X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=sockctrl.tex;h=fc4a614d999ef24884a7e91837d871705f2f79b5;hb=154622c3382b558d8c0b7984ee76d96d09d44c71;hp=c5bfafc116399574e9ff88cf5e9d0a7be4721558;hpb=e7010c3fbd41a2de44c7b513c5de6e2c6d7ab4b4;p=gapil.git diff --git a/sockctrl.tex b/sockctrl.tex index c5bfafc..fc4a614 100644 --- a/sockctrl.tex +++ b/sockctrl.tex @@ -85,19 +85,19 @@ funzioni di librerie utilizzate dai programmi, vale la pena fare una panoramica generale. Originariamente la configurazione del \textit{resolver} riguardava esclusivamente le questioni relative alla gestione dei nomi a dominio, e prevedeva solo l'utilizzo del DNS e del file statico -\file{/etc/hosts}. +\conffile{/etc/hosts}. Per questo aspetto il file di configurazione principale del sistema è -\file{/etc/resolv.conf} che contiene in sostanza l'elenco degli indirizzi IP -dei server DNS da contattare; a questo si affianca il file -\file{/etc/host.conf} il cui scopo principale è indicare l'ordine in cui -eseguire la risoluzione dei nomi (se usare prima i valori di \file{/etc/hosts} -o quelli del DNS). Tralasciamo i dettagli relativi alle varie direttive che -possono essere usate in questi file, che si trovano nelle rispettive pagine di -manuale. +\conffile{/etc/resolv.conf} che contiene in sostanza l'elenco degli indirizzi +IP dei server DNS da contattare; a questo si affianca il file +\conffile{/etc/host.conf} il cui scopo principale è indicare l'ordine in cui +eseguire la risoluzione dei nomi (se usare prima i valori di +\conffile{/etc/hosts} o quelli del DNS). Tralasciamo i dettagli relativi alle +varie direttive che possono essere usate in questi file, che si trovano nelle +rispettive pagine di manuale. Con il tempo però è divenuto possibile fornire diversi sostituti per -l'utilizzo delle associazione statiche in \file{/etc/hosts}, inoltre oltre +l'utilizzo delle associazione statiche in \conffile{/etc/hosts}, inoltre oltre alla risoluzione dei nomi a dominio ci sono anche altri nomi da risolvere, come quelli che possono essere associati ad una rete (invece che ad una singola macchina) o ai gruppi di macchine definiti dal servizio @@ -107,16 +107,17 @@ NIS,\footnote{il \textit{Network Information Service} \textit{netgroup}) varie macchine, centralizzando i servizi di definizione di utenti e gruppi e di autenticazione, oggi è sempre più spesso sostituito da LDAP.} o come quelli dei protocolli e dei servizi che sono mantenuti nei -file statici \file{/etc/protocols} e \file{/etc/services}. Molte di queste -informazioni non si trovano su un DNS, ma in una rete locale può essere molto -utile centralizzare il mantenimento di alcune di esse su opportuni server. -Inoltre l'uso di diversi supporti possibili per le stesse informazioni (ad -esempio il nome delle macchine può essere mantenuto sia tramite -\file{/etc/hosts}, che con il DNS, che con NIS) comporta il problema -dell'ordine in cui questi vengono interrogati.\footnote{con le implementazioni - classiche i vari supporti erano introdotti modificando direttamente le - funzioni di libreria, prevedendo un ordine di interrogazione predefinito e - non modificabile (a meno di una ricompilazione delle librerie stesse).} +file statici \conffile{/etc/protocols} e \conffile{/etc/services}. Molte di +queste informazioni non si trovano su un DNS, ma in una rete locale può essere +molto utile centralizzare il mantenimento di alcune di esse su opportuni +server. Inoltre l'uso di diversi supporti possibili per le stesse +informazioni (ad esempio il nome delle macchine può essere mantenuto sia +tramite \conffile{/etc/hosts}, che con il DNS, che con NIS) comporta il +problema dell'ordine in cui questi vengono interrogati.\footnote{con le + implementazioni classiche i vari supporti erano introdotti modificando + direttamente le funzioni di libreria, prevedendo un ordine di interrogazione + predefinito e non modificabile (a meno di una ricompilazione delle librerie + stesse).} \itindbeg{Name~Service~Switch} Per risolvere questa serie di problemi la risoluzione dei nomi a dominio @@ -169,21 +170,21 @@ tab.~\ref{tab:sys_NSS_classes}. \label{tab:sys_NSS_classes} \end{table} -Il sistema del \textit{Name Service Switch} è controllato dal contenuto del -file \file{/etc/nsswitch.conf}; questo contiene una riga\footnote{seguendo una - convezione comune per i file di configurazione le righe vuote vengono - ignorate e tutto quello che segue un carattere ``\texttt{\#}'' viene - considerato un commento.