\footnotesize
\begin{tabular}[c]{|l|c|p{10cm}|}
\hline
- \textbf{Flag} & & \textbf{Significato} \\
+ \textbf{Valore} & & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
\const{IN\_ACCESS} &$\bullet$& C'è stato accesso al file in
possibili.\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Le costanti che identificano i valori per la maschera binaria
+ \caption{Le costanti che identificano i bit della maschera binaria
dell'argomento \param{mask} di \func{inotify\_add\_watch} che indicano il
tipo di evento da tenere sotto osservazione.}
\label{tab:inotify_event_watch}
\footnotesize
\begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
\hline
- \textbf{Flag} & \textbf{Significato} \\
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
\const{IN\_DONT\_FOLLOW}& Non dereferenzia \param{pathname} se questo è un
quelli per i file che contiene.\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Le costanti che identificano i valori per la maschera binaria
+ \caption{Le costanti che identificano i bit della maschera binaria
dell'argomento \param{mask} di \func{inotify\_add\_watch} che indicano le
modalità di osservazione.}
\label{tab:inotify_add_watch_flag}
\footnotesize
\begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
\hline
- \textbf{Flag} & \textbf{Significato} \\
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
\hline
\hline
\const{IN\_IGNORED} & L'osservatore è stato rimosso, sia in maniera
osservazione è stato smontato.\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Le costanti che identificano i flag aggiuntivi usati nella maschera
+ \caption{Le costanti che identificano i bit aggiuntivi usati nella maschera
binaria del campo \var{mask} di \struct{inotify\_event}.}
\label{tab:inotify_read_event_flag}
\end{table}
\bodydesc{Le funzioni restituiscono 0 in caso di successo, e -1 in caso di
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EBADF}] Si è specificato un file descriptor sbagliato.
- \item[\errcode{ENOSYS}] La funzione non è implementata.
- \item[\errcode{EINVAL}] Si è specificato un valore non valido per i campi
+ \item[\errcode{EBADF}] si è specificato un file descriptor sbagliato.
+ \item[\errcode{ENOSYS}] la funzione non è implementata.
+ \item[\errcode{EINVAL}] si è specificato un valore non valido per i campi
\var{aio\_offset} o \var{aio\_reqprio} di \param{aiocbp}.
- \item[\errcode{EAGAIN}] La coda delle richieste è momentaneamente piena.
+ \item[\errcode{EAGAIN}] la coda delle richieste è momentaneamente piena.
\end{errlist}
}
\end{functions}
completate, e -1 in caso di errore nel qual caso \var{errno} assumerà uno
dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EAGAIN}] Nessuna operazione è stata completata entro
+ \item[\errcode{EAGAIN}] nessuna operazione è stata completata entro
\param{timeout}.
- \item[\errcode{ENOSYS}] La funzione non è implementata.
- \item[\errcode{EINTR}] La funzione è stata interrotta da un segnale.
+ \item[\errcode{ENOSYS}] la funzione non è implementata.
+ \item[\errcode{EINTR}] la funzione è stata interrotta da un segnale.
\end{errlist}
}
\end{prototype}
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EAGAIN}] Nessuna operazione è stata completata entro
+ \item[\errcode{EAGAIN}] nessuna operazione è stata completata entro
\param{timeout}.
- \item[\errcode{EINVAL}] Si è passato un valore di \param{mode} non valido
+ \item[\errcode{EINVAL}] si è passato un valore di \param{mode} non valido
o un numero di operazioni \param{nent} maggiore di
\const{AIO\_LISTIO\_MAX}.
- \item[\errcode{ENOSYS}] La funzione non è implementata.
- \item[\errcode{EINTR}] La funzione è stata interrotta da un segnale.
+ \item[\errcode{ENOSYS}] la funzione non è implementata.
+ \item[\errcode{EINTR}] la funzione è stata interrotta da un segnale.
\end{errlist}
}
\end{prototype}
in caso di successo, e \const{MAP\_FAILED} (-1) in caso di errore, nel
qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EBADF}] Il file descriptor non è valido, e non si è usato
+ \item[\errcode{EBADF}] il file descriptor non è valido, e non si è usato
\const{MAP\_ANONYMOUS}.
