X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=signal.tex;h=e4aaa11b885a5d043919f6297923911f806d2c29;hb=a2af189773dd33845c8690e588b46a7d12ff7ec0;hp=c89302f7af6c7116dae54a59e3b39021f1e2a15e;hpb=e4aa8d54ab4c1712b01e66ac8d23840bf435a5bd;p=gapil.git diff --git a/signal.tex b/signal.tex index c89302f..e4aaa11 100644 --- a/signal.tex +++ b/signal.tex @@ -2865,7 +2865,7 @@ tab.~\ref{tab:sig_timer_clockid_types}. Per poter utilizzare queste funzionalità le \acr{glibc} richiedono che la macro \macro{\_POSIX\_C\_SOURCE} sia definita ad un valore maggiore o uguale di \texttt{199309L} (vedi sez.~\ref{sec:intro_gcc_glibc_std}), inoltre i -programmi che le usano devono essere linkati con la libreria delle estensioni +programmi che le usano devono essere collegati con la libreria delle estensioni \textit{real-time} usando esplicitamente l'opzione \texttt{-lrt}. Si tenga presente inoltre che la disponibilità di queste funzionalità avanzate può essere controllato dalla definizione della macro \macro{\_POSIX\_TIMERS} ad un @@ -3165,7 +3165,6 @@ utilizzato un valore equivalente all'aver specificato \const{SIGEV\_SIGNAL} per \var{sigev\_notify}, \const{SIGALRM} per \var{sigev\_signo} e l'identificatore del timer come valore per \var{sigev\_value.sival\_int}. - Il terzo argomento deve essere l'indirizzo di una variabile di tipo \type{timer\_t} dove sarà scritto l'identificativo associato al timer appena creato, da usare in tutte le successive funzioni di gestione. Una volta creato @@ -3195,8 +3194,7 @@ identificatore, si pu Arma o disarma il timer POSIX. - \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e $-1$ - in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà + \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e $-1$ in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei seguenti valori: \begin{errlist} \item[\errcode{EINVAL}] all'interno di \param{new\_value.value} si è @@ -3214,7 +3212,7 @@ una struttura di tipo \struct{itimerspec}, la cui definizione fig.~\ref{fig:struct_itimerspec}; se il puntatore \param{old\_value} è diverso da \val{NULL} il valore corrente della scadenza verrà restituito in una analoga struttura, ovviamente in entrambi i casi le strutture devono essere -state allocate. +state allocate. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering @@ -3231,28 +3229,138 @@ Ciascuno dei due campi di \struct{itimerspec} indica un tempo, da specificare con una precisione fino al nanosecondo tramite una struttura \struct{timespec} (la cui definizione è riportata fig.~\ref{fig:sys_timespec_struct}). Il campo \var{it\_value} indica la prima scadenza dell'allarme. Di default, quando il -valore di \param{flag} è nullo, questo valore viene considerato come un +valore di \param{flags} è nullo, questo valore viene considerato come un intervallo relativo al tempo corrente,\footnote{il primo allarme scatterà cioè dopo il numero di secondi e nanosecondi indicati da questo campo.} se invece -si usa per \param{flag} il valore \const{TIMER\_ABSTIME}, \var{it\_value} -viene considerato come valore assoluto rispetto al valore dell'orologio a cui -è associato il timer.\footnote{quindi a seconda dell'orologio che si usa, si - può indicare sia un tempo assoluto, se si opera rispetto all'orologio di +si usa per \param{flags} il valore \const{TIMER\_ABSTIME},\footnote{al momento + questo è l'unico valore valido per \param{flags}.} \var{it\_value} viene +considerato come un valore assoluto rispetto al valore usato dall'orologio a +cui è associato il timer.\footnote{quindi a seconda dei casi lo si potrà + indicare o come un tempo assoluto, quando si opera rispetto all'orologio di sistema (nel qual caso il valore deve essere in secondi e nanosecondi dalla - \textit{epoch}) o come un certo numero di secondi o nanosecondi rispetto - alla partenza di un orologio di CPU.} + \textit{epoch}) o come numero di secondi o nanosecondi rispetto alla + partenza di un orologio di CPU, quando si opera su uno di questi.} Infine +un valore nullo di \var{it\_value}\footnote{per nullo si intende con valori + nulli per entrambi i i campi \var{tv\_sec} e \var{tv\_nsec}.} può essere +utilizzato, indipendentemente dal tipo di orologio utilizzato, per disarmare +l'allarme. + +Il campo \var{it\_interval} di \struct{itimerspec} viene invece utilizzato per +impostare un allarme periodico. Se il suo valore è nullo (se cioè sono nulli +tutti e due i valori di detta struttura \struct{timespec}) l'allarme scatterà +una sola volta secondo quando indicato con \var{it\_value}, altrimenti il +valore specificato verrà preso come l'estensione del periodo di ripetizione +della generazione dell'allarme. + +Se il timer era già stato armato la funzione sovrascrive la precedente +impostazione, se invece si indica come prima scadenza un tempo già passato, +l'allarme verrà notificato immediatamente e al contempo verrà incrementato il +contatore dei superamenti. Questo contatore serve a fornire una indicazione al +programma che riceve l'allarme su un eventuale numero di scadenze che sono +passate prima della ricezione della notifica dell'allarme. + +É infatti possibile, qualunque sia il meccanismo di notifica scelto, che +quest'ultima venga ricevuta dopo che il timer è scaduto più di una +volta.