X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?a=blobdiff_plain;f=ipc.tex;h=1de5b87dd95ee1603562bb7c0b4650b3642ef846;hb=3ad06e8129067dccfa3fad74e7cf6c051231d150;hp=503792b01d86cff85c8b45e1b8241972bd2059bf;hpb=3b7696e141a7c9c5d9ddec1654aa2a1108350bde;p=gapil.git diff --git a/ipc.tex b/ipc.tex index 503792b..1de5b87 100644 --- a/ipc.tex +++ b/ipc.tex @@ -371,7 +371,7 @@ dei programmi effettivamente eseguiti. Questo non comporta nessun problema dato che la lettura su una pipe è bloccante, per cui ciascun processo, per quanto lanciato per primo, si bloccherà in attesa di ricevere sullo standard input il -risultato dell'elaborazione del precedente, benchè quest'ultimo venga invocato +risultato dell'elaborazione del precedente, benché quest'ultimo venga invocato dopo. \begin{figure}[!htb] @@ -3313,9 +3313,9 @@ processo che esegue la creazione). Le code di messaggi non sono ancora supportate nel kernel ufficiale, esiste però una implementazione sperimentale di Michal Wronski e Krzysztof Benedyczak,\footnote{i patch al kernel e la relativa libreria possono essere - trovati su \href{http://www.mat.uni.torun.pl/~wrona/posix_ipc} - {http://www.mat.uni.torun.pl/\tild{}wrona/posix\_ipc}, questi sono stati - inseriti nel kernel ufficiale a partire dalla versione 2.6.6-rc1.}. In +trovati su \href{http://www.mat.uni.torun.pl/~wrona/posix_ipc} +{\textsf{http://www.mat.uni.torun.pl/\tild{}wrona/posix\_ipc}}, questi sono +stati inseriti nel kernel ufficiale a partire dalla versione 2.6.6-rc1.}. In generale, come le corrispettive del SysV IPC, le code di messaggi sono poco usate, dato che i socket\index{socket}, nei casi in cui sono sufficienti, sono più comodi, e che in casi più complessi la comunicazione può essere gestita