} di configurazione per ciascuna di queste classi, -che viene inizia col nome di tab.~\ref{tab:sys_NSS_classes} seguito da un -carattere ``\texttt{:}'' e prosegue con la lista dei \textsl{servizi} su cui -le relative informazioni sono raggiungibili, scritti nell'ordine in cui si +Il sistema del \textit{Name Service Switch} è controllato dal contenuto del +file \conffile{/etc/nsswitch.conf}; questo contiene una riga\footnote{seguendo + una convezione comune per i file di configurazione le righe vuote vengono + ignorate e tutto quello che segue un carattere ``\texttt{\#}'' viene + considerato un commento.} di configurazione per ciascuna di queste classi, +che viene inizia col nome di tab.~\ref{tab:sys_NSS_classes} seguito da un +carattere ``\texttt{:}'' e prosegue con la lista dei \textsl{servizi} su cui +le relative informazioni sono raggiungibili, scritti nell'ordine in cui si vuole siano interrogati. -Ogni servizio è specificato a sua volta da un nome, come \texttt{file}, -\texttt{dns}, \texttt{db}, ecc. che identifica la libreria dinamica che -realizza l'interfaccia con esso. Per ciascun servizio se \texttt{NAME} è il -nome utilizzato dentro \file{/etc/nsswitch.conf}, dovrà essere presente -(usualmente in \file{/lib}) una libreria \texttt{libnss\_NAME} che ne +Ogni servizio è specificato a sua volta da un nome, come \texttt{file}, +\texttt{dns}, \texttt{db}, ecc. che identifica la libreria dinamica che +realizza l'interfaccia con esso. Per ciascun servizio se \texttt{NAME} è il +nome utilizzato dentro \conffile{/etc/nsswitch.conf}, dovrà essere presente +(usualmente in \file{/lib}) una libreria \texttt{libnss\_NAME} che ne implementa le funzioni. In ogni caso, qualunque sia la modalità con cui ricevono i dati o il supporto @@ -1031,14 +1032,14 @@ colonna. \multicolumn{2}{|c|}{\textbf{Funzioni}}\\ \hline \hline - indirizzo&\file{/etc/hosts}&\struct{hostent}&\func{gethostbyname}& - \func{gethostbyaddr}\\ - servizio &\file{/etc/services}&\struct{servent}&\func{getservbyname}& - \func{getservbyaddr}\\ - rete &\file{/etc/networks}&\struct{netent}&\func{getnetbyname}& - \func{getnetbyaddr}\\ - protocollo&\file{/etc/protocols}&\struct{protoent}&\func{getprotobyname}& - \func{getprotobyaddr}\\ + indirizzo &\conffile{/etc/hosts}&\struct{hostent}&\func{gethostbyname}& + \func{gethostbyaddr}\\ + servizio &\conffile{/etc/services}&\struct{servent}&\func{getservbyname}& + \func{getservbyaddr}\\ + rete &\conffile{/etc/networks}&\struct{netent}&\func{getnetbyname}& + \func{getnetbyaddr}\\ + protocollo&\conffile{/etc/protocols}&\struct{protoent}& + \func{getprotobyname}&\func{getprotobyaddr}\\ \hline \end{tabular} \caption{Funzioni di risoluzione dei nomi per i vari servizi del @@ -1071,12 +1072,12 @@ viceversa; i loro prototipi sono: Entrambe le funzioni prendono come ultimo argomento una stringa \param{proto} che indica il protocollo per il quale si intende effettuare la -ricerca,\footnote{le informazioni mantenute in \file{/etc/services} infatti - sono relative sia alle porte usate su UDP che su TCP, occorre quindi +ricerca,\footnote{le informazioni mantenute in \conffile{/etc/services} + infatti sono relative sia alle porte usate su UDP che su TCP, occorre quindi specificare a quale dei due protocolli si fa riferimento.} che nel caso si IP può avere come valori possibili solo \texttt{udp} o \texttt{tcp};\footnote{in teoria si potrebbe avere un qualunque protocollo fra - quelli citati in \file{/etc/protocols}, posto che lo stesso supporti il + quelli citati in \conffile{/etc/protocols}, posto che lo stesso supporti il concetto di \textsl{porta}, in pratica questi due sono gli unici presenti.