\footnote{specialmente se si imposta un timer con una ripetizione a + frequenza elevata.} Nel caso dell'uso di un segnale infatti il sistema mette +in coda un solo segnale per timer,\footnote{questo indipendentemente che si + tratti di un segnale ordinario o \textit{real-time}; per questi ultimi + sarebbe anche possibile inviare un segnale per ogni scadenza, questo però + non viene fatto per evitare il rischio, tutt'altro che remoto, di riempire + la coda.} e se il sistema è sotto carico o se il segnale è bloccato, prima +della sua ricezione può passare un intervallo di tempo sufficientemente lungo +ad avere scadenze multiple, e lo stesso può accadere anche se si usa un +\textit{thread} di notifica. + +Per questo motivo il gestore del segnale o il \textit{thread} di notifica può +ottenere una indicazione di quante volte il timer è scaduto dall'invio della +notifica utilizzando la funzione \funcd{timer\_getoverrun}, il cui prototipo è: +\begin{functions} + \headdecl{time.h} + + \funcdecl{int timer\_getoverrun(timer\_t timerid)} + + Ottiene il numero di scadenze di un timer POSIX. + + \bodydesc{La funzione restituisce il numero di scadenze di un timer in caso + di successo e $-1$ in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà + il valore: + \begin{errlist} + \item[\errcode{EINVAL}] \param{timerid} non indica un timer valido. + \end{errlist} +} +\end{functions} + +La funzione ritorna il numero delle scadenze avvenute, che può anche essere +nullo se non ve ne sono state. Come estensione specifica di Linux,\footnote{in + realtà lo standard POSIX.1-2001 prevede gli \textit{overrun} solo per i + segnali e non ne parla affatto in riferimento ai \textit{thread}.} quando +si usa un segnale come meccanismo di notifica, si può ottenere direttamente +questo valore nel campo \var{si\_overrun} della struttura \struct{siginfo\_t} +restituita al gestore del segnale installato con \func{sigaction}, in questo +modo non è più necessario eseguire successivamente una chiamata a questa +funzione. + +Qualora si voglia rileggere lo stato corrente di un timer, ed ottenere il +tempo mancante ad una sua eventuale scadenza, si deve utilizzare la funzione +\funcd{timer\_gettime}, il cui prototipo è: +\begin{functions} + \headdecl{time.h} + + \funcdecl{int timer\_gettime(timer\_t timerid, int flags, struct + itimerspec *curr\_value)} + + Legge lo stato di un timer POSIX. + + \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e $-1$ in caso di + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei seguenti valori: + \begin{errlist} + \item[\errcode{EINVAL}] \param{timerid} non indica un timer valido. + \item[\errcode{EFAULT}] si è specificato un indirizzo non valido + per \param{curr\_value}. + \end{errlist} +} +\end{functions} + +La funzione restituisce nella struttura \struct{itimerspec} puntata +da \param{curr\_value} il tempo restante alla prossima scadenza nel campo +\var{it\_value}. Questo tempo viene sempre indicato in forma relativa, anche +nei casi in cui il timer era stato precedentemente impostato con +\const{TIMER\_ABSTIME} indicando un tempo assoluto. Il ritorno di un valore +nullo nel campo \var{it\_value} significa che il timer è disarmato o è +definitivamente scaduto. + +Nel campo \var{it\_interval} di \param{curr\_value} viene invece restituito, +se questo era stato impostato, il periodo di ripetizione del timer. Anche in +questo caso il ritorno di un valore nullo significa che il timer non era stato +impostato per una ripetizione e doveva operare, come suol dirsi, a colpo +singolo (in gergo \textit{one shot}). + +Infine, quando un timer non viene più utilizzato, lo si può cancellare, +rimuovendolo dal sistema e recuperando le relative risorse, eseguendo +l'operazione inversa rispetto a \funcd{timer\_create}. Per questo compito lo +standard prevede una apposita funzione \funcd{timer\_delete}, il cui prototipo +è: +\begin{functions} + \headdecl{time.h} + + \funcdecl{int timer\_delete(timer\_t timerid)} + + Cancella un timer POSIX. + + \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e $-1$ in caso di + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei seguenti valori: + \begin{errlist} + \item[\errcode{EINVAL}] \param{timerid} non indica un timer valido. + \end{errlist} +} +\end{functions} -Il campo \var{it\_interval} consente invece di importare un allarme periodico, -se il suo valore è nullo (se cioè sono nulli tutti e due i valori di detta -struttura \struct{timespec}) l'allarme scatterà una sola volta secondo quando -indicato con \var{it\_value}, altrimenti il valore specificato verrà preso -come estensione del periodo di ripetizione della generazione dell'allarme. -Se si indica un tempo +% TODO trattare i Posix timer, e le funzioni: +% timer_delete -% TODO trattare i Posix timer, e le fuzioni: -% timer_getoverrun, timer_gettime, timer_settime, timer_create, timer_delete \subsection{Le interfacce per la notifica attraverso i file descriptor}