\textit{three way handshake}; la successione tipica degli eventi (e dei
\textsl{segmenti}\footnote{si ricordi che il \textsl{segmento} è l'unità
elementare di dati trasmessa dal protocollo TCP al livello successivo; tutti
- i segmenti hanno una intestazione che contiene le informazioni che servono
+ i segmenti hanno un'intestazione che contiene le informazioni che servono
allo \textit{stack TCP} (così viene di solito chiamata la parte del kernel
che implementa il protocollo) per realizzare la comunicazione, fra questi
dati ci sono una serie di flag usati per gestire la connessione, come SYN,
\textsl{apertura attiva}, dall'inglese \textit{active open}. La chiamata di
\func{connect} blocca il processo e causa l'invio da parte del client di un
segmento SYN, in sostanza viene inviato al server un pacchetto IP che
- contiene solo gli header IP e TCP (con il numero di sequenza iniziale e il
- flag SYN) e le opzioni di TCP.
+ contiene solo le instestazioni di IP e TCP (con il numero di sequenza
+ iniziale e il flag SYN) e le opzioni di TCP.
\item Il server deve dare ricevuto (l'\textit{acknowledge}) del SYN del
client, inoltre anche il server deve inviare il suo SYN al client (e
\index{numeri~di~sequenza|(}
-Si è accennato in precedenza ai \textsl{numeri di sequenza} (che sono anche
-riportati in fig.~\ref{fig:TCP_TWH}): per gestire una connessione affidabile
+Si è accennato in precedenza ai \textsl{numeri di sequenza}, che sono anche
+riportati in fig.~\ref{fig:TCP_TWH}: per gestire una connessione affidabile
infatti il protocollo TCP prevede nell'header la presenza di un numero a 32
bit (chiamato appunto \textit{sequence number}) che identifica a quale byte
nella sequenza del flusso corrisponde il primo byte della sezione dati
il primo pacchetto SYN consuma un byte, nel \textit{three way handshake} il
numero di \textit{acknowledge} è sempre pari al numero di sequenza iniziale
incrementato di uno; lo stesso varrà anche (vedi fig.~\ref{fig:TCP_close}) per
-l'\textit{acknowledgement} di un FIN.
+l'\textit{acknowledgement} di un segmento FIN.
\index{numeri~di~sequenza|)}
\itindend{three~way~handshake}
\begin{itemize}
\item \textit{MSS option}, con questa opzione ciascun capo della connessione
annuncia all'altro il massimo ammontare di dati (MMS sta appunto per
- \textit{Maximum Segment Size}) che vorrebbe accettare per ciascun segmento
- nella connessione corrente. È possibile leggere e scrivere questo valore
- attraverso l'opzione del socket \const{TCP\_MAXSEG} (vedi
- sez.~\ref{sec:sock_tcp_udp_options}).
+ \textit{Maximum Segment Size}, vedi sez.~\ref{sec:tcp_protocol}) che
+ vorrebbe accettare per ciascun segmento nella connessione corrente. È
+ possibile leggere e scrivere questo valore attraverso l'opzione del socket
+ \const{TCP\_MAXSEG} (vedi sez.~\ref{sec:sock_tcp_udp_options}).
\item \textit{window scale option}, il protocollo TCP implementa il controllo
di flusso attraverso una \textit{advertised window} (la ``\textsl{finestra
- annunciata}'', vedi sez.~\ref{sec:tcp_protocol_xxx}) con la quale ciascun
+ annunciata}'', vedi sez.~\ref{sec:tcp_protocol}) con la quale ciascun
capo della comunicazione dichiara quanto spazio disponibile ha in memoria
- per i dati. Questo è un numero a 16 bit dell'header, che così può indicare
+ per i dati. Questo è un numero a 16 bit dell'header, che così può indicare
un massimo di 65535 byte\footnote{in Linux il massimo è 32767 per evitare
problemi con alcune implementazioni che usano l'aritmetica con segno per
implementare lo stack TCP.} ma alcuni tipi di connessione come quelle ad
\textit{active close}). Questo comporta l'emissione di un segmento FIN, che
serve ad indicare che si è finito con l'invio dei dati sulla connessione.
-\item L'altro capo della connessione riceve il FIN e dovrà eseguire la
- \textsl{chiusura passiva} (o \textit{passive close}). Al FIN, come ad ogni
- altro pacchetto, viene risposto con un ACK, inoltre il ricevimento del FIN
- viene segnalato al processo che ha aperto il socket (dopo che ogni altro
+\item L'altro capo della connessione riceve il segmento FIN e dovrà eseguire
+ la \textsl{chiusura passiva} (o \textit{passive close}). Al FIN, come ad
+ ogni altro pacchetto, viene risposto con un ACK, inoltre il ricevimento del
+ FIN viene segnalato al processo che ha aperto il socket (dopo che ogni altro
eventuale dato rimasto in coda è stato ricevuto) come un
- \textit{end-of-file} sulla lettura: questo perché il ricevimento di un FIN
- significa che non si riceveranno altri dati sulla connessione.
+ \textit{end-of-file} sulla lettura: questo perché il ricevimento di un
+ segmento FIN significa che non si riceveranno altri dati sulla connessione.
\item Una volta rilevata l'\textit{end-of-file} anche il secondo processo
chiamerà la funzione \func{close} sul proprio socket, causando l'emissione
di un altro segmento FIN.
-\item L'altro capo della connessione riceverà il FIN conclusivo e risponderà
- con un ACK.
+\item L'altro capo della connessione riceverà il segmento FIN conclusivo e
+ risponderà con un ACK.
\end{enumerate}
Dato che in questo caso sono richiesti un FIN ed un ACK per ciascuna direzione
normalmente i segmenti scambiati sono quattro. Questo non è vero sempre
-giacché in alcune situazioni il FIN del passo 1) è inviato insieme a dei dati.
+giacché in alcune situazioni il FIN del passo 1 è inviato insieme a dei dati.
Inoltre è possibile che i segmenti inviati nei passi 2 e 3 dal capo che
effettua la chiusura passiva, siano accorpati in un singolo segmento. Come per
il SYN anche il FIN occupa un byte nel numero di sequenza, per cui l'ACK
\label{fig:TCP_close}
\end{figure}
-
Si noti che, nella sequenza di chiusura, fra i passi 2 e 3, è in teoria
possibile che si mantenga un flusso di dati dal capo della connessione che
deve ancora eseguire la chiusura passiva a quello che sta eseguendo la
come utilizzarlo in sez.~\ref{sec:TCP_shutdown}, quando parleremo della
funzione \func{shutdown}.
-La emissione del FIN avviene quando il socket viene chiuso, questo però non
-avviene solo per la chiamata esplicita della funzione \func{close}, ma anche
-alla terminazione di un processo, quando tutti i file vengono chiusi. Questo
-comporta ad esempio che se un processo viene terminato da un segnale tutte le
-connessioni aperte verranno chiuse.
+La emissione del segmento FIN avviene quando il socket viene chiuso, questo
+però non avviene solo per la chiamata esplicita della funzione \func{close},
+ma anche alla terminazione di un processo, quando tutti i file vengono chiusi.
+Questo comporta ad esempio che se un processo viene terminato da un segnale
+tutte le connessioni aperte verranno chiuse.
Infine occorre sottolineare che, benché nella figura (e nell'esempio che
vedremo più avanti in sez.~\ref{sec:TCP_echo}) sia stato il client ad eseguire
dei due capi della comunicazione (come nell'esempio di
fig.~\ref{fig:TCP_daytime_iter_server_code}), e che anche se il caso più
comune resta quello del client, ci sono alcuni servizi, il più noto dei quali
-è l'HTTP,\footnote{la cosa si applica sempre per la versione 1.0, con le
- versioni successive il default è cambiato.} per i quali è il server ad
-effettuare la chiusura attiva.
+è l'HTTP 1.0 (con le versioni successive il default è cambiato) per i quali è
+il server ad effettuare la chiusura attiva.
\subsection{Un esempio di connessione}
\label{fig:TCP_conn_example}
\end{figure}
-La connessione viene iniziata dal client che annuncia una MSS di 1460, un
-valore tipico con Linux per IPv4 su Ethernet, il server risponde con lo stesso
-valore (ma potrebbe essere anche un valore diverso).
+La connessione viene iniziata dal client che annuncia una \textit{Maximum
+ Segment Size} di 1460, un valore tipico con Linux per IPv4 su Ethernet, il
+server risponde con lo stesso valore (ma potrebbe essere anche un valore
+diverso).
Una volta che la connessione è stabilita il client scrive al server una
richiesta (che assumiamo stare in un singolo segmento, cioè essere minore dei
1460 byte annunciati dal server), quest'ultimo riceve la richiesta e
restituisce una risposta (che di nuovo supponiamo stare in un singolo
-segmento). Si noti che l'acknowledge della richiesta è mandato insieme alla
-risposta: questo viene chiamato \textit{piggybacking} ed avviene tutte le
-volte che il server è sufficientemente veloce a costruire la risposta; in
-caso contrario si avrebbe prima l'emissione di un ACK e poi l'invio della
-risposta.
+segmento). Si noti che l'\textit{acknowledge} della richiesta è mandato
+insieme alla risposta: questo viene chiamato \textit{piggybacking} ed avviene
+tutte le volte che il server è sufficientemente veloce a costruire la
+risposta; in caso contrario si avrebbe prima l'emissione di un ACK e poi
+l'invio della risposta.
Infine si ha lo scambio dei quattro segmenti che terminano la connessione
secondo quanto visto in sez.~\ref{sec:TCP_conn_term}; si noti che il capo della
in questo stato lasciando attiva una connessione ormai conclusa; la risposta è
che non deve essere fatto, ed il motivo cercheremo di spiegarlo adesso.
+\itindex{Maximum~Segment~Lifetime}
Come si è visto nell'esempio precedente (vedi fig.~\ref{fig:TCP_conn_example})
\texttt{TIME\_WAIT} è lo stato finale in cui il capo di una connessione che
esegue la chiusura attiva resta prima di passare alla chiusura definitiva
della connessione. Il tempo in cui l'applicazione resta in questo stato deve
-essere due volte la MSL (\textit{Maximum Segment Lifetime}).
-
-La MSL è la stima del massimo periodo di tempo che un pacchetto IP può vivere
-sulla rete; questo tempo è limitato perché ogni pacchetto IP può essere
-ritrasmesso dai router un numero massimo di volte (detto \textit{hop limit}).
-Il numero di ritrasmissioni consentito è indicato dal campo TTL dell'header di
-IP (per maggiori dettagli vedi sez.~\ref{sec:ip_protocol}), e viene
-decrementato ad ogni passaggio da un router; quando si annulla il pacchetto
-viene scartato. Siccome il numero è ad 8 bit il numero massimo di
-``\textsl{salti}'' è di 255, pertanto anche se il TTL (da \textit{time to
- live}) non è propriamente un limite sul tempo di vita, si stima che un
-pacchetto IP non possa restare nella rete per più di MSL secondi.
+essere due volte la \textit{Maximum Segment Lifetime} (da qui in avanti
+abbreviata in MSL).
+
+La MSL è la stima del massimo periodo di tempo in secondi che un pacchetto IP
+può vivere sulla rete. Questo tempo è limitato perché ogni pacchetto IP può
+essere ritrasmesso dai router un numero massimo di volte (detto \textit{hop
+ limit}). Il numero di ritrasmissioni consentito è indicato dal campo TTL
+dell'intestazione di IP (per maggiori dettagli vedi
+sez.~\ref{sec:ip_protocol}), e viene decrementato ad ogni passaggio da un
+router; quando si annulla il pacchetto viene scartato. Siccome il numero è ad
+8 bit il numero massimo di ``\textsl{salti}'' è di 255, pertanto anche se il
+TTL (da \textit{time to live}) non è propriamente un limite sul tempo, sulla
+sua base si stimare che un pacchetto IP non possa restare nella rete per più
+un certo numero di secondi che costituisce la \textit{Maximum Segment Lifetime}.
Ogni implementazione del TCP deve scegliere un valore per la MSL
(l'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1122.txt}{RFC~1122} raccomanda 2 minuti,