X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=socket.tex;h=9a1018bfe447419f78b339c3f44c173f6ede087d;hb=ade7f502b00861b4617c529c761c75762180f31a;hp=6125406d574b65272abdf29cbdd12c281db8d893;hpb=0d1802dcd969187e6133ba143ebc473c9fefc259;p=gapil.git diff --git a/socket.tex b/socket.tex index 6125406..9a1018b 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -552,16 +552,18 @@ numero. Il caso opposto, in cui si parte dal bit meno significativo per lo stesso motivo \textit{big endian}. La \textit{endianess} di un computer dipende essenzialmente dalla architettura -hardware usata; Intel e Digital usano il little endian, Motorola, IBM, Sun -(sostanzialmente tutti gli altri) usano il big endian. Il formato della rete è -anch'esso big endian, quello del bus PCI è little endian, quello del bus VME è -big endian. +hardware usata; Intel e Digital usano il \textit{little endian}, Motorola, +IBM, Sun (sostanzialmente tutti gli altri) usano il \textit{big endian}. Il +formato della rete è anch'esso \textit{big endian}, altri esempi sono quello +del bus PC, che è \textit{little endian}, o quello del bus VME che è +\textit{big endian}. Esistono poi anche dei processori che possono scegliere il tipo di formato -all'avvio e alcuni, come il PowerPC o l'Intel i860, possono pure passare da un -tipo di ordinamento all'altro con una specifica istruzione; in ogni caso in -Linux l'ordinamento è definito dall'architettura e anche se questi cambiamenti -sono possibili anche dopo che il sistema è avviato, non vengono mai eseguiti. +all'avvio e alcuni che, come il PowerPC o l'Intel i860, possono pure passare +da un tipo di ordinamento all'altro con una specifica istruzione. In ogni caso +in Linux l'ordinamento è definito dall'architettura e dopo l'avvio del sistema +resta sempre lo stesso, anche quando il processore permetterebbe di eseguire +questi cambiamenti. \subsection{Le funzioni per il riordinamento} \label{sec:sock_func_ord} @@ -596,16 +598,17 @@ funzioni sono: Converte l'intero a 16 bit \var{netshort} dal formato della rete a quello della macchina. \end{prototype} -I nomi sono assegnati usando la lettera $n$ come mnemonico per indicare -l'ordinamento usato sulla rete (da \textit{network order}) e la lettera $h$ -come mnemonico per l'ordinamento usato sulla macchina locale (da \textit{host - order}), mentre le lettere $s$ e $l$ stanno ad indicare i tipi di dato -(\type{long} o \type{short}, riportati anche dai prototipi). +I nomi sono assegnati usando la lettera \func{n} come mnemonico per indicare +l'ordinamento usato sulla rete (da \textit{network order}) e la lettera +\func{h} come mnemonico per l'ordinamento usato sulla macchina locale (da +\textit{host order}), mentre le lettere \func{s} e \func{l} stanno ad indicare +i tipi di dato (\type{long} o \type{short}, riportati anche dai prototipi). -Usando queste funzioni si ha la conversione automatica (nel caso pure la -macchina sia in big endian queste funzioni sono definite come macro che non -fanno nulla); esse vanno sempre utilizzate per assicurare la portabilità del -codice su tutte le architetture. +Usando queste funzioni si ha la conversione automatica: nel caso in cui la +macchina che si sta usando abbia una architettura \textit{big endian} queste +funzioni sono definite come macro che non fanno nulla. Per questo motivo vanno +sempre utilizzate, anche quando potrebbero non essere necessarie, in modo da +assicurare la portabilità del codice su tutte le architetture. \subsection{Le funzioni \func{inet\_aton}, \func{inet\_addr} e @@ -620,16 +623,16 @@ Le prime tre funzioni di manipolazione riguardano la conversione degli indirizzi IPv4 da una stringa in cui il numero di IP è espresso secondo la cosiddetta notazione \textit{dotted-decimal}, (cioè nella forma \texttt{192.160.0.1}) al formato binario (direttamente in \textit{network - order}) e viceversa; in questo caso si usa la lettera $a$ come mnemonico per -indicare la stringa. Dette funzioni sono: + order}) e viceversa; in questo caso si usa la lettera \func{a} come +mnemonico per indicare la stringa. Dette funzioni sono: \begin{prototype}{arpa/inet.h} - {int inet\_aton(const char *src, struct in\_addr *dest)} Converte la stringa - puntata da \var{src} nell'indirizzo binario da memorizzare all'indirizzo - puntato da \var{dest}, restituendo 0 in caso di successo e 1 in caso di - fallimento (è espressa in questa forma in modo da poterla usare direttamente - con il puntatore usato per passare la struttura degli indirizzi). Se usata - con \var{dest} inizializzato a \macro{NULL} effettua la validazione - dell'indirizzo. + {int inet\_aton(const char *src, struct in\_addr *dest)} + Converte la stringa puntata da \var{src} nell'indirizzo binario da + memorizzare all'indirizzo puntato da \var{dest}, restituendo 0 in caso di + successo e 1 in caso di fallimento (è espressa in questa forma in modo da + poterla usare direttamente con il puntatore usato per passare la struttura + degli indirizzi). Se usata con \var{dest} inizializzato a \macro{NULL} + effettua la validazione dell'indirizzo. \end{prototype} \begin{prototype}{arpa/inet.h}{in\_addr\_t inet\_addr(const char *strptr)} Restituisce l'indirizzo a 32 bit in network order a partire dalla stringa @@ -640,10 +643,10 @@ indicare la stringa. Dette funzioni sono: generalmente deprecata in favore della precedente. \end{prototype} \begin{prototype}{arpa/inet.h}{char *inet\_ntoa(struct in\_addr addrptr)} - Converte il valore a 32 bit dell'indirizzo (espresso in network order) - restituendo il puntatore alla stringa che contiene l'espressione in formato - dotted decimal. Si deve tenere presente che la stringa risiede in memoria - statica, per cui questa funzione non è rientrante. + Converte il valore a 32 bit dell'indirizzo (espresso in \textit{network + order}) restituendo il puntatore alla stringa che contiene l'espressione + in formato dotted decimal. Si deve tenere presente che la stringa risiede in + memoria statica, per cui questa funzione non è rientrante. \end{prototype} @@ -653,8 +656,9 @@ indicare la stringa. Dette funzioni sono: Le tre funzioni precedenti sono limitate solo ad indirizzi IPv4, per questo motivo è preferibile usare le due nuove funzioni \func{inet\_pton} e \func{inet\_ntop} che possono convertire anche gli indirizzi IPv6. Anche in -questo caso le lettere $n$ e $p$ sono degli mnemonici per ricordare il tipo di -conversione effettuata e stanno per \textit{presentation} e \textit{numeric}. +questo caso le lettere \func{n} e \func{p} sono degli mnemonici per ricordare +il tipo di conversione effettuata e stanno per \textit{presentation} e +\textit{numeric}. % \begin{figure}[htb] % \centering @@ -763,16 +767,16 @@ ssize_t SockRead(int fd, void *buf, size_t count) return (count - nleft); } \end{lstlisting} - \caption{Funzione \texttt{SockRead}, legge $n$ bytes da un socket } + \caption{Funzione \func{SockRead}, legge \var{count} bytes da un socket } \label{fig:sock_SockRead_code} \end{figure} Per questo motivo seguendo l'esempio di W. R. Stevens si sono definite due -funzioni \texttt{SockRead} e \texttt{SockWrite} che eseguono la lettura da un +funzioni \func{SockRead} e \func{SockWrite} che eseguono la lettura da un socket tenendo conto di questa caratteristica, ed in grado di ritornare dopo avere letto o scritto esattamente il numero di bytes specificato; il sorgente è riportato in \curfig\ e \nfig\ ed è disponibile fra i sorgenti allegati alla -guida nei files \texttt{SockRead.c} e \texttt{SockWrite.c}. +guida nei files \file{SockRead.c} e \file{SockWrite.c}. \begin{figure}[htb] \centering @@ -800,19 +804,19 @@ ssize_t SockWrite(int fd, const void *buf, size_t count) return (count); } \end{lstlisting} - \caption{Funzione \texttt{SockWrite}, scrive $n$ bytes su un socket } + \caption{Funzione \func{SockWrite}, scrive \var{count} bytes su un socket } \label{fig:sock_SockWrite_code} \end{figure} Come si può notare le funzioni ripetono la lettura/scrittura in un ciclo fino all'esaurimento del numero di bytes richiesti, in caso di errore viene -controllato se questo è \texttt{EINTR} (cioè un'interruzione della system call +controllato se questo è \macro{EINTR} (cioè un'interruzione della system call dovuta ad un segnale), nel qual caso l'accesso viene ripetuto, altrimenti -l'errore viene ritornato interrompendo il ciclo. +l'errore viene ritornato interrompendo il ciclo. -Nel caso della lettura se il numero di bytes letti è zero significa che è +Nel caso della lettura, se il numero di bytes letti è zero, significa che si è arrivati alla fine del file e pertanto si ritorna senza aver concluso la -lettura di tutti i bytes richiesti. +lettura di tutti i bytes richiesti.