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\par\noindent
che ci mostra come i due tipi di lock siano assolutamente indipendenti; per
-questo motivo occorre sempre tenere presente quale delle due semantiche
-disponibili stanno usando i programmi con cui si interagisce, dato che
-applicare dei lock usando l'altra non avrebbe nessun effetto.
+questo motivo occorre sempre tenere presente quale fra le due semantiche
+disponibili stanno usando i programmi con cui si interagisce, dato che i lock
+applicati con l'altra non avrebbero nessun effetto.
\label{sec:file_lockf}
Abbiamo visto come l'interfaccia POSIX per il file locking sia molto più
-potente e flessibile di quella di BSD, ma è anche molto più complicata da
-usare per le varie opzioni da passare a \func{fcntl}. Per questo motivo è
-disponibile anche una interfaccia semplificata (ripresa da System V) che
-utilizza la funzione \func{lockf}, il cui prototipo è:
+potente e flessibile di quella di BSD, questo comporta anche una maggiore
+complessità per via delle varie opzioni da passare a \func{fcntl}. Per questo
+motivo è disponibile anche una interfaccia semplificata (ripresa da System V)
+che utilizza la funzione \func{lockf}, il cui prototipo è:
\begin{prototype}{sys/file.h}{int lockf(int fd, int cmd, off\_t len)}
Applica, controlla o rimuove un \textit{file lock} sul file \param{fd}.
\func{mount} riportata in \tabref{tab:sys_mount_flags}, o con l'opzione
\cmd{mand} per il comando).
-Si tenga presente inoltre che il \textit{mandatory locking} funziona
-sull'interfaccia POSIX di \func{fcntl}, questo significa che non ha nessun
-effetto sui lock richiesti con l'interfaccia di \func{flock}, ed inoltre che
+Si tenga presente inoltre che il \textit{mandatory locking} funziona solo
+sull'interfaccia POSIX di \func{fcntl}. Questo ha due conseguenze: che non si
+ha nessun effetto sui lock richiesti con l'interfaccia di \func{flock}, e che
la granularità del lock è quella del singolo byte, come per \func{fcntl}.
La sintassi di acquisizione dei lock è esattamente la stessa vista in
dimensioni del file vada a sovrapporsi ad una regione bloccata).
L'ultimo aspetto della interazione del \textit{mandatory locking} con le
-funzioni di accesso ai file è quello relativo ai file mappati in memoria
-appena trattati in \secref{sec:file_memory_map}; anche in tal caso infatti,
+funzioni di accesso ai file è quello relativo ai file mappati in memoria (che
+abbiamo trattato in \secref{sec:file_memory_map}); anche in tal caso infatti,
quando si esegue la mappatura con l'opzione \macro{MAP\_SHARED}, si ha un
accesso al contenuto del file. Lo standard SVID prevede che sia impossibile
eseguire il memory mapping di un file su cui sono presenti dei
lock\footnote{alcuni sistemi, come HP-UX, sono ancora più restrittivi e lo
impediscono anche in caso di \textit{advisory locking}, anche se questo non
- ha molto senso.} in Linux è stata però fatta la scelta implementativa di
-seguire questo comportamento soltanto quando si chiama \func{mmap} con
-l'opzione \macro{MAP\_SHARED} (nel qual caso la funzione fallisce con il
-solito \macro{EAGAIN}).
+ ha molto senso.} in Linux è stata però fatta la scelta
+implementativa\footnote{per i dettagli si possono leggere le note nel kernel,
+ mantenute nel file \file{Documentation/mandatory.txt}.} di seguire questo
+comportamento soltanto quando si chiama \func{mmap} con l'opzione
+\macro{MAP\_SHARED} (nel qual caso la funzione fallisce con il solito
+\macro{EAGAIN}).