\item[\errcode{EACCES}] o \param{fd} non si riferisce ad un file regolare,
o si è usato \const{MAP\_PRIVATE} ma \param{fd} non è aperto in lettura,
o si è usato \const{MAP\_SHARED} e impostato \const{PROT\_WRITE} ed
\param{fd} non è aperto in lettura/scrittura, o si è impostato
\const{PROT\_WRITE} ed \param{fd} è in \textit{append-only}.
- \item[\errcode{EINVAL}] I valori di \param{start}, \param{length} o
+ \item[\errcode{EINVAL}] i valori di \param{start}, \param{length} o
\param{offset} non sono validi (o troppo grandi o non allineati sulla
dimensione delle pagine).
- \item[\errcode{ETXTBSY}] Si è impostato \const{MAP\_DENYWRITE} ma
+ \item[\errcode{ETXTBSY}] si è impostato \const{MAP\_DENYWRITE} ma
\param{fd} è aperto in scrittura.
- \item[\errcode{EAGAIN}] Il file è bloccato, o si è bloccata troppa memoria
+ \item[\errcode{EAGAIN}] il file è bloccato, o si è bloccata troppa memoria
rispetto a quanto consentito dai limiti di sistema (vedi
sez.~\ref{sec:sys_resource_limit}).
- \item[\errcode{ENOMEM}] Non c'è memoria o si è superato il limite sul
+ \item[\errcode{ENOMEM}] non c'è memoria o si è superato il limite sul
numero di mappature possibili.
- \item[\errcode{ENODEV}] Il filesystem di \param{fd} non supporta il memory
+ \item[\errcode{ENODEV}] il filesystem di \param{fd} non supporta il memory
mapping.
- \item[\errcode{EPERM}] L'argomento \param{prot} ha richiesto
+ \item[\errcode{EPERM}] l'argomento \param{prot} ha richiesto
\const{PROT\_EXEC}, ma il filesystem di \param{fd} è montato con
l'opzione \texttt{noexec}.
- \item[\errcode{ENFILE}] Si è superato il limite del sistema sul numero di
+ \item[\errcode{ENFILE}] si è superato il limite del sistema sul numero di
file aperti (vedi sez.~\ref{sec:sys_resource_limit}).
\end{errlist}
}
\label{tab:file_mmap_prot}
\end{table}
-
Il valore dell'argomento \param{prot} indica la protezione\footnote{in Linux
la memoria reale è divisa in pagine: ogni processo vede la sua memoria
attraverso uno o più segmenti lineari di memoria virtuale. Per ciascuno di
che si chiama una \textit{segment violation}, e la relativa emissione del
segnale \const{SIGSEGV}.} da applicare al segmento di memoria e deve essere
specificato come maschera binaria ottenuta dall'OR di uno o più dei valori
-riportati in tab.~\ref{tab:file_mmap_flag}; il valore specificato deve essere
+riportati in tab.~\ref{tab:file_mmap_prot}; il valore specificato deve essere
compatibile con la modalità di accesso con cui si è aperto il file.
L'argomento \param{flags} specifica infine qual è il tipo di oggetto mappato,
pagina, ed in generale queste potranno non corrispondere alle dimensioni
effettive del file o della sezione che si vuole mappare.
-\footnotetext[20]{Dato che tutti faranno riferimento alle stesse pagine di
+\footnotetext[68]{dato che tutti faranno riferimento alle stesse pagine di
memoria.}
-\footnotetext[21]{L'uso di questo flag con \const{MAP\_SHARED} è stato
+\footnotetext[69]{l'uso di questo flag con \const{MAP\_SHARED} è stato
implementato in Linux a partire dai kernel della serie 2.4.x; esso consente
di creare segmenti di memoria condivisa e torneremo sul suo utilizzo in
sez.~\ref{sec:ipc_mmap_anonymous}.}
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
errore nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EINVAL}] O \param{start} non è multiplo di
+ \item[\errcode{EINVAL}] o \param{start} non è multiplo di
\const{PAGE\_SIZE}, o si è specificato un valore non valido per
\param{flags}.
- \item[\errcode{EFAULT}] L'intervallo specificato non ricade in una zona
+ \item[\errcode{EFAULT}] l'intervallo specificato non ricade in una zona
precedentemente mappata.
\end{errlist}
}
siano invalidate.\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Valori dell'argomento \param{flag} di \func{msync}.}
+ \caption{Le costanti che identificano i bit per la maschera binaria
+ dell'argomento \param{flag} di \func{msync}.}
\label{tab:file_mmap_rsync}
\end{table}
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
errore nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EINVAL}] L'intervallo specificato non ricade in una zona
+ \item[\errcode{EINVAL}] l'intervallo specificato non ricade in una zona
precedentemente mappata.
\end{errlist}
}
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e $-1$ in caso di
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EINVAL}] Si è usato un valore non valido per uno degli
+ \item[\errcode{EINVAL}] si è usato un valore non valido per uno degli
argomenti o \param{start} non fa riferimento ad un \textit{memory
mapping} valido creato con \const{MAP\_SHARED}.
\end{errlist}
La prima funzione che si pone l'obiettivo di ottimizzare il trasferimento dei
dati fra due file descriptor è \funcd{sendfile};\footnote{la funzione è stata
introdotta con i kernel della serie 2.2, e disponibile dalle \acr{glibc}
- 2.1..} la funzione è presente in diverse versioni di Unix,\footnote{la si
+ 2.1.} la funzione è presente in diverse versioni di Unix,\footnote{la si
ritrova ad esempio in FreeBSD, HPUX ed altri Unix.} ma non è presente né in
POSIX.1-2001 né in altri standard,\footnote{pertanto si eviti di utilizzarla
se si devono scrivere programmi portabili.} per cui per essa vengono
Se il puntatore \param{offset} è nullo la funzione legge i dati a partire
dalla posizione corrente su \param{in\_fd}, altrimenti verrà usata la
-posizione indicata dal valore puntato da \param{offset}. In questo caso detto
+posizione indicata dal valore puntato da \param{offset}; in questo caso detto
valore sarà aggiornato, come \textit{value result argument}, per indicare la
posizione del byte successivo all'ultimo che è stato letto, mentre la
-posizione corrente sul file non sarà modificata. Se invece \param{offset} è
+posizione corrente sul file non sarà modificata. Se invece \param{offset} è
nullo la posizione corrente sul file sarà aggiornata tenendo conto dei byte
letti da \param{in\_fd}.
Fino ai kernel della serie 2.4 la funzione è utilizzabile su un qualunque file
descriptor, e permette di sostituire la invocazione successiva di una
-\func{read} ed una \func{write} (e l'allocazione del relativo buffer) con una
+\func{read} e una \func{write} (e l'allocazione del relativo buffer) con una
sola chiamata a \funcd{sendfile}. In questo modo si può diminuire il numero di
chiamate al sistema e risparmiare in trasferimenti di dati da kernel space a
user space e viceversa. La massima utilità della funzione si ha comunque per
-il trasferimento di dati da un file su disco ad socket di rete,\footnote{il
- caso classico del lavoro un server web, ed infatti Apache ha una opzione per
- il supporto esplicito di questa funzione.} dato che in questo caso diventa
-possibile effettuare il trasferimento diretto via DMA dal controller del disco
-alla scheda di rete, senza neanche allocare un buffer nel kernel.\footnote{il
- meccanismo è detto \textit{zerocopy} in quanto i dati non vengono mai
- copiati dal kernel, che si limita a programmare solo le operazioni di
- lettura e scrittura via DMA.}
-
-Con i kernel della serie 2.6 ci si è accorti però che, a parte quest'ultimo
-caso, l'uso di \func{sendfile} non sempre portava significativi miglioramenti
-delle prestazioni rispetto all'uso in sequenza di \func{read} e \func{write},
-\footnote{nel caso generico infatti il kernel deve comunque allocare un buffer
- ed effettuare la copia dei dati, e in tal caso spesso il guadagno ottenibile
- nel ridurre il numero di chiamate al sistema non compensa le ottimizzazioni
- che possono essere fatte da una applicazione in user space che ha una
- maggiore conoscenza su come questi sono strutturati.} e che anzi in certi
-casi si avevano dei peggioramenti, questo ha portato alla
-decisione\footnote{per alcune motivazioni di questa scelta si può fare
- riferimento a quanto illustrato da Linus Torvalds in
- \href{http://www.cs.helsinki.fi/linux/linux-kernel/2001-03/0200.html}
+il trasferimento di dati da un file su disco ad un socket di
+rete,\footnote{questo è il caso classico del lavoro eseguito da un server web,
+ ed infatti Apache ha una opzione per il supporto esplicito di questa
+ funzione.} dato che in questo caso diventa possibile effettuare il
+trasferimento diretto via DMA dal controller del disco alla scheda di rete,
+senza neanche allocare un buffer nel kernel,\footnote{il meccanismo è detto
+ \textit{zerocopy} in quanto i dati non vengono mai copiati dal kernel, che
+ si limita a programmare solo le operazioni di lettura e scrittura via DMA.}
+ottenendo la massima efficienza possibile senza pesare neanche sul processore.
+
+In seguito però ci si è accorti che, fatta eccezione per il trasferimento
+diretto da file a socket, non sempre \func{sendfile} comportava miglioramenti
+significativi delle prestazioni rispetto all'uso in sequenza di \func{read} e
+\func{write},\footnote{nel caso generico infatti il kernel deve comunque
+ allocare un buffer ed effettuare la copia dei dati, e in tal caso spesso il
+ guadagno ottenibile nel ridurre il numero di chiamate al sistema non
+ compensa le ottimizzazioni che possono essere fatte da una applicazione in
+ user space che ha una conoscenza diretta su come questi sono strutturati.} e
+che anzi in certi casi si potevano avere anche dei peggioramenti. Questo ha
+portato, per i kernel della serie 2.6,\footnote{per alcune motivazioni di
+ questa scelta si può fare riferimento a quanto illustrato da Linus Torvalds
+ in \href{http://www.cs.helsinki.fi/linux/linux-kernel/2001-03/0200.html}
{\texttt{http://www.cs.helsinki.fi/linux/linux-kernel/2001-03/0200.html}}.}
-di consentire l'uso della funzione soltanto quando il file da cui si legge
-supporta le operazioni di \textit{memory mapping} (vale a dire non è un
-socket) e quello su cui si scrive è un socket; in tutti gli altri casi si avrà
-un errore di \errcode{EINVAL}.
-
-Nonostante i limiti illustrati resta comunque il dubbio se la scelta di
-disabilitare \func{sendfile} per il trasferimento di dati fra file di dati sia
-davvero corretta; la funzione infatti se non altro consentirebbe di
-semplificare l'interfaccia per la copia dei dati, evitando di dover gestire
-l'allocazione di un buffer temporaneo per il loro trasferimento in tutti quei
-casi in cui non c'è necessità di fare controlli sugli stessi. Inoltre essa
-avrebbe comunque il vantaggio di evitare trasferimenti di dati da e verso
-l'user space.
-
-Il dubbio è stato rimosso con l'introduzione della system call
-\func{splice},\footnote{avvenuto a partire dal kernel 2.6.17.} il cui scopo è
-appunto quello di fornire un meccanismo generico per il trasferimento di dati
-da o verso un file utilizzando un buffer intermedio gestito direttamente dal
-kernel. Lo scopo della funzione può sembrare lo stesso di \func{sendfile}, ma
-in realtà esse sono profondamente diverse nel loro meccanismo di
-funzionamento; \func{sendfile} infatti, come accennato, non necessita affatto
-(anzi nel caso di Linux viene sostanzialmente usata solo in questo caso) di
-avere a disposizione un buffer interno, perché esegue un trasferimento diretto
-di dati; questo la rende in generale molto più efficiente, ma anche limitata
-nelle sue applicazioni.
+alla decisione di consentire l'uso della funzione soltanto quando il file da
+cui si legge supporta le operazioni di \textit{memory mapping} (vale a dire
+non è un socket) e quello su cui si scrive è un socket; in tutti gli altri
+casi l'uso di \func{sendfile} darà luogo ad un errore di \errcode{EINVAL}.
+
+Nonostante ci possano essere casi in cui \func{sendfile} non migliora le
+prestazioni, le motivazioni addotte non convincono del tutto e resta il dubbio
+se la scelta di disabilitarla sempre per il trasferimento di dati fra file di
+dati sia davvero corretta. Se ci sono peggioramenti di prestazioni infatti si
+può sempre fare ricorso all'uso successivo di, ma lasciare a disposizione la
+funzione consentirebbe se non altro, anche in assenza di guadagni di
+prestazioni, di semplificare la gestione della copia dei dati fra file,
+evitando di dover gestire l'allocazione di un buffer temporaneo per il loro
+trasferimento; inoltre si avrebbe comunque il vantaggio di evitare inutili
+trasferimenti di dati da kernel space a user space e viceversa.
