X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=system.tex;h=dfc71d9939f14dd691e32bb569ec5c89c06553b6;hb=6ffcce00491cea4ac7c621fe412269f15ee23f57;hp=5ba240a08baa8d9bfbe8e4b6356ac5e410a8df81;hpb=2ba81410053202b58aec9ce40344794d1c131491;p=gapil.git diff --git a/system.tex b/system.tex index 5ba240a..dfc71d9 100644 --- a/system.tex +++ b/system.tex @@ -1,6 +1,6 @@ %% system.tex %% -%% Copyright (C) 2000-2006 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% Copyright (C) 2000-2007 Simone Piccardi. Permission is granted to %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo", @@ -8,6 +8,7 @@ %% license is included in the section entitled "GNU Free Documentation %% License". %% + \chapter{La gestione del sistema, del tempo e degli errori} \label{cha:system} @@ -403,7 +404,7 @@ riportate in tab.~\ref{tab:sys_file_macro}. \const{LINK\_MAX} &8 & numero massimo di link a un file\\ \const{NAME\_MAX}& 14 & lunghezza in byte di un nome di file. \\ \const{PATH\_MAX}& 256 & lunghezza in byte di un - \itindex{pathname}\textit{pathname}.\\ + \itindex{pathname} \textit{pathname}.\\ \const{PIPE\_BUF}&4096 & byte scrivibili atomicamente in una pipe (vedi sez.~\ref{sec:ipc_pipes}).\\ \const{MAX\_CANON}&255 & dimensione di una riga di terminale in modo @@ -434,7 +435,7 @@ le analoghe di tab.~\ref{tab:sys_posix1_general}. \const{\_POSIX\_LINK\_MAX} &8 & numero massimo di link a un file.\\ \const{\_POSIX\_NAME\_MAX}& 14 & lunghezza in byte di un nome di file. \\ \const{\_POSIX\_PATH\_MAX}& 256 & lunghezza in byte di un - \itindex{pathname}\textit{pathname}.\\ + \itindex{pathname} \textit{pathname}.\\ \const{\_POSIX\_PIPE\_BUF}& 512 & byte scrivibili atomicamente in una pipe.\\ \const{\_POSIX\_MAX\_CANON}&255 & dimensione di una riga di @@ -477,12 +478,12 @@ E si noti come la funzione in questo caso richieda un argomento che specifichi a quale file si fa riferimento, dato che il valore del limite cercato può variare a seconda del filesystem. Una seconda versione della funzione, \funcd{fpathconf}, opera su un file descriptor invece che su un -\itindex{pathname}\textit{pathname}. Il suo prototipo è: +\itindex{pathname} \textit{pathname}. Il suo prototipo è: \begin{prototype}{unistd.h}{long fpathconf(int fd, int name)} Restituisce il valore del parametro \param{name} per il file \param{fd}. \bodydesc{È identica a \func{pathconf} solo che utilizza un file descriptor - invece di un \itindex{pathname}\textit{pathname}; pertanto gli errori + invece di un \itindex{pathname} \textit{pathname}; pertanto gli errori restituiti cambiano di conseguenza.} \end{prototype} \noindent ed il suo comportamento è identico a quello di \func{pathconf}. @@ -601,7 +602,7 @@ maniera gerarchica all'interno di un albero;\footnote{si tenga presente che occorrerà includere anche i file \file{linux/unistd.h} e \file{linux/sysctl.h}.} per accedere ad uno di essi occorre specificare un cammino attraverso i vari nodi dell'albero, in maniera analoga a come avviene -per la risoluzione di un \itindex{pathname}\textit{pathname} (da cui l'uso +per la risoluzione di un \itindex{pathname} \textit{pathname} (da cui l'uso alternativo del filesystem \file{/proc}, che vedremo dopo). Ciascun nodo dell'albero è identificato da un valore intero, ed il cammino che @@ -645,7 +646,7 @@ forma di file alcune delle strutture interne del kernel stesso. In particolare l'albero dei valori di \func{sysctl} viene presentato in forma di file nella directory \file{/proc/sys}, cosicché è possibile accedervi -specificando un \itindex{pathname}\textit{pathname} e leggendo e scrivendo sul +specificando un \itindex{pathname} \textit{pathname} e leggendo e scrivendo sul file corrispondente al parametro scelto. Il kernel si occupa di generare al volo il contenuto ed i nomi dei file corrispondenti, e questo ha il grande vantaggio di rendere accessibili i vari parametri a qualunque comando di shell @@ -701,7 +702,7 @@ sulla directory \param{target}. \textit{mount point} o di spostarlo quando \param{target} non è un \textit{mount point} o è \file{/}. \item[\errcode{EACCES}] non si ha il permesso di accesso su uno dei - componenti del \itindex{pathname}\textit{pathname}, o si è cercato + componenti del \itindex{pathname} \textit{pathname}, o si è cercato di montare un filesystem disponibile in sola lettura senza averlo specificato o il device \param{source} è su un filesystem montato con l'opzione \const{MS\_NODEV}. @@ -767,12 +768,13 @@ valori riportati in tab.