X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=signal.tex;h=addf4f0be7d183cab130f151cad31f02320bb95a;hb=272075cf99acdb20ddb6a3c2794af6977d665737;hp=6f93285db420917f7da41547b7e784f96e488935;hpb=43c474f04cbbd7dd67b226af8836ae9b227f3dd5;p=gapil.git diff --git a/signal.tex b/signal.tex index 6f93285..addf4f0 100644 --- a/signal.tex +++ b/signal.tex @@ -1988,7 +1988,9 @@ rispettivamente lo stato di uscita, l'\textit{user time} e il \textit{system \var{si\_addr} con l'indirizzo in cui è avvenuto l'errore, \const{SIGIO} (vedi sez.~\ref{sec:file_asyncronous_io}) avvalora \var{si\_fd} con il numero del file descriptor e \var{si\_band} per i \itindex{out-of-band} dati urgenti -(vedi sez.~\ref{sec:TCP_urgent_data}) su un socket. +(vedi sez.~\ref{sec:TCP_urgent_data}) su un socket, il segnale inviato alla +scadenza di un timer POSIX (vedi sez.~\ref{sec:sig_timer_adv}) avvalora i +campi \var{si\_timerid} e \var{si\_overrun}. Benché sia possibile usare nello stesso programma sia \func{sigaction} che \func{signal} occorre molta attenzione, in quanto le due funzioni possono @@ -2865,7 +2867,7 @@ tab.~\ref{tab:sig_timer_clockid_types}. Per poter utilizzare queste funzionalità le \acr{glibc} richiedono che la macro \macro{\_POSIX\_C\_SOURCE} sia definita ad un valore maggiore o uguale di \texttt{199309L} (vedi sez.~\ref{sec:intro_gcc_glibc_std}), inoltre i -programmi che le usano devono essere linkati con la libreria delle estensioni +programmi che le usano devono essere collegati con la libreria delle estensioni \textit{real-time} usando esplicitamente l'opzione \texttt{-lrt}. Si tenga presente inoltre che la disponibilità di queste funzionalità avanzate può essere controllato dalla definizione della macro \macro{\_POSIX\_TIMERS} ad un @@ -3179,7 +3181,7 @@ segnale \textit{real-time} per ciascun timer che viene creato con \func{timer\_create}; dato che ciascuno di essi richiede un posto nella coda dei segnali \textit{real-time}, il numero massimo di timer utilizzabili da un processo è limitato dalle dimensioni di detta coda, ed anche, qualora questo -sia stato impostato, dal limite \const{RLIMIT\_SIGPENDING} +sia stato impostato, dal limite \const{RLIMIT\_SIGPENDING}. Una volta creato il timer \func{timer\_create} ed ottenuto il relativo identificatore, si può attivare o disattivare un allarme (in gergo @@ -3229,22 +3231,29 @@ Ciascuno dei due campi di \struct{itimerspec} indica un tempo, da specificare con una precisione fino al nanosecondo tramite una struttura \struct{timespec} (la cui definizione è riportata fig.~\ref{fig:sys_timespec_struct}). Il campo \var{it\_value} indica la prima scadenza dell'allarme. Di default, quando il -valore di \param{flag} è nullo, questo valore viene considerato come un +valore di \param{flags} è nullo, questo valore viene considerato come un intervallo relativo al tempo corrente,\footnote{il primo allarme scatterà cioè dopo il numero di secondi e nanosecondi indicati da questo campo.} se invece -si usa per \param{flag} il valore \const{TIMER\_ABSTIME}, \var{it\_value} -viene considerato come valore assoluto rispetto al valore dell'orologio a cui -è associato il timer.\footnote{quindi a seconda dell'orologio che si usa, si - può indicare sia un tempo assoluto, se si opera rispetto all'orologio di +si usa per \param{flags} il valore \const{TIMER\_ABSTIME},\footnote{al momento + questo è l'unico valore valido per \param{flags}.} \var{it\_value} viene +considerato come un valore assoluto rispetto al valore usato dall'orologio a +cui è associato il timer.\footnote{quindi a seconda dei casi lo si potrà + indicare o come un tempo assoluto, quando si opera rispetto all'orologio di sistema (nel qual caso il valore deve essere in secondi e nanosecondi dalla - \textit{epoch}) o come un certo numero di secondi o nanosecondi rispetto - alla partenza di un orologio di CPU.} - -Il campo \var{it\_interval} consente invece di impostare un allarme periodico. -Se il suo valore è nullo (se cioè sono nulli tutti e due i valori di detta -struttura \struct{timespec}) l'allarme scatterà una sola volta secondo quando -indicato con \var{it\_value}, altrimenti il valore specificato verrà preso -come l'estensione del periodo di ripetizione della generazione dell'allarme. + \textit{epoch}) o come numero di secondi o nanosecondi rispetto alla + partenza di un orologio di CPU, quando si opera su uno di questi.} Infine +un valore nullo di \var{it\_value}\footnote{per nullo si intende con valori + nulli per entrambi i i campi \var{tv\_sec} e \var{tv\_nsec}.} può essere +utilizzato, indipendentemente dal tipo di orologio utilizzato, per disarmare +l'allarme. + +Il campo \var{it\_interval} di \struct{itimerspec} viene invece utilizzato per +impostare un allarme periodico. Se il suo valore è nullo (se cioè sono nulli +tutti e due i valori di detta struttura \struct{timespec}) l'allarme scatterà +una sola volta secondo quando indicato con \var{it\_value}, altrimenti il +valore specificato verrà preso come l'estensione del periodo di ripetizione +della generazione dell'allarme, che proseguirà indefinitamente fintanto che +non si disarmi il timer. Se il timer era già stato armato la funzione sovrascrive la precedente impostazione, se invece si indica come prima scadenza un tempo già passato, @@ -3264,11 +3273,11 @@ in coda un solo segnale per timer,\footnote{questo indipendentemente che si la coda.} e se il sistema è sotto carico o se il segnale è bloccato, prima della sua ricezione può passare un intervallo di tempo sufficientemente lungo ad avere scadenze multiple, e lo stesso può accadere anche se si usa un -\textit{thread}. +\textit{thread} di notifica. Per questo motivo il gestore del segnale o il \textit{thread} di notifica può -ottenere una indicazione di quante volte il time è scaduto utilizzando la -fuzione \funcd{timer\_getoverrun}, il cui prototipo è: +ottenere una indicazione di quante volte il timer è scaduto dall'invio della +notifica utilizzando la funzione \funcd{timer\_getoverrun}, il cui prototipo è: \begin{functions} \headdecl{time.h} @@ -3276,19 +3285,88 @@ fuzione \funcd{timer\_getoverrun}, il cui prototipo Ottiene il numero di scadenze di un timer POSIX. - \bodydesc{La funzione restituisce il numero di scadenze di un timer (anche 0 - se non ve ne sono) in caso di successo e $-1$ in caso di errore, nel qual - caso \var{errno} assumerà il valore: + \bodydesc{La funzione restituisce il numero di scadenze di un timer in caso + di successo e $-1$ in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà + il valore: + \begin{errlist} + \item[\errcode{EINVAL}] \param{timerid} non indica un timer valido. + \end{errlist} +} +\end{functions} + +La funzione ritorna il numero delle scadenze avvenute, che può anche essere +nullo se non ve ne sono state. Come estensione specifica di Linux,\footnote{in + realtà lo standard POSIX.1-2001 prevede gli \textit{overrun} solo per i + segnali e non ne parla affatto in riferimento ai \textit{thread}.} quando +si usa un segnale come meccanismo di notifica, si può ottenere direttamente +questo valore nel campo \var{si\_overrun} della struttura \struct{siginfo\_t} +(illustrata in fig.~\ref{fig:sig_siginfo_t}) restituita al gestore del segnale +installato con \func{sigaction}; in questo modo non è più necessario eseguire +successivamente una chiamata a questa funzione per ottenere il numero delle +scadenze. Al gestore del segnale viene anche restituito, come ulteriore +informazione, l'identificativo del timer, in questo caso nel campo +\var{si\_timerid}. + +Qualora si voglia rileggere lo stato corrente di un timer, ed ottenere il +tempo mancante ad una sua eventuale scadenza, si deve utilizzare la funzione +\funcd{timer\_gettime}, il cui prototipo è: +\begin{functions} + \headdecl{time.h} + + \funcdecl{int timer\_gettime(timer\_t timerid, int flags, struct + itimerspec *curr\_value)} + + Legge lo stato di un timer POSIX. + + \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e $-1$ in caso di + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei seguenti valori: \begin{errlist} \item[\errcode{EINVAL}] \param{timerid} non indica un timer valido. + \item[\errcode{EFAULT}] si è specificato un indirizzo non valido + per \param{curr\_value}. \end{errlist} } \end{functions} +La funzione restituisce nella struttura \struct{itimerspec} puntata +da \param{curr\_value} il tempo restante alla prossima scadenza nel campo +\var{it\_value}. Questo tempo viene sempre indicato in forma relativa, anche +nei casi in cui il timer era stato precedentemente impostato con +\const{TIMER\_ABSTIME} indicando un tempo assoluto. Il ritorno di un valore +nullo nel campo \var{it\_value} significa che il timer è disarmato o è +definitivamente scaduto. + +Nel campo \var{it\_interval} di \param{curr\_value} viene invece restituito, +se questo era stato impostato, il periodo di ripetizione del timer. Anche in +questo caso il ritorno di un valore nullo significa che il timer non era stato +impostato per una ripetizione e doveva operare, come suol dirsi, a colpo +singolo (in gergo \textit{one shot}). + +Infine, quando un timer non viene più utilizzato, lo si può cancellare, +rimuovendolo dal sistema e recuperando le relative risorse, effettuando in +sostanza l'operazione inversa rispetto a \funcd{timer\_create}. Per questo +compito lo standard prevede una apposita funzione \funcd{timer\_delete}, il +cui prototipo è: +\begin{functions} + \headdecl{time.h} + + \funcdecl{int timer\_delete(timer\_t timerid)} + + Cancella un timer POSIX. + + \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e $-1$ in caso di + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei seguenti valori: + \begin{errlist} + \item[\errcode{EINVAL}] \param{timerid} non indica un timer valido. + \end{errlist} +} +\end{functions} +La funzione elimina il timer identificato da \param{timerid}, disarmandolo se +questo era stato attivato. Nel caso poco probabile, ma comunque possibile, che +un timer venga cancellato prima della ricezione del segnale pendente per la +notifica di una scadenza, il comportamento del sistema è indefinito. -% TODO trattare i Posix timer, e le fuzioni: -% timer_getoverrun, timer_gettime, timer_settime, timer_create, timer_delete \subsection{Le interfacce per la notifica attraverso i file descriptor} @@ -3371,7 +3449,7 @@ eventi generici) basato direttamente sull'uso di file descriptor. % LocalWords: resolution CONFIG RES patch REALTIME MONOTONIC RAW NTP CPUTIME % LocalWords: tick calendar The Epoch list getcpuclockid capability CAP getres % LocalWords: ENOSYS pthread ENOENT NULL attribute itimerspec new old ABSTIME -% LocalWords: epoch multiplexing +% LocalWords: epoch multiplexing overrun %%% Local Variables: