X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=socket.tex;h=a0eb579548d11bbc0002261d4fa82fb675eccfb4;hb=22e01eeebd2d386a8a992cba0fdaf2d73f5ff217;hp=eb43ce5543297c17fdde1245a191a65d2bd6c609;hpb=041fde8aba0e18bb746653a060619b32ea9240ce;p=gapil.git diff --git a/socket.tex b/socket.tex index eb43ce5..a0eb579 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -91,9 +91,9 @@ Un terzo esempio di stile di comunicazione concerne le modalit avviene, in certi casi essa può essere condotta con una connessione diretta con un solo corrispondente, come per una telefonata; altri casi possono prevedere una comunicazione come per lettera, in cui si scrive l'indirizzo su -ogni pacchetto, altri ancora una comunicazione \textit{broadcast} come per la -radio, in cui i pacchetti vengono emessi su appositi ``\textsl{canali}'' dove -chiunque si collega possa riceverli. +ogni pacchetto, altri ancora una comunicazione \itindex{broadcast} +\textit{broadcast} come per la radio, in cui i pacchetti vengono emessi su +appositi ``\textsl{canali}'' dove chiunque si collega possa riceverli. É chiaro che ciascuno di questi stili comporta una modalità diversa di gestire la comunicazione, ad esempio se è inaffidabile occorrerà essere in grado di @@ -240,7 +240,7 @@ Si tenga presente che non tutte le famiglie di protocolli sono utilizzabili dall'utente generico, ad esempio in generale tutti i socket di tipo \const{SOCK\_RAW} possono essere creati solo da processi che hanno i privilegi di amministratore (cioè con user-ID effettivo uguale a zero) o dotati della -capability \texttt{CAP\_NET\_RAW}. +\itindex{capabilities}\textit{capability} \const{CAP\_NET\_RAW}. \subsection{Il tipo, o stile} @@ -439,8 +439,8 @@ fig.~\ref{fig:sock_sa_ipv4_struct}, conforme allo standard POSIX.1g. \begin{minipage}[c]{15cm} \includestruct{listati/sockaddr_in.h} \end{minipage} - \caption{La struttura degli indirizzi dei socket internet (IPv4) - \structd{sockaddr\_in}.} + \caption{La struttura \structd{sockaddr\_in} degli indirizzi dei socket + internet (IPv4) e la struttura \structd{in\_addr} degli indirizzi IPv4.} \label{fig:sock_sa_ipv4_struct} \end{figure} @@ -457,9 +457,9 @@ altrimenti si avr specifica il \textsl{numero di porta}. I numeri di porta sotto il 1024 sono chiamati \textsl{riservati} in quanto utilizzati da servizi standard e soltanto processi con i privilegi di amministratore (con user-ID effettivo -uguale a zero) o con la capability \texttt{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE} possono -usare la funzione \func{bind} (che vedremo in sez.~\ref{sec:TCP_func_bind}) su -queste porte. +uguale a zero) o con la \itindex{capabilities}\textit{capability} +\const{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE} possono usare la funzione \func{bind} (che +vedremo in sez.~\ref{sec:TCP_func_bind}) su queste porte. Il membro \var{sin\_addr} contiene un indirizzo internet, e viene acceduto sia come struttura (un resto di una implementazione precedente in cui questa era @@ -490,8 +490,8 @@ in fig.~\ref{fig:sock_sa_ipv6_struct}. \begin{minipage}[c]{15cm} \includestruct{listati/sockaddr_in6.h} \end{minipage} - \caption{La struttura degli indirizzi dei socket IPv6 - \structd{sockaddr\_in6}.} + \caption{La struttura \structd{sockaddr\_in6} degli indirizzi dei socket + IPv6 e la struttura \structd{in6\_addr} degli indirizzi IPv6.} \label{fig:sock_sa_ipv6_struct} \end{figure} @@ -506,11 +506,11 @@ il loro uso Il campo \var{sin6\_addr} contiene l'indirizzo a 128 bit usato da IPv6, espresso da un vettore di 16 byte. Infine il campo \var{sin6\_scope\_id} è un campo introdotto in Linux con il kernel 2.4, per gestire alcune operazioni -riguardanti il multicasting. Si noti infine che \struct{sockaddr\_in6} ha una -dimensione maggiore della struttura \struct{sockaddr} generica di -fig.~\ref{fig:sock_sa_gen_struct}, quindi occorre stare attenti a non avere -fatto assunzioni riguardo alla possibilità di contenere i dati nelle -dimensioni di quest'ultima. +riguardanti il \itindex{multicast} \textit{multicasting}. Si noti infine che +\struct{sockaddr\_in6} ha una dimensione maggiore della struttura +\struct{sockaddr} generica di fig.~\ref{fig:sock_sa_gen_struct}, quindi +occorre stare attenti a non avere fatto assunzioni riguardo alla possibilità +di contenere i dati nelle dimensioni di quest'ultima. \subsection{La struttura degli indirizzi locali} @@ -531,8 +531,8 @@ fig.~\ref{fig:sock_sa_local_struct}. \begin{minipage}[c]{15cm} \includestruct{listati/sockaddr_un.h} \end{minipage} - \caption{La struttura degli indirizzi dei socket locali (detti anche - \textit{unix domain}) \structd{sockaddr\_un} definita in \file{sys/un.h}.} + \caption{La struttura \structd{sockaddr\_un} degli indirizzi dei socket + locali (detti anche \textit{unix domain}) definita in \file{sys/un.h}.} \label{fig:sock_sa_local_struct} \end{figure} @@ -541,7 +541,7 @@ il campo \var{sun\_path} deve specificare un indirizzo. Questo ha due forme; può essere un file (di tipo socket) nel filesystem o una stringa univoca (mantenuta in uno spazio di nomi astratto). Nel primo caso l'indirizzo viene specificato come una stringa (terminata da uno zero) corrispondente al -\index{\textit{pathname}}\textit{pathname} del file; nel secondo invece +\itindex{pathname}\textit{pathname} del file; nel secondo invece \var{sun\_path} inizia con uno zero e vengono usati come nome i restanti byte come stringa, senza terminazione. @@ -562,7 +562,7 @@ I socket AppleTalk permettono di usare il protocollo DDP, che a pacchetto, di tipo \const{SOCK\_DGRAM}; l'argomento \param{protocol} di \func{socket} deve essere nullo. È altresì possibile usare i socket raw specificando un tipo \const{SOCK\_RAW}, nel qual caso l'unico valore valido -per \param{protocol} è \func{ATPROTO\_DDP}. +per \param{protocol} è \const{ATPROTO\_DDP}. Gli indirizzi AppleTalk devono essere specificati tramite una struttura \struct{sockaddr\_atalk}, la cui definizione è riportata in @@ -574,23 +574,24 @@ il file \file{netatalk/at.h}. \begin{minipage}[c]{15cm} \includestruct{listati/sockaddr_atalk.h} \end{minipage} - \caption{La struttura degli indirizzi dei socket AppleTalk - \structd{sockaddr\_atalk}.} + \caption{La struttura \structd{sockaddr\_atalk} degli indirizzi dei socket + AppleTalk, e la struttura \structd{at\_addr} degli indirizzi AppleTalk.} \label{fig:sock_sa_atalk_struct} \end{figure} Il campo \var{sat\_family} deve essere sempre \const{AF\_APPLETALK}, mentre il campo \var{sat\_port} specifica la porta che identifica i vari servizi. Valori inferiori a 129 sono usati per le \textsl{porte riservate}, e possono essere -usati solo da processi con i privilegi di amministratore o con la capability -\const{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE}. L'indirizzo remoto è specificato nella -struttura \var{sat\_addr}, e deve essere in \textit{network order} (vedi -sez.~\ref{sec:sock_endianess}); esso è composto da un parte di rete data dal -campo \var{s\_net}, che può assumere il valore \const{AT\_ANYNET}, che indica -una rete generica e vale anche per indicare la rete su cui si è, il singolo -nodo è indicato da \var{s\_node}, e può prendere il valore generico -\const{AT\_ANYNODE} che indica anche il nodo corrente, ed il valore -\const{ATADDR\_BCAST} che indica tutti i nodi della rete. +usati solo da processi con i privilegi di amministratore o con la +\itindex{capabilities}\textit{capability} \const{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE}. +L'indirizzo remoto è specificato nella struttura \var{sat\_addr}, e deve +essere in \textit{network order} (vedi sez.~\ref{sec:sock_endianess}); esso è +composto da un parte di rete data dal campo \var{s\_net}, che può assumere il +valore \const{AT\_ANYNET}, che indica una rete generica e vale anche per +indicare la rete su cui si è, il singolo nodo è indicato da \var{s\_node}, e +può prendere il valore generico \const{AT\_ANYNODE} che indica anche il nodo +corrente, ed il valore \const{ATADDR\_BCAST} che indica tutti i nodi della +rete. \subsection{La struttura degli indirizzi dei \textit{packet socket}} @@ -598,7 +599,7 @@ nodo I \textit{packet socket}, identificati dal dominio \const{PF\_PACKET}, sono un'interfaccia specifica di Linux per inviare e ricevere pacchetti -direttamente su un'interfaccia di rete, senza passare per le routine di +direttamente su un'interfaccia di rete, senza passare per le funzioni di gestione dei protocolli di livello superiore. In questo modo è possibile implementare dei protocolli in user space, agendo direttamente sul livello fisico. In genere comunque si preferisce usare la libreria \file{pcap}, che @@ -633,7 +634,7 @@ speciale \const{ETH\_P\_ALL} passeranno sul \textit{packet socket} tutti i pacchetti, qualunque sia il loro protocollo di collegamento. Ovviamente l'uso di questi socket è una operazione privilegiata e può essere effettuati solo da un processo con i privilegi di amministratore (user-ID effettivo nullo) o con -la capability \const{CAP\_NET\_RAW}. +la \itindex{capabilities}\textit{capability} \const{CAP\_NET\_RAW}. Una volta aperto un \textit{packet socket}, tutti i pacchetti del protocollo specificato passeranno attraverso di esso, qualunque sia l'interfaccia da cui @@ -686,17 +687,17 @@ Il campo \var{sll\_hatype} indica il tipo ARP, come definito in pacchetto; entrambi vengono impostati alla ricezione di un pacchetto ed han senso solo in questo caso. In particolare \var{sll\_pkttype} può assumere i seguenti valori: \var{PACKET\_HOST} per un pacchetto indirizzato alla macchina -ricevente, \var{PACKET\_BROADCAST} per un pacchetto di broadcast, -\var{PACKET\_MULTICAST} per un pacchetto inviato ad un indirizzo fisico di -multicast, \var{PACKET\_OTHERHOST} per un pacchetto inviato ad un'altra -stazione (e ricevuto su un'interfaccia in modo promiscuo), -\var{PACKET\_OUTGOING} per un pacchetto originato dalla propria macchina che -torna indietro sul socket. +ricevente, \var{PACKET\_BROADCAST} per un pacchetto di \itindex{broadcast} +\textit{broadcast}, \var{PACKET\_MULTICAST} per un pacchetto inviato ad un +indirizzo fisico di \itindex{multicast} \textit{multicast}, +\var{PACKET\_OTHERHOST} per un pacchetto inviato ad un'altra stazione (e +ricevuto su un'interfaccia in modo promiscuo), \var{PACKET\_OUTGOING} per un +pacchetto originato dalla propria macchina che torna indietro sul socket. Si tenga presente infine che in fase di ricezione, anche se si richiede il -troncamento del pacchetto, le funzioni \func{recvmsg}, \func{recv} e -\func{recvfrom} restituiranno comunque la lunghezza effettiva del pacchetto -così come arrivato sulla linea. +troncamento del pacchetto, le funzioni \func{recv}, \func{recvfrom} e +\func{recvmsg} (vedi sez.~\ref{sec:net_sendmsg}) restituiranno comunque la +lunghezza effettiva del pacchetto così come arrivato sulla linea. %% \subsection{La struttura degli indirizzi DECnet} @@ -719,13 +720,13 @@ cos % passaggio dipende dalla direzione del medesimo, dal processo al kernel o % viceversa. -% In particolare le tre funzioni \texttt{bind}, \texttt{connect} e -% \texttt{sendto} passano la struttura al kernel, in questo caso è passata +% In particolare le tre funzioni \func{bind}, \func{connect} e +% \func{sendto} passano la struttura al kernel, in questo caso è passata % \textsl{per valore} anche la dimensione della medesima -% Le funzioni \texttt{accept}, \texttt{recvfrom}, \texttt{getsockname} e -% \texttt{getpeername} invece ricevono i valori del kernel +% Le funzioni \func{accept}, \func{recvfrom}, \func{getsockname} e +% \func{getpeername} invece ricevono i valori del kernel @@ -743,7 +744,7 @@ seguito. \subsection{La \textit{endianess}} \label{sec:sock_endianess} -\index{\textit{endianess}|(} +\itindbeg{endianess} La rappresentazione di un numero binario in un computer può essere fatta in due modi, chiamati rispettivamente \textit{big endian} e \textit{little endian} a seconda di come i singoli bit vengono aggregati per formare le @@ -834,23 +835,21 @@ accedere al contenuto della prima variabile, ed infine calcola (\texttt{\small significativo (cioè, per quanto visto in fig.~\ref{fig:sock_endianess}, che sia \textit{little endian}). Infine la funzione restituisce (\texttt{\small 12}) il valore del confonto delle due variabili. - -\index{\textit{endianess}|)} +\itindend{endianess} \subsection{Le funzioni per il riordinamento} \label{sec:sock_func_ord} -Il problema connesso all'endianess\index{\textit{endianess}} è che quando si -passano dei dati da un tipo di architettura all'altra i dati vengono -interpretati in maniera diversa, e ad esempio nel caso dell'intero a 16 bit ci -si ritroverà con i due byte in cui è suddiviso scambiati di posto. Per questo -motivo si usano delle funzioni di conversione che servono a tener conto -automaticamente della possibile differenza fra l'ordinamento usato sul -computer e quello che viene usato nelle trasmissione sulla rete; queste -funzioni sono \funcd{htonl}, \funcd{htons}, \funcd{ntohl} e \funcd{ntohs} ed i -rispettivi prototipi sono: +Il problema connesso all'endianess\itindex{endianess} è che quando si passano +dei dati da un tipo di architettura all'altra i dati vengono interpretati in +maniera diversa, e ad esempio nel caso dell'intero a 16 bit ci si ritroverà +con i due byte in cui è suddiviso scambiati di posto. Per questo motivo si +usano delle funzioni di conversione che servono a tener conto automaticamente +della possibile differenza fra l'ordinamento usato sul computer e quello che +viene usato nelle trasmissione sulla rete; queste funzioni sono \funcd{htonl}, +\funcd{htons}, \funcd{ntohl} e \funcd{ntohs} ed i rispettivi prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{netinet/in.h} \funcdecl{unsigned long int htonl(unsigned long int hostlong)} @@ -952,15 +951,6 @@ questo caso le lettere \texttt{n} e \texttt{p} sono degli mnemonici per ricordare il tipo di conversione effettuata e stanno per \textit{presentation} e \textit{numeric}. -% \begin{figure}[htb] -% \centering - -% \caption{Schema della rappresentazioni utilizzate dalle funzioni di -% conversione \texttt{inet\_pton} e \texttt{inet\_ntop} } -% \label{fig:sock_inet_conv_func} - -% \end{figure} - Entrambe le funzioni accettano l'argomento \param{af} che indica il tipo di indirizzo, e che può essere soltanto \const{AF\_INET} o \const{AF\_INET6}. La prima funzione, \funcd{inet\_pton}, serve a convertire una stringa in un