Per risolvere questo problema alcuni sistemi unix-like (e fra questi anche
Linux) hanno introdotto un meccanismo generico, detto \textit{Extended
Attributes} che consente di associare delle informazioni ulteriori ai
-singoli file.\footnote{essi ad esempio vengono usati per le ACL, che
- tratteremo in sez.~\ref{sec:file_ACL} e le \textit{file capabilities}, che
- vedremo in sez.~\ref{sec:proc_capabilities}.} Gli \textsl{attributi estesi}
-non sono altro che delle coppie nome/valore che sono associate permanentemente
-ad un oggetto sul filesystem, analoghi di quello che sono le variabili di
-ambiente (vedi sez.~\ref{sec:proc_environ}) per un processo.
+singoli file; ad esempio vengono usati per la gestione delle ACL, che
+tratteremo in sez.~\ref{sec:file_ACL} e per le \textit{file capabilities}, che
+vedremo in sez.~\ref{sec:proc_capabilities}. Gli \textsl{attributi estesi}
+(abbreviati in \textsl{xattr}) non sono altro che delle coppie nome/valore che
+sono associate permanentemente ad un oggetto sul filesystem, analoghi di
+quello che sono le variabili di ambiente (vedi sez.~\ref{sec:proc_environ})
+per un processo.
Altri sistemi (come Solaris, MacOS e Windows) hanno adottato un meccanismo
diverso in cui ad un file sono associati diversi flussi di dati, su cui
Si tenga presente che non tutti i filesystem supportano gli \textit{Extended
Attributes}; al momento della scrittura di queste dispense essi sono
presenti solo sui vari \textsl{extN}, \textsl{ReiserFS}, \textsl{JFS},
-\textsl{XFS} e \textsl{Btrfs}.\footnote{l'elenco è aggiornato a Luglio 2011.}
-Inoltre a seconda della implementazione ci possono essere dei limiti sulla
-quantità di attributi che si possono utilizzare.\footnote{ad esempio nel caso
- di \textsl{ext2} ed \textsl{ext3} è richiesto che essi siano contenuti
+\textsl{XFS}, \textsl{Btrfs}, \textsl{Lustre} e \textsl{OCFS2}. Inoltre a
+seconda della implementazione ci possono essere dei limiti sulla quantità di
+attributi che si possono utilizzare.\footnote{ad esempio nel caso di
+ \textsl{ext2} ed \textsl{ext3} è richiesto che essi siano contenuti
all'interno di un singolo blocco, pertanto con dimensioni massime pari a
1024, 2048 o 4096 byte a seconda delle dimensioni di quest'ultimo impostate
- in fase di creazione del filesystem, mentre con \textsl{XFS} non ci sono
- limiti ed i dati vengono memorizzati in maniera diversa (nell'\textit{inode}
- stesso, in un blocco a parte, o in una struttura ad albero dedicata) per
- mantenerne la scalabilità.} Infine lo spazio utilizzato per mantenere gli
-attributi estesi viene tenuto in conto per il calcolo delle quote di utente e
-gruppo proprietari del file.
+ in fase di creazione del filesystem, mentre con \textsl{XFS} e
+ \textsl{Btrfs} non ci sono limiti ed i dati vengono memorizzati in maniera
+ diversa (nell'\textit{inode} stesso, in un blocco a parte, o in una
+ struttura ad albero dedicata) per mantenerne la scalabilità; lasciamo i
+ dettagli dei vari filesystem alla documentazione accessibile con \texttt{man
+ xattr}.} Infine lo spazio utilizzato per mantenere gli attributi estesi
+viene tenuto in conto per il calcolo delle quote di utente e gruppo
+proprietari del file.
Come meccanismo per mantenere informazioni aggiuntive associate al singolo
file, gli \textit{Extended Attributes} possono avere usi anche molto diversi
specificato nella forma \texttt{namespace.attribute}, dove \texttt{namespace}
fa riferimento alla classe a cui l'attributo appartiene, mentre
\texttt{attribute} è il nome ad esso assegnato. In tale forma il nome di un
-attributo esteso deve essere univoco. Al momento\footnote{della scrittura di
- questa sezione, kernel 2.6.23, ottobre 2007.} sono state definite le quattro
-classi di attributi riportate in tab.~\ref{tab:extended_attribute_class}.
+attributo esteso deve essere univoco. Al momento sono state definite le
+quattro classi di attributi riportate in
+tab.~\ref{tab:extended_attribute_class}.
\begin{table}[htb]
\centering
di meccanismi evoluti di controllo di accesso come
\textit{SELinux} o le \textit{capabilities} dei
file di sez.~\ref{sec:proc_capabilities}.\\
- \texttt{system} & Gli \textit{extended security attributes}: sono usati
+ \texttt{system} & Gli \textit{extended system attributes}: sono usati
dal kernel per memorizzare dati di sistema associati ai
file come le ACL (vedi sez.~\ref{sec:file_ACL}) o le
\textit{capabilities} (vedi
sez.~\ref{sec:proc_capabilities}).\\
\texttt{trusted}& I \textit{trusted extended attributes}: vengono
- utilizzati per poter realizzare in user space
+ utilizzati per poter realizzare in \textit{user space}
meccanismi che consentano di mantenere delle
informazioni sui file che non devono essere accessibili
ai processi ordinari.\\
Dato che uno degli usi degli \textit{Extended Attributes} è di impiegarli per
-realizzare delle estensioni (come le ACL, \textit{SELinux}, ecc.) al
-tradizionale meccanismo dei controlli di accesso di Unix, l'accesso ai loro
+realizzare delle estensioni al tradizionale meccanismo dei controlli di
+accesso di Unix (come le ACL, \textit{SELinux}, ecc.), l'accesso ai loro
valori viene regolato in maniera diversa a seconda sia della loro classe che
di quali, fra le estensioni che li utilizzano, sono poste in uso. In
particolare, per ciascuna delle classi riportate in
modulo di sicurezza che si sta utilizzando al momento (ciascuno avrà le
sue). Se non è stato caricato nessun modulo di sicurezza l'accesso in
lettura sarà consentito a tutti i processi, mentre quello in scrittura solo
- ai processi con privilegi amministrativi dotati della capacità
- \const{CAP\_SYS\_ADMIN}.
+ ai processi con privilegi amministrativi (per la precisione dotati della
+ capacità \const{CAP\_SYS\_ADMIN}, vedi sez.~\ref{sec:proc_capabilities}).
\item[\texttt{system}] Anche l'accesso agli \textit{extended system
attributes} dipende dalle politiche di accesso che il kernel realizza
ai processi che hanno la capacità di eseguire una ricerca sul file (cioè
hanno il permesso di lettura sulla directory che contiene il file) ed in
scrittura al proprietario del file o ai processi dotati della capacità
- \const{CAP\_FOWNER}.\footnote{vale a dire una politica di accesso analoga a
- quella impiegata per gli ordinari permessi dei file.}
+ \const{CAP\_FOWNER}, vale a dire una politica di accesso analoga a quella
+ impiegata per gli ordinari permessi dei file.
\item[\texttt{trusted}] L'accesso ai \textit{trusted extended attributes}, sia
per la lettura che per la scrittura, è consentito soltanto ai processi con
privilegi amministrativi dotati della capacità \const{CAP\_SYS\_ADMIN}. In
- questo modo si possono utilizzare questi attributi per realizzare in user
- space dei meccanismi di controllo che accedono ad informazioni non
- disponibili ai processi ordinari.
+ questo modo si possono utilizzare questi attributi per realizzare in
+ \textit{user space} dei meccanismi di controllo che accedono ad informazioni
+ non disponibili ai processi ordinari.
\item[\texttt{user}] L'accesso agli \textit{extended user attributes} è
regolato dai normali permessi dei file: occorre avere il permesso di lettura
due casi hanno a che fare con il contenuto del file, e nella discussione
relativa all'uso degli \textit{extended user attributes} nessuno è mai stato
capace di indicare una qualche forma sensata di utilizzo degli stessi per
- collegamenti simbolici o file di dispositivo, e neanche per le \textit{fifo} o i
- socket. Per questo motivo essi sono stati completamente disabilitati per
- tutto ciò che non sia un file regolare o una directory.\footnote{si può
+ collegamenti simbolici o file di dispositivo, e neanche per le \textit{fifo}
+ o i socket. Per questo motivo essi sono stati completamente disabilitati
+ per tutto ciò che non sia un file regolare o una directory.\footnote{si può
verificare la semantica adottata consultando il file \texttt{fs/xattr.c}
dei sorgenti del kernel.} Inoltre per le directory è stata introdotta una
ulteriore restrizione, dovuta di nuovo alla presenza ordinaria di permessi
indicato comprensivo di prefisso del \textit{namespace} cui appartiene (uno
dei valori di tab.~\ref{tab:extended_attribute_class}) nella forma
\texttt{namespace.attributename}, come stringa terminata da un carattere NUL.
-Il suo valore verrà restituito nel buffer puntato dall'argomento \param{value}
-per una dimensione massima di \param{size} byte;\footnote{gli attributi estesi
- possono essere costituiti arbitrariamente da dati testuali o binari.} se
-quest'ultima non è sufficiente si avrà un errore di \errcode{ERANGE}.
+Il valore dell'attributo richiesto verrà restituito nel buffer puntato
+dall'argomento \param{value} per una dimensione massima di \param{size} byte
+(gli attributi estesi possono essere costituiti arbitrariamente da dati
+testuali o binari); se quest'ultima non è sufficiente si avrà un errore di
+\errcode{ERANGE}.
Per evitare di dover indovinare la dimensione di un attributo per tentativi si
può eseguire una interrogazione utilizzando un valore nullo per \param{size};
in questo caso non verrà letto nessun dato, ma verrà restituito come valore di
ritorno della funzione chiamata la dimensione totale dell'attributo esteso
richiesto, che si potrà usare come stima per allocare un buffer di dimensioni
-sufficienti.\footnote{si parla di stima perché anche se le funzioni
- restituiscono la dimensione esatta dell'attributo al momento in cui sono
- eseguite, questa potrebbe essere modificata in qualunque momento da un
- successivo accesso eseguito da un altro processo.}
+sufficienti.
-Un secondo gruppo di funzioni è quello che consente di impostare il valore di
-un attributo esteso, queste sono \funcd{setxattr}, \funcd{lsetxattr} e
-\funcd{fsetxattr}, e consentono di operare rispettivamente su un file, su un
-collegamento simbolico o specificando un file descriptor; i loro prototipi sono:
+Si tenga conto che questa è comunque una stima perché anche se le funzioni
+restituiscono la dimensione esatta dell'attributo al momento in cui sono
+eseguite, questa potrebbe essere modificata in qualunque momento da un
+successivo accesso eseguito da un altro processo, pertanto si verifichi sempre
+il valore di ritorni ed il codice di errore della funzione usata, senza dare
+per scontato che essa abbia sempre successo.
+
+Un secondo gruppo di funzioni sono quelle che consentono di impostare il
+valore di un attributo esteso, le funzioni sono \funcd{setxattr},
+\funcd{lsetxattr} e \funcd{fsetxattr} e consentono di operare rispettivamente
+su un file, su un collegamento simbolico o utilizzando un file descriptor; i
+rispettivi prototipi sono:
\begin{funcproto}{
\fhead{sys/types.h}
\fhead{attr/xattr.h}
-\fdecl{int setxattr(const char *path, const char *name, const void *value,
- size\_t size, int flags)}
-\fdecl{int lsetxattr(const char *path, const char *name, const void *value,
- size\_t size, int flags)}
-\fdecl{int fsetxattr(int filedes, const char *name, const void *value, size\_t
- size, int flags)}
+\fdecl{int setxattr(const char *path, const char *name, const void *value,\\
+ \phantom{int setxattr(}size\_t size, int flags)}
+\fdecl{int lsetxattr(const char *path, const char *name, const void *value,\\
+ \phantom{int lsetxattr(}size\_t size, int flags)}
+\fdecl{int fsetxattr(int filedes, const char *name, const void *value,\\
+ \phantom{int fsetxattr(}size\_t size, int flags)}
\fdesc{Impostano il valore di un attributo esteso.}
}
permessi di accesso all'attributo.}
\end{funcproto}
-Le tre funzioni prendono come primo argomento un valore adeguato al loro
-scopo, usato in maniera del tutto identica a quanto visto in precedenza per le
-analoghe che leggono gli attributi estesi. Il secondo argomento \param{name}
-deve indicare, anche in questo caso con gli stessi criteri appena visti per le
+Le tre funzioni prendono come primo argomento un valore adeguato al loro scopo
+(un \textit{pathname} le prime due, un file descriptor la terza), usato in
+maniera del tutto identica a quanto visto in precedenza per le analoghe che
+leggono gli attributi estesi. Il secondo argomento, \param{name}, deve
+indicare, anche in questo caso con gli stessi criteri appena visti per le
analoghe \func{getxattr}, \func{lgetxattr} e \func{fgetxattr}, il nome
-(completo di suffisso) dell'attributo su cui si vuole operare.
-
-Il valore che verrà assegnato all'attributo dovrà essere preparato nel buffer
-puntato da \param{value}, e la sua dimensione totale (in byte) sarà indicata
-dall'argomento \param{size}. Infine l'argomento \param{flag} consente di
-controllare le modalità di sovrascrittura dell'attributo esteso, esso può
-prendere due valori: con \constd{XATTR\_REPLACE} si richiede che l'attributo
-esista, nel qual caso verrà sovrascritto, altrimenti si avrà errore, mentre
-con \constd{XATTR\_CREATE} si richiede che l'attributo non esista, nel qual
-caso verrà creato, altrimenti si avrà errore ed il valore attuale non sarà
+(completo di suffisso) dell'attributo su cui si vuole operare. Il valore che
+verrà assegnato all'attributo dovrà essere preparato nel buffer puntato da
+\param{value}, e la sua dimensione totale (in byte) dovrà essere indicata
+dall'argomento \param{size}.
+
+Infine l'argomento \param{flag} consente di controllare le modalità di
+sovrascrittura dell'attributo esteso, esso può prendere due valori: con
+\constd{XATTR\_REPLACE} si richiede che l'attributo esista, nel qual caso
+verrà sovrascritto, altrimenti si avrà errore, mentre con
+\constd{XATTR\_CREATE} si richiede che l'attributo non esista, nel qual caso
+verrà creato, altrimenti si avrà errore ed il valore attuale non sarà
modificato. Utilizzando per \param{flag} un valore nullo l'attributo verrà
modificato se è già presente, o creato se non c'è.
Le funzioni finora illustrate permettono di leggere o scrivere gli attributi
-estesi, ma sarebbe altrettanto utile poter vedere quali sono gli attributi
-presenti; a questo provvedono le funzioni di sistema \funcd{listxattr},
-\funcd{llistxattr} e \funcd{flistxattr} i cui prototipi sono:
+estesi presenti su un file, ma sarebbe altrettanto utile poter sapere quali
+sono questi attributi; per questo sono disponibili le ulteriori tre funzioni
+di sistema \funcd{listxattr}, \funcd{llistxattr} e \funcd{flistxattr} i cui
+prototipi sono:
\begin{funcproto}{
\fhead{sys/types.h}