} se si specifica un puntatore nullo la ricerca sarà eseguita su un protocollo qualsiasi. @@ -1084,14 +1085,14 @@ qualsiasi. Il primo argomento è il nome del servizio per \func{getservbyname}, specificato tramite la stringa \param{name}, mentre \func{getservbyport} richiede il numero di porta in \param{port}. Entrambe le funzioni eseguono una -ricerca sul file \file{/etc/services}\footnote{il \textit{Name Service Switch} - astrae il concetto a qualunque supporto su cui si possano mantenere i - suddetti dati. } ed estraggono i dati dalla prima riga che corrisponde agli -argomenti specificati; se la risoluzione ha successo viene restituito un -puntatore ad una apposita struttura \struct{servent} contenente tutti i -risultati), altrimenti viene restituito un puntatore nullo. Si tenga presente -che anche in questo caso i dati vengono mantenuti in una area di memoria -statica e che quindi la funzione non è rientrante. +ricerca sul file \conffile{/etc/services}\footnote{il \textit{Name Service + Switch} astrae il concetto a qualunque supporto su cui si possano + mantenere i suddetti dati. } ed estraggono i dati dalla prima riga che +corrisponde agli argomenti specificati; se la risoluzione ha successo viene +restituito un puntatore ad una apposita struttura \struct{servent} contenente +tutti i risultati), altrimenti viene restituito un puntatore nullo. Si tenga +presente che anche in questo caso i dati vengono mantenuti in una area di +memoria statica e che quindi la funzione non è rientrante. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering @@ -1128,13 +1129,13 @@ prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{netdb.h} \funcdecl{void setservent(int stayopen)} - Apre il file \file{/etc/services} e si posiziona al suo inizio. + Apre il file \conffile{/etc/services} e si posiziona al suo inizio. \funcdecl{struct servent *getservent(void)} - Legge la voce successiva nel file \file{/etc/services}. + Legge la voce successiva nel file \conffile{/etc/services}. \funcdecl{void endservent(void)} - Chiude il file \file{/etc/services}. + Chiude il file \conffile{/etc/services}. \bodydesc{Le due funzioni \func{setservent} e \func{endservent} non restituiscono nulla, \func{getservent} restituisce il puntatore ad una @@ -1143,11 +1144,11 @@ prototipi sono: \end{functions} La prima funzione, \func{getservent}, legge una singola voce a partire dalla -posizione corrente in \file{/etc/services}, pertanto si può eseguire una +posizione corrente in \conffile{/etc/services}, pertanto si può eseguire una lettura sequenziale dello stesso invocandola più volte. Se il file non è aperto provvede automaticamente ad aprirlo, nel qual caso leggerà la prima voce. La seconda funzione, \func{setservent}, permette di aprire il file -\file{/etc/services} per una successiva lettura, ma se il file è già stato +\conffile{/etc/services} per una successiva lettura, ma se il file è già stato aperto riporta la posizione di lettura alla prima voce del file, in questo modo si può far ricominciare da capo una lettura sequenziale. L'argomento \param{stayopen}, se diverso da zero, fa sì che il file resti aperto anche fra @@ -1317,7 +1318,7 @@ valore nullo. Il campo \var{ai\_protocol} permette invece di effettuare la selezione dei risultati per il nome del servizio usando il numero identificativo del rispettivo protocollo di trasporto (i cui valori possibili sono riportati in -\file{/etc/protocols}); di nuovo i due soli valori utilizzabili sono quelli +\conffile{/etc/protocols}); di nuovo i due soli valori utilizzabili sono quelli relativi a UDP e TCP, o il valore nullo che indica di ignorare questo campo nella selezione. @@ -1694,7 +1695,7 @@ l'uso dei socket. La funzione prende quattro argomenti, i primi due sono le stringhe che indicano il nome della macchina a cui collegarsi ed il relativo servizio su cui sarà effettuata la risoluzione; seguono il protocollo da usare (da -specificare con il valore numerico di \file{/etc/protocols}) ed il tipo di +specificare con il valore numerico di \conffile{/etc/protocols}) ed il tipo di socket (al solito specificato con i valori illustrati in sez.~\ref{sec:sock_type}). La funzione ritorna il valore del file descriptor associato al socket (un numero positivo) in caso di successo, o -1 in caso di @@ -1897,7 +1898,7 @@ qualunque tipo di socket. I valori usati per \param{level}, corrispondenti ad un dato protocollo usato da un socket, sono quelli corrispondenti al valore numerico che identifica il -suddetto protocollo in \file{/etc/protocols}; dato che la leggibilità di un +suddetto protocollo in \conffile{/etc/protocols}; dato che la leggibilità di un programma non trarrebbe certo beneficio dall'uso diretto dei valori numerici, più comunemente si indica il protocollo tramite le apposite costanti \texttt{SOL\_*} riportate in tab.