~\ref{tab:sys_mount_flags}. \hline \const{MS\_RDONLY} & 1 & monta in sola lettura.\\ \const{MS\_NOSUID} & 2 & ignora i bit \itindex{suid~bit} \acr{suid} e - \itindex{sgid~bit}\acr{sgid}.\\ + \itindex{sgid~bit} \acr{sgid}.\\ \const{MS\_NODEV} & 4 & impedisce l'accesso ai file di dispositivo.\\ \const{MS\_NOEXEC} & 8 & impedisce di eseguire programmi.\\ \const{MS\_SYNCHRONOUS}& 16 & abilita la scrittura sincrona.\\ - \const{MS\_REMOUNT} & 32 & rimonta il filesystem cambiando i flag.\\ - \const{MS\_MANDLOCK} & 64 & consente il \textit{mandatory locking} (vedi + \const{MS\_REMOUNT} & 32 & rimonta il filesystem cambiando le opzioni.\\ + \const{MS\_MANDLOCK} & 64 & consente il \textit{mandatory locking} + \itindex{mandatory~locking} (vedi sez.~\ref{sec:file_mand_locking}).\\ \const{S\_WRITE} & 128 & scrive normalmente.\\ \const{S\_APPEND} & 256 & consente la scrittura solo in @@ -791,6 +793,8 @@ valori riportati in tab.~\ref{tab:sys_mount_flags}. \label{tab:sys_mount_flags} \end{table} +% TODO aggiornare con i nuovi flag di man mount + Per l'impostazione delle caratteristiche particolari di ciascun filesystem si usa invece l'argomento \param{data} che serve per passare le ulteriori informazioni necessarie, che ovviamente variano da filesystem a filesystem. @@ -852,6 +856,8 @@ seconda del tipo di filesystem alcune (o tutte) possono essere superate, evitando l'errore di \errcode{EBUSY}. In tutti i casi prima dello smontaggio viene eseguita una sincronizzazione dei dati. +% TODO documentare MNT_DETACH e MNT_EXPIRE ... + Altre due funzioni specifiche di Linux,\footnote{esse si trovano anche su BSD, ma con una struttura diversa.} utili per ottenere in maniera diretta informazioni riguardo al filesystem su cui si trova un certo file, sono @@ -911,6 +917,8 @@ semplice invocare direttamente il programma \cmd{mount}, per cui ne tralasceremo la trattazione, rimandando al manuale delle \acr{glibc} \cite{glibc} per la documentazione completa. + + % TODO scrivere relativamente alle varie funzioni (getfsent e getmntent &C) \subsection{La gestione delle informazioni su utenti e gruppi} @@ -948,7 +956,7 @@ dall'altra con il diffondersi delle reti la necessit informazioni degli utenti e dei gruppi per insiemi di macchine, in modo da mantenere coerenti i dati, ha portato anche alla necessità di poter recuperare e memorizzare dette informazioni su supporti diversi, introducendo il sistema -del \itindex{Name~Service~Switch}\textit{Name Service Switch} che tratteremo +del \itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch} che tratteremo brevemente più avanti (in sez.~\ref{sec:sock_resolver}) dato che la maggior parte delle sua applicazioni sono relative alla risoluzioni di nomi di rete. @@ -1082,7 +1090,7 @@ fig.~\ref{fig:sys_group_struct}. Le funzioni viste finora sono in grado di leggere le informazioni sia direttamente dal file delle password in \file{/etc/passwd} che tramite il -sistema del \itindex{Name~Service~Switch}\textit{Name Service Switch} e +sistema del \itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch} e sono completamente generiche. Si noti però che non c'è una funzione che permetta di impostare direttamente una password.\footnote{in realtà questo può essere fatto ricorrendo a PAM, ma questo è un altro discorso.} Dato che @@ -1156,11 +1164,13 @@ della macchina. I dati vengono usualmente\footnote{questa è la locazione specificata dal \textit{Linux Filesystem Hierarchy Standard}, adottato dalla gran parte delle distribuzioni.} memorizzati nei due file \file{/var/run/utmp} e -\file{/var/log/wtmp}. Quando un utente si collega viene aggiunta una voce a -\file{/var/run/utmp} in cui viene memorizzato il nome di login, il terminale -da cui ci si collega, l'\acr{uid} della shell di login, l'orario della -connessione ed altre informazioni. La voce resta nel file fino al logout, -quando viene cancellata e spostata in \file{/var/log/wtmp}. +\file{/var/log/wtmp}.\footnote{non si confonda quest'ultimo con il simile + \file{/var/log/btmp} dove invece vengono memorizzati dal programma di login + tutti tentativi di accesso fallito.} Quando un utente si collega viene +aggiunta una voce a \file{/var/run/utmp} in cui viene memorizzato il nome di +login, il terminale da cui ci si collega, l'\acr{uid} della shell di login, +l'orario della connessione ed altre informazioni. La voce resta nel file fino +al logout, quando viene cancellata e spostata in \file{/var/log/wtmp}. In questo modo il primo file viene utilizzato per registrare chi sta utilizzando il sistema al momento corrente, mentre il secondo mantiene la @@ -1193,34 +1203,29 @@ sono: \bodydesc{Le funzioni non ritornano codici di errore.} \end{functions} - -In caso questo non venga specificato nessun file viene usato il valore -standard \const{\_PATH\_UTMP} (che è definito in \file{paths.h}); in genere -\func{utmpname} prevede due possibili valori: +e si tenga presente che le funzioni non restituiscono nessun valore, pertanto +non è possibile accorgersi di eventuali errori (ad esempio se si è impostato +un nome di file sbagliato con \func{utmpname}). + +Nel caso non si sia utilizzata \func{utmpname} per specificare un file di +registro alternativo, sia \func{setutent} che \func{endutent} operano usando +il default che è \file{/var/run/utmp}. Il nome di questo file, così come una +serie di altri valori di default per i \textit{pathname} di uso più comune, +viene mantenuto nei valori di una serie di costanti definite includendo +\file{paths.h}, in particolare quelle che ci interessano sono: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}} -\item[\const{\_PATH\_UTMP}] Specifica il registro per gli utenti correntemente - collegati. -\item[\const{\_PATH\_WTMP}] Specifica il registro per l'archivio storico degli - utenti collegati. +\item[\const{\_PATH\_UTMP}] specifica il file che contiene il registro per gli + utenti correntemente collegati; questo è il valore che viene usato se non si + è utilizzato \func{utmpname} per modificarlo. +\item[\const{\_PATH\_WTMP}] specifica il file che contiene il registro per + l'archivio storico degli utenti collegati. \end{basedescript} -corrispondenti ai file \file{/var/run/utmp} e \file{/var/log/wtmp} visti in -precedenza. +che nel caso di Linux hanno un valore corrispondente ai file +\file{/var/run/utmp} e \file{/var/log/wtmp} citati in precedenza. -\begin{figure}[!htb] - \footnotesize - \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} - \includestruct{listati/utmp.h} - \end{minipage} - \normalsize - \caption{La struttura \structd{utmp} contenente le informazioni di una voce - del registro di \textsl{contabilità}.} - \label{fig:sys_utmp_struct} -\end{figure} - -Una volta aperto il file si può eseguire una scansione leggendo o scrivendo -una voce con le funzioni \funcd{getutent}, \funcd{getutid}, \funcd{getutline} -e \funcd{pututline}, i cui prototipi sono: +Una volta aperto il file del registro degli utenti si può eseguire una +scansione leggendo o scrivendo una voce con le funzioni \funcd{getutent}, +\funcd{getutid}, \funcd{getutline} e \funcd{pututline}, i cui prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{utmp.h} @@ -1247,6 +1252,19 @@ fig.~\ref{fig:sys_utmp_struct}. Le prime tre funzioni servono per leggere una voce dal registro; \func{getutent} legge semplicemente la prima voce disponibile; le altre due permettono di eseguire una ricerca. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize + \centering + \begin{minipage}[c]{15cm} + \includestruct{listati/utmp.h} + \end{minipage} + \normalsize + \caption{La struttura \structd{utmp} contenente le informazioni di una voce + del registro di \textsl{contabilità}.} + \label{fig:sys_utmp_struct} +\end{figure} + Con \func{getutid} si può cercare una voce specifica, a seconda del valore del campo \var{ut\_type} dell'argomento \param{ut}. Questo può assumere i valori riportati in tab.~\ref{tab:sys_ut_type}, quando assume i valori @@ -1349,7 +1367,7 @@ utilizzo. \subsection{L'uso delle risorse} \label{sec:sys_resource_use} -Come abbiamo accennato in sez.~\ref{sec:proc_wait4} le informazioni riguardo +Come abbiamo accennato in sez.~\ref{sec:proc_wait} le informazioni riguardo l'utilizzo delle risorse da parte di un processo è mantenuto in una struttura di tipo \struct{rusage}, la cui definizione (che si trova in \file{sys/resource.h}) è riportata in fig.~\ref{fig:sys_rusage_struct}. @@ -1380,7 +1398,7 @@ system call eseguite per conto del processo. Gli altri tre campi servono a quantificare l'uso della memoria virtuale\index{memoria~virtuale} e corrispondono rispettivamente al numero di -\textit{page fault}\itindex{page~fault} (vedi sez.~\ref{sec:proc_mem_gen}) +\itindex{page~fault} \textit{page fault} (vedi sez.~\ref{sec:proc_mem_gen}) avvenuti senza richiedere I/O su disco (i cosiddetti \textit{minor page fault}), a quelli che invece han richiesto I/O su disco (detti invece \textit{major page fault}) ed al numero di volte che il processo è stato @@ -1393,7 +1411,7 @@ ai tempi di utilizzo del processore, che sono definiti come strutture di tipo \struct{timeval}. Questa è la stessa struttura utilizzata da \func{wait4} (si ricordi quando -visto in sez.~\ref{sec:proc_wait4}) per ricavare la quantità di risorse +visto in sez.~\ref{sec:proc_wait}) per ricavare la quantità di risorse impiegate dal processo di cui si è letto lo stato di terminazione, ma essa può anche essere letta direttamente utilizzando la funzione \funcd{getrusage}, il cui prototipo è: @@ -1455,12 +1473,12 @@ fatto solo fino al valore del secondo, che per questo viene detto \textit{hard stack il processo riceverà un segnale di \const{SIGSEGV}. \\ \const{RLIMIT\_CORE} & La massima dimensione per di un file di - \textit{core dump}\itindex{core~dump} (vedi + \itindex{core~dump} \textit{core dump} (vedi sez.~\ref{sec:sig_prog_error}) creato nella terminazione di un processo; file di dimensioni maggiori verranno troncati a questo valore, mentre con un valore si bloccherà la creazione - dei \textit{core dump}\itindex{core~dump}.\\ + dei \itindex{core~dump} \textit{core dump}.\\ \const{RLIMIT\_CPU} & Il massimo tempo di CPU (vedi sez.~\ref{sec:sys_cpu_times}) che il processo può usare. Il superamento del limite corrente @@ -1486,7 +1504,7 @@ fatto solo fino al valore del secondo, che per questo viene detto \textit{hard un errore di \errcode{EFBIG}.\\ \const{RLIMIT\_LOCKS}& È un limite presente solo nelle prime versioni del kernel 2.4 sul numero massimo di - \index{file!locking}\textit{file lock} (vedi + \index{file!locking} \textit{file lock} (vedi sez.~\ref{sec:file_locking}) che un processo poteva effettuare.\\ \const{RLIMIT\_MEMLOCK}& L'ammontare massimo di memoria che può essere @@ -1547,7 +1565,7 @@ In generale il superamento di un limite corrente\footnote{di norma quanto dei due limiti.} comporta o l'emissione di un segnale o il fallimento della system call che lo ha provocato;\footnote{si nuovo c'è una eccezione per \const{RLIMIT\_CORE} che influenza soltanto la dimensione (o l'eventuale - creazione) dei file di \itindex{core~dump}\textit{core dump}.} per + creazione) dei file di \itindex{core~dump} \textit{core dump}.} per permettere di leggere e di impostare i limiti di utilizzo delle risorse da parte di un processo sono previste due funzioni, \funcd{getrlimit} e \funcd{setrlimit}, i cui prototipi sono: @@ -1602,7 +1620,7 @@ Nello specificare un limite, oltre a fornire dei valori specifici, si pu anche usare la costante \const{RLIM\_INFINITY} che permette di sbloccare l'uso di una risorsa; ma si ricordi che solo un processo con i privilegi di amministratore\footnote{per essere precisi in questo caso quello che serve è - la \itindex{capabilities}\textit{capability} \const{CAP\_SYS\_RESOURCE}.} + la \itindex{capabilities} \textit{capability} \const{CAP\_SYS\_RESOURCE}.} può innalzare un limite al di sopra del valore corrente del limite massimo ed usare un valore qualsiasi per entrambi i limiti. Si tenga conto infine che tutti i limiti vengono ereditati dal processo padre attraverso una \func{fork} @@ -1615,7 +1633,7 @@ attraverso una \func{exec} (vedi sez.~\ref{sec:proc_exec}). La gestione della memoria è già stata affrontata in dettaglio in sez.~\ref{sec:proc_memory}; abbiamo visto allora che il kernel provvede il -meccanismo della memoria virtuale\index{memoria~virtuale} attraverso la +meccanismo della \index{memoria~virtuale} memoria virtuale attraverso la divisione della memoria fisica in pagine. In genere tutto ciò è del tutto trasparente al singolo processo, ma in certi @@ -1623,7 +1641,7 @@ casi, come per l'I/O mappato in memoria (vedi sez.~\ref{sec:file_memory_map}) che usa lo stesso meccanismo per accedere ai file, è necessario conoscere le dimensioni delle pagine usate dal kernel. Lo stesso vale quando si vuole gestire in maniera ottimale l'interazione della memoria che si sta allocando -con il meccanismo della paginazione\index{paginazione}. +con il meccanismo della \index{paginazione} paginazione. Di solito la dimensione delle pagine di memoria è fissata dall'architettura hardware, per cui il suo valore di norma veniva mantenuto in una costante che @@ -1696,8 +1714,8 @@ Il suo prototipo \end{prototype} La funzione restituisce in ciascun elemento di \param{loadavg} il numero medio -di processi attivi sulla coda dello scheduler\itindex{scheduler}, calcolato su -diversi intervalli di tempo. Il numero di intervalli che si vogliono +di processi attivi sulla coda dello \itindex{scheduler} scheduler, calcolato +su diversi intervalli di tempo. Il numero di intervalli che si vogliono leggere è specificato da \param{nelem}, dato che nel caso di Linux il carico viene valutato solo su tre intervalli (corrispondenti a 1, 5 e 15 minuti), questo è anche il massimo valore che può essere assegnato a questo argomento. @@ -1821,7 +1839,7 @@ mantenuto dal sistema e non dall'orologio hardware del calcolatore. Anche il \itindex{process~time} \textit{process time} di solito si esprime in -secondi, ma provvede una precisione ovviamente superiore al \textit{calendar +secondi, ma fornisce una precisione ovviamente superiore al \textit{calendar time} (che è mantenuto dal sistema con una granularità di un secondo) e viene usato per tenere conto dei tempi di esecuzione dei processi. Per ciascun processo il kernel calcola tre tempi diversi: @@ -2629,13 +2647,6 @@ stampa del nome del programma. Inoltre essa usa un'altra variabile globale, che errori relativi alla stessa linea non vengano ripetuti. - - -%%% Local Variables: -%%% mode: latex -%%% TeX-master: "gapil" -%%% End: - % LocalWords: filesystem like kernel saved header limits sysconf sez tab float % LocalWords: FOPEN stdio MB LEN CHAR char UCHAR unsigned SCHAR MIN signed INT % LocalWords: SHRT short USHRT int UINT LONG long ULONG LLONG ULLONG POSIX ARG @@ -2682,4 +2693,11 @@ che errori relativi alla stessa linea non vengano ripetuti. % LocalWords: strftime thread EOF modifiable lvalue app errcode strerror LC at % LocalWords: perror string errnum MESSAGES error message ErrCode strtol log % LocalWords: program invocation argv printf print progname exit count fname -% LocalWords: lineno one standardese +% LocalWords: lineno one standardese Di + + + +%%% Local Variables: +%%% mode: latex +%%% TeX-master: "gapil" +%%% End: