Legge il numero di pagine di memoria disponibili nel sistema.
- \bodydesc{Le funzioni restituiscono il numero di pagine, }
+ \bodydesc{Le funzioni restituiscono un numero di pagine.}
\end{functions}
Queste funzioni sono equivalenti all'uso della funzione \func{sysconf}
Come anticipato in \secref{sec:sys_unix_time} il \textit{calendar time} è
mantenuto dal kernel in una variabile di tipo \type{time\_t}, che usualmente
corrisponde ad un tipo nativo (in Linux è un intero a 32 bit). Il valore
-corrente del \textit{calendar time} può essere ottenuto con la funzione
-\func{time} che lo restituisce in nel suddetto formato; il suo prototipo è:
+corrente del \textit{calendar time}, che indicheremo come \textsl{tempo di
+ sistema} può essere ottenuto con la funzione \func{time} che lo restituisce
+in nel suddetto formato; il suo prototipo è:
\begin{prototype}{time.h}{time\_t time(time\_t *t)}
Legge il valore corrente del \textit{calendar time}.
- \bodydesc{La funzione ritorna valore del \textit{calendar time} in caso di
- successo e -1 in caso di errore, che può essere solo \macro{EFAULT}.}
+ \bodydesc{La funzione ritorna il valore del \textit{calendar time} in caso
+ di successo e -1 in caso di errore, che può essere solo \macro{EFAULT}.}
\end{prototype}
\noindent dove \param{t}, se non nullo, è l'indirizzo su cui salvare il valore
di ritorno.
Analoga a \func{time} è la funzione \func{stime} che serve per effettuare
-l'operazione inversa, e cioè per settare l'orologio di sistema; il suo
-prototipo è:
+l'operazione inversa, e cioè per settare il tempo di sistema qualora questo
+sia necessario; il suo prototipo è:
\begin{prototype}{time.h}{int stime(time\_t *t)}
Setta a \param{t} il valore corrente del \textit{calendar time}.
\bodydesc{La funzione ritorna 0 in caso di successo e -1 in caso di errore,
- che può essere \macro{EFAULT} o \macro{EPERM}.}
+ che può essere \macro{EFAULT} o \macro{EPERM}.}
\end{prototype}
+\noindent dato che modificare l'ora ha un impatto su tutto il sistema
+il cambiamento dell'orologio è una operazione privilegiata e questa funzione
+può essere usata solo da un processo con i privilegi di amministratore,
+altrimenti la chiamata fallirà con un errore di \macro{EPERM}.
+
+Data la scarsa precisione nell'uso di \type{time\_t} (che ha una risoluzione
+massima di un secondo) quando si devono effettuare operazioni sui tempi di
+norma l'uso delle funzioni precedenti è sconsigliato, ed esse sono di solito
+sostituite da \func{gettimeofday} e \func{settimeofday}, i cui prototipi sono:
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/time.h}
+ \headdecl{time.h}
+
+ \funcdecl{int gettimeofday(struct timeval *tv, struct timezone *tz)}
-Dato che modificare l'ora ha un impatto su tutto il sistema, la funzione può
-essere usata solo dall'ammninistratore.
-
-
-Dato che il tempo misurato in termini di\type{time\_t} ha comunque una
-risoluzione massima di un secondo le \acr{glibc} provvedono delle
-rappresentazioni alternative che consentono di indicare intervalli o tempi con
-precisioni maggiori del secondo, queste sono realizzate attraverso le
-strutture \var{timeval} e \var{timespec}, le cui definizioni sono riportate in
-\figref{fig:sys_timeval_struct}, che consentono rispettivamente precisioni del
-microsecondo e del nanosecondo\footnote{la precisione è solo astratta,
- l'orologio di sistema normalmente non è in grado di misuare dei tempi con
- precisioni simili.}.
+ Legge il tempo corrente del sistema.
+
+ \funcdecl{int settimeofday(const struct timeval *tv, const struct timezone
+ *tz)}
+
+ Setta il tempo di sistema.
+
+ \bodydesc{Entrambe le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 in
+ caso di errore, nel qual caso \var{errno} può assumere il valori
+ \macro{EINVAL} \macro{EFAULT} e per \func{settimeofday} anche
+ \macro{EPERM}.}
+\end{functions}
+Queste funzioni utilizzano una struttura di tipo \var{timeval} che consente di
+indicare intervalli o tempi con precisioni maggiori del secondo, in realtà le
+\acr{glibc} provvedono due rappresentazioni alternative del \textit{calendar
+ time}, le strutture \var{timeval} e \var{timespec}, le cui definizioni sono
+riportate in \figref{fig:sys_timeval_struct} e che consentono rispettivamente
+precisioni del microsecondo e del nanosecondo.\footnote{la precisione è solo
+ astratta, l'orologio di sistema normalmente non è in grado di misuare dei
+ tempi con precisioni simili.}
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize
\end{lstlisting}
\end{minipage}
\normalsize
- \caption{Le strutture \var{timeval} e \var{timespec} per il calendar time.}
+ \caption{Le strutture \var{timeval} e \var{timespec} usate per una
+ rappresetnazione ad alta risoluzione del \textit{calendar time}.}
\label{fig:sys_timeval_struct}
\end{figure}
-Data la scarsa precisione nell'uso di \type{time\_t} per le operazioni sui
-tempi di norma l'uso delle funzioni precedenti è di norma sconsigliato, ed
-esse sono di solito sostituite da \func{gettimeofday} e \func{settimeofday}
-
+Come nel caso di \func{stime} anche \func{settimeofday} può essere utilizzata
+solo da un processo coi privilegi di amministratore. Il secondo parametro di
+entrambe le funzioni è una struttura \var{timezone}, che storicamente veniva
+utilizzata per specificare appunto la \textit{timezone}, cioè l'insieme del
+fuso orario e delle convenzioni per l'ora legale. Questo parametro è obsoleto
+e in Linux non è mai stato utilizzato e non è supportato né dalle vecchie
+\textsl{libc5}, né dalle \textsl{glibc}, e deve essere settato a \macro{NULL}.
+
+Modificare l'orologio di sistema con queste funzioni è comunque problematico,
+in quanto esse effettuano un cambiamento immediato, così ad esempio se si
+porta avanti l'orologio si possono perdere delle esecuzioni di \cmd{cron}
+programmate nell'intervallo che si è saltato. Per questo motivo la modalità
+più corretta per settare l'ora è quella di usare la funzione \func{adjtime},
+il cui prototipo è:
+\begin{prototype}{sys/time.h}
+{int adjtime(const struct timeval *delta, struct timeval *olddelta)}
+
+ Aggiusta del valore \param{delta} l'orologio di sistema.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà il valore \macro{EPERM}.}
+\end{prototype}
+Questa funzione permette di avere un aggiustamento graduale del tempo di
+sistema in modo che esso sia sempre monotonicamente crescente. Il valore di
+\param{delta} esprime il valore di cui si vuole spostare l'orologio; se è
+positivo l'orologio sarà accelerato per un certo tempo in modo da guadagnare
+il tempo richiesto, altrimenti sarà rallentato. Il secondo parametro viene
+usato, se non nullo, per ricavare il valore del precedente aggiustamento.
+
+Linux poi prevede un'altra funzione, \func{adjtimex}, che consente un
+aggiustamento più dettagliato permettendo anche di modificare anche la
+velocità dell'orologio di sistema. Il suo prototipo è:
+\begin{prototype}{sys/time.h}
+{int adjtimex(struct timex *buf)}
+
+ Aggiusta del valore \param{delta} l'orologio di sistema.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà il valore \macro{EPERM}.}
+\end{prototype}
-\subsection{Le \textit{timezone} e la gestione delle date.}
-\label{sec:sys_time_base}
+\subsection{La gestione delle date.}
+\label{sec:sys_date}