~\ref{tab:sock_option_levels}, dove si sono @@ -1906,7 +1907,7 @@ riassunti i valori che possono essere usati per l'argomento confusa: infatti in Linux il valore si può impostare sia usando le costanti \texttt{SOL\_*}, che le analoghe \texttt{IPPROTO\_*} (citate anche da Stevens in \cite{UNP1}); entrambe hanno gli stessi valori che sono - equivalenti ai numeri di protocollo di \file{/etc/protocols}, con una + equivalenti ai numeri di protocollo di \conffile{/etc/protocols}, con una eccezione specifica, che è quella del protocollo ICMP, per la quale non esista una costante, il che è comprensibile dato che il suo valore, 1, è quello che viene assegnato a \const{SOL\_SOCKET}.} @@ -2300,9 +2301,23 @@ tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel} sul significato delle varie opzioni: usualmente utilizzata per ricevere il codice di errore, come accennato in sez.~\ref{sec:TCP_sock_select}, quando si sta osservando il socket con una \func{select} che ritorna a causa dello stesso. -\end{basedescript} + +\item[\const{SO\_ATTACH\_FILTER}] questa opzione permette di agganciare ad un + socket un filtro di pacchetti che consente di selezionare quali pacchetti, + fra tutti quelli ricevuti, verranno letti. Viene usato pincipalmente con i + socket di tipo \const{PF\_PACKET} con la libreria \texttt{libpcap} per + implementare programmi di cattura dei pacchetti, torneremo su questo in + sez.~\ref{sec:packet_socket}. + +\item[\const{SO\_DETACH\_FILTER}] consente di distaccare un filtro + precedentemente aggiunto ad un socket. % TODO documentare SO_ATTACH_FILTER e SO_DETACH_FILTER +% riferimenti http://www.rcpt.to/lsfcc/lsf.html +% Documentation/networking/filter.txt + + +\end{basedescript} \subsection{L'uso delle principali opzioni dei socket} @@ -2590,7 +2605,7 @@ esiste, ma il comportamento di \const{SO\_REUSEADDR} possibile effettuare un \textit{completely duplicate binding} ed ottenere il successo di \func{bind} su un socket legato allo stesso indirizzo e porta solo se il programma che ha eseguito per primo \func{bind} su di essi ha impostato -questa opzione.\footnote{Questa restrizione permette di evitare il cosiddetto +questa opzione.\footnote{questa restrizione permette di evitare il cosiddetto \textit{port stealing}, in cui un programma, usando \const{SO\_REUSEADDR}, può collegarsi ad una porta già in uso e ricevere i pacchetti destinati ad un altro programma; con questa caratteristica ciò è possibile soltanto se il @@ -2923,11 +2938,12 @@ sez.~\ref{sec:net_sendmsg}). ricerca è disabilitata ed è responsabilità del programma creare pacchetti di dimensioni appropriate e ritrasmettere eventuali pacchetti persi. Se l'opzione viene abilitata, il kernel si incaricherà di tenere traccia - automaticamente della \textit{Path MTU} verso ciascuna destinazione, e - rifiuterà immediatamente la trasmissione di pacchetti di dimensioni maggiori - della MTU con un errore di \errval{EMSGSIZE}.\footnote{in caso contrario la - trasmissione del pacchetto sarebbe effettuata, ottenendo o un fallimento - successivo della trasmissione, o la frammentazione dello stesso.} + automaticamente della \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path MTU} + verso ciascuna destinazione, e rifiuterà immediatamente la trasmissione di + pacchetti di dimensioni maggiori della MTU con un errore di + \errval{EMSGSIZE}.\footnote{in caso contrario la trasmissione del pacchetto + sarebbe effettuata, ottenendo o un fallimento successivo della + trasmissione, o la frammentazione dello stesso.} \item[\const{IP\_MTU}] Permette di leggere il valore della \textit{Path MTU} di percorso del socket. L'opzione richiede per \param{optval} un intero che @@ -4049,9 +4065,9 @@ questi per % ottimizzazione per l'uso come router. \item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{somaxconn}] imposta la dimensione - massima del \textit{backlog} della funzione \func{listen} (vedi - sez.~\ref{sec:TCP_func_listen}), e corrisponde al valore della costante - \const{SOMAXCONN}; il suo valore di default è 128. + massima utilizzabile per il \textit{backlog} della funzione \func{listen} + (vedi sez.~\ref{sec:TCP_func_listen}), e corrisponde al valore della + costante \const{SOMAXCONN}; il suo valore di default è 128. \end{basedescript} @@ -4066,8 +4082,8 @@ vengono usati all'interno di quest'ultimo (come ICMP, TCP e UDP) o a fianco dello stesso (come ARP). I file che consentono di controllare le caratteristiche specifiche del -protocollo IP in quanto tale, descritti anche nella pagina di manuale -accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: +protocollo IP in quanto tale, che sono descritti anche nella relativa pagina +di manuale accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{3.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_default\_ttl}] imposta il valore di @@ -4076,59 +4092,79 @@ accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: pacchetti possono attraversare. Il valore può essere modificato anche per il singolo socket con l'opzione \const{IP\_TTL}. Prende un valore intero, ma dato che il campo citato è di 8 bit hanno senso solo valori fra 0 e 255. Il - valore di default è 64, e non ci normalmente non c'è nessuna necessità di - modificarlo,\footnote{l'unico motivo sarebbe per raggiungere macchine - estremamente ``{lontane}'' in termini di \textit{hop}, ma è praticamente } - aumentare il valore è una pratica poco gentile, in quanto in caso di - problemi di routing si allunga inutilmente il numero di ritrasmissioni. - + valore di default è 64, e normalmente non c'è nessuna necessità di + modificarlo.\footnote{l'unico motivo sarebbe per raggiungere macchine + estremamente ``{lontane}'' in termini di \textit{hop}, ma è praticamente + impossible trovarne.} Aumentare il valore è una pratica poco gentile, in + quanto in caso di problemi di routing si allunga inutilmente il numero di + ritrasmissioni. \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_forward}] abilita l'inoltro dei pacchetti da una interfaccia ad un altra, e può essere impostato anche per la singola interfaccia. Prende un valore logico (0 disabilita, diverso da - zero abilita). + zero abilita), di default è disabilitato. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_dynaddr}] Abilita la riscrittura +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_dynaddr}] abilita la riscrittura automatica degli indirizzi associati ad un socket quando una interfaccia cambia indirizzo. Viene usato per le interfacce usate nei collegamenti in dial-up, il cui indirizzo IP viene assegnato dinamicamente dal provider, e - può essere modificato. Un valore nullo disabilita la funzionalità, con 1 la - si abilita, con 2 la si abilità in modalità \textsl{prolissa}. + può essere modificato. Prende un valore intero, con 0 si disabilita la + funzionalità, con 1 la si abilita, con 2 (o con qualunque altro valore + diverso dai precedenti) la si abilità in modalità \textsl{prolissa}; di + default la funzionalità è disabilitata. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_autoconfig}] Specifica se - l'indirizzo IP è stato configurato automaticamente via DHCP, BOOTP o RARP. +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_autoconfig}] specifica se + l'indirizzo IP è stato configurato automaticamente dal kernel all'avvio + attraverso DHCP, BOOTP o RARP. Riporta un valore logico (0 falso, 1 vero) + accessibile solo in lettura, è inutilizzato nei kernel recenti ed eliminato + a partire dal kernel 2.6.18. \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_local\_port\_range}] imposta l'intervallo dei valori usati per l'assegnazione delle porte effimere, permette cioè di modificare i valori illustrati in - fig.~\ref{fig:TCP_port_alloc}; prende due valori numerici, che indicano gli - estremi dell'intervallo. Si abbia cura di non definire un intervallo che si - sovrappone a quello delle porte usate per il \itindex{masquerading} - \textit{masquerading}, il kernel può gestire la sovrapposizione, ma si avrà - una perdita di prestazioni. Si imposti sempre un valore iniziale maggiore di - 1024 (o meglio ancora di 4096) per evitare conflitti con le porte usate dai - servizi noti. - -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_no\_pmtu\_disc}] imposta la - disciplina di ricerca della \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path - MTU} (vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim} e sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options}). - -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ipfrag\_high\_thresh}] limite massimo - (espresso in numero di byte) sui pacchetti IP frammentati presenti in coda; - quando questo valore viene raggiunta la coda viene ripulita fino al valore - \texttt{ipfrag\_low\_thresh}. + fig.