X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=process.tex;h=994c2f656740638daf05ab149892abc8f64fa5e6;hb=1950828363ce9bfcb68b2646e68b82d162e4313d;hp=2376ec7d8617289e9c3d35f7a05d2d1faf4bec9a;hpb=1eb95e2a35acc78407e7d988604719bb92da7253;p=gapil.git diff --git a/process.tex b/process.tex index 2376ec7..994c2f6 100644 --- a/process.tex +++ b/process.tex @@ -656,13 +656,13 @@ necessariamente adiacenti. Per la gestione da parte del kernel la memoria viene divisa in pagine di dimensione fissa. Inizialmente queste pagine erano di 4kb sulle macchine a 32 bit e di 8kb sulle alpha. Con le versioni più recenti del kernel è possibile -anche utilizzare pagine di dimensioni maggiori (di 4Mb, dette \textit{huge - page}), per sistemi con grandi quantitativi di memoria in cui l'uso di -pagine troppo piccole comporta una perdita di prestazioni. In alcuni sistemi -la costante \const{PAGE\_SIZE}, definita in \headfile{limits.h}, indica la -dimensione di una pagina in byte, con Linux questo non avviene e per ottenere -questa dimensione si deve ricorrere alla funzione \func{getpagesize} (vedi -sez.~\ref{sec:sys_memory_res}). +anche utilizzare pagine di dimensioni maggiori (di 4Mb, dette +\itindex{huge~page} \textit{huge page}), per sistemi con grandi quantitativi +di memoria in cui l'uso di pagine troppo piccole comporta una perdita di +prestazioni. In alcuni sistemi la costante \const{PAGE\_SIZE}, definita in +\headfile{limits.h}, indica la dimensione di una pagina in byte, con Linux +questo non avviene e per ottenere questa dimensione si deve ricorrere alla +funzione \func{getpagesize} (vedi sez.~\ref{sec:sys_memory_res}). Ciascuna pagina di memoria nello spazio di indirizzi virtuale è associata ad un supporto che può essere una pagina di memoria reale o ad un dispositivo di @@ -1826,13 +1826,14 @@ comando da esso supportate. Si può notare che si è anzitutto (\texttt{\small 1}) disabilitata la stampa di messaggi di errore per opzioni non riconosciute, per poi passare al ciclo per -la verifica delle opzioni (\texttt{\small 2-27}); per ciascuna delle opzioni +la verifica delle opzioni (\texttt{\small 2--27}); per ciascuna delle opzioni possibili si è poi provveduto ad un'azione opportuna, ad esempio per le tre opzioni che prevedono un parametro si è effettuata la decodifica del medesimo, il cui indirizzo è contenuto nella variabile \var{optarg}), avvalorando la -relativa variabile (\texttt{\small 12-14}, \texttt{\small 15-17} e -\texttt{\small 18-20}). Completato il ciclo troveremo in \var{optind} l'indice -in \code{argv[]} del primo degli argomenti rimanenti nella linea di comando. +relativa variabile (\texttt{\small 12--14}, \texttt{\small 15--17} e +\texttt{\small 18--20}). Completato il ciclo troveremo in \var{optind} +l'indice in \code{argv[]} del primo degli argomenti rimanenti nella linea di +comando. Normalmente \func{getopt} compie una permutazione degli elementi di \param{argv} cosicché alla fine della scansione gli elementi che non sono