file (il
+ numero massimo è specificato dalla variabile \macro{LINK\_MAX}, vedi
+ \secref{sec:xxx_limits}).
+\item \macro{EPIPE} \textit{Broken pipe}.
+\item \macro{EDOM} \textit{Domain error}.
+\item \macro{ERANGE} \textit{Range error}.
+\item \macro{EAGAIN} \textit{Resource temporarily unavailable}.
+\item \macro{EWOULDBLOCK} \textit{}.
+\item \macro{EINPROGRESS} \textit{}.
+\item \macro{EALREADY} \textit{}.
+\item \macro{ENOTSOCK} \textit{}.
+\item \macro{EMSGSIZE} \textit{}.
+\item \macro{EALREADY} \textit{}.
+\item \macro{ENOTSOCK} \textit{}.
+\item \macro{EMSGSIZE} \textit{}.
+\item \macro{EPROTOTYPE} \textit{}.
+\item \macro{ENOPROTOOPT} \textit{}.
+\item \macro{EPROTONOSUPPORT} \textit{}.
+\item \macro{ESOCKTNOSUPPORT} \textit{}.
+\item \macro{EOPNOTSUPP} \textit{}.
+\item \macro{EPFNOSUPPORT} \textit{}.
+\item \macro{EAFNOSUPPORT} \textit{}.
+\item \macro{EADDRINUSE} \textit{}.
+\item \macro{EADDRNOTAVAIL} \textit{}.
+\item \macro{ENETDOWN} \textit{}.
+\item \macro{ENETUNREACH} \textit{}.
+\item \macro{ENETRESET} \textit{}.
+\item \macro{ECONNABORTED} \textit{}.
+\item \macro{ECONNRESET} \textit{}.
+\item \macro{ENOBUFS} \textit{}.
+\item \macro{EISCONN} \textit{}.
+\item \macro{ENOTCONN} \textit{}.
+\item \macro{EDESTADDRREQ} \textit{}.
+\item \macro{ESHUTDOWN} \textit{}.
+\item \macro{ETOOMANYREFS} \textit{}.
+\item \macro{ETIMEDOUT} \textit{}.
+\item \macro{ECONNREFUSED} \textit{}.
-\item \macro{} \textit{}.
+\item \macro{ELOOP} ci sono troppi link simbolici nella risoluzione di un
+ pathname.
+
+\item \macro{ENAMETOOLONG} si è indicato un pathname troppo lungo.
+
+\item \macro{EHOSTDOWN} \textit{}.
+\item \macro{EHOSTUNREACH} \textit{}.
+\item \macro{ENOTEMPTY} \textit{}.
+\item \macro{EPROCLIM} \textit{}.
+\item \macro{EUSERS} \textit{}.
+\item \macro{EDQUOT} \textit{}.
+\item \macro{ESTALE} \textit{}.
+\item \macro{EREMOTE} \textit{}.
+\item \macro{EBADRPC} \textit{}.
+\item \macro{ERPCMISMATCH} \textit{}.
+\item \macro{EPROGUNAVAIL} \textit{}.
+\item \macro{EPROGMISMATCH} \textit{}.
+\item \macro{EPROCUNAVAIL} \textit{}.
+\item \macro{ENOLCK} \textit{No locks available}.
+\item \macro{EFTYPE} \textit{Inappropriate file type or format}.
+\item \macro{EAUTH} \textit{}.
+\item \macro{ENEEDAUTH} \textit{}.
+\item \macro{ENOSYS} \textit{Function not implemented}.
+\item \macro{ENOTSUP} \textit{Not supported}.
+\item \macro{EILSEQ} \textit{}.
+\item \macro{EBACKGROUND} \textit{}.
+\item \macro{EDIED} \textit{}.
+\item \macro{ED} \textit{}.
+\item \macro{EGREGIOUS} \textit{}.
+\item \macro{EIEIO} \textit{}.
+\item \macro{EGRATUITOUS} \textit{}.
+\item \macro{EBADMSG} \textit{}.
+\item \macro{EIDRM} \textit{}.
+\item \macro{EMULTIHOP} \textit{}.
+\item \macro{ENODATA} \textit{}.
+\item \macro{ENOLINK} \textit{}.
+\item \macro{ENOMSG} \textit{}.
+\item \macro{ENOSR} \textit{}.
+\item \macro{ENOSTR} \textit{}.
+\item \macro{EOVERFLOW} \textit{}.
+\item \macro{EPROTO} \textit{}.
+\item \macro{ETIME} \textit{}.
+
+
+\section{Errori del kernel}
+\label{sec:err_kernel_err}
+
+
+\item \macro{ERESTART} \textit{}.
+\item \macro{ECHRNG} \textit{}.
+\item \macro{EL2NSYNC} \textit{}.
+\item \macro{EL3HLT} \textit{}.
+\item \macro{EL3RST} \textit{}.
+\item \macro{ELNRNG} \textit{}.
+\item \macro{EUNATCH} \textit{}.
+\item \macro{ENOCSI} \textit{}.
+\item \macro{EL2HLT} \textit{}.
+\item \macro{EBADE} \textit{}.
+\item \macro{EBADR} \textit{}.
+\item \macro{EXFULL} \textit{}.
+\item \macro{ENOANO} \textit{}.
+\item \macro{EBADRQC} \textit{}.
+\item \macro{EBADSLT} \textit{}.
+\item \macro{EDEADLOCK} \textit{}.
+\item \macro{EBFONT} \textit{}.
+\item \macro{ENONET} \textit{}.
+\item \macro{ENOPKG} \textit{}.
+\item \macro{EADV} \textit{}.
+\item \macro{ESRMNT} \textit{}.
+\item \macro{ECOMM} \textit{}.
+\item \macro{EDOTDOT} \textit{}.
+\item \macro{ENOTUNIQ} \textit{}.
+\item \macro{EBADFD} \textit{}.
+\item \macro{EREMCHG} \textit{}.
+\item \macro{ELIBACC} \textit{}.
+\item \macro{ELIBBAD} \textit{}.
+\item \macro{ELIBSCN} \textit{}.
+\item \macro{ELIBMAX} \textit{}.
+\item \macro{ELIBEXEC} \textit{}.
+\item \macro{ESTRPIPE} \textit{}.
+\item \macro{EUCLEAN} \textit{}.
+\item \macro{ENAVAIL} \textit{}.
+\item \macro{EISNAM} \textit{}.
+\item \macro{EREMOTEIO} \textit{}.
+\item \macro{ENOMEDIUM} \textit{}.
+\item \macro{EMEDIUMTYPE} \textit{}.
\item \macro{} \textit{}.
\item \macro{} \textit{}.
\item \macro{} \textit{}.
\item \macro{} \textit{}.
\item \macro{} \textit{}.
-\item \macro{EFAULT} una stringa passata come parametro è fuori dello spazio
- di indirizzi del processo.
-\item \macro{EACCESS} l'accesso al file non è consentito: o una delle
- directory del pathname non consente la ricerca, o il file non esiste e non
- si ha accesso in scrittura nella directory in cui lo si vuole creare.
-\item \macro{ENAMETOOLONG} si è indicato un pathname troppo lungo.
-\item \macro{ENOTDIR} un componente del pathname non è una directory.
-\item \macro{ENOMEM} il kernel non ha a disposizione memoria sufficiente a
- completare l'operazione.
-\item \macro{EMLINK} ci sono troppi link al file (il numero massimo è
- specificato dalla variabile \macro{LINK\_MAX}, vedi
- \secref{sec:xxx_limits}).
-\item \macro{ELOOP} ci sono troppi link simbolici nella risoluzione di un
- pathname.
-\item \macro{ENOSPC} la directory in cui si vuole creare il link non ha
- spazio per ulteriori voci.
-\item \macro{EROFS} il file risiede su un filesystem read-only.
\end{description}
troppo lunga: è una condizione prevista da POSIX quando la lista degli
argomenti passata ad una delle funzioni \func{exec} occupa troppa memoria,
non può mai accadere in GNU/Linux.
-\item \macro{} \textit{}.
-\item \macro{} \textit{}.
-\item \macro{} \textit{}.
+\item \macro{ECHILD} \textit{There are no child processes}. Non esiste un
+ processo figlio. Viene rilevato dalle funzioni per la gestione dei processi
+ figli.
+\item \macro{EDEADLK} \textit{Deadlock avoided}. L'allocazione di una risorsa
+ avrebbe causato un deadlock. Non sempre il sistema è in grado di riconoscere
+ queste situazioni, nel qual caso si avrebbe in blocco.
+\item \macro{EFAULT} \textit{Bad address} una stringa passata come parametro è
+ fuori dello spazio di indirizzi del processo, in genere questa situazione
+ provova.
+
\end{description}
+
Non si può creare un file fintanto che non si disponga del permesso di
esecuzione e di quello di scrittura per la directory di destinazione; gli
stessi permessi occorrono per cancellare un file da una directory (si ricordi
-che questo non implica necessariamente la rimozione fisica del file), non è
-necessario nessun tipo di permesso per il file stesso (infatti esso non viene
-toccato, viene solo modificato il contenuto della directory, rimuovendo la
-voce che ad esso fa rifermento).
+che questo non implica necessariamente la rimozione del contenuto del file dal
+disco), non è necessario nessun tipo di permesso per il file stesso (infatti
+esso non viene toccato, viene solo modificato il contenuto della directory,
+rimuovendo la voce che ad esso fa rifermento).
Per poter eseguire un file (che sia un programma compilato od uno script di
-shell), occorre il permesso di esecuzione per il medesimo, inoltre solo i file
-regolari possono essere eseguiti.
+shell, od un altro tipo di file eseguibile riconosciuto dal kernel), occorre
+avere il permesso di esecuzione, inoltre solo i file regolari possono essere
+eseguiti.
I permessi per un link simbolico sono ignorati, contano quelli del file a cui
fa riferimento; per questo in genere \cmd{ls} per un link simbolico riporta
processo all'uid e al gid del processo corrente, che normalmente corrispondono
dell'utente con cui si è entrati nel sistema.
-Se però il file del programma (che ovviamente deve essere eseguibile) ha il
-bit \textsl{suid} settato, il kernel assegnerà come \textit{effective user id}
-al nuovo processo l'uid del proprietario del file al posto dell'uid del
-processo originario. Avere il bit \textsl{sgid} settato ha lo stesso effetto
-sull'\textit{effective group id} del processo.
+Se però il file del programma\footnote{per motivi di sicurezza il kernel
+ ignora i bit \acr{suid} e \acr{sgid} per gli script eseguibili} (che
+ovviamente deve essere eseguibile) ha il bit \acr{suid} settato, il kernel
+assegnerà come \textit{effective user id} al nuovo processo l'uid del
+proprietario del file al posto dell'uid del processo originario. Avere il bit
+\acr{sgid} settato ha lo stesso effetto sull'\textit{effective group id} del
+processo.
I bit \textsl{suid} e \textsl{sgid} vengono usati per permettere agli utenti
normali di usare programmi che abbisognano di privilegi speciali; l'esempio
classico è il comando \cmd{passwd} che ha la necessità di modificare il file
delle password, quest'ultimo ovviamente può essere scritto solo
dall'amministratore, ma non è necessario chiamare l'amministratore per
-cambiare la propria password. Infatti il comando \cmd{passwd} appartiene a root
-ma ha il suid bit settato per cui quando viene lanciato da un utente normale
-parte con i privilegi di root.
+cambiare la propria password. Infatti il comando \cmd{passwd} appartiene a
+root ma ha il bit suid settato per cui quando viene lanciato da un utente
+normale parte con i privilegi di root.
Chiaramente avere un processo che ha privilegi superiori a quelli che avrebbe
normalmente l'utente che lo ha lanciato comporta vari rischi, e questo tipo di
-programmi devono essere scritti accuratamente (torneremo sull'argomento in
-\secref{sec:prochand_perms}) per evitare che possano essere usati per
-guadagnare privilegi non consentiti.
+programmi devono essere scritti accuratamente per evitare che possano essere
+usati per guadagnare privilegi non consentiti (torneremo sull'argomento in
+\secref{sec:prochand_perms}).
-La presenza dei bit \textsl{suid} e \textsl{sgid} su un file può essere
+La presenza dei bit \acr{suid} e \acr{sgid} su un file può essere
rilevata con il comando \cmd{ls -l}, in tal caso comparirà la lettera \cmd{s}
al posto della \cmd{x} in corrispondenza dei permessi di utente o gruppo. La
stessa lettera \cmd{s} può essere usata nel comando \cmd{chmod} per settare
prima volta che questo veniva lanciato, e vi permaneva fino al riavvio della
mecchina (da questo il nome di \textsl{sticky bit}); essendo la swap un file
continuo indicizzato direttamente in questo modo si poteva risparmiare in
-tempo di caricamento rispetto alla ricerca del file su disco.
+tempo di caricamento rispetto alla ricerca del file su disco. Lo
+\textsl{sticky bit} è indicato usando la lettera \cmd{t} al posto della
+\cmd{x} nei permessi per gli altri.
Ovviamente per evitare che gli utenti potessero intasare la swap solo
l'amministratore era in grado di settare questo bit, che venne chiamato anche
-\textit{saved text bit}, da cui deriva il nome della costante. Le attuali
-implementazioni di memoria virtuale e filesystem rendono sostanzialmente
-inutile questo procedimento. Lo \textsl{sticky bit} è indicato attraverso la
-lettera \cmd{t} al posto della \cmd{x} nei permessi per gli altri.
+con il nome di \textit{saved text bit}, da cui deriva quello della costante.
+Le attuali implementazioni di memoria virtuale e filesystem rendono
+sostanzialmente inutile questo procedimento.
Benché ormai non venga più utilizzato per i file, lo \textsl{sticky bit} ha
-assunto un uso corrente per le directory\footnote{lo \textsl{sticky bit} è una
- estensione non definita nello standard POSIX, Linux però la supporta, così
- come BSD e SVR4}, in questo caso se il bit è settato un file potrà essere
-rimosso dalla directory soltanto se l'utente ha il permesso di scrittura ed
-inoltre è vera una delle seguenti condizioni:
+assunto un uso corrente per le directory\footnote{lo \textsl{sticky bit} per
+ le directory è una estensione non definita nello standard POSIX, Linux però
+ la supporta, così come BSD e SVR4}, in questo caso se il bit è settato un
+file potrà essere rimosso dalla directory soltanto se l'utente ha il permesso
+di scrittura ed inoltre è vera una delle seguenti condizioni:
\begin{itemize}
\item l'utente è proprietario del file
\item l'utente è proprietario della directory
un classico esempio di directory che ha questo bit settato è \file{/tmp}, i
permessi infatti di solito sono settati come:
\begin{verbatim}
-$ ls -l /tmp
+$ ls -ld /tmp
drwxrwxrwt 6 root root 1024 Aug 10 01:03 /tmp
\end{verbatim}%$
in questo modo chiunque può leggere, scrivere ed eseguire i file temporanei
ivi memorizzati, sia crearne di nuovi, ma solo l'utente che ha creato un file
-nella directory potrà cancellarlo o rinominarlo, evitando così che utente
-possa, più o meno consapevolemnte, cancellare i file degli altri.
+nella directory potrà cancellarlo o rinominarlo, così si può evitare che un
+utente possa, più o meno consapevolemnte, cancellare i file degli altri.
\subsection{La titolarità di nuovi file e directory}
\funcdecl{int fchmod(int fd, mode\_t mode)} Analoga alla precedente, ma usa
il file descriptor \var{fd} per indicare il file.
-
+
Le funzioni restituiscono zero in caso di successo e -1 per un errore, in
- caso di errore \texttt{errno} viene settato ai valori:
+ caso di errore \texttt{errno} può assumere i valori:
\begin{errlist}
\item \macro{EPERM} L'\textit{effective user id} non corrisponde a quello
del proprietario del file o non è zero.
\end{errlist}
- Oltre a questi entrambe restituiscono gli errori \macro{EROFS} e
- \macro{EIO}; \func{chmod} restituisce anche \macro{EFAULT},
- \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT}, \macro{ENOMEM}, \macro{ENOTDIR},
- \macro{EACCES}, \macro{ELOOP}; \func{fchmod} anche \macro{EBADF}.
+ ed inoltre \macro{EROFS} e \macro{EIO}; \func{chmod} restituisce anche
+ \macro{EFAULT}, \macro{ENAMETOOLONG}, \macro{ENOENT}, \macro{ENOMEM},
+ \macro{ENOTDIR}, \macro{EACCES}, \macro{ELOOP}; \func{fchmod} anche
+ \macro{EBADF}.
\end{functions}
I valori possibili per \var{mode} sono indicati in \ntab. I valori possono
\hline
\hline
\macro{S\_ISUID} & 04000 & set user ID \\
-
\macro{S\_ISGID} & 02000 & set group ID \\
-
\macro{S\_ISVTX} & 01000 & sticky bit \\
-
\hline
\macro{S\_IRWXU} & 00700 & l'utente ha tutti i permessi \\
-
\macro{S\_IRUSR} & 00400 & l'utente ha il permesso di lettura \\
-
\macro{S\_IWUSR} & 00200 & l'utente ha il permesso di scrittura \\
-
\macro{S\_IXUSR} & 00100 & l'utente ha il permesso di esecuzione \\
-
\hline
\macro{S\_IRWXG} & 00070 & il gruppo ha tutti i permessi \\
-
\macro{S\_IRGRP} & 00040 & il gruppo ha il permesso di lettura \\
-
\macro{S\_IWGRP} & 00020 & il gruppo ha il permesso di scrittura \\
-
\macro{S\_IXGRP} & 00010 & il gruppo ha il permesso di esecuzione \\
-
\hline
\macro{S\_IRWXO} & 00007 & gli altri hanno tutti i permessi \\
-
\macro{S\_IROTH} & 00004 & gli altri hanno il permesso di lettura \\
-
\macro{S\_IWOTH} & 00002 & gli altri hanno il permesso di scrittura \\
-
\macro{S\_IXOTH} & 00001 & gli altri hanno il permesso di esecuzione \\
-
\hline
\end{tabular}
\caption{I valori delle costanti usate per indicare i permessi dei file.}
Per alcuni filesystem\footnote{il filesystem \textsl{ext2} supporta questa
caratteristica, che è mutuata da BSD.} è inoltre prevista una ulteriore
-misura di sicurezza, volta ad scongiurare l'abuso dei bit \textsl{suid} e
-\textsl{sgid}; essa consiste nel cancellare automaticamente questi bit qualora
-un processo che non appartenga all'amministratore scriva su un file. In questo
-modo anche se un utente malizioso scopre un file \textsl{suid} su cui può
+misura di sicurezza, volta ad scongiurare l'abuso dei bit \acr{suid} e
+\acr{sgid}; essa consiste nel cancellare automaticamente questi bit qualora un
+processo che non appartenga all'amministratore scriva su un file. In questo
+modo anche se un utente malizioso scopre un file \acr{suid} su cui può
scrivere, un eventuale modifica comporterà la perdita di ogni ulteriore
privilegio.
esplicitamente.
In genere il valore di \func{umask} viene stabilito una volta per tutte al
-login, e di norma gli utenti non hanno motivi per modificarlo. Se però si
-vuole che un processo possa creare un file che chiunque possa leggere allora
-occorrerà cambiare il valore di \func{umask}.
+login a $022$, e di norma gli utenti non hanno motivi per modificarlo. Se però
+si vuole che un processo possa creare un file che chiunque possa leggere
+allora occorrerà cambiare il valore di \func{umask}.
\subsection{Le funzioni \texttt{chown}, \texttt{fchown} e \texttt{lchown}}
\label{sec:file_chown}
\macro{EACCES}, \macro{ELOOP}; \func{fchown} anche \macro{EBADF}.
\end{functions}
-Soltanto l'amministratore può cambiare il proprietario di un file, seguendo la
-semantica di BSD che non consente agli utenti di assegnare i loro file ad
-altri (per evitare eventuali aggiramenti delle quote). L'amministratore può
-cambiare il gruppo di un file, il proprietario può cambiare il gruppo dei file
-che gli appartengono solo se il nuovo gruppo è il suo gruppo primario o uno
-dei gruppi a cui appartiene.
+In Linux soltanto l'amministratore può cambiare il proprietario di un file,
+seguendo la semantica di BSD che non consente agli utenti di assegnare i loro
+file ad altri (per evitare eventuali aggiramenti delle quote).
+L'amministratore può cambiare il gruppo di un file, il proprietario può
+cambiare il gruppo dei file che gli appartengono solo se il nuovo gruppo è il
+suo gruppo primario o uno dei gruppi a cui appartiene.
La funzione \func{chown} segue i link simbolici, per operare direttamente su
in link simbolico si deve usare la funzione \func{lchown}\footnote{fino alla
informazioni relative al controllo di accesso, sono mantenute nell'inode.
Vedremo in questa sezione come sia possibile leggere tutte queste informazioni
-usando la funzione \texttt{stat}, esamineremo poi le varie funzioni che si
-possono per manipolare le restanti informazioni (avendo esaminato quelle per
-la gestione del controllo di accesso in \secref{sec:file_access_control}).
+usando la funzione \texttt{stat}, che permette l'accesso a tutti i dati
+memorizzati nell'inode; esamineremo poi le varie funzioni usate per manipolare
+tutte queste informazioni (eccetto quelle che riguardano la gestione del
+controllo di accesso, già trattate in in \secref{sec:file_access_control}).
\subsection{Le funzioni \texttt{stat}, \texttt{fstat} e \texttt{lstat}}
\label{sec:file_stat}
La lettura delle informazioni relative ai file è fatta attraverso la famiglia
-delle funzioni \func{stat}, che è la funzione che il comando \cmd{ls} usa
-per poter stampare tutti i dati dei files. I prototipi di queste funzioni sono
-i seguenti:
+delle funzioni \func{stat}; questa è la funzione che il comando \cmd{ls} usa
+per poter ottenere e mostrare tutti i dati dei files. I prototipi di queste
+funzioni sono i seguenti:
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h}
\headdecl{sys/stat.h}
descriptor \var{filedes}.
Le funzioni restituiscono zero in caso di successo e -1 per un errore, in
- caso di errore \texttt{errno} viene settato ai valori \macro{EACCESS},
- \macro{EBADF}, \macro{ELOOP}, \macro{EFAULT}, \macro{ENOENT},
- \macro{ENOTDIR}, \macro{ENOMEM}, \macro{ENAMETOOLONG}.
+ caso di errore \texttt{errno} può assumere uno dei valori: \macro{EBADF},
+ \macro{ENOENT}, \macro{ENOTDIR}, \macro{ELOOP}, \macro{EFAULT},
+ \macro{EACCESS}, \macro{ENOMEM}, \macro{ENAMETOOLONG}.
\end{functions}
La struttura \texttt{stat} è definita nell'header \texttt{sys/stat.h} e in