~\ref{fig:TCP_port_alloc}; prende due valori interi separati da spazi, + che indicano gli estremi dell'intervallo. Si abbia cura di non definire un + intervallo che si sovrappone a quello delle porte usate per il + \itindex{masquerading} \textit{masquerading}, il kernel può gestire la + sovrapposizione, ma si avrà una perdita di prestazioni. Si imposti sempre un + valore iniziale maggiore di 1024 (o meglio ancora di 4096) per evitare + conflitti con le porte usate dai servizi noti. + +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_no\_pmtu\_disc}] permette di + disabilitare per i socket \const{SOCK\_STREAM} la ricerca automatica della + \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path MTU} (vedi + sez.~\ref{sec:net_lim_dim} e sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options}); prende un + valore logico, e di default è disabilitato (cioè la ricerca viene eseguita). + + In genere si abilita questo parametro quando per qualche motivo il + procedimento del \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path MTU discovery} + fallisce; dato che questo può avveniera a causa di router\footnote{ad + esempio se si scartano tutti i pacchetti ICMP, il problema è affrontato + anche in sez.~1.4.4 di \cite{FwGL}.} o interfacce\footnote{ad esempio se i + due capi di un collegamento \textit{point-to-point} non si accordano sulla + stessa MTU.} mal configurate è opportuno correggere le configurazioni, + perché disabilitare globalmente il procedimento con questo parametro ha + pesanti ripercussioni in termini di prestazioni di rete. + +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_always\_defrag}] fa si che tutti i + pacchetti IP frammentati siano riassemblati, anche in caso in successivo + immediato inoltro;\footnote{introdotto con il kernel 2.2.13, nelle versioni + precedenti questo comportamento poteva essere solo stabilito un volta per + tutte in fase di compilazione del kernel con l'opzione + \texttt{CONFIG\_IP\_ALWAYS\_DEFRAG}.} prende un valore logico e di default + è disabilitato. Con i kernel dalla serie 2.4 in poi la deframmentazione viene + attivata automaticamente quando si utilizza il sistema del netfilter, e + questo parametro non è più presente. + +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ipfrag\_high\_thresh}] indica il limite + massimo (espresso in numero di byte) sui pacchetti IP frammentati presenti + in coda; quando questo valore viene raggiunta la coda viene ripulita fino al + valore \texttt{ipfrag\_low\_thresh}. \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ipfrag\_low\_thresh}] soglia bassa (specificata in byte) cui viene riportata la coda dei pacchetti IP frammentati quando si raggiunge il valore \texttt{ipfrag\_high\_thresh}. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_always\_defrag}] se abilitato - (prende un intero come valore logico) tutti i pacchetti IP frammentati - saranno riassemblati, anche in caso in successivo immediato - inoltro.\footnote{introdotto con il kernel 2.2.13, nelle versioni precedenti - questo comportamento poteva essere solo in fase di compilazione del kernel - con l'opzione \texttt{CONFIG\_IP\_ALWAYS\_DEFRAG}.} - \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_nonlocal\_bind}] se abilitato (prende un intero come valore logico) è possibile che una applicazione possa collegarsi (con \func{bind} su un indirizzo non locale. Questo può risultare @@ -4146,7 +4182,7 @@ caratteristiche specifiche del protocollo TCP, elencati anche nella rispettiva pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{3.9cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_abort\_on\_overflow}] è un valore +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_abort\_on\_overflow}] Un valore logico (disabilitato di default) che indica di azzerare le connessioni quando il programma che le riceve è troppo lento ed incapace di accettarle. Questo consente di recuperare le connessioni se si è avuto un eccesso dovuto @@ -4180,24 +4216,37 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: % \item[\texttt{tcp\_bic\_low\_window}] % \item[\texttt{tcp\_bic\_fast\_convergence}] -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_dsack}] Abilita il supporto - definito nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2884.txt}{RFC~2884} per il +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_dsack}] Un valore logico che + abilita il supporto, definito + nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2884.txt}{RFC~2884}, per il \textit{Duplicate SACK}.