+
+Questo dubbio si può comunque ritenere superato con l'introduzione, avvenuto a
+partire dal kernel 2.6.17, della nuova system call \func{splice}. Lo scopo di
+questa funzione è quello di fornire un meccanismo generico per il
+trasferimento di dati da o verso un file utilizzando un buffer gestito
+internamente dal kernel. Descritta in questi termini \func{splice} sembra
+semplicemente un ``\textsl{dimezzamento}'' di \func{sendfile}.\footnote{nel
+ senso che un trasferimento di dati fra due file con \func{sendfile} non
+ sarebbe altro che la lettura degli stessi su un buffer seguita dalla
+ relativa scrittura, cosa che in questo caso si dovrebbe eseguire con due
+ chiamate a \func{splice}.} In realtà le due system call sono profondamente
+diverse nel loro meccanismo di funzionamento; \func{sendfile} infatti, come
+accennato, non necessita affatto di avere a disposizione un buffer interno,
+perché esegue un trasferimento diretto di dati; questo la rende in generale
+molto più efficiente, ma anche limitata nelle sue applicazioni, dato che
+questo tipo di trasferimento è possibile solo in casi specifici.\footnote{e
+ nel caso di Linux questi sono anche solo quelli in cui essa può essere
+ effettivamente utilizzata.}
Il concetto che sta dietro a \func{splice} invece è diverso,\footnote{in
- realtà la proposta originale di Larry Mc Voy non ne differisce poi tanto,
- quello che la rende davvero diversa è stata la reinterpretazione che ne è
- stata fatta nell'implementazione su Linux realizzata da Jens Anxboe, di cui
- si può trovare un buon riassunto in \href{http://kerneltrap.org/node/6505}
+ realtà la proposta originale di Larry Mc Voy non differisce poi tanto negli
+ scopi da \func{sendfile}, quello che rende \func{splice} davvero diversa è
+ stata la reinterpretazione che ne è stata fatta nell'implementazione su
+ Linux realizzata da Jens Anxboe, concetti che sono esposti sinteticamente
+ dallo stesso Linus Torvalds in \href{http://kerneltrap.org/node/6505}
{\texttt{http://kerneltrap.org/node/6505}}.} si tratta semplicemente di una
-funzione che consente di fare delle operazioni di trasferimento dati da e
-verso un buffer interamente gestito in kernel space, in maniera del tutto
-generica. In questo caso il cuore della funzione (e delle affini
-\func{vmsplice} e \func{tee}, che tratteremo più avanti) è appunto il buffer
-in kernel space; questo è anche quello che ne ha semplificato
-l'adozione,\footnote{la funzione infatti non è definita in nessuno standard,
- e, allo stato attuale è disponibile soltanto su Linux.} perché
-l'infrastruttura per la gestione di un buffer in kernel space è presente fin
-dagli albori di Unix per la realizzazione delle \textit{pipe} (tratteremo
-l'argomento in sez.~\ref{sec:ipc_unix}). Dal punto di vista concettuale allora
-\func{splice} non è che un'altra interfaccia con cui esporre in userspace
-l'oggetto \textsl{buffer in kernel space}.
+funzione che consente di fare in maniera del tutto generica delle operazioni
+di trasferimento di dati fra un file e un buffer gestito interamente in kernel
+space. In questo caso il cuore della funzione (e delle affini \func{vmsplice}
+e \func{tee}, che tratteremo più avanti) è appunto l'uso di un buffer in
+kernel space, e questo è anche quello che ne ha semplificato l'adozione,
+perché l'infrastruttura per la gestione di un tale buffer è presente fin dagli
+albori di Unix per la realizzazione delle \textit{pipe} (vedi
+sez.~\ref{sec:ipc_unix}). Dal punto di vista concettuale allora \func{splice}
+non è altro che una diversa interfaccia (rispetto alle \textit{pipe}) con cui
+utilizzare in user space l'oggetto ``\textsl{buffer in kernel space}''.
