La funzione tenta di leggere \param{count} byte dal file \param{fd} a partire
dalla posizione corrente, scrivendoli nel buffer \param{buf}.\footnote{fino ad
- un massimo di \const{0x7ffff000} bytes, indipendentemente che l'architettura
+ un massimo di \const{0x7ffff000} byte, indipendentemente che l'architettura
sia a 32 o 64 bit.} Dopo la lettura la posizione sul file è spostata
automaticamente in avanti del numero di byte letti. Se \param{count} è zero la
funzione restituisce zero senza nessun altro risultato. Inoltre che non è
La funzione prende esattamente gli stessi argomenti di \func{read} con lo
stesso significato, a cui si aggiunge l'argomento \param{offset} che indica
una posizione sul file a partire dalla quale verranno i \param{count}
-bytes. Identico è il comportamento ed il valore di ritorno, ma la posizione
+byte. Identico è il comportamento ed il valore di ritorno, ma la posizione
corrente sul file resterà invariata. Il valore di \param{offset} fa sempre
riferimento all'inizio del file.
\textit{Single Unix Specification} con un valore della macro
\macro{\_XOPEN\_SOURCE} maggiore o uguale a 500 o a partire dalla \acr{glibc}
2.12 con un valore dalla macro \macro{\_POSIX\_C\_SOURCE} maggiore o uguale al
-varore \val{200809L}. Si ricordi di definire queste macro prima
+valore \val{200809L}. Si ricordi di definire queste macro prima
dell'inclusione del file di dichiarazione \headfile{unistd.h}.
\label{fig:file_mult_acc}
\end{figure}
-Il primo caso è quello in cui due processi diversi aprono lo stesso file su
-disco; sulla base di quanto visto in sez.~\ref{sec:file_fd} avremo una
+Il primo caso è quello in cui due processi indipendenti aprono lo stesso file
+su disco; sulla base di quanto visto in sez.~\ref{sec:file_fd} avremo una
situazione come quella illustrata in fig.~\ref{fig:file_mult_acc}: ciascun
processo avrà una sua voce nella \textit{file table} referenziata da un
diverso file descriptor nella sua \kstruct{file\_struct}. Entrambe le voci
\end{figure}
Il secondo caso è quello in cui due file descriptor di due processi diversi
-puntino alla stessa voce nella \textit{file table}. Questo è ad esempio il
+puntano alla stessa voce nella \textit{file table}. Questo è ad esempio il
caso dei file aperti che vengono ereditati dal processo figlio all'esecuzione
di una \func{fork} (si ricordi quanto detto in sez.~\ref{sec:proc_fork}). La
situazione è illustrata in fig.~\ref{fig:file_acc_child}; dato che il processo
Si tenga presente dunque che in un sistema unix-like è sempre possibile per
più processi accedere in contemporanea allo stesso file e che non esistono, a
differenza di altri sistemi operativi, dei meccanismi di blocco o di
-restrizione dell'accesso impliciti se più processi vogliono accedere allo
+restrizione dell'accesso impliciti quando più processi vogliono accedere allo
stesso file. Questo significa che le operazioni di lettura e scrittura vengono
-sempre fatte da ogni processo in maniera autonoma, utilizzando una posizione
-corrente nel file che normalmente (a meno di non trovarsi nella situazione di
-fig.~\ref{fig:file_acc_child}) è locale a ciascuno di essi.
+sempre fatte da ogni processo in maniera indipendente, utilizzando una
+posizione corrente nel file che normalmente, a meno di non trovarsi nella
+situazione di fig.~\ref{fig:file_acc_child}, è locale a ciascuno di essi.
Dal punto di vista della lettura dei dati questo comporta la possibilità di
poter leggere dati non coerenti in caso di scrittura contemporanea da parte di
Un caso tipico di necessità di accesso condiviso in scrittura è quello in cui
vari processi devono scrivere alla fine di un file (ad esempio un file di
log). Come accennato in sez.~\ref{sec:file_lseek} impostare la posizione alla
-fine del file e poi scrivere può condurre ad una \textit{race condition};
-infatti può succedere che un secondo processo scriva alla fine del file fra la
-\func{lseek} e la \func{write}. In questo caso, come abbiamo appena visto, il
-file sarà esteso, ma il primo processo, avrà una posizione corrente che aveva
-impostato con la \func{lseek} che non corrisponde più alla fine del file, e la
-sua successiva \func{write} sovrascriverà i dati del secondo processo.
+fine del file con \func{lseek} e poi scrivere con \func{write} può condurre ad
+una \textit{race condition}; infatti può succedere che un secondo processo
+scriva alla fine del file fra la \func{lseek} e la \func{write}. In questo
+caso, come abbiamo appena visto, il file sarà esteso, ma il primo processo,
+avrà una posizione corrente che aveva impostato con \func{lseek} che non
+corrisponde più alla fine del file, e la sua successiva \func{write}
+sovrascriverà i dati del secondo processo.
Il problema deriva dal fatto che usare due \textit{system call} in successione
non è mai un'operazione atomica dato che il kernel può interrompere
Abbiamo già visto in sez.~\ref{sec:file_shared_access} come un processo figlio
condivida gli stessi file descriptor del padre; è possibile però ottenere un
-comportamento analogo all'interno di uno stesso processo \textit{duplicando}
-un file descriptor. Per far questo si usa la funzione di sistema \funcd{dup},
-il cui prototipo è:
+comportamento analogo all'interno di uno stesso processo con la cosiddetta
+\textit{duplicazione} di un file descriptor. Per far questo si usa la funzione
+di sistema \funcd{dup}, il cui prototipo è:
\begin{funcproto}{
\fhead{unistd.h}
\begin{errlist}
\item[\errcode{EBADF}] \param{oldfd} non è un file aperto.
\item[\errcode{EMFILE}] si è raggiunto il numero massimo consentito di file
- descriptor aperti.
+ descriptor aperti (vedi sez.~\ref{sec:sys_resource_limit}).
\end{errlist}
}
\end{funcproto}
file vi si vuole far corrispondere, invece di duplicare un file descriptor che
si è già aperto. La risposta sta nel fatto che il file che si vuole redirigere
non è detto sia un file regolare, ma potrebbe essere, come accennato, anche
-una \textit{fifo} o un socket, oppure potrebbe essere un file associato ad un file
-descriptor che si è ereditato già aperto (ad esempio attraverso un'altra
+una \textit{fifo} o un socket, oppure potrebbe essere un file associato ad un
+file descriptor che si è ereditato già aperto (ad esempio attraverso una
\func{exec}) da un processo antenato del padre, del quale non si conosce il
nome. Operando direttamente con i file descriptor \func{dup} consente di
ignorare le origini del file descriptor che si duplica e funziona in maniera
%%% TeX-master: "gapil"
%%% End:
-% LocalWords: nell' du vm Documentation Urlich Drepper futimesat times
+% LocalWords: nell' du vm Documentation Urlich Drepper futimesat times l'I
% LocalWords: futimens fs Tread all'I ll TMPFILE EDQUOT extN Minix UDF XFS
% LocalWords: shmem Btrfs ubifs tmpfile fchmod fchown fsetxattr fchdir PF
-% LocalWords: fstatfs sull'
+% LocalWords: fstatfs sull' SIGTTIN EDESTADDRREQ datagram connect