\footnote{si indica con SACK (\textit{Selective Acknowledgement}) un'opzione TCP, definita nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2018.txt}{RFC~2018}, usata per dare - un \textit{acknowledgement} unico su blocchi di pacchetti non contigui.} - -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_ecn}] Abilita il meccanismo della - \textit{Explicit Congestion Notification} (o ECN) definito - nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2884.txt}{RFC~2884}. Si tenga presente - che se si abilita questa opzione si possono avere dei malfunzionamenti - apparentemente casuali dipendenti dalla destinazione, dovuti al fatto che - alcuni vecchi router non supportano il meccanismo ed alla sua attivazione - scartano i relativi pacchetti.\\ + un \textit{acknowledgement} unico su blocchi di pacchetti non contigui, + che consente di diminuire il numero di pacchetti scambiati.} Di default è + abilitato. + +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_ecn}] Un valore logico che abilita + il meccanismo della \textit{Explicit Congestion Notification} (in breve ECN) + nelle connessioni TCP. Questo è un meccanismo (è descritto in dettaglio + nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc3168.txt}{RFC~3168} mentre gli effetti + sulle prestazioni del suo utilizzo sono documentate + nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2884.txt}{RFC~2884} ) che consente di + notificare quando una rotta o una rete è congestionata da un eccesso di + traffico, si può così essere avvisati e cercare rotte alternative oppure + diminuire l'emissione di pacchetti (in modo da non aumentare la + congestione). Di default è disabilitato. + + Si tenga presente che se si abilita questa opzione si possono avere dei + malfunzionamenti apparentemente casuali dipendenti dalla destinazione, + dovuti al fatto che alcuni vecchi router non supportano il meccanismo ed + alla sua attivazione e scartano i relativi pacchetti, bloccando + completamente il traffico.\\ \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_fack}] è un valore logico che - abilita il supporto per il \textit{TCP Forward Acknowledgement}. Di default - è abilitato. + abilita il supporto per il \textit{TCP Forward Acknowledgement}, un + algoritmo per il controllo della congestione del traffico. Di default è + abilitato. % TODO documentare o descrivere che cos'è il TCP Forward Acknowledgement \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_fin\_timeout}] specifica il numero @@ -4216,7 +4265,6 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: interferenze radio, piuttosto che alla congestione dei router. Di default è disabilitato. - \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_keepalive\_intvl}] il numero di secondi che deve trascorrere fra l'emissione di due successivi pacchetti di test quando è abilitata la funzionalità del \textit{keepalive} (vedi @@ -4251,8 +4299,8 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: contrastare alcuni elementari attacchi di \textit{denial of service}. Diminuire il valore non è mai raccomandato, in certe condizioni di rete può essere opportuno aumentarlo, ma si deve tenere conto del fatto che ciascuna - connessione orfana può consumare fino a 64K di memoria del kernel. Il di - default viene impostato inizialmente al valore del parametro del kernel + connessione orfana può consumare fino a 64K di memoria del kernel. Il valore + di default viene impostato inizialmente al valore del parametro del kernel \texttt{NR\_FILE}, e viene aggiustato a seconda della memoria disponibile. % TODO verificare la spiegazione di connessione orfana @@ -4311,7 +4359,12 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: ritrasmissioni provocate dal riordinamento. Non è opportuno modificare questo valore dal default che è 3. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_retrans\_collapse}] +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_retrans\_collapse}] in caso di + pacchetti persi durante una connessione, per ottimizzare l'uso della banda + il kernel cerca di eseguire la ritrasmissione inviando pacchetti della + massima dimensione possibile; in sostanza dati che in precedenza erano stati + trasmessi su pacchetti diversi possono essere ritrasmessi riuniti su un solo + pacchetto (o su un numero minore di pacchetti di dimensione maggiore). \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_retries1}] imposta il massimo numero di volte che protocollo tenterà la ritrasmissione si un pacchetto su @@ -4331,15 +4384,35 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: massimo di 100 secondi, che però è un valore considerato troppo basso. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rfc1337}] +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rfc1337}] un valore logico che + indica allo stack TCP del kernel di abilitare il comportamento richiesto + nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1337.txt}{RFC~1337}; di default è + disabilitato, il che significa che alla ricezione di un segmento RST in stao + \texttt{TIME\_WAIT} il socket viene chiuso immediatamente senza attendere la + conclusione del periodo di \texttt{TIME\_WAIT}. \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rmem}] -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_sack}] +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_sack}] un valore logico che indica + al kernel di utilizzare il meccanismo del \textit{TCP selective + aknowledment} definito + nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2018.txt}{RFC~2018}; di default è + abilitato. + \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_stdurg}] -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_synack\_retries}] -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_syncookies}] + +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_synack\_retries}] un valore intero + che indica il numero massimo di volte che verrà ritasmesso il segmento + SYN/ACK nella creazione di una connessione (vedi + sez.~\ref{sec:TCP_conn_cre}). Il valore di default è 5, e non si deve + superare il valore massimo di 255. + +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_syncookies}] un valore logico + che abilita i \textit{TCP syncookies},\footnote{per poter usare quasta + funzionalità è necessario avere abilitato l'opzione + \texttt{CONFIG\_SYN\_COOKIES} nella compilazione del kernel.} di default è + disabilitato. \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_syn\_retries}] imposta il numero di tentativi (il default è 5) di ritrasmissione dei pacchetti SYN di inizio @@ -4347,15 +4420,29 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: (si ricordi quanto illustrato in sez.~\ref{sec:TCP_func_connect}). Il valore non deve superare 255. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_timestamps}] -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_tw\_recycle}] +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_timestamps}] un valore logico che + attiva l'uso dei \textit{TCP timestamps}, definiti + nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1323.txt}{RFC~1323}. Di default è + abilitato. + +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_tw\_recycle}] un valore logico, + disattivo di default, che abilita un rapido riutilizzo dei socket in stato + \texttt{TIME\_WAIT}. Non è opportuno abilitare questa opzione che può + causare problemi con il NAT. + \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_tw\_reuse}] -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}] +\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}] un valore + logico, attivo di default, che abilita la funzionalità del \textit{TCP + window scaling} definita + dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1323.txt}{RFC~1323} \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_vegas\_cong\_avoid}] + \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_westwood}] + \item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_wmem}] + \end{basedescript} % LocalWords: socket sez dotted decimal resolver Domain Name Service cap DNS