Così se per una \textit{pipe} o una \textit{fifo} il buffer viene utilizzato
-come area di memoria dove appoggiare i dati che vengono trasferiti da un capo
-all'altro della stessa (vedi fig.~\ref{fig:ipc_pipe_singular}) per creare un
-meccanismo di comunicazione fra processi, nel caso di \funcd{splice} il buffer
+come area di memoria (vedi fig.~\ref{fig:ipc_pipe_singular}) dove appoggiare i
+dati che vengono trasferiti da un capo all'altro della stessa per creare un
+meccanismo di comunicazione fra processi, nel caso di \func{splice} il buffer
viene usato o come fonte dei dati che saranno scritti su un file, o come
-destinazione dei dati che vengono letti da un file. La funzione infatti è una
-interfaccia generica che consente di trasferire dati da un buffer ad un file o
-viceversa; il suo prototipo, accessibile solo avendo definito
-\macro{\_GNU\_SOURCE},\footnote{ovviamente, essendo come detto la funzione
- totalmente specifica di Linux, essa non è prevista da nessuno standard e
- deve essere evitata se si vogliono scrivere programmi portabili.} è:
+destinazione dei dati che vengono letti da un file. La funzione \funcd{splice}
+fornisce quindi una interfaccia generica che consente di trasferire dati da un
+buffer ad un file o viceversa; il suo prototipo, accessibile solo dopo aver
+definito la macro \macro{\_GNU\_SOURCE},\footnote{si ricordi che questa
+ funzione non è contemplata da nessuno standard, è presente solo su Linux, e
+ pertanto deve essere evitata se si vogliono scrivere programmi portabili.}
+è il seguente:
\begin{functions}
\headdecl{fcntl.h}
- \funcdecl{}
+ \funcdecl{long splice(int fd\_in, off\_t *off\_in, int fd\_out, off\_t
+ *off\_out, size\_t len, unsigned int flags)}
Trasferisce dati da un file verso una pipe o viceversa.
successo e $-1$ in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno
dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EAGAIN}] si è impostata la modalità non bloccante su
- \param{out\_fd} e la scrittura si bloccherebbe.
- \item[\errcode{EINVAL}] i file descriptor non sono validi, o sono bloccati
- (vedi sez.~\ref{sec:file_locking}), o \func{mmap} non è disponibile per
- \param{in\_fd}.
- \item[\errcode{EIO}] si è avuto un errore di lettura da \param{in\_fd}.
- \item[\errcode{ENOMEM}] non c'è memoria sufficiente per la lettura da
- \param{in\_fd}.
+ \item[\errcode{EBADF}] uno o entrambi fra \param{fd\_in} e \param{fd\_out}
+ non sono file descriptor validi o, rispettivamente, non sono stati
+ aperti in lettura o scrittura.
+ \item[\errcode{EINVAL}] il filesystem su cui si opera non supporta
+ \func{splice}, oppure nessuno dei file descriptor è una pipe, oppure si
+ è dato un valore a \param{off\_in} o \param{off\_out} ma il
+ corrispondente file è un dispositivo che non supporta la funzione
+ \func{seek}.
+ \item[\errcode{ENOMEM}] non c'è memoria sufficiente per l'operazione
+ richiesta.
+ \item[\errcode{ESPIPE}] o \param{off\_in} o \param{off\_out} non sono
+ \const{NULL} ma il corrispondente file descriptor è una \textit{pipe}.
\end{errlist}
- ed inoltre \errcode{EBADF} e \errcode{EFAULT}.
}
\end{functions}
+La funzione esegue un trasferimento di \param{count} byte dal file descriptor
+\param{fd\_in} al file descriptor \param{fd\_out}, uno dei quali deve essere
+una \textit{pipe}; l'altro file descriptor può essere
+qualunque.\footnote{questo significa che può essere, oltre che un file di
+ dati, anche un altra \textit{pipe}, o un socket.} Come accennato una
+\textit{pipe} non è altro che un buffer in kernel space, per cui a seconda che
+essa sia usata per \param{fd\_in} o \param{fd\_out} si avrà rispettivamente la
+copia dei dati dal buffer al file o viceversa.
+
+In caso di successo la funzione ritorna il numero di byte trasferiti, che può
+essere, come per le normali funzioni di lettura e scrittura su file, inferiore
+a quelli richiesti; un valore negativo indicherà un errore mentre un valore
+nullo indicherà che non ci sono dati da trasferire (ad esempio si è giunti
+alla fine del file in lettura). Si tenga presente che, a seconda del verso del
+trasferimento dei dati, la funzione si comporta nei confronti del file
+descriptor che fa riferimento al file ordinario, come \func{read} o
+\func{write}, e pertanto potrà anche bloccarsi (a meno che non si sia aperto
+il suddetto file in modalità non bloccante).
+
+I due argomenti \param{off\_in} e \param{off\_out} consentono di specificare,
+come per l'analogo \param{offset} di \func{sendfile}, la posizione all'interno
+del file da cui partire per il trasferimento dei dati. Come per
+\func{sendfile} un valore nullo indica di usare la posizione corrente sul
+file, ed essa sarà aggiornata automaticamente secondo il numero di byte
+trasferiti. Un valore non nullo invece deve essere un puntatore ad una
+variabile intera che indica la posizione da usare; questa verrà aggiornata, al
+ritorno della funzione, al byte successivo all'ultimo byte trasferito.
+Ovviamente soltanto uno di questi due argomenti, e più precisamente quello che
+fa riferimento al file descriptor non associato alla \textit{pipe}, può essere
+specificato come valore non nullo.
+
+Infine l'argomento \param{flag} consente di controllare alcune caratteristiche
+del funzionamento della funzione; il contenuto è una maschera binaria e deve
+essere specificato come OR aritmetico dei valori riportati in
+tab.~\ref{tab:splice_flag}.
+
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{8cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \const{SPLICE\_F\_MOVE} & .\\
+ \const{SPLICE\_F\_NONBLOCK}& .\\
+ \const{SPLICE\_F\_MORE} & .\\
+ \const{SPLICE\_F\_GIFT} & .\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Le costanti che identificano i bit della maschera binaria
+ dell'argomento \param{flag} di \func{slice}, \func{vmslice} e \func{tee}.}
+ \label{tab:splice_flag}
+\end{table}
+
+
% TODO documentare le funzioni tee e splice
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EWOULDBLOCK}] Il file ha già un blocco attivo, e si è
+ \item[\errcode{EWOULDBLOCK}] il file ha già un blocco attivo, e si è
specificato \const{LOCK\_NB}.
\end{errlist}
}
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EACCES}] L'operazione è proibita per la presenza di
+ \item[\errcode{EACCES}] l'operazione è proibita per la presenza di
\textit{file lock} da parte di altri processi.
- \item[\errcode{ENOLCK}] Il sistema non ha le risorse per il locking: ci
+ \item[\errcode{ENOLCK}] il sistema non ha le risorse per il locking: ci
sono troppi segmenti di lock aperti, si è esaurita la tabella dei lock,
o il protocollo per il locking remoto è fallito.
- \item[\errcode{EDEADLK}] Si è richiesto un lock su una regione bloccata da
+ \item[\errcode{EDEADLK}] si è richiesto un lock su una regione bloccata da
un altro processo che è a sua volta in attesa dello sblocco di un lock
mantenuto dal processo corrente; si avrebbe pertanto un
\itindex{deadlock} \textit{deadlock}. Non è garantito che il sistema
riconosca sempre questa situazione.
- \item[\errcode{EINTR}] La funzione è stata interrotta da un segnale prima
+ \item[\errcode{EINTR}] la funzione è stata interrotta da un segnale prima
di poter acquisire un lock.
\end{errlist}
ed inoltre \errval{EBADF}, \errval{EFAULT}.
\bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
\begin{errlist}
- \item[\errcode{EWOULDBLOCK}] Non è possibile acquisire il lock, e si è
+ \item[\errcode{EWOULDBLOCK}] non è possibile acquisire il lock, e si è
selezionato \const{LOCK\_NB}, oppure l'operazione è proibita perché il
file è mappato in memoria.
- \item[\errcode{ENOLCK}] Il sistema non ha le risorse per il locking: ci
+ \item[\errcode{ENOLCK}] il sistema non ha le risorse per il locking: ci
sono troppi segmenti di lock aperti, si è esaurita la tabella dei lock.
\end{errlist}
ed inoltre \errval{EBADF}, \